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Gli interventi di reinserimento dell’Inail Sicilia per la persona disabile da lavoro Secondo le stime delle Nazioni Unite, in tutto il mondo le persone disabili sono 650

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2011 Sicilia (pagine 45-52)

TERZA PARTE

4. Gli interventi di reinserimento dell’Inail Sicilia per la persona disabile da lavoro Secondo le stime delle Nazioni Unite, in tutto il mondo le persone disabili sono 650

milioni, il 10% circa della popolazione globale.

Sono le vittime di malattie o di eventi traumatici, determinati anche dall’attività lavorativa, che causano la riduzione o la perdita di capacità funzionali.

In Italia le persone con disabilità sono circa 6 milioni ed in Sicilia, secondo i dati più recenti (Fonte Istat), sono circa 110 mila, di età compresa tra i 6 ed i 64 anni, di cui almeno 45 mila presentano handicap funzionali in parte gravi, che ne limitano l’autonomia nella vita quotidiana.

Le statistiche Inail mostrano che gli infortuni sul lavoro causano annualmente diverse forme di disabilità permanente oscillanti tra i 25 ed i 30 mila, con una media giornaliera tra i 54 e gli 82 infortuni con esiti invalidanti; seguono, tra le cause, gli incidenti stradali, eventi traumatici domestici, incidenti durante attività ludiche, traumi psichici ecc .

Le cause della disabilità sono, quindi, numerose, stanno nei rischi, nelle inadempienze e negli errori che produce la società moderna; le responsabilità sono individuali e collettive e le forme di prevenzione sono ancora insufficienti.

Il tema della disabilità riguarda tutti, anche perché nella nostra società, più che in passato, dati i rischi cui siamo esposti, ciascuno di noi potrebbe esserne vittima.

Nel maggio 2008 è entrata in vigore la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, un riferimento importante per tutte le politiche nazionali in materia di handicap che purtroppo, ad oggi, non sono determinanti per una reale integrazione delle persone che si trovano in questa condizione.

In Italia, come anche in molti altri paesi, le disposizioni legislative per l’abbattimento delle barriere, i dispositivi ed i programmi per l’integrazione, l’inserimento lavorativo e sociale esistono, ma restano di fatto l’esclusione e la marginalizzazione.

Una legislazione in molti ambiti attenta alle esigenze dei disabili, basti pensare alla legge 104/92 sull’inclusione, alla legge 68/99 sull’inserimento lavorativo, alla legge 328 del 2000 sull’integrazione socio-sanitaria, ma una vita reale ancora difficile, caratterizzata da una forte carenza di servizi e assistenza, da grandi problemi nell’inserimento scolastico e lavorativo, da forti elementi di esclusione e marginalizzazione.

Le politiche socio-sanitarie sono ancora fortemente strutturate in base ad una logica che privilegia l’assistenzialismo: spettanze economiche, agevolazioni di varia natura, sostegno all’acquisto di ausili.

E’, quindi, una risposta inadeguata alle reali esigenze in quanto continuano a mancare politiche che puntino verso la piena emancipazione individuale e sociale dei soggetti.

L’attenzione che l’Inail rivolge al mondo della disabilità è strettamente legata alla sua

“mission” che ha assunto sempre più le caratteristiche di “sistema integrato di tutela, che va dagli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro, alle prestazioni sanitarie ed economiche, alle cure, riabilitazione e reinserimento nella vita sociale e lavorativa nei confronti di coloro che hanno subito danni fisici, a seguito di infortunio o malattia professionale”.

Le attività di reinserimento rappresentano una nuova espressione del ruolo sociale dell’Istituto che è quello di curare non solo il “riaccompagnamento” a casa del lavoratore disabile, con la fornitura di protesi necessarie a restituire il massimo recupero di integrità fisica, ma aiutarlo a trovare una nuovo inserimento nella realtà familiare, sociale e lavorativa, in linea con l’affermazione della cultura positiva della disabilità.

