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- INTERVENTI SUGLI ALBERI E SULLA VEGETAZIONE

Nel documento RICHIESTA DI OFFERTA N. (pagine 21-24)

ART. 7 - Potatura e spalcatura di alberature

Tutte le operazioni di potatura delle piante devono essere eseguite a regola d’arte ed in maniera rigorosamente conforme al portamento, all’individualità per struttura, forma, patologia, attività biologica, ubicazione, ecc. della pianta, con impiego di mezzi, manodopera, attrezzi e mezzi forniti dall’Impresa aggiudicataria ai prezzi offerti dalla stessa in sede di gara.

Tutte le operazioni di potatura di piante d’alto fusto devono essere eseguite con l’ausilio di piattaforma idraulica o mediante tecnica del treeclimbing, sistema che permette all’operatore di lavorare in completa sicurezza sulla pianta, grazie all’uso di corde e imbracature che permettono la salita, la discesa o lo stazionamento in quota senza l’uso degli usuali cestelli porta-operatori montati su automezzi vari. La scelta della modalità di accesso alla pianta, motivata sulla base delle caratteristiche della pianta e necessità dello specifico intervento da eseguirsi oltre che delle limitazioni di accesso e vicinanza di fabbricati o manufatti, compete al DEC sentita l’Impresa.

La potatura dovrà sempre provvedere alla rimonda del secco, integrata dall’eliminazione di quei rami malformati, feriti o malati, dei rami in soprannumero o maldisposti, di quelli deboli o sottili che si formano in particolar modo al centro della chioma; tali operazioni dovranno essere eseguite sull’intera pianta, dalla base alla chioma a prescindere dalla tipologia di prestazione richiesta (es. potatura vera e propria o potatura di contenimento).

Dovrà essere attuata una potatura che mantenga per ogni diramazione tre o al massimo quattro branche primarie e per ognuna di esse una o due branche secondarie equilibrando e contenendo la chioma, sempre nel rispetto delle forme naturali ed asportando la minor quantità possibile di vegetazione attiva, riducendo il peso e la lunghezza dei rami secondari eventualmente mantenuti, solo se necessario per motivi statici e di spazio. Per la potatura di branche orizzontali, il taglio dovrà essere effettuato parallelamente al tronco senza intaccare il collare della branca e senza lasciare monconi; per la potatura di una branca curva si dovrà far riferimento all’angolo finale formato dalla piega con il bordo del tronco. Nel caso di potatura di branche codominanti a forcella, dovranno essere evitati tagli troppo rasenti o troppo lontani dalla biforcazione e tagli eccessivamente inclinati per evitare grosse ferite. La rimozione di una branca morta andrà eseguita tagliando al limite dell’anello cicatriziale senza intaccarlo, per evitare la diffusione di marciumi e carie.

Dovendo eseguire una potatura di raccorciamento si dovrà effettuare il “taglio di ritorno” che consiste nel tagliare all’ascella di una ramificazione secondaria che viene lasciata quale tiralinfa, con un taglio parallelo alla piega del collare.

Il taglio di branche grosse, pesanti o allungate deve essere eseguito in tre passaggi:

1. incisione nella parte inferiore della branca da eliminare, in posizione più interna rispetto al punto di taglio definitivo;

2. asportazione completa della branca fino al punto di incisione;

3. eliminazione dell’ultima porzione di branca rimasta attaccata al tronco con taglio a filo tronco.

E’ vietata nel modo più assoluto la pratica della capitozzatura, cioè il taglio indiscriminato del fusto, delle branche primarie e di grossi rami, dato che la stessa è causa generalizzata d’indebolimento dell’albero dato che provoca l’eliminazione di un gran numero di foglie. L’albero reagisce alla drastica riduzione di massa fotosintetica producendo rami da gemme avventizie in corrispondenza dei grossi tagli, con gran dispendio di energie. I rami così prodotti sono, a differenza dei rami prodotti durante la fase di sviluppo, inseriti superficialmente e quindi più deboli e soggetti a schianti.

La perdita di una così gran quantità di foglie causa di pari passo anche la morte di numerose radici che possono minare l’ancoraggio e la capacità di suzione di nutrienti.

I grossi tagli rendono inoltre più vulnerabili gli alberi agli insetti e ai funghi agenti di carie del legno. La capitozzatura appare un metodo veloce per ridurre la dimensione di un albero, ma dato che nel lungo periodo mina la vita stessa della pianta la quale può divenire causa di pericolo per l’incolumità delle persone e per il danneggiamento di beni, costituisce una pratica colturale inaccettabile.

