• Non ci sono risultati.

Capitolo II – Schede di analisi per tema

2.2 L'Islām: nascita e principi

TESTO I: LA STORIA. L'IMPRONTA DELL'UMANITÀ I. INDICATORI STRUTTURALI

Definizione della/e unità di analisi

Pagina/e 125-127 e 136-137.

Paragrafo/i 4.2 Una nuova religione, l'islamismo. • Maometto predica l'Islàm.

• I doveri del credente. • Le prescrizioni del corano. • La famiglia e la vita privata.

Scheda/e Dalla storia... al nostro presente. Feste e riti delle religioni islamica, ebraica e cristiana (pp. 136-137).

Informazioni sul testo

Ampiezza Testo: circa 3 pagine, di 87 righe.

Scheda: due pagine, di 179 righe divise in 6 colonne. Genere testuale Espositivo.

Fonte Non è riportata.

Esercizi • “Per studiare”, pp. 125-127 e riguardano: i fatti più importanti della vita di Maometto; le parole arabe che si riferiscono all'islam (e il loro significato), i doveri nell'Islām, le prescrizioni non religiose contenute nel Corano, la ragione per cui Maometto abbia vietato la raffigurazione di Allah.

• Esercizio 2, p. 139: La nascita dell'Islam. • Esercizio 3, p. 139: Islàm e cristianesimo. • Esercizio 6, p. 140: Le feste religiose. • Esercizio 7, p. 141: La religione islamica. • Esercizio 8, p. 141: L'islàm.

Obiettivo didattico Implicito e informativo per il testo.

Esplicito per la scheda “Dalla storia... al nostro presente”. Si afferma infatti, che la conoscenza dei significati delle principali feste religiose “[...] è un potente mezzo per avvicinarsi alle persone provenienti da società e culture diverse” (p. 136). Anche nella parte introduttiva del libro si ribadisce che i temi presenti in questa scheda hanno lo scopo di sviluppare “argomenti di educazione alla convivenza civile […]” (p. 9).

Valutazione generale: lo spazio dedicato al tema è abbastanza ampio ed è arricchito di schede di approfondimento: una sull'elemosina e l'altra sulle feste religiose. Il tema comprende in particolare la predicazione dell'Islām, i doveri del credente “I pilastri dell'Islām”, “Le prescrizioni del Corano” e “La famiglia e la vita privata”.

Apparato iconografico Prima iconografia:

Numero e pagina Numero 1, p. 125.

Tipo Miniatura.

Ampiezza e dimensione Circa 1/3 pagina. (12,4cm x 9,8cm)

Testo della didascalia “L'arcangelo Gabriele e Maometto in un'antica miniatura. Il volto di

Maometto, per rispetto, non è rappresentato ed è coperto da un velo”.

Testo verbale collegato “Egli sentì se stesso profeta: dopo molti ritiri in una grotta dove – raccontò più tardi – lo visitava l'arcangelo Gabriele, formulò una nuova religione dettatagli dall'angelo”.

Descrizione L'immagine è suddivisa in due parti adiacenti e rappresenta dodici angeli. Davanti a loro ci sono altre due angeli in piedi e alla loro destra c'è un piatto con un bricco. La seconda parte raffigura due persone: il primo si riferisce all'angelo Gabriele e il secondo, con il volto coperto, a Maometto, i cui nomi sono scritti nell'alto dell'immagine con l'alfabeto arabo.

Fonte New York, Public Library.

Valutazione generale: la funzione dell'immagine è più decorativa che rappresentativa. Seconda iconografia:

Numero e pagina Numero 2, p. 126.

Tipo fotografia

Ampiezza e dimensione Circa ¼ pagina. (13,4cm x 6cm)

Testo della didascalia “Un muezzin chiama i fedeli alla preghiera, dall'alto del minareto di

una moschea del Cairo”.

Testo verbale collegato “Il primo dovere impone di pregare cinque volte al giorno con il capo rivolto alla Mecca, quando il muezzìn chiama alla preghiera dall'alto del minareto, una specie di campanile della moschea, l'edificio per il culto”.

Descrizione La fotografia raffigura un uomo in abiti tradizionali, che chiama alla preghiera dall'alto di un edificio. Alla cui destra si vede la cupola e il minareto di una moschea .

Fonte Non è riportata.

