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Gli itinerari ed eventi enogastronomici

CAPITOLO 2 – ARTE CULINARIA E TURISMO

2.4 Il cibo come mezzo di promozione di un territorio

2.4.2 Gli itinerari ed eventi enogastronomici

L’itinerario enogastronomico è considerato un sistema di offerta turistica rurale integrato, che si snoda lungo un percorso comprendente una moltitudine di operatori e di strutture aziendali aperte alla fruizione del pubblico allo scopo di offrire una serie di servizi, degustazioni, visite, ad esempio alle cantine, ai caseifici e ai frantoi, escursioni e vendite dirette di prodotti presso enoteche e botteghe del tipico. Costruire un itinerario enogastronomico ben strutturato e organizzato vuol dire avviare una fase di organizzazione a livello territoriale che coinvolga tutti gli attori locali attraverso un’integrazione non solo orizzontale, la quale comprende operatori che lavorano nella stessa fase del processo produttivo, ma anche verticale, dunque sia produttori e distributori e obliqua con produttori, istituzioni pubbliche, ristoratori e albergatori.

Ogni percorso rappresenta una forma concreta di divulgazione e promozione dell’intero territorio e consente la fruizione di esperienze in grado di mettere a contatto con una comunità e con un patrimonio storico-culturale unico, il turista. La varietà e diversità gastronomica presente a livello regionale in Italia consentono la creazione di una rete di giacimenti agroalimentari sulla quale è possibile costruire gli itinerari turistici, favorendo in tal modo un indotto turistico sul territorio, in particolare in quelle aree caratterizzate da una scarsità di risorse esogene, artistiche, culturali e naturali.

Tuttavia, affinché un itinerario enogastronomico possa rappresentare

un’opportunità di sviluppo economico locale, è necessario che abbia precise caratteristiche: la presenza di strutture ricettive e di ospitalità e l’impiego di un personale qualificato in grado di svolgere attività d’informazione sui contenuti, le peculiarità e le curiosità che caratterizzano l’itinerario stesso. L’offerta, per migliorarsi e accrescere ulteriormente la

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domanda, deve puntare sul miglioramento degli alloggi, sull’incentivazione delle attività connesse, dei servizi e sulla creazione di fiere ed eventi a tema120.

Per quanto riguarda il turismo degli eventi è un turismo legato a occasioni particolari, le quali possono essere caratterizzate da appuntamenti fissi che si ripetono con una certa frequenza o occasioni uniche irripetibili, ma contraddistinte da una precisa collocazione geografica e da una limitata durata temporale. Questo fenomeno nasce sia come risposta alle esigenze di tipo ludico o culturale, sia come occasione di esperienza di un territorio e delle sue identità che il turista cerca in misura sempre più crescente. Rappresenta, inoltre, un’occasione e uno strumento per migliorare la qualità del tempo libero e il benessere dell’intera comunità locale. Da un punto di vista turistico, un evento è in grado di offrire rimedi ai noti problemi di destagionalizzazione dell’attività, di delocalizzazione dei flussi e di migliorare l’attività di musei, palazzi e piazze. Nonostante questi aspetti positivi, se l’evento viene organizzato su aree non preparate a sopportare un alto numero di visitatori, rischiano di collassare durante il periodo in cui questo accada, poiché un afflusso non sostenibile è di solito conseguenza di una mancata sincronia fra il marketing dell’evento e la programmazione della località nei suoi aspetti di accessibilità, mobilità interna, fruibilità di strutture e servizi.

Uno degli eventi enogastronomici più famosi in Italia è il Salone del Gusto, dal 2016 chiamato Terra Madre Salone del Gusto. Dal 1996 è ospitato a Torino ed è organizzatoogni due anni da Slow Food e dalla Regione del Piemonte. Il Salone del Gusto è un evento fieristico che riunisce produttori e artigiani del settore agroalimentare provenienti da tutto il mondo, ma ha anche finalità culturali e di rilievo internazionale. La manifestazione si propone di riunire le produzioni alimentari di qualità all’interno di un grande mercato, offrendo la possibilità di essere presenti a piccoli produttori italiani e stranieri, grazie ai bassi costi di partecipazione, e favorendo così l’incontro diretto tra produttori e consumatori. L’evento è anche un momento di educazione, poiché il visitatore può partecipare a vere e proprie lezioni suoi prodotti, i cosiddetti Laboratori del Gusto. Oltre al mercato e ai laboratori, vengono proposti convegni, presentazioni, iniziative per i bambini, itinerari turistici attraverso il territorio regionale e cene in locali tipici, che costituiscono ulteriori occasioni di dibattito, informazione e intrattenimento. Infatti, il

Salone ha un ruolo decisamente notevole nel processo di diffusione della conoscenza delle

produzioni tipiche e nella valorizzazione delle loro radici territoriali e culturali121.

120 Lanfranchi M., Agroalimentare e turismo: fattori aggreganti dell’identità rurale, Messina, EDAS, 2008. 121

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Al di là degli eventi, lungo gli itinerari enogastronomici, se ben organizzati, si trovano dei servizi che offrono al turista la visita nelle cantine di produzione, nei caseifici o nei frantoidove avvengono la degustazione e i vari assaggi. Ad esempio, il caseificio offre al visitatore un indubbio vantaggio, in quanto in poche ore gli permette di assistere virtualmente all’intero ciclo di produzione del formaggio. In questo caso l’aspetto emozionale per il visitatore può risiedere anche nel vedere trasformato il latte fresco in una mozzarella da assaggiare ancora calda alla fine del tour di visita. Per quanto concerne la visita al frantoio, invece, se ben condotta può aprire al cliente-visitatore, in particolare straniero, un patrimonio di conoscenza dal momento che l’olio di oliva è un prodotto poco conosciuto nelle sue caratteristiche produttive e organolettiche, nonostante il consumo diffuso che se ne fa in Italia. In questo caso, la degustazione non sarà tecnica, ma l’olio verrà degustato su bruschette, nel rispetto dell’impiego del condimento nella tradizione locale.

Grazie a questa variegata offerta, il prodotto agroalimentare nel turismo enogastronomico è correlato con il territorio, consentendo la valorizzazione del paesaggio, il mantenimento della biodiversità e la preservazione del patrimonio ambientale; con l’economia locale, attraverso le ricadute positive in termini occupazionali e di reddito; con la cultura, tramite la valorizzazione delle arti e dei mestieri, degli attrezzi agricoli e la riscoperta delle tradizioni del mondo agricolo; e infine con la società, poiché il mantenimento di modelli alimentari tradizionali favorisce il miglioramento della qualità della vita e un rapporto sostenibile tra uomo e ambiente.