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CAPITOLO 3 – AREA D’ANALISI: LA BASSA FRIULANA

3.2 L’offerta turistica

3.2.3 Marano Lagunare e la Laguna

Sorella minore delle zone balneari di Lignano e Grado, il comune di Marano è una delle località più incontaminate e affascinanti della laguna; a differenza, però di Grado e Lignano, posizionate ai margini esterni e dunque bagnate a sud dal Mare Adriatico, Marano si trova proprio al centro della laguna, ultimo borgo dell’entroterra vicino alle foci

loro attività, che per diversi secoli abitavano la foce dello Stella. Quando non esisteva ancora la barca a motore, gli uomini navigavano queste acque a bordo di tipiche imbarcazioni che prendevano il nome di

batèle. Gli spostamenti erano però lenti e faticosi e, in tempi più recenti, i casoni sono stati quindi utilizzati

come dimora durante il solo periodo della pesca. Oggi i maranesi, pur utilizzando i casoni prevalentemente per l’impiego del tempo libero, li costruiscono ancora secondo i canoni tradizionali, mantenendo così un’antica tipologia costruttiva le cui origini affondano nella notte dei tempi: quando l’uomo primitivo viveva sulle palafitte. ”

183 Tratto da Il Friuli-Venezia Giulia Enciclopedia tematica, Flora… op.cit., pp.85-91. 184

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dello Stella. Si estende, tra mare e terra, per circa 91.000 mq, dove la terraferma comprende una stretta fascia costiera peri lagunare e due isole maggiori di Martignano e Sant’Andrea e ben 80.000 mq includono il territorio lagunare185

. Si tratta di una pittoresca località di pescatori e artisti, che attorno all’anno 1000 era nella sfera d’influenza di Aquileia, ma dal 1453 è stata prima occupata e poi acquistata dalla Repubblica di Venezia. Difatti, girando per il borgo e nei vari isolotti, si possono notare i cippi di conterminazione, pilastri in pietra bianca d’Istria che segnavano l’inizio dei territori sotto l’egida della Serenissima. L’arco di tempo, dal Quattrocento alla fine del Settecento, ha lasciato alla città gli edifici oggi più significativi in Piazza dei Provveditori, il centro di Marano: la Loggia Maranese, un porticato chiuso usato per le riunioni pubbliche; la Torre millenaria, una costruzione di 31 metri usata probabilmente come torre di avvistamento e che insieme alla vecchia peschiera è il monumento simbolo di Marano; e il Palazzo dei Provveditori situato di fronte alla torre. Inoltre, fino all’Ottocento, la città è stata completamente cinta di mura e oggi, delle mura, resta solo il Bastione di Sant’Antonio186.

Immediatamente fuori dal centro abitato, c’è la Riserva Naturale della Valle187

Canal Novo, una zona ritagliata all’interno di un’ex valle da pesca e da alcuni terreni umidi

interessanti per i loro differenti gradi di salinità. La riserva rientra interamente all’interno del comune di Marano Lagunare e si estende su una superficie di 124 ettari, mentre la valle vera e propria consta di circa 30 ettari. Se un tempo era utilizzata per l’allevamento ittico, oggi quest’area, ampiamente rimaneggiata e rinaturata, svolge la funzione di centro visite al servizio delle zone lagunari adiacenti e della ben più estesa Riserva Naturale delle Foci

dello Stella. La Riserva della Valle Canal Novo si presenta come un’area lagunare, con

specchi d’acqua e numerose barene, il sistema idrico è regolato da due chiuse che consentono di tenere costantemente sotto controllo il livello dell’acqua all’interno della riserva. La valle non riceve, infatti, apporti d'acqua dolce dall’entroterra, ma solamente attraverso le piogge e alcuni pozzi artesiani, la cui gestione ha permesso di differenziare la salinità da zona a zona e, di conseguenza, di incrementare la biodiversità di tutta l’area. Dunque, grazie a queste particolari tecniche di gestione dell’ambiente è stato possibile riproporre alcuni habitat naturali tipici delle paludi. Come nella Riserva Naturale delle

Foci dello Stella, anche in questa riserva sono presenti numerose specie ittiche e aviarie, la

185 www.comune.maranolagunare.ud.it 186

Tratto da Guida turistica Lonely Planet…op.cit., p.125.

187 Il nome valle deriva dal latino vallum, che significa argine e indica le zone dove l’afflusso e il deflusso

delle acque venivano controllati con dighe, e dunque potevano essere utilizzate per l’allevamento ittico. Fonte: Meraviglie del Friuli-Venezia Giulia, Le vie dell’acqua, guida tematica edita da CARSA Edizioni per Editoriale FVG.