Valutazione generale: la fotografia non è perfettamente coerente con il testo, infatti, il testo e la didascalia fanno riferimento al Mu'aḏḏin che chiama i fedeli alla preghiera dall'alto del minareto, mentre l'immagine raffigura un Mu'aḏḏin che chiama dall'alto di un edificio. La moschea e il suo minareto, invece, si vedono alla sua destra. Comunque, la fotografia rappresenta un modo tradizionale (e quasi caduto in disuso) per chiamare i musulmani alla preghiera. Oggigiorno la chiamata alla preghiera – detta āḏān – avviene mediante l'utilizzo di microfoni o di registratori collegati a degli altoparlanti.

Terza iconografia:

Numero e pagina Numero 3, p. 126.

Tipo fotografia

Ampiezza e dimensione 1/8 di pagina, (7,7cm x 6,5cm)

Testo della didascalia “Fedeli in preghiera, all'Interno di una moschea del Cairo”.

Testo verbale collegato “Una volta alla settimana, il venerdì, i musulmani maschi devono riunirsi nella moschea, dove l'imam dirige la preghiera”.

Descrizione La fotografia non rappresenta una preghiera collettiva, perché alcuni pregano individualmente, altri stanno uscendo dal Masgid.

Fonte Non è riportata.

Valutazione generale: il contenuto della fotografia non è totalmente coerente con il testo, perché il testo parla della preghiera collettiva del venerdì (e della presenza dell'imam che la dirige), mentre la foto rappresenta alcuni musulmani che pregano in modo individuale e non dietro la guida dell'imām.

II. INDICATORI CULTURALI E/O RELIGIOSI Dimensione storica

Periodo storico: Passato (fine VI secolo e inizio VII secolo). 97

Eventi riportati: La nascita dell'Islām.

Il matrimonio di Muḥammad con Ḫadiğà. Dimensione linguistica

Parole evidenziate: Nuova religione; musulmano; Islàm; Corano; preghiera; fede; pellegrinaggio; digiuno; elemosina; moschea; imàm; diritto penale e di famiglia; regole d'igiene e di alimentazione; poligamia.

Termini e/o nomi arabi:

Il primo: Maometto.

Trascrizione (IPA) Muḥammad.

Pronuncia [muħammad]

Definizione fornita Non è data.

Valutazione generale: il testo utilizza il nome italianizzato di Muḥammad, ovvero, Maometto. Il quale altera notevolmente la pronuncia del nome originale, infatti, mentre Muḥammad si pronuncia [muħammad], Maometto si pronuncia [maometto]. La definizione del nome non è fornita. Il nome, comunque, significa “il grandemente lodato”.

Il secondo: Allah

Trascrizione (IPA) Allāh

Pronuncia [Alla:h]

Definizione fornita: Dio.

Valutazione generale: Allāh si riferisce all'Unico e al Supremo Creatore dell'universo e quindi, è più vicino alla parola Iddio.

Il terzo: muslim

Trascrizione (IPA) Muslim

Pronuncia [Muslim]300

Definizione fornita Credente.

Valutazione generale: la definizione fornita di Muslim si riferisce ad un altro termine arabo, ossia, Mu'men. Infatti, Muslim, si riferisce a colui che aderisce all'Islām, mentre Mu'men significa precisamente credente.

Il quarto: Islàm, si trova scritta anche, Islam. Trascrizione (IPA) Islām.

Pronuncia [Isla:m]301

Definizione fornita abbandono

Valutazione generale: il termine Islām è definito correttamente come “abbandono”. Il testo scrive Islām in due modi diversi: una volta con la à e una volta con la a. Inoltre, l'Islām, è definito impropriamente come islamismo. Un termine, questo, che rimanda all'Islām politico.

Il quinto: Corano

300 La pronuncia della s in muslim è sorda (come in sole) e quindi si pronuncia [Muslim] e non invece [muzlim]. 301 Anche qui la pronuncia della s è sorda e quindi, si pronuncia [islam] e non invece [izlam].

Trascrizione (IPA) Qurān

Pronuncia [qurʔ:n]

Definizione fornita: Nel testo è definito come “il libro sacro dell'Islam” e al suo margine è come “recitazione ad alta voce – aggiungendo che – Il libro è diviso in 114 capitoli detti sure, cioè 'rivelazioni', suddivisi in circa 6200 sezioni o versetti” (p. 125).

