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Istituzioni europee e organizzazioni per la parità di genere e l’imprenditoria femminile

Capitolo 2: Il contesto legislativo I principali interventi europei, italiani e regionali in tema

2.3 Istituzioni europee e organizzazioni per la parità di genere e l’imprenditoria femminile

Per realizzare gli obiettivi relativi alla parità di genere e allo sviluppo dell’imprenditoria femminile, l’Unione europea ha creato delle istituzioni che vigilassero e favorissero la diffusione di tali temi.

184 Unioncamere (2016), Le politiche e i programmi europei a sostegno dell’imprenditoria femminile,

Unioncamere, Roma

http://asbl.unioncamere.net/index.php?option=com_content&view=article&id=194&Itemid=166 185 Unioncamere (2014), Il regolamento generale di esenzione per categoria, Unioncamere, Roma

http://asbl.unioncamere.net/index.php?option=com_content&view=article&id=617:il-regolamento-generale- di-esenzione-per-categoria&catid=113:aiuti-di-stato&Itemid=177

186 Unioncamere (2016), Le politiche e i programmi europei a sostegno dell’imprenditoria femminile,

Unioncamere, Roma

http://asbl.unioncamere.net/index.php?option=com_content&view=article&id=194&Itemid=166 187 Unioncamere (2014), Il programma COSME 2014-2020, Unioncamere, Roma

http://asbl.unioncamere.net/index.php?option=com_content&view=article&id=679:il-programma-cosme- 2014-2020&catid=99:accesso-al-credito&Itemid=93

44 Le più importanti sono:

- Commissione sui diritti della donna e l’uguaglianza di genere (FEMM) 1984.

Essa è stata istituita nel 1984 ed è una delle venti commissioni permanenti del Parlamento. Essa, come tutte le commissioni permanenti, svolge la prima parte dell’iter di approvazione delle leggi ed esercita la funzione di indagine e di proposta. Viene indicata con la sigla FEMM e si occupa di tutte le politiche comunitarie sul tema delle donne. Il suo parere è fondamentale e deve essere richiesto da tutte le Commissioni ogni volta che un loro intervento ha un impatto sulle attività legate alla vita delle donne. La commissione è composta da 32 membri effettivi e 23 supplenti188.

La Commissione è competente in materia di promozione e tutela dei diritti delle donne sia all’interno dell’Unione (controlla infatti anche tutti gli atti emanati sia dal Parlamento europeo che dalle Commissioni), sia all’esterno cioè nei Paesi terzi all’Unione. Si occupa del tema del lavoro effettuando controlli relativi alle pari opportunità di accesso al mercato del lavoro e al trattamento sul posto di lavoro. Lotta contro ogni discriminazione basata sul sesso e contro ogni forma di violenza sulle donne. Aiuta le istituzioni europee nel raggiungimento dell’obiettivo del gender mainstreaming e vigila sull’effettiva attuazione degli accordi internazionali relativi ai diritti delle donne. Infine, cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei diritti e dell’eliminazione della violenza sulle donne189.

- Comitato pari opportunità tra uomo e donna.

Questo Comitato è integrato alla Direzione generale del personale. Ha l’obiettivo di garantire una pari dignità nei luoghi di lavoro e orari che consentano di conciliare impegni privati e professionali, cosa molto importante soprattutto per le donne; promuove il lavoro part time e il telelavoro. Inoltre, vigila sull’applicazione del principio di pari opportunità nel reclutamento, nella gestione delle carriere, nella formazione professionale e nell’accesso alle posizioni di comando190.

- Comitato consultivo per le pari opportunità.

Esso è stato creato nel 1981 dalla Commissione europea (Decisione 82/43 CEE). Aiuta l’esecutivo comunitario a realizzare la sua politica di promozione del lavoro delle donne e la parità di genere; favorisce lo scambio di esperienze tra i vari paesi UE per ottenere tali obiettivi191.

- Gruppo di alto livello per il gender mainstreaming.