E’ inoltre da escludersi ogni tipo di “scalvatura”, cioè qualsiasi recisione dei rami, rasente al tronco, effettuata non rispettando il collare o il preesistente anello cicatriziale, o altra potatura che si discosti dai modelli sopracitati, salvo casi in cui si rendesse necessaria per motivi fitosanitari o di malformazione generale della pianta, motivi che dovranno comunque essere tempestivamente comunicati al DEC prima dell’esecuzione dell’intervento, e dallo stesso approvati.

I tagli apicali dovranno essere effettuati con il criterio del “taglio di ritorno” ossia appena al di sopra di un ramo ben

robusto e correttamente orientato che fungerà da nuova cima; i tagli dovranno essere inclinati dall’alto verso il basso con

angolatura corretta, evitando nel modo più assoluto i tagli in orizzontale. La superficie degli stessi dovrà presentarsi liscia

ed in caso di rami primari o secondari, il taglio dovrà risultare quasi aderente alla piega del collare della branca, senza monconi sporgenti; inoltre la corteccia dovrà rimanere sana ed integra senza slabbrature.

Il DEC potrà prescrivere all’impresa, in caso di grosse ferite derivanti dal taglio, di ricoprirle con prodotti disinfettanti (da usare secondo le prescrizioni della ditta produttrice del prodotto) per impedire l’attacco di agenti patogeni. Tali prodotti, di sperimentata efficacia, dovranno essere approvati dallo stesso DEC prima dell’esecuzione dell’intervento.

Tutti gli attrezzi da taglio impiegati dovranno sempre essere accuratamente disinfettati con sali quaternari di ammonio al 4% prima di passare ad interventi su altre piante. In caso di fitopatie in atto tale precauzione potrà essere prescritta dal DEC prima di passare a interventi su altri rami della stessa pianta.

Per spalcatura delle alberature si intende il taglio di innalzamento eseguito asportando i rami lungo il fusto fino alla prima impalcatura rispettando l’anello cicatriziale, per consentire una buona aerazione dalla parte inferiore della pianta.

La potatura di alleggerimento o accorciamento branche, riguarda gli alberi maturi che hanno assunto uno sviluppo eccessivo in relazione allo spazio disponibile, ed è finalizzata a riequilibrare la vegetazione troppo fitta, pesante ed eccessivamente spostata all’estremità riducendo quindi l’effetto vela. Ha anche lo scopo di diminuire il peso a carico delle singole branche, nel caso in cui il punto di inserzione sia compromesso o per la presenza di particolari anomalie lungo l’asse della branca stessa (cavità, fessurazioni, ecc.), così da ridurre il rischio di rotture accidentali. Questo tipo di intervento si effettua mediante l’esecuzione di tagli di diradamento dei rami fino all’intersezione di una branca più piccola (tecnica del taglio di ritorno). Si dovrà, comunque, cercare di lasciare all’albero una forma più naturale possibile e, per non provocare l’emissione di ricacci indesiderati, e si dovrà di norma evitare che la riduzione complessiva della massa fogliare superi il 25% del complesso della chioma; eventuali deroghe a ciò potranno comunque essere impartite dal DEC.

Per potatura di contenimento è da intendersi quella potatura effettuata per l’innalzamento del primo palco, mondatura dei rami primari, eliminazione del secco o di rami malformati, secondo le modalità sopra descritte.

Per rimonda del secco si intende l’insieme delle operazioni consistenti nell’eliminazione di tutte le parti secche e/o ammalorate presenti nella chioma, a qualsiasi altezza e di qualsiasi dimensioni. Comprende anche la rifilatura di eventuali rami spezzati da agenti meteorici e l’eliminazione dei ricacci eventualmente presenti sul tronco.

Il materiale di risulta derivante dalle potature è a disposizione dell’Amministrazione appaltante e dovrà essere immediatamente cippato, a cura e spese dell’Impresa, con contestuale distribuzione del materiale al piede della pianta.

Qualora a insindacabile giudizio del DEC tale operazione non potesse venire eseguita, sia per ragioni contingenti che per motivazioni colturali o oggettive (es. conifere), la ramaglia e qualsiasi altro materiale di risulta dovranno essere avviati ai centri di compostaggio, di raccolta differenziata o alle pubbliche discariche autorizzate a cura e spese dell’Impresa.

Qualora la distribuzione del materiale legnoso cippato non possa essere eseguita sul posto, all’Impresa verrà riconosciuto il compenso per il tempo impiegato per il trasporto fino ad altra area indicata dal DEC e per la distribuzione all’interno della stessa.

