PARTE SECONDA
23.2 Le invarianti prestazionali per la gestione del territorio rurale UdP (Unità di Paesaggio) I Sub-sistemi paesistico-ambientali risultano essere le Unità di Paesaggio (UdP) a cui viene affidato
il compito della gestione delle prestazioni possibili secondo le ulteriori specificazioni di cui ai TITOLI IV (territorio rurale) TITOLO V e VI (disciplina dei subsistemi ambientali). In via generale le prestazioni richieste alle Unità di Paesaggio risultano:
Quella rurale riferita alle aziende agricole e alle loro potenzialità
Quella di trasformazione dei prodotti agricoli ad integrazione dei nuclei già assolventi a questa funzione (ex aree D3 del quadro conoscitivo)
Quella commerciale e artigianale possibile attraverso la integrazione e riqualificazione dei nuclei di cui al punto precedente (ampliamento funzionale delle ex aree D3)
Quella estrattiva possibile attraverso la integrazione e riqualificazione dei siti esistenti con ampliamento delle attività limitato al 10% degli attuali perimetri. Vengono fatte salve le modifiche apportate dai piani di settore.
Quella turistica e ricettiva attraverso la integrazione e riqualificazione delle attività esistenti con ampliamento, definito nel singole U.d.P, degli attuali posti letto/posti pasto.
Quella ricettiva intesa come attività integrativa del reddito agricolo con limite di dieci nuovi posti letto per le nuove attività.
Quella commerciale e artigianale come attività integrativa del reddito agricolo con limite di superficie massimo di mq 200
Quelle derivanti da recepimento dello strumento di pianificazione territoriale provinciale (PTC) per quanto riguarda l’assetto infrastrutturale e strategico.
Con questa accezione di prestazioni si comprendono anche le risorse naturali, il paesaggio, le attività agricole e gli insediamenti rurali. In tal modo, la stretta gestione del patrimonio rurale è prevalentemente affidata alla capacità professionale del mondo agricolo che ha il compito di gestire l’evolvere del paesaggio, dell’insediamento rurale e dell’uso delle risorse naturali e produttive secondo criteri di invarianza che vengono assunti come cardini per l’ossatura dello Statuto del territorio. Le altre prestazioni individuate, oltre quella agricola, risultano prestazioni localizzate in base allo stato di fatto del territorio comunale. Come per le ARPA si individuano ruoli, prestazioni e azioni attese per il raggiungimento degli obiettivi di Piano in merito alle invarianze attribuite ad ogni UdP.
Per le Aree di Frangia e Influenza urbana relativa ad ogni U.d.P valgono le seguenti invarianti prestazionali:
1. Proseguire nell’azione di non consentire mutamenti di destinazione d’uso nelle aree di Influenza urbana
2. Riqualificare quelle strutture agricolo-produttive associate a funzioni di agricoltura part-time con recupero di assetti paesaggistici consolidati anche attraverso incentivi e adeguamenti volumetrici contemporanei alla caratterizzazione architettonica dei manufatti (recupero tradizione pietra a facciavista)
3. Nelle aziende agricole introdurre meccanismi di compensazione per la valutazione di orelavoro e volumi per superficiedestinazioni d’uso che consentano in altri centri aziendali -esterni alle aree di frangia e influenza urbana- di recuperare lo scarto
4. Riconoscere quelle porzioni di territorio già interessate da varianti puntuali, e sottoporle a verifica per eventuali ricuciture definendole come nuclei insediati (es. una zona alberghiera derivante da pianificazione speciale-Patti-Territoriali- prossima ad una zona artigianale di margine oppure due zone a funzione turistica definite da varianti puntuali ma non saldate tra loro).
DENOM. C.P.3.2.1 ALTA VALLE DEL MEDIO ALBEGNA DESCRIZIONE Collina coltivata, con boschi. Comprensorio collinare con diffusa presenza agricola. Resti etruschi,
Romani ed altri siti di interesse storico. Caratteristiche risorse termali a Saturnia. Insediamento principale (Saturnia) sulle alture che dominano il fiume e viabilità primaria esclusivamente di crinale.Insediamento
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
Ruolo principale del polo termale di Saturnia
Rapporto tra qualità delle risorse idriche e l’utilizzazione della stessa
Individuazione di specifici assetti territoriali insediativi e di struttura del paesaggio rurale
Attivazione e potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
AZ AZIONI Freno alla crescita di attività turistiche nei centri e nel territorio rurale
Valorizzazione dell’attività agricola nel settore vitivinicolo e olivicolo integrando le rendite del settore turistico e dei relativi servizi.