L’evoluzione della mission dell’Inail, consente, quindi, di fornire, oltre agli strumenti tradizionali, supporti tecnologici sempre più sofisticati ed il sostegno nella pratica sportiva, allo scopo di favorire il massimo recupero delle funzioni lese e la valorizzazione delle capacità residue, per una piena integrazione sociale della persona diversamente abile.

Anche il nuovo “Regolamento per l’erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione”, approvato dal Presidente dell’Inail e reso esecutivo con la circolare dell’Istituto n.61 del 23 dicembre 2011, costituisce un ulteriore passo avanti nel percorso di miglioramento e di ampliamento dell’offerta di prestazioni e servizi finalizzati al recupero dell’autonomia da parte della persona con disabilità da lavoro.

Il “Regolamento” è un documento basilare nelle attività svolte dall’INAIL per favorire il recupero dell’integrità fisica e psichica delle persone con disabilità da lavoro ed è uno degli strumenti fondamentali per l’attuazione del sistema di “tutela globale ed integrata” che l’Istituto intende garantire ai propri assicurati.

Disciplina l’erogazione, alle persone con disabilità da lavoro, di dispositivi tecnici (protesi, ortesi, ausili), di adattamenti per veicoli di trasporto, di sistemi e ausili informatici e domotici, di contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche nel contesto domestico e regola i livelli di assistenza protesica, nonché le modalità di realizzazione di interventi finalizzati a favorire il reinserimento degli assicurati disabili nella vita di relazione.

Il percorso avviato in questi ultimi anni ha permesso di migliorare il livello qualitativo dell’offerta dei prodotti protesici e degli altri dispositivi tecnici, con una maggiore attenzione alle prospettive che le nuove tecnologie offrono alle persone con disabilità.

L’Istituto, in Sicilia, ha realizzato, infatti, nel corso del 2011, interventi coordinati di tipo sanitario e riabilitativo fornendo ai propri infortunati protesi, presidi ed ausili per un totale di circa 3.300.000 euro; inoltre, al fine di realizzare un modello sempre più evoluto nell’erogazione dei servizi di assistenza protesica, ha attuato interventi di reinserimento degli infortunati nella vita di relazione, finanziando progetti sportivi e sociali per un totale di 250.000 euro.

Il “Regolamento” rispecchia la profonda evoluzione culturale rispetto ai temi della disabilità che, da ultimo, si è concretizzata nell’elaborazione del sistema di Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (ICF), adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001.

L’ICF, infatti, ha dato una nuova connotazione al concetto di “riabilitazione” che non viene più inteso unicamente nell’accezione di recupero funzionale, ma con un significato più complessivo, che comprende la riappropriazione da parte della persona divenuta disabile della capacità di autodeterminazione e del proprio ruolo nel contesto familiare, socio-ambientale e lavorativo.

Il “Regolamento” pone l’accento sull’attività dell’Equipe multidisciplinare di Sede che costituisce una modalità di lavoro caratterizzata dall’integrazione di varie professionalità, ed il cui compito è quello di fare in modo che gli interventi a favore della persona disabile siano integrati e ordinatamente programmati in una visione complessiva ed armonicamente finalizzata, pur se attraverso azioni plurime, all’obiettivo ultimo del suo recupero psico-fisico, sociale e lavorativo.

Il Regolamento introduce anche specifici elementi di facilitazione che possano ampliare le opportunità di reinserimento nel contesto di vita.

Si tratta di interventi di tipo educativo e sociale che integrano le iniziative di tipo sanitario e riabilitativo-funzionale erogate dall’Istituto, intervenendo nella fase conclusiva del processo di riabilitazione, cioè nella fase “del reinserimento”, che consiste nel supportare l’infortunato o tecnopatico nel rientro nel proprio contesto di vita, familiare, sociale e lavorativo.

Tale fase rappresenta un momento importante, in quanto subentrano nuove e diverse variabili (il ritorno del lavoratore nella propria abitazione, la capacità dell’ambiente familiare di essere accogliente, la sperimentazione da parte della persona infortunata delle autonomie possibili, la ripresa delle relazioni sociali, l’eventuale ritorno all’attività lavorativa) e, se adeguatamente sostenuta, facilita l’effettivo reinserimento sociale e lavorativo, riducendo o eliminando le difficoltà che il lavoratore incontra nel reinserimento medesimo.