Sarà cura dell’Appaltatore all’avvio di ogni tipologia di intervento di potatura, predisporre alla presenza del DEC opportune “piante campione” da considerare a modello per l’esecuzione delle potature. A tal fine, l’Impresa dovrà concordare, con almeno un giorno lavorativo di preavviso, il giorno di esecuzione di tale intervento modello.

ART. 8 - Potatura di arbusti e siepi

La potatura di arbusti e siepi consiste in interventi di riduzione della vegetazione che consentano il mantenimento della forma propria dell’arbusto, e la contestuale rimozione dei rami secchi, vecchi o mal conformati.

Gli interventi di potatura degli arbusti e delle siepi andranno differenziati in base al portamento della specie e delle caratteristiche di fioritura, sulla base di nozioni e conoscenze che l’Impresa dovrà dimostrare di possedere all’atto pratico.

In linea generale gli arbusti che fioriscono sui rami prodotti nella stagione vegetativa precedente dovranno essere potati dopo la fioritura, cimando e raccorciando i rami e tagliando in corrispondenza di una gemma per favorirne lo sviluppo durante la stagione vegetativa. Gli arbusti invece che fioriscono sui germogli dell’anno saranno potati nel periodo di riposo vegetativo, preferibilmente a fine inverno, asportando circa i 2/3 della lunghezza dei rami così da stimolare l’emissione di nuove ramificazioni.

Nel caso di siepi e gruppi arbustivi allevati in forma semilibera, la potatura sarà eseguita manualmente con forbici, eliminando solamente i rami eccessivamente sviluppati, riequilibrando la vegetazione con l’obiettivo di creare una quinta folta ed omogenea. Nelle siepi allevate in forma obbligata, le potature potranno essere eseguite anche con mezzi meccanici (tosasiepi). La siepe dovrà mantenere la forma originale oppure quella indicata dal DEC, curando la linearità e l’uniformità del taglio delle pareti e della sommità. Nel caso di nuovi impianti, in cui non sia indicata la forma, le siepi devono essere tagliate secondo una sezione trapezoidale, per favorire l’esposizione alla luce.

L'Impresa potrà usare i mezzi che riterrà opportuno purché ciò permetta una regolare e perfetta esecuzione delle lavorazioni. In ogni caso si vieta all’impresa di utilizzare macchine idrauliche con battitori dentati, martelletti ruotanti e similari, onde evitare gravi danni alle piantagioni, sfilacciamento di tessuti, scosciatura di rami, lesioni alla corteccia ed eventuali gravi lacerazioni alle parti colpite.

ART. 9 - Abbattimento di alberature

A giudizio del DEC l’abbattimento potrà eseguirsi per schianto oppure per riduzioni scalari fino al piede.

Durante gli interventi è indispensabile prestare attenzione al fine di non danneggiare piante o manufatti posti nelle

vicinanze degli alberi da abbattere ed inoltre, salvo diverse disposizioni del DEC, è necessario tagliare l'albero il più vicino

Pagina 9 di 22 possibile al piano di campagna. Il legname derivante dagli abbattimenti è a disposizione dell’Amministrazione appaltante e, se quest'ultima non lo ritenesse utile, dovrà essere avviato ai centri di compostaggio, di raccolta differenziata o alle pubbliche discariche autorizzate a cura e spese dell’Impresa. Per la ramaglia e tutto l'altro materiale di risulta, vale quanto stabilito per le potature.

Tutte le buche prodotte dalle operazioni dalle operazioni di estirpazione o di devitalizzazione delle ceppaie dovranno essere completamente e accuratamente riempite con terra di coltivo, provvedendo alla sua costipazione.

Durante l'abbattimento dei platani colpiti dal cancro colorato o degli olmi malati di grafiosi, il taglio degli alberi e lo smaltimento del materiale di risulta dovrà avvenire secondo le modalità indicate dalla normativa vigente e secondo le ulteriori prescrizioni eventualmente impartite dal DEC.