Uso delle acque aziendali raccolte in pozzi e bacini per la disponibilità a fini agricoli e residenziali Campionamento di modelli aziendali,congruenze con il PTC, verifica di assetti fondiari e colturali anche a fini di riproducibilità naturale della fertilità della terra (allevamento)
U. di P. DENOMINAZIONE Polo termale
CP.3.2.1 POLO TERMALE DESCRIZIONE E PRESCRIZIONI
Il polo termale rappresenta una invariante strutturale con alcune prestazioni.
Il polo termale vero e proprio non è soggetto ad alcuna previsione come si evince al Titolo VII art.30
Nell’ Area di valorizzazione e tutela del Mulino del Bagno come individuata in cartografia fino all’approvazione del Regolamento Urbanistico valgono le salvaguardie previste. Il Regolamento urbanistico disciplinerà il divieto di modifica degli attuali assetti insediativi anche nel caso si trattasse di realizzare manufatti per la conduzione del fondo. Non è ammesso l’uso di pesticidi e diserbanti per la produzione agricola. Negli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia e negli annessi agricoli sono esclusi nuovi allacci a forniture pubbliche e impianti di smaltimento reflui.
Area di cintura Terme – Molino del Bagno
Si tratta di un’area compresa tra la strada provinciale della Follonata e il torrente Gattaia come meglio individuata in cartografia. In tale area, esclusivamente nei nuclei edilizi a conformazione aperta già adibiti a residenza, o attività connesse con il turismo rurale o il termalismo, il regolamento urbanistico individuerà ampliamenti delle attività esistenti fino all’aumento di complessivi 25 posti letto, nell’intera area, regolati da una apposita convenzione .
Per ovviare alla grave situazione dovuta all’affluenza turistica della zona dovrà essere ripristinata la vecchia strada vicinale della Parrina che collega la Strada Regionale delle Collacchie in Loc. La Ciabatta di Montemerano con la Strada Provinciale della Follonata in Loc Bagni di Saturnia, con la possibilità di usufruire dell’Area Multifunzionale di sosta in Loc. Proquoio.
Dovrà essere adeguata la strada vicinale del Mortelleto in direzione di Murci e Scansano.
In questo subsistema non potranno essere ubicati nuovi distributori di carburanti Non vengono assegnate volumetrie residenziali nel recupero dei volumi rurali
DENOM. R. 10.4.1 AGRO ALTO COLLINARE DI MANCIANO
DESCRIZIONE Collina con colture estensive e insediamento a villaggio aperto di Capanne e Poggio Murella con resti archeologici diffusi Area diffusamente interessata da colture a prevalente conduzione cerealicolo-zootecnica, con considerevole presenza di oliveti e vigneti, presso Capanne in forma di Bosco. Rete dei percorsi diseguale e discontinua,con prevalenza dei tracciati di crinale.nsediamento
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
Ruolo principale del polo termale di Saturnia come diffusore di rendita Rapporto tra qualità delle risorse idriche e l’utilizzazione della stessa
Individuazione di specifici assetti territoriali insediativi e di struttura del paesaggio rurale
Attivazione e potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
AZIONI Freno alla crescita di attività turistiche nei centri e nel territorio rurale
Valorizzazione dell’attività agricola nel settore vitivinicolo e olivicolo, recupero del settore zootecnico a conduzione semibrada
Uso delle acque aziendali raccolte in pozzi e bacini per la disponibilità a fini agricoli e residenziali Campionamento di modelli aziendali,congruenze con il PTC, verifica di assetti fondiari e colturali anche a fini di riproducibilità naturale della fertilità della terra (allevamento) in connessione con l’agriturismo e con il recupero degli oliveti
U. di P. DENOMINAZIONE Polo ricettivo
R.10.4.1 FATTORIA PIANETTI DESCRIZIONE E PRESCRIZIONI
Valgono gli atti e le convenzioni attualmente vigenti. Il Regolamento Urbanistico confermerà le attuali tendenze espresse dalla proprietà.