Valutazione generale: la definizione è abbastanza corretta. In arabo, infatti, il termine ha diversi significati, come“leggere ad alta voce” o “memorizzare e conservare”.

Il sesto: Muezzìn. Scritta anche, muezzin Trascrizione (IPA) Mu'aḏḏin

Pronuncia [muʔaððin]

Definizione fornita: Nel testo: “il muezzìn chiama alla preghiera dell'alto del minareto, una specie di campanile della moschea” (p. 126).

Valutazione generale: il testo trascrive la parola Mu'aḏḏin in due modi differenti: Muezzìn e muezzin. La pronuncia di entrambe le parole è simile a quella dialettale, in cui la consonante enfatica ḏ viene pronunciata [z] anziché [ð]. Nel definire il termine “muezzin”, il testo parla della Mi'ḏanah, definendola imprecisamente minareto. Quest'ultima parola deriva dall'arabo “manāra”, la cui radice è (n w r), che significa “illuminare”. Detto ciò, la parola minareto (manāra) si riferisce di più al “faro”. Infatti, di solito la parola “manāra” non viene utilizzata per riferirsi alla Mi'ḏanah, ma se quest'ultima comprende anche la funzione della “manāra” – quella di fungere da un punto di riferimento per la navigazione o di illuminare una zona – essa può essere chiamata così.

Il settimo: imàm

Trascrizione (IPA) Imām

Pronuncia [ima:m]

Definizione fornita Nel testo: “l'imàm dirige la preghiera”. Al margine del testo: “imam è un uomo riconosciuto dai fedeli come onesto e istruito nella religione” (p. 126).

Valutazione generale: il termine imām è trascritto con la a accentata anziché lunga. Letteralmente, Imām si riferisce a chi si trova in prima fila rispetto agli altri ed è considerato l'esempio da seguire302, ovvero, la “guida”. In ogni caso, le informazioni presenti al margine del testo rimandano alle caratteristiche dell'imam e non alla definizione del termine.

L'ottavo: Ramadàn

Trascrizione (IPA) Ramaḍān

Pronuncia [ramaᵭa:n]

Definizione fornita: Nel testo: “il nono mese dell'anno musulmano, quello in cui Maometto ebbe la rivelazione di essere stato scelto come profeta” (p. 126).

Valutazione generale: la definizione di Ramaḍān è coerente. Nella trascrizione del termine la a lunga è scambiata con quella accentata e inoltre, la lettera d enfatica (occlusiva dentale sonora faringalizzata) è stata scritta in modo semplice con la d (occlusiva dentale sonora).

302 Cfr. Dizionario arabo al-Baheth al-Arabi, <http://www.baheth.info/> (13/03).

Simile scelta è molto comune nella lingua italiana, e in tante altre lingue, a causa della difficoltà di trascrivere consonanti enfatiche.

Il nono: Sunne (pl.)

Trascrizione (IPA) Sunna (sing.)

Pronuncia [sunna]

Definizione fornita: “[…] le sunne, cioè i detti e gli atti del Profeta non presenti nel Corano, ma tramandati dai suoi antichi compagni” (p. 127).

Valutazione generale: nel testo si trova il termine sunna al plurale, ma in arabo si utilizza spesso al singolare per indicare gli atti e detti del Profeta.

La descrizione del Profeta Muḥammad e dell'Islām Muḥammad (pbsl) prima della rivelazione del Qurān Luogo e anno di nascita Macca, nel 570.

Discendenza Descrizione

Mestiere Cammelliere.

Eventi accaduti durante

la sua vita •

“Da giovane fece il cammelliere e durante i suoi continui spostamenti, che le permisero di conoscere le religioni monoteiste” ;

• “Verso i venticinque anni sposò una ricca vedeva quarantenne”;

• “dopo molti ritiri in una grotta dove – raccontò più tardi – lo visitava l'arcangelo Gabriele, formulò una nuova religione” (p. 125).

Valutazione generale: la descrizione di Muḥammad inizia con informazioni relative al luogo e alla data della Sua nascita, concentrandosi esclusivamente su tre punti: il Suo mestiere di cammelliere anziché commerciante; il matrimonio con Ḫadīğah e i Suoi spostamenti.

Muḥammad, il Profeta: Stato interiore prima della rivelazione •

“Non si sentì più appagato della vita agiata che conduceva”.