Questo è un gruppo informale composto da rappresentanti nazionali che hanno il compito e la responsabilità di gestire tutte le attività per il raggiungimento del gender mainstreaming

188 Parlamento europeo (1984), Commissione sui diritti della donna e l’uguaglianza di genere, http://www.europarl.europa.eu/committees/it/femm/home.html

189 Di Saracina F. (2010), Diritti e politiche di parità nell’Unione europea, Università degli studi di Siena,

Siena http://www3.unisi.it/dl2/20110308103209400/DirittiepolitichediparitanellUnioneeuropea.pdf

190 Di Saracina F. (2010), Diritti e politiche di parità nell’Unione europea, Università degli studi di Siena,

Siena http://www3.unisi.it/dl2/20110308103209400/DirittiepolitichediparitanellUnioneeuropea.pdf

191 Di Saracina F. (2010), Diritti e politiche di parità nell’Unione europea, Università degli studi di Siena,

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a livello nazionale. Oltre a questo, è loro onere aiutare e guidare le istituzioni europee nella loro operatività per raggiungere il medesimo obiettivo.192.

- Commissione Barroso: gruppo di commissari per i diritti fondamentali, la non

discriminazione e le pari opportunità.

Esso è stato creato nel 2005. I compiti del gruppo sono quelli di guidare l’attività della Commissione verso l’antidiscriminazione e le pari opportunità oltre che di assicurare l’applicazione della strategia di gender mainstreaming193.

Oltre a ciò è da segnalare che a livello europeo esistono organizzazioni promotrici dell'imprenditoria femminile.

Tra esse si ricorda:

- l'Eurochambres Women Network, la rete camerale europea di supporto allo sviluppo dell’imprenditorialità femminile. Costituita in seno ad Eurochambres, EWN si pone una serie di obbiettivi sul tema delle pari opportunità. Cerca inoltre di garantire lo scambio delle “migliori pratiche” all’interno della rete per raggiungere tale obiettivo comune ai membri. Ulteriore obiettivo è quello relativo al raggiungimento di un equilibrio tra i tempi di lavoro e privati.

- European Network of Female Entrepreneurship Ambassadors: l’obiettivo di questa rete di ambasciatrici dell'imprenditorialità femminile è quello di offrire alle donne una serie di testimonianze sul tema della gestione e dell’organizzazione dell’impresa in modo da avere le conoscenze necessarie per l’avvio di una attività di impresa.194.

- Rete europea per promuovere l’imprenditorialità femminile (WES): essa è composta da funzionari dei ministeri nazionali per la promozione dell’imprenditoria femminile. Essa svolge funzioni di consulenza in merito alle buone prassi per il sostegno alle imprenditrici. Oltre a ciò, dovrà aumentare la visibilità delle donne imprenditrici e creare un clima favorevole per la crescita delle stesse. Questo dovrà essere realizzato anche tramite il ruolo di partner che la WES svolge nei confronti dell’UE195.

In conclusione si può quindi evidenziare la presenza di un importante impegno da parte dell’Unione per garantire le pari opportunità e per favorire la nascita e la crescita delle imprese femminili. Negli anni infatti sono state create Commissioni in grado di vigilare sull’applicazione del principio del gender mainstreaming ma non solo: l’Unione ha infatti mostrato un certo interesse sul tema dell’imprenditoria femminile, credendo che questo

192 Del Re A. (2010), Le istituzioni e la parità di genere. In Europa, in Italia, Università di Padova, Padova

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193 Del Re A. (2010), Le istituzioni e la parità di genere. In Europa, in Italia, Università di Padova, Padova

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194 Unioncamere (2016), Le politiche e i programmi europei a sostegno dell’imprenditoria femminile,

Unioncamere, Roma

http://asbl.unioncamere.net/index.php?option=com_content&view=article&id=194&Itemid=166

195 Cannata A. (2015), La promozione dell'imprenditoria femminile, nel quadro delle pari opportunità: aspetti

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potesse favorire non solo il raggiungimento delle pari opportunità ma contribuisse ad incrementare la competitività del mercato europeo, per questo è intervenuta sul tema anche tramite organizzazioni promotrici.

2.4 I principali interventi dello Stato italiano sul tema delle pari opportunità