R.10.4.1 FATTORIA PERGOLACCE
Il nucleo di Pegolacce è formato da elementi edilizi realizzati durante l’ ottocento tra i quali emerge la fattoria terminata nell’ultimo decennio dell’800. Il nucleo è posto in corrispondenza dell’asse Manciano – Pitigliano SR.74. La fattoria , ha sempre ospitato funzioni agricole con uno scarno sviluppo di volumetrie di servizio, consolidatesi nel corso del ‘900, in quanto centro aziendale di una vasta zona appoderata.
Complessivamente il nucleo ha una struttura di sprone circondata da seminativi nudi, vigneti e boschi che degradano sul sistema di impluvi che prelude alla sorgente del torrente Stellata.
Il P.S. prevede le seguenti prestazioni:
1.Valorizzazione dell’edificio storico della fattoria con funzione di polo ricettivo e riorganizzazione degli edifici agricoli esistenti con funzioni di servizio al turismo.
2. Rafforzamento del ruolo di ingresso alla sistema della città del tufo segnalato per il confine comunale con il comune di Pitigliano.
Il P.S. prevede le seguenti azioni preventivamente associate a operazioni di mantenimento degli assetti agrari, dei ruoli funzionali delle aziende agricole, della riproducibilità delle risorse dal punto di vista agronomico e zootecnico, del mantenimento e riqualificazione della rete stradale vicinale esistente e convergente sul nucleo della fattoria;
1.Riqualificazione e restauro del complesso di fattoria per attività ricettive connesse anche al ruolo del. vasto sistema agricolo-boschivo che degrada sul versante d’impluvio del torrente Stellata .
2. Il R.U.potrà individuare a recupero del patrimonio un numero massimo di 5 alloggi
DENOM. R. 10.2 L’ALTA VALLE DEL FIORA
DESCRIZIONE Vallata montuosa e collinare con coltivazioni e boschi. Lunga vallata in direzione nord-sud con tratti ampi e in dolce declivio e a sud colture foraggere e cereali. Paesaggio rurale caratterizzato dalla suddivisione dei campi con siepi e dalla presenza di macchie boscate. Percorsi e insediamenti prevalentemente di mezzacosta.
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
Ruolo principale del vicino Parco del Tufo come diffusore di rendita Rapporto tra qualità delle risorse idriche e l’utilizzazione della stessa
Individuazione di specifici assetti territoriali insediativi e di struttura del paesaggio rurale
Attivazione e potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
AZIONI Modelli aziendali, verificati da assetti fondiari e colturali a fini di riproducibilità naturale della fertilità della terra (allevamento) in connessione con l’agriturismo e il turismo rurale
Valorizzazione dell’attività agricola nel , recupero e valorizzazione del settore zootecnico a conduzione semibrada
Uso delle acque aziendali raccolte in pozzi e bacini per la disponibilità a fini agricoli e residenziali Particolare attenzione dovrà essere posta al controllo di eventuali interventi sulla viabilità (ponte, asse di fondovalle).
DENOM. R. T.1 L’ALTOPIANO DEL TUFO
DESCRIZIONE Altopiano prevalentemente coltivato Rilevanti risorse idriche.Altopiano costituito da un’alta coltre di depositi piroclastici su strati sabbiosi, ghiaiosi e argille plioceniche, interrotta da numerose gole. Paesaggio caratterizzato. Risorse limitrofe archeologiche di varie epoche. Nuclei diffusi e rete viaria relativamente sviluppata.