Gli interventi dell’INAIL possono integrarsi (mediante accordi di programma, convenzioni, protocolli di intesa, partecipazione a piani di zona e piani socio-sanitari, ecc…) con gli interventi/prestazioni di altre Istituzioni (pubbliche e private, sanitarie, sociali e socio-sanitarie, ecc…) ed Organismi (cooperative sociali, organizzazioni onlus, associazioni sindacali e datoriali, ecc…) operanti sul territorio, in un’ottica d’integrazione delle competenze, per facilitare la completa ed efficace erogazione dei servizi di reinserimento in ambito sociale e lavorativo, favorendo lo sviluppo di una “rete” con Istituzioni, Parti sociali e Associazioni rappresentative degli infortunati ed invalidi del lavoro, finalizzata all’erogazione dei servizi di reinserimento.

In tal modo, potranno mettersi in relazione le risorse dell’Istituto (professionali, economiche, ecc.) con il patrimonio di competenze, professionalità, servizi ed opportunità presenti sul territorio, al fine di evitare sovrapposizioni o duplicazioni e progettare interventi rispondenti ai bisogni del lavoratore infortunato o tecnopatico e della sua famiglia, dando continuità al percorso di recupero e di inclusione sociale e lavorativa.

Gli interventi di reinserimento nella vita di relazione sono:

a) interventi di sostegno alla persona;

• interventi per l’orientamento, il sostegno, lo sviluppo delle potenzialità della persona, volti a favorire l’elaborazione del lutto legato all’evento traumatico dell’infortunio o del decesso del lavoratore, a facilitare l’individuazione di soluzioni e di strategie idonee a fronteggiare la sopraggiunta situazione di disabilità. Tali interventi, di cui possono beneficiare gli interessati e/o i familiari, potranno essere realizzati da specifiche figure professionali mediante l’attivazione di percorsi di sostegno psicologico a livello individuale, familiare e di gruppo;

• l’inserimento in gruppi di auto-mutuo aiuto, con l’obiettivo di far acquisire al lavoratore infortunato o tecnopatico e ai suoi familiari informazioni utili legate all’evento infortunistico e strategie idonee a fronteggiare le difficoltà quotidiane legate alla sopraggiunta situazione di disabilità del lavoratore o decesso dello stesso, di favorire per i familiari la ripresa di spazi per se stessi (per le relazioni sociali, per l’attività lavorativa, ecc.). Tale intervento prevede la creazione di gruppi di auto-mutuo-aiuto tra infortunati, tra familiari e tra familiari superstiti e/o l’inserimento degli stessi in gruppi di auto-mutuo aiuto attivi, presso strutture del territorio sulla base di specifici accordi;

• il supporto di tipo educativo alla gestione domiciliare della grave disabilità, finalizzato a sostenere il lavoratore nel momento del rientro nel proprio ambiente di vita, a fornire un sostegno al nucleo familiare nella riorganizzazione della vita quotidiana e nella gestione di situazioni di crisi, tenendo conto dei bisogni e

delle esigenze di tutti i componenti della famiglia. Tale intervento può prevedere il coinvolgimento di più figure professionali mediante l’attivazione di specifici accordi/sinergie con strutture pubbliche e/o del privato sociale riconosciute ed accreditate da Istituzioni pubbliche.

b) Il sostegno all’autonomia comprende quelle iniziative di tipo educativo-sociale che perseguono l’obiettivo di far acquisire al lavoratore infortunato o tecnopatico una maggiore consapevolezza delle sue abilità, delle sue potenzialità ma anche dei vincoli determinati dallo stato di salute sopraggiunto e dal suo ambiente di vita. Tali iniziative, perseguono la finalità del recupero, del mantenimento e/o sviluppo delle abilità del lavoratore, accompagnandolo e sostenendolo nell’esercizio della propria autonomia.