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cui presenza è favorita in vari modi all’interno della riserva anche allo scopo di consentire l’osservazione ravvicinata. Si contano oltre 230 specie di uccelli, un numero assai considerevole in relazione alla ridotta estensione dell’area protetta. Al suo interno, la riserva è attrezzata da passerelle di legno che attraversano canneti e specchi d’acqua e che danno la sensazione di entrare nella laguna. Tra i vari tracciati, il primo percorso, parte dall’ingresso della riserva e dopo aver attraversato la cosiddetta Caminada su l’acqua, giunge all’osservatorio panoramico, punto dal quale si gode della miglior visuale sullo specchio d’acqua principale della riserva ed è ideale per gli appassionati di birdwatching. Il secondo itinerario invece, si chiama la Caminada tre punti e porta, attraverso il Verto de

cane, passaggio costruito in canna e legno cosicché gli uccelli presenti nelle vicinanze non

siano disturbati dal passaggio dell’uomo, al Cason Osservatorio, dove si possono osservare da vicino le specie che abitano la riserva188. Nella Riserva è presente anche l’Acquario

Lagunare, inaugurato l’11 giugno del 2006, il quale a fianco delle diverse strutture

presenti, come gli osservatori e i sentieri, è stato creato uno spazio per consentire al visitatore uno sguardo e una comprensione dell’ambiente lagunare. Al suo interno sono ospitati solo gli organismi presenti in tale ambiente, sia quelli tipici, che compiono l'intero ciclo vitale al suo interno, che quelli presenti solo in determinate zone o in certi periodi dell'anno189.

Per quanto riguarda le escursioni, oltre alle visite al comune di Marano lagunare e alla sua laguna tramite motonave, la zona offre alcuni percorsi cicloturistici. Un esempio è l’itinerario, la cui lunghezza complessiva è di circa 40 km in biciletta, che prevede anche l’utilizzo di una motonave per il rientro a Lignano Sabbiadoro. Il tracciato inizia, appunto, da Lignano e per i primi 20 km costeggia l’argine del Tagliamento, per poi, all’altezza di Gorgo, inoltrarsi sullo sterrato che porta a Precenicco. Dopodiché attraversa il ponte ciclabile sul fiume Stella e dopo essersi inoltrato nel bosco di Muzzana, arriva al punto di arrivo nella località di Marano Lagunare, dove c’è la possibilità di degustare un buon piatto tipico con il pesce appena pescato. Un altro percorso, da compiere in primavera o autunno, è quello che parte dalla zona delle risorgive fino a giungere a Marano lagunare, ideale per chi ama pedalare nel verde, fra canali e corsi d’acqua, deviando fra le risorgive dello Stella e nei boschi di Muzzana. L’itinerario, lungo 76,6 km, parte da Codroipo per poi giungere a Talmassons e Torsa, in cui il percorso è situato tra canali e verdi campagne dove si alternano campi coltivati e ordinati filari di alberi. Dopo essere passato per Carlino, il

188 Tratto da Il Friuli-Venezia Giulia Enciclopedia tematica, Flora… op.cit., pp.101-107. 189

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Figura 8 – Percorso ciclabile Adriabike da Grado a Lignano Sabbiadoro (Fonte: www.adriabike.eu)

tracciato prosegue per Marano Lagunare, costeggiando i campi coltivati della Bassa per poi risalire per Muzzana del Turgnano e Pocenia. Nei pressi di Rivignano, torna ad attraversare la zona delle risorgive, fra canali, placidi fiumi e verdi campagne e, dopo essere passato per Bertiolo, l’itinerario si conclude a Codroipo, in piazza Garibaldi190

.

Anche in questa zona costiera, come in quella di Lignano Sabbiadoro, è presente il passaggio della ciclovia Adriabike, il cui tratto di percorso che da Grado ad Aquileia giunge fino a Marano Lagunare e la foce del Tagliamento, è lungo 82 km. La tappa, percorribile in bici e poi in barca, s’insinua nell’habitat lagunare di Grado e Marano fino a giungere alla località balneare di Lignano Sabbiadoro. Partendo da Grado arriva ad Aquileia, una delle capitali di storia e arte del Friuli, dove viene organizzata una breve visita al museo nazionale e ala basilica. Percorre poi il tratto fino a Cervignano del Friuli, deviando sulla ciclovia Alpe Adria per raggiungere il borgo di Strassoldo e la città di

Palmanova; riprendendo la

ciclovia Adriabike raggiunge

Torviscosa, centro urbano

costruito durante il fascismo e continua il tracciato tra rogge e canali, nelle aree di San Giorgio di Nogaro e Carlino. Giunge a Marano Lagunare e dove, dopo aver pedalato lungo la gronda

lagunare, si passa per

Precenicco, fino ad arrivare alla Riserva Naturale Foci dello Stella e Lignano Sabbiadoro. Un tratto d’itinerario, può essere percorso anche in barca a partire dalle foci del fiume Ausa nel comune di Terzo Aquileia e raggiungere l’ultima tappa, Lignano Sabbiadoro. In un’ora di lenta navigazione, l’imbarcazione scorre lungo le isole dei pescatori con i caratteristici casoni di valle191.

3.2.4 Il turismo storico-artistico nelle zone di Torviscosa, Cervignano del Friuli, Aquileia