• “Era tormentato da dubbi religiosi e la tradizionale fede negli idoli non bastava a dargli pace” (p. 125).

Rivelazione e

predicazione •

“Egli sentì se stesso profeta: dopo molti ritiri in una grotta […] lo visitava l'arcangelo Gabriele, formulò una nuova religione dettatagli dall'angelo” (p. 125).

Descrizione del Profeta • “Ora c'era Maometto, il profeta più grande, per mezzo del quale Allah rivelava definitivamente la sua legge” (p. 125).

Detti/azioni del Profeta • “Maometto aveva dichiarato, infatti, che la kaaba era stata costruita da Abramo” (p. 126).

• “Maometto ammetteva la schiavitù, anche se liberare gli schiavi era un atto gradito ad Allah” (p. 127).

• “Accolse anche il principio ebraico della «legge del taglione»” (p. 127).

• “Vietò la raffigurazione di Allah” (p. 127).

• “La dottrina di Maometto permise la poligamia, ma limita a quattro il numero di mogli che un musulmano può avere e obbliga l'uomo a mantenerle tutte con uguale dignità” (p. 127).

Valutazione generale: la descrizione del periodo antecedente la rivelazione contiene alcune imprecisioni, che riguardano la fede negli idoli e la schiavitù. L'essere Profeta è riportato nel testo come un “sentire” e solo dopo, si parla delle visite dell'arcangelo Gabriele. Infine, le prescrizioni contenute nel Qurān vengono attribuite al Profeta e non invece ad Allāh.

L'Islām:

Descrizione • “Una nuova religione, l'islamismo” (titolo, p. 125);

• “una nuova religione, predicata da Maometto: una religione monoteista, come le religioni ebraica e cristiana, in cui si adorava un solo Dio” (p. 125);

• “Maometto […] formulò una nuova religione” (p. 125);

• “Islàm significa «abbandono», e la nuova religione prese il nome di islamismo”(p. 125).

• “La religione musulmana è costituita da alcune regole fondamentali” (p.126)

• “con questa frase [le due testimonianze di fede] l'islamismo si distingue nettamente sia dal politeismo, sia dalle altre due religioni monoteiste”;

• “l'Islàm veniva presentato come la rinascita della vera religione, che gli ebrei e i cristiani avevano corrotto” (p. 126).

Tratti comuni con le religioni monoteiste

• Con l'Ebraismo e il Cristianesimo: •L'adorazione di un solo Dio.

•La rivelazione delle leggi divine tramite i Profeti.

•Il digiuno, anche se in forme e giorni diversi (scheda, p. 137). • Con il Cristianesimo:

•Credere nella resurrezione dei corpi. •Temere il giorno del Giudizio universale.

•Credere nell'esistenza dell'inferno e del paradiso. • Con l'Ebraismo:

•Vietare la raffigurazione di Allāh. •Proibire di mangiare la carne di maiale. •La circoncisione (scheda a p. 137). Tratti differenti dalle

religioni monoteiste

• “[...] come testimonianza di fede: «Non vi è altro dio al di fuori di Allah e Maometto è il suo profeta». Con questa frase l'islamismo si distingue nettamente sia dal politeismo, sia dalle altre due religioni monoteiste, ebraismo e cristianesimo” (p. 126).

“Maometto aveva dichiarato, infatti, che la kaaba era stata costruita da Abramo, che già credeva in un unico Dio. In questo modo l'islàm veniva presentato come la rinascita della vera religione, che gli ebrei e i cristiani hanno corrotto” (p. 126).

• “Maometto non creò una Chiesa. Non istituì una gerarchia ecclesiastica […]. Non proclamò l'esistenza di sacramenti o dogmi complicati”. (p. 126).

• “Ogni credente professa la sua fede come vuole, purché rispetti i doveri e ispiri la sua vita ai principi del Corano” (p. 127);

• “oltre alle verità di fede, nel Corano sono contenute anche molte norme che riguardano la vita sociale […]. Per questo il Corano è diventato la base della legislazione e del sistema giudiziario di molti stati islamici” (p. 127).

• “La dottrina di Maometto permette la poligamia […] il marito può divorziare dalle mogli con estrema semplicità. Non è ammesso l'inverso; inoltre non è la donna a dare il consenso al matrimonio, ma suo padre. La condizione della donna è penalizzata […]” (p. 127).