L’intervento di abbattimento e rimozione di platani affetti da Ceratocystis Fimbriata f. sp. Platani è comprensivo di tutti gli oneri per:

1. copertura della zona interessata agli abbattimenti con robusti teli di plastica per consentire la raccolta completa di ramaglie, segature, ecc.,

2. abbattimento delle piante effettuando il minor numero di tagli soprattutto nelle parti infette delle piante stesse, 3. immediato allontanamento dei materiali di risulta mediante automezzi telonati o, qualora non possibile,

accatastamento a margine del cantiere e copertura con teloni impermeabili, 4. estirpazione delle ceppaie,

5. disinfettazione della buca del ceppo e della zona interessata dai lavori e dalla caduta di segatura con sali quaternari di ammonio al 1%, alcool etilico al 75% o ipoclorito di sodio al 2%,

6. disinfettazione con sali quaternari di ammonio al 1% di tutti gli attrezzi utilizzati per l’esecuzione dei tagli, prima di passare ad interventi su altre piante,

7. alloggiamento del legname, della segatura e del cippato in cassoni preposti allo scopo e trattamento di tutto il materiale con soluzioni di sali quaternari d’ammonio,

8. trasporto del materiale legnoso in cassoni coperti con teli impermeabili fino a impianti autorizzati di smaltimento (termodistruzione, discarica) e/o trattamento,

9. oneri per lo smaltimento e/o il trattamento,

10. fornitura e compilazione dei documenti di trasporto rifiuti e consegna al DEC della documentazione attestante la destinazione finale (smaltimento o trattamento) di tutto il materiale conferito.

Tutte le operazioni di abbattimento delle piante malate di cancro dovranno essere eseguite a regola d’arte ed in maniera rigorosamente conforme a quanto indicato dal D.M. 29 febbraio 2012 e Decreto Dirigenziale SFR della Regione Veneto n.

24 del 11.06.12, con mezzi, manodopera, attrezzi e mezzi forniti dall’impresa affidataria, senza possibilità di ulteriori compensi oltre a quelli previsti nell’offerta presentata in sede di gara.

La ceppaia dovrà essere rimossa con gli stessi criteri, possibilmente in periodo contestuale; qualora la ceppaia fosse estirpata in un secondo tempo, comunque il prima possibile, essa andrà protetta, a cura e spese dell’Impresa, con film di polietilene fissati mediante zavorre o altri accorgimenti. Con la ceppaia sarà asportato il maggior quantitativo possibile di terra infetta e la buca sarà poi riempita con nuova terra di coltivo.

Se, per la presenza di fattori limitanti non superabili, non fosse possibile la rimozione della ceppaia, essa dovrà essere fresata e trattata con abbondante calce viva. Sono sempre a carico dell’Impresa gli oneri relativi al carico, trasporto e smaltimento delle risulte presso centri o discariche autorizzate.

Gli abbattimenti possono essere eseguiti durante tutto l'anno tranne quando si tema la presenza di malattie epidemiche;

in questi casi bisogna operare durante i periodi più freddi dell'anno o in estate in corrispondenza di giornate calde e secche. Ogni onere derivante dall’osservanza di dette prescrizioni, in particolare la cippatura, lo smaltimento delle risulte legnose, la loro distruzione o inertizzazione a mezzo di trattamento termico, rimane a totale carico dell’Impresa e deve ritenersi compreso nel prezzo d'appalto.

ART. 10 - Interventi in treeclimbing

Nelle zone non raggiungibili da mezzi operativi o comunque laddove richiesto dal DEC i lavori di potatura, rimonda del secco, risanamento, nonché gli abbattimenti dovranno essere effettuati con il sistema del treeclimbing. Tale tecnica consente all’operatore addestrato di lavorare in completa sicurezza sulla pianta, grazie all’uso di corde e imbracature che permettono la salita, la discesa o lo stazionamento in quota senza l’uso degli usuali mezzi elevapersone. Gli operatori che utilizzeranno la tecnica del treeclimbing dovranno dimostrare di essere abilitati ad operare su fune secondo quanto previsto dall’allegato XXI del D.Lgs 81/2008 (Modulo B) e di essere in regola con gli aggiornamenti.

Le operazioni con la tecnica del treeclimbing dovranno utilizzare attrezzature approvate per lavori temporanei in quota con l’impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi di cui al D.Lgs. 8 luglio 2003 n. 235, intendendosi con ciò le attrezzature ed i DPI conformi alle seguenti norme: EN 1891-A EN 361 EN 358 EN 813 EN 362 EN 354 EN 567 EN 341-A EN 355 EN 12278 EN 566 EN 795.

ART. 11 - Interventi di rimozione delle ceppaie

Questi interventi possono avere diverse finalità, quali l’eliminazione di situazioni di pericolo o di limitazione della

possibilità di transito, l’eliminazione di tare estetiche o impedimenti alla manutenzione, la riduzione del potenziale di

inoculo di fitopatie o della presenza di insetti parassiti, oltre alla predisposizione di siti per la messa a dimora di nuove

piante. Essi possono essere eseguiti in modo diverso a seconda dei risultati che si vogliono ottenere o delle reali possibilità operative, le quali verranno di volta in volta valutate dal DEC.