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
esterni alla unità di paesaggio
Ruolo principale del vicino Parco del Tufo come diffusore di reddito
Individuazione di specifici assetti territoriali insediativi e di struttura del paesaggio rurale
Potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
AZIONI Modelli aziendali, verificati da assetti fondiari e colturali a fini di riproducibilità naturale della fertilità della terra (allevamento) in connessione con l’agriturismo e il turismo rurale
Uso delle acque aziendali raccolte in pozzi e bacini per la disponibilità a fini agricoli e residenziali Controllo di eventuali interventi sulla viabilità per ruolo di accesso all’area archeologica di Sovana Risolvere le situazioni di disagio idrogeologico
DENOM. R. T.2 LE GOLE DEL TUFO DESCRIZIONE Paesaggio rupestre incontaminato
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
Raccordo con l’invariante SP30 Sovana
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
esterni alla unità di paesaggio
Ruolo principale del vicino Parco del Tufo come diffusore di rendita
Potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
AZIONI Verifica di assetti fondiari e colturali a fini di riproducibilità naturale della fertilità della terra (allevamento) in connessione con l’agriturismo
Eventuali interventi sulla viabilità per ruolo di accesso all’area archeologica di Sovana Risolvere le situazioni di disagio idrogeologico
Tutela dell’ARPA SP30 Sovana
DENOM. R. 10.4.2 AGRO COLLINARE DI MANCIANO
DESCRIZIONE Collina con colture estensive e insediamenti murati con resti archeologici diffusi.Area interessata da colture a prevalente conduzione cerealicolo-zootecnica, con considerevole presenza di oliveti e vigneti, presso Montemerano in forma di Bosco.Rete dei percorsi diseguale e discontinua, con prevalenza di tracciati di crinale.
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
Ruolo di ingresso al polo termale di Saturnia
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
Rapporto tra qualità delle risorse idriche e l’utilizzazione della stessa
Individuazione di specifici assetti territoriali insediativi e di struttura del paesaggio rurale
Attivazione e potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
AZIONI Freno alla crescita di attività turistiche nei centri e nel territorio rurale
Valorizzazione nel settore vitivinicolo e olivicolo, recupero del settore zootecnico a conduzione semibrada Uso delle acque aziendali raccolte in pozzi e bacini per la disponibilità a fini agricoli e residenziali Verifica di assetti fondiari e colturali anche a fini di riproducibilità naturale della fertilità della terra (allevamento) in connessione con l’agriturismo e con il recupero degli oliveti
U. di P. DENOMINAZIONE Polo ricettivo
R.10.4.2 FATTORIA DEI MONTIOLI DESCRIZIONE E PRESCRIZIONI
Il Regolamento Urbanistico detterà le prescrizioni
R.10.4.2 FATTORIA DEI MONTIOLI
La struttura massiccia delle mura fa pensare ad una struttura fortificata.
Il 29 maggio 1786 Pietro Ponzuoli chiede di fabbricare un nuovo podere nelle sue terre in luogo detto Montioli, l’anno successivo, Angelo Meus Cesi chiede di riattare a casa di contadino un podere diroccato in luogo detto Montioli.
Nel Catasto Leopoldino come Casa colonica (Sez. K, 910 Montioli) F. 188, p.lla 25, 26, poco più in alto una Casa diruta viene usata nel 1825 come punto di triangolazione (Sez. K, 875, Biffa dei Montioli).
2. Il R.U.potrà individuare a recupero del patrimonio un numero massimo di 5 alloggi
DENOM. C.P. 3.2.2 BASSA VALLE DEL MEDIO ALBEGNA
DESCRIZIONE Comprensorio collinare con diffusa presenza agricola di impianto recente (Riforma fondiaria). Resti etruschi, Romani ed altri siti di interesse storico.Insediamento principale di tipo poderale diffuso con nuclei a indirizzo produttivo di Sgrilla e Sgrillozzo
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
Utilizzo della cospicua risorsa idrica presente nei laghetti
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
Rapporto tra qualità delle risorse idriche e l’utilizzazione della stessa
Individuazione di specifici assetti territoriali insediativi e del paesaggio rurale
Attivazione e potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
AZIONI Attività turistiche e di trasformazione dei prodotti agricoli nei centri e nel territorio rurale
Valorizzazione dell’attività agricola nel settore vitivinicolo conservazione degli allevamenti integrando le rendite del settore turistico e dei relativi servizi.