Valutazione generale: l'unità di analisi riporta alcuni aspetti che accomunano l'Islām alle religioni monoteiste, seguiti poi da altri che lo differenziano. Tra quest'ultimi, in particolare, si sono potute rivelare informazioni imprecise.

I pilastri dell'Islām: Le due testimonianze

aš-šahādatayn • Sono chiamate:

“la fede nell'unico dio”.

• “I fedeli sono tenuti a proclamare nella preghiera, come testimonianza di fede: «Non vi è altro dio al di fuori di Allah e Maometto è il suo profeta»” (p. 126).

Valutazione generale: la prima definizione delle šahādatayn non considera la parte relativa al Profeta (pbsl).

La preghiera rituale "aṣ-Ṣalāt"

• “Il primo dovere impone di pregare cinque volte al giorno con il capo rivolto alla Mecca”.

• “Il venerdì, i musulmani maschi devono riunirsi nella moschea […]. Le donne vanno alla moschea solo se lo desiderano […] sono incoraggiate a rimanere a casa” (p. 126).

Valutazione generale: il numero della preghiera è riportato correttamente, ma la direzione della “Qibla” verso cui si dirigono i musulmani per la preghiera è precisamente la Ka‘ba. Il testo accenna inoltre, all'obbligo per i musulmani di compiere la preghiera collettiva del venerdì, precisando che le donne sono esentate da questo obbligo.

L'elemosina "az-zakāt"

• “[…] obbliga ogni credente a soccorrere i poveri e i bisognosi, facendo beneficenza e pagando le elemosine stabilite dalle legge” (p. 126).

Valutazione generale: la zakāt – letteralmente “purificazione”303 – è tradotta in italiano con

“elemosina”. Un termine, questo, che non rende perfettamente il significato di zakāt. Nonostante ciò, il testo chiarisce il suo significato come un'imposta stabilita dalla legge al fine di soccorrere i poveri.

Il digiuno

“aṣ-ṣiyām o aṣ-ṣawm”

“nel mese di Ramadàn […] tutti i fedeli hanno l'obbligo del digiuno dall'alba fino al tramonto. Da questo dovere sono esentati i bambini e i malati” (p. 126).

Valutazione generale: il ṣiyām è introdotto nel testo in modo sintetico, senza spiegare il motivo per cui si fa o quali sono le condizioni per poterlo fare e altro. Tra le varie categorie di persone esentati dal ṣiyām il testo parla solo di due.

Il pellegrinaggio

"al-Ḥağğ"

“Terzo dovere dei credenti, a meno che non siano poverissimi, è il recarsi alla Mecca in pellegrinaggio per venerare la pietra nera, l'unico oggetto sacro approvato da Maometto” (p. 126).

Valutazione generale: il testo considera la possibilità economica come unica condizione per compiere il Ḥağğ, trascurando le altre. Inoltre, il testo afferma impropriamente che i musulmani compiono il Ḥağğ per venerare la pietra nera, ma nell'Islām nessun essere o oggetto può essere venerato.

303 Dizionario al-Baheth al-Arabi, cit.

Pregiudizi, stereotipi, razzismo, etnocentrismo, intolleranza, superiorità o altro

In questa unità d'analisi esistono alcune imprecisioni che riguardano i pilastri dell’Islām e alcuni regole presenti nel Qurān.

Educazione interculturale

Valutazione generale: nonostante la presenza di alcune informazioni imprecise si nota che l'unità d'analisi fornisce varie informazioni miranti a conoscere in generale l'Islām e a sviluppare la capacità di confronto tra le religioni monoteiste in base agli aspetti comuni e differenti. Un fattore questo, che potrebbe essere utile al fine di promuovere la conoscenza reciproca tra le varie culture e quindi a favorire i rapporti interculturali e interreligiosi.

TESTO II: LA VALIGIA DELLA STORIA I. INDICATORI STRUTTURALI Definizione della/e unità di analisi

Pagina/e 108-111

Paragrafo/i • Gli Arabi prima dell'Islam; •Gli Arabi e i loro culti ; • Maometto e l'Islam

•Chi era Maometto? •I “pilastri” dell'Islam;

•La rivoluzione di Maometto.