Le ceppaie oggetto di intervento potranno essere poste sia in zone inerbite o, comunque prive di pavimentazioni e impedimenti, oppure in zone pavimentate con o senza cordoli di delimitazione del tondello.

In particolare, potrà venire ordinata la rifilatura, azione che consiste nel tagliare il ceppo rasente al terreno (è quindi necessaria una scalzatura seguita dal taglio e da successiva rincalzatura), la tramarratura (operazione con la quale il ceppo dovrà essere tagliato almeno 10 cm sotto il livello del terreno con impiego di apposite macchine fresaceppi, a seguito della quale l’Impresa dovrà provvedere al riporto di terra di coltura fino a riavere il livello originario) oppure la dicioccatura ovvero l’eliminazione completa del ceppo e delle radici senza limiti di profondità. Quest’ultima operazione potrà essere eseguita mediante escavatrici, trivelle ad elica o a cilindro; sarà il DEC a stabilire di volta in volta quale mezzo usare in relazione alle caratteristiche dei luoghi e alle finalità prefissate. In genere la ruspa sarà utilizzata dove ci sarà più spazio a disposizione o dove, per motivi fitopatologici, sarà necessario asportare anche il terreno esplorato dalle radici. In ogni caso si dovranno asportare i ceppi e le radici più grosse fino ad un diametro di 2-3 cm, tale da poter essere reciso con forbice o vanga in caso di necessità. Il terreno in prossimità del foro di estrazione dovrà essere livellato e, se risultasse necessario, l’Impresa dovrà provvedere alla fornitura e stesa di terra di coltivo affinché il terreno soddisfi le caratteristiche di omogeneità volute dal DEC prevedendo anche un possibile assestamento futuro.

Durante l'esecuzione degli interventi sopra descritti l’Impresa sarà ritenuta responsabile di tutti i danneggiamenti arrecati alle piante contermini o ai manufatti presenti salvo eccezioni espressamente previste dal DEC o preventivamente concordate per iscritto.

ART. 12 - Risanamenti e consolidamenti

Tali interventi potranno essere effettuati in casi particolari, qualora durante l'esecuzione dei lavori di potatura vengano individuati soggetti in precarie condizioni meritevoli comunque di interventi particolari.

A seconda dei casi potranno essere valutati i lavori di risanamento da realizzare, quali ad esempio:

1. Rimozione manuale del legno cariato, disgregato al fine di consentire un maggior controllo delle condizioni di avanzamento delle carie in atto. Tale intervento dovrà essere eseguito secondo le direttive del DEC e non dovranno essere danneggiate le strutture di barriera e reazione della pianta.

2. Consolidamento di branche primarie e secondarie con sistemi di tirantaggio dinamico, statico o semistatico, o consolidamento con manufatti di sostegno secondo le indicazioni del DEC.

3. Trattamenti fitosanitari necessari per combattere patologie in atto mediante l'utilizzo di idonee attrezzature irroratrici di potenza adeguata al soggetto da trattare e dei fitofarmaci indicati dal DEC.

Tutti i materiali di risulta quali ramaglie, erba tagliata e raccolta, malerbe, radici, foglie, sassi, carte, rifiuti in genere ecc.

derivanti dall’esecuzione di azioni di risanamento dovranno essere asportati e trasportati in idonei impianti conformemente alla normativa vigente a cura e spese dell’Appaltatore in quanto sono da considerarsi oneri già inclusi nelle singole voci di spesa. Rimane stabilito che l’Impresa attuerà, sempre a sua cura e spese, tutte le provvidenze necessarie per prevenire danni sia alle persone che alle cose.

Dei servizi eseguiti non regolarmente, il DEC avrà il diritto di ordinare, in qualsiasi tempo, l’interruzione compresa demolizione e ricostruzione di eventuali manufatti senza compenso di sorta, oltre alla facoltà di addebitare all’Appaltatore le maggiori spese che dovesse comportare l’opera in conseguenza della inesatta esecuzione degli ordini.

Rimane comunque facoltà del DEC la sostituzione della mano d’opera che, a suo insindacabile giudizio, non svolge i servizi

nei modi e termini di accuratezza e solerzia richiesti.

Nel documento RICHIESTA DI OFFERTA N. (pagine 21-24)

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