c) L’integrazione e la risocializzazione per facilitare il recupero delle abilità sociali quali condizioni essenziali per la ripresa della vita di relazione nei diversi ambiti della vita sociale (occupazionale e lavorativo, culturale, ricreativo e sportivo). In tal senso, gli interventi che possono essere attivati sono:

- l’inserimento in laboratori occupazionali e di socializzazione, che permettono agli infortunati o tecnopatici con maggiori difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro di realizzare esperienze di occupazione e di socializzazione in ambienti non competitivi ed in attività adeguate alle loro abilità.

- gli interventi diretti a favorire la motricità, la socialità, le attività espressive mediante la partecipazione dell’infortunato ad attività artistiche, culturali e socializzanti a carattere continuativo, tenuto conto del progetto riabilitativo personalizzato e degli obiettivi dallo stesso perseguiti (miglioramento delle abilità motorie, psicologiche e relazionali, sviluppo dell’autostima, dell’autonomia e delle relazioni sociali, ripresa degli interessi e delle attività ricreative svolte prima dell’infortunio);

- gli interventi per gli infortunati stranieri e le loro famiglie, previsti per facilitare la comunicazione con il lavoratore disabile straniero e per favorirne l’accesso al sistema dei servizi e delle tutele.

d) La facilitazione del reinserimento lavorativo comprende una serie di interventi volti a favorire le opportunità occupazionali degli infortunati o tecnopatici da realizzare in sinergia con gli Enti e organismi pubblici e privati istituzionalmente preposti (Centri per il collocamento mirato, servizi del Comune e dell’ASL, Agenzie per il Lavoro, ecc).

Sono inclusi in tali tipologie di intervento l’attività di orientamento al lavoro, il bilancio di competenze, la definizione di un nuovo progetto lavorativo, la facilitazione all’inserimento in esperienze lavorative protette (laboratori di transizione al lavoro, cooperative sociali di tipo B1, ecc.).

e) La promozione dell’attività sportiva avviene mediante l’orientamento della persona con disabilità da lavoro all’esercizio di attività motoria e sportiva (a livello agonistico e non) più rispondente alla persona, al fine di ampliare le opportunità di relazione sociale e di accrescimento del suo benessere psico-fisico.

Il “Regolamento” prevede la realizzazione di tali interventi in sinergia con i Comitati regionali del Comitato Italiano Paralimpico, sulla base di quanto previsto dalla Convenzione Quadro INAIL-CIP stipulata in data 2 luglio 2010.

In questa direttrice di azione, l’Inail Sicilia ha realizzato in regione innumerevoli iniziative a sostegno delle politiche di reinserimento sociale dei disabili da lavoro, per coniugare

“assicurazione e prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento” della Persona del Lavoratore.

Per la promozione dell’attività sportiva in regione è stata sottoscritta il 16 dicembre 2011 la Convenzione Quadro regionale INAIL Sicilia - Comitato Italiano Paralimpico Sicilia con valenza temporale 2011/2013 (scadenza 1/7/2013).

Le tre principali direttrici di attività, previste dalla Convenzione, riguardano sostanzialmente:

1) la divulgazione della cultura motoria per favorire il superamento della barriera psicologica della disabilità;

2) l'agevolazione dell'avvio allo sport;

3) l'integrazione sociale attraverso la pratica sportiva amatoriale e agonistica.

In questa prospettiva anche le Sedi INAIL della regione, con l’apporto di tutte le figure specialistiche, quali le Equipe Multidisciplinari di Sede, hanno dato, e continuano a dare, il loro fattivo contributo per la realizzazione della rete sociale e il coordinamento territoriale dei Soggetti Partner, per promuovere attività divulgative o manifestazioni sportive.