Scheda/e Ritratti: Maometto è scelto come Profeta dell'Islam (p. 110). Informazioni sul testo

Ampiezza Circa 3 pagine di 10 colonnine di circa 176 righe. Genere testuale Espositivo

Fonte Non è riportata, eccetto per la citazione del Qurān. Esercizi Esercizi 1,3,4,5 (pp. 118-119) e si focalizzano su:

• Es. 1: Il significato di termini propri del mondo arabo-islamico; • Es. 3: “I punti fondamentali che contraddistinguono la dottrina

musulmana (tipo di religione, pilastri, organizzazione del culto, testi sacri)”;

• Es. 4: Le profonde modifiche all'interno della civiltà araba provocate dalla diffusione dell'islamismo (istituzione della religione, istituzione della società e istituzione della politica interna e esterna).

• Es. 5: Le istituzioni maggiormente modificate. Obiettivo didattico Implicito e informativo.

Valutazione generale: lo spazio dedicato al tema è abbastanza ampio ed è arricchito di due schede di approfondimento: la prima è dedicata a Muḥammad (pbsl) e la seconda al Qurān. Apparato iconografico

Prima iconografia:

Numero e pagina Numero non assegnato, p. 109.

Tipo Miniatura.

Ampiezza e dimensione Circa 1/3 pagina: (16,5cm x 10,5cm)

Testo della didascalia “La nascita di Maometto, miniatura del XIII secolo.”

Testo verbale collegato Il paragrafo “Maometto e l'Islam”.

Descrizione La miniatura rappresenta la scena della nascita di Muḥammad, dove è raffigurata la madre e alcune donne che prendono cura di lei. A sinistra, sono raffigurati due angeli, uno dei quali porta il neonato e vicino a lui c'è una donna che tiene un recipiente in mano. L'altro angelo, invece, tiene in mano un incensiere.

Fonte Si parla solo del secolo a cui appartiene la miniatura.

Valutazione generale: il contenuto dell'iconografia, come per la maggior parte delle miniature, non è coerente con il principio della religione islamica, che vieta la raffigurazione degli esseri umani. Inoltre, la sua funzione è maggiormente decorativa.

Seconda iconografia:

Numero e pagina Numero non assegnato, p. 110.

Tipo Miniatura.

Ampiezza e dimensione Circa 1/3 pagina: (10cm x 15,3cm)

Testo della didascalia “Miniatura raffigurante il volo notturno di Maometto da Gerusalemme a La Mecca, miniatura persiana del XVI secolo” (p. 110).

Testo verbale collegato La scheda “Maometto è scelto come Profeta dell'Islam”.

Descrizione La miniatura raffigura una persona sul dorso di un cavallo, che è circondato da angeli. L'immagine è corredata anche da scritte.

Fonte Miniatura persiana del XVI secolo.

Valutazione generale: la miniatura è d'origine persiana che risale al XVI secolo (1539-1543). Essa, secondo la database della British Library304, fa parte delle poesie del poeta persiano

Nizami Gandzevi, chiamate Khamsa di Nizami, letteralmente i cinque poemi. La parte scritta della miniatura è opera di Shah Mahmud Nishapuri (d. 1564-5), mentre l'autore del disegno è rimasto ignoto.

Il contenuto della miniatura non è coerente con la didascalia, in quanto raffigura la seconda tappa del viaggio notturno del Profeta Muḥammad (pbsl), detta ascensione (Mi‘rāğ) e non invece la prima tappa (detta isrā'). Inoltre, il viaggio notturno in questione partiva dalla Macca verso Gerusalemme e non invece da Gerusalemme verso la Macca come si riporta nella medesima didascalia. Infine, si è potuto notare – dalla direzione della scrittura e dal confronto con l'immagine della miniatura originale, ospitata attualmente dalla British Library – che l'immagine è capovolta in direzione orizzontale.

Terza iconografia:

304 Crf. British Library. Online Gallery Sacred Texts. Explore treasures of the world's great faiths, Picturing the

Profet, <http://www.bl.uk/onlinegallery/sacredtexts/nizami.html> (06/13). 104

Numero e pagina Numero non assegnato, p. 111.

Tipo fotografia

Ampiezza e dimensione ¼ di pagina: (12cm x 14cm)

Testo della didascalia “Ogni anno, in occasione del Ramadàn, si raccolgono alla Mecca centinaia di migliaia di fedeli musulmani. Qui è situata la Ka'ba, l'edificio cubico che custodisce la Pietra nera. La costruzione è ricoperta da un immenso velo di prezioso velluto nero, sul quale sono ricamati in oro