Uso delle acque aziendali raccolte in pozzi e bacini per la disponibilità a fini agricoli e residenziali
U. di P. DENOMINAZIONE Polo ricettivo
CP.3.2.2 FATTORIA CAVALLINI DESCRIZIONE E PRESCRIZIONI
Il nucleo di CAVALLINI è formato da elementi edilizi eterogenei stratificatesi in epoche diverse, tra i quasli emerge la fattoria realizzata su un impianto tardo cinquecentesco e riqualificata durante i primi 30 anni del 900 con aggiunta di corpi edilizi di pregevole finitura. Il nucleo è posto a margine di una viabilità minore che si allaccia in corrispondenza all’asse Manciano- Albinia Oltre la fattoria anch’essa fortificata , il un nucleo rurale ha sempre ospitato funzioni agricole con sviluppo di notevoli volumetrie di servizio consolidatesi nel corso del ‘900..
Complessivamente il nucleo ha una struttura di bassa collina circondata da ampi seminativi nudi, che degradano sul sistema di ripa e di golena dell’Albegna
Il P.S. prevede le seguenti prestazioni:
1.Valorizzazione dell’edificio storico della fattoria con funzione di polo ricettivo ai sensi del PTC e riorganizzazione degli edifici agricoli esistenti con funzioni di servizio al turismo attraverso la realizzazione e il recupero del sistema insediativo
2. Rafforzamento del ruolo di uscita- ingresso alla sistema della collina interna segnalato dal Borgo della Sgrilla
Il P.S. prevede le seguenti azioni preventivamente associate a operazioni di mantenimento degli assetti agrari, dei ruoli funzionali delle aziende agricole, della riproducibilità delle risorse dal punto di vista agronomico e zootecnico, del mantenimento e riqualificazione della rete stradale vicinale esistente e convergente sul nucleo della fattoria;
1.Riqualificazione e restauro del complesso edilizio per attività ricettive connesse 2. Il R.U.potrà individuare a recupero del patrimonio un numero massimo di 6 alloggi
DENOM. R.11.2.1 LE COLLINE D’ALBEGNA DEL TIBURZI
DESCRIZIONE Esteso sistema di rilievi quasi interamente ricoperti di boschi e macchie con specie mediterranee. Paesaggio caratterizzato dalla quercia. Valori naturalistici diffusi. il colle della Marsiliana, con bosco di alberi secolari sul ripido versante nord. Sull’altro versante antico castello, resti di fortilizi, necropoli etrusca della Banditella e fattoria con maestoso viale alberato.
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
utilizzo della cospicua risorsa idrica presente nei laghetti
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
Individuazione di specifici assetti territoriali insediativi e di struttura del paesaggio rurale
Attivazione e potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
AZIONI attività turistiche e di trasformazione dei prodotti agricoli nei centri e nel territorio rurale
Valorizzazione dell’attività agricola nel settore vitivinicolo conservazione degli allevamenti integrando le rendite del settore turistico e dei relativi servizi.
Uso corretto e integrato dell’industria boschiva
DENOM. R.11.2.2 LE COLLINE DEL FIORA DEL TIBURZI
DESCRIZIONE Esteso sistema di rilievi quasi interamente ricoperti di boschi e macchie con specie mediterranee. Paesaggio caratterizzato dalla quercia. Valori naturalistici diffusi.
Resti di castelli sui Poggi Renaio e di Montauto. Insediamenti limitati a nuclei minuti e assai radi, come i percorsi.
FUNZIONI Salvaguardia delle risorse naturali e della loro riproducibilità con l’elevato valore aggiunto derivante dal comparto turistico da non epandere come pura crescita
Simbiosi delle attività agricole con la conservazione attiva degli elementi che costituiscono il paesaggio
Nelle aree interne alla Riserva Naturale di Montauto istituita ai sensi della LR 49/95 prevale la disciplina apposita della riserva.
PRESTAZIONI Di presidio rurale e naturale attraverso il ruolo della imprenditoria agricola proprietaria dei centri aziendali.
Rapporto tra qualità delle risorse idriche e l’utilizzazione della stessa in stretto rapporto con la UdP R10.4.3 per la valorizzazione dell’acquifero del Paglieto
Individuazione di specifici assetti territoriali insediativi e di struttura del paesaggio rurale
Attivazione e potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio
Attivazione e potenziamento di redditività con agriturismo e attività integrative in modo che l’agricoltura svolga anche il ruolo di tutela del paesaggio