La collaborazione avviata ha consentito la realizzazione di innumerevoli progetti tra cui si citano alcuni esempi, quali la partecipazione al Campionato Nazionale Di Basket serie B 2011/2012 di due squadre con atleti diversabili da lavoro, i “Tornei Internazionali di Tennis in carrozzina”, i “Mediterranean CUP – Trofeo INAIL”, i “Giochi Sportivi Studenteschi”

realizzati già nel 2011 e replicati anche quest’anno, i Giochi delle Isole, una mini olimpiade, alla quale hanno partecipato 3.000 giovani atleti provenienti dalle 12 isole che hanno aderito alla manifestazione: Azzorre (Portogallo), Cipro, Corfù, Corsica, Elba, Jersey, Madeira, Martinica, Mayotte, Sardegna ,Wight e la Sicilia, i “Campionati regionali di nuoto”, sia individuale che di società , i “Campionati di tiro con l’arco”, il “Gran Prix di Atletica Leggera”, l’“Etna Special Events”, “gli sportelli informativi INAIL CIP” per le attività di informazione sui progetti di reinserimento sportivo dei disabili presso tutte le Sedi della Sicilia.

Altre particolari iniziative, citate solo a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, realizzate nel 2011 e nell’anno in corso, sono scaturite dalle collaborazioni con Enti e Associazioni no profit per realizzare:

• la consegna in comodato d’uso, presso la Piscina Comunale di Palermo, del sollevatore per diversabili, che consente l’ingresso in acqua alle persone diversabili che praticano il nuoto, in quanto strumento indispensabile per permettere l'avviamento alla pratica sportiva come parte integrante del percorso riabilitativo e per il reinserimento sociale;

• il progetto, realizzato a Mazara del Vallo “Io Vado in Barca a Vela” per consentire agli assistiti INAIL di vivere il mare come un’occasione di socializzazione, oltre che per promuovere gli sport acquatici e della vela;

• il progetto “Zero Barriere”, al suo secondo anno di attività, consistente in un servizio di balneazione ed accesso gratuito per disabili nella spiaggia di San Vito Lo Capo, nella stagione estiva, con la finalità di promuovere la cultura dell’integrazione e delle pari opportunità per i diversamente abili;

• il progetto “ Mondello M.I.A.” (Mare Integrazione Accessibilità), al suo secondo anno di esercizio stagionale, avente la finalità di facilitare la fruizione del mare nella spiaggia di Mondello, a Palermo, alle persone con diversa abilità motoria e promuovere la cultura dell’integrazione e delle pari opportunità per i diversamente abili;

• la realizzazione del Centro Servizi per diversabili, primo esempio del genere in Italia, a Caltagirone, per dare risposte concrete al mondo della disabilità, offrendo altresì una

rete di assistenza ed una molteplicità di servizi, come i laboratori “terapeutici” di attività artistiche e informatiche per disabili, al fine di favorire l’integrazione sociale delle persone diversamente abili del comprensorio calatino;

• il progetto “A.M.A. di nuovo la vita” che riguarda la formazione di un gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto rivolto agli infortunati ed ai loro familiari, per facilitare il reinserimento sociale degli infortunati sul lavoro e/o di malattie professionali e accompagnare le loro famiglie in un percorso di accettazione della nuova condizione di vita, attraverso incontri periodici coordinati dal Funzionario Socio-Educativo di Sede e da figure professionali specializzate.

Ulteriore obiettivo dell’Inail Sicilia è quello di svolgere un ruolo di “facilitatore” dei meccanismi di reinserimento lavorativo dei disabili, orientando il mondo del lavoro verso l’impegno delle persone disabili, un ruolo di supporto, quindi, ai lavoratori disabili e svantaggiati per l’accesso al lavoro e di collaborazione, in una logica di “rete”, con le Istituzioni e gli Organismi previsti dalla Legge 68/99, che istituzionalmente sono preposti a tale compito.

Ciò in linea con gli orientamenti del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto, che tra gli obiettivi attuativi delle “Linee di mandato strategico 2009-2012” ha individuato tra questi, con riferimento alla funzione di reinserimento sociale e lavorativo, la creazione di una

“rete” che renda possibile la completa ed efficace erogazione dei servizi di reinserimento sociale.

