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iv Altezze minime e l’Urban Disaster Plan di Tokyo

U

na delle principali caratteristiche di Tokyo è la particolare posizio- ne geografica che la rende particolarmente soggetta a catastrofi na- turali come terremoti e tsunami. Nel 1923, il grande terremoto del Kan- to distrusse tre quarti della città, lasciando gran parte della popolazione senza casa, e oltre 100.000 persero la vita. Ventidue anni dopo, durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale la città fu nuovamente devastata e i bombardamenti distrussero oltre il 50% degli edifici[1].

La necessità di ricostruire la città in tempi rapidi ha favorito nel corso degli anni un approccio pragmatico: al posto di promuovere una ristrut- turazione forzata del costruito, i pianificatori hanno concentrato la loro attenzione sulla revisione dell’infrastruttura urbana. Le costruzioni tra- dizionali, laddove ancora integre, sono state mantenute preservando in gran parte la struttura tradizionale della città e gli edifici più grandi sono stati ricostruiti sui terreni disponibili. Questa situazione ha creato una città apparentemente caotica e priva di un principio regolatore evidente.

«I confini fluidi tra le aree consentono l’emergere di molti sotto-cen-

tri e la sovrapposizione di molteplici usi e attività nel territorio»[2]. Il

paesaggio urbano riflette un’articolato sistema strutturato secondo leg- gi non “convenzionali”: la pianificazione generale della città e delle principali infrastrutture è governata secondo precise disposizioni go- vernative, mentre a livello «microscopico» la costruzione viene affidata 1  Quan Tuan Ta Tokyo in Arch + Legislating architecture p.70

2  «Fluid boundaries between zoned areas allow for many different sub-centers toemerge and different land uses and activities to overlap spatially». Ibidem

direttamente alle scelte degli abitanti[3]. Sulla base di questo sistema la

città Tokyo ha elaborato nell’arco degli ultimi cinquant’anni una serie di strategie atte a limitare la diffusione dei danni, causati dalle frequenti catastrofi naturali. Attingendo alle lezioni apprese dal Grande Terremo- to Hanshin-Awaji, nel 1995 la città ha sviluppato l’ Urban Development

Plan for Disaster-resistance (revisionato nel 2010) designando alcune

aree strategiche al fine di prevenire le catastrofi sismiche e la diffusione degli incendi[4]: le aree a maggior rischio, i Development Districts (28

distretti che coprono circa 7.000 ha) e i Priority Development Districts (11 distretti che coprono circa 2.400 ha), caratterizzati dalla presenza di tradizionali costruzioni in legno e le aree resistenti alle catastrofi, gli Special Development Zones to Advance Fire Resistance (Fireproof

Zones) integrati in un sistema di Disaster reduction network, che defini-

scono una complessa infrastruttura composta da edifici, strade e parchi, pensati come grandi cinture tagliafuoco a protezione della diffusione degli incendi nei development district. Questa strategia ha strutturato un paesaggio urbano sfaccettato, caratterizzato da alti e moderni edifici in cemento armato alternati da infinite piccole abitazioni tradizionali in legno. A partire dall’analisi dei danni, causati negli ultimi terremoti e tsunami, la città ha basato la progettazione urbana sulla gestione del rischio. Ogni strada, ogni parco ed edificio viene interpretato come un singolo elemento di un sistema molto più complesso: autostrade, strade