In questa direttrice di azione si inserisce il progetto “Tecnologia per una Vita Lavorativa”, in corso di realizzazione, rivolto a favorire l’inclusione e l’autonomia socio-occupazionale dei disabili da lavoro.

Il progetto di ricerca è rivolto al tema della tecnologia (elettronica, informatica e telematica, ecc…) come ausilio al reinserimento lavorativo delle persone disabili, al fine di fornire, agli stessi, strumenti per esprimersi, studiare, lavorare, entrare in rete e comunicare, superando alcuni tipi di limitazioni fisiologiche e motorie.

Ha, inoltre, la finalità di far acquisire maggiori conoscenze sulle opportunità formative e di reinserimento lavorativo offerte dalla tecnologia e dal territorio, in modo da sviluppare una maggiore consapevolezza sulle competenze, attitudini e le abilità residue e di contribuire al recupero e sviluppo delle competenze lavorative di base, a seconda della condizione di disabilità acquisita, volte alla definizione di nuovi progetti di vita lavorativa.

La tecnologia è, quindi, analizzata come strumento per ridare dignità al singolo, superando quegli ostacoli culturali ancora esistenti rispetto ai portatori di handicap, con la finalità di identificare, per ciascuna tipologia d’invalidità, gli strumenti tecnologici di supporto.

Alcuni esempi potranno riguardare, in una prospettiva di Responsabilità Sociale, percorsi di reinserimento lavorativo di invalidi realizzati utilizzando strumenti tecnologici, al di là di quanto prescritto dalla legge; campagne di informazione e formazione per i lavoratori disabili; strumenti e modalità di organizzazione del lavoro suscettibili di impiegare forme di lavoro a distanza, quali ad esempio telelavoro office-to-office, in centri satellite o di vicinanza e/o a domicilio e tutti quegli strumenti tecnologici che possono, in qualche modo, rendere sempre più autonoma la vita del portatore di handicap dal punto di vista professionale.

I contenuti del progetto, sono, inoltre, rispondenti al Sistema di Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (ICF).

Il progetto ha ovviamente una connotazione regionale, suscettibile di rappresentare un modello utilizzabile in altre realtà territoriali INAIL.

Le risultanze progettuali saranno inserite in un software che potrà supportare le attività delle Equipes Multidisciplinari di Sede per una migliore utilizzazione degli strumenti

tecnologici e delle opportunità fornite dalla tecnologia in funzione dei diversi tipi d’invalidità.

In una logica di sviluppo della “rete” con Istituzioni, Parti sociali e Associazioni rappresentative degli infortunati ed invalidi del lavoro, finalizzata all’erogazione dei servizi di reinserimento, si colloca il Progetto “Agenzia Sicilia”, avviato in collaborazione con ANMIL, attualmente in fase di sviluppo progettuale, rivolto a favorire l’inclusione e l’autonomia socio-occupazionale delle persone disabili e svantaggiate, attraverso interventi di sostegno per il reinserimento nella vita lavorativa, finalizzati al massimo recupero possibile dell’autonomia e alla valorizzazione delle risorse psico-fisiche, attivando percorsi calibrati in modo da soddisfare sia le aspettative delle persone disabili sia le richieste del mercato del lavoro.

In una logica di sviluppo della “rete” con Istituzioni, Parti sociali e Associazioni rappresentative degli infortunati ed invalidi del lavoro, finalizzata all’erogazione dei servizi di reinserimento, si colloca il Progetto “Agenzia Sicilia”, avviato in collaborazione con ANMIL, attualmente in fase di sviluppo progettuale, rivolto a favorire l’inclusione e l’autonomia socio-occupazionale delle persone disabili e svantaggiate, attraverso interventi di sostegno per il reinserimento nella vita lavorativa, finalizzati al massimo recupero possibile dell’autonomia e alla valorizzazione delle risorse psico-fisiche, attivando percorsi calibrati in modo da soddisfare sia le aspettative delle persone disabili sia le richieste del mercato del lavoro.

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2011 Sicilia (pagine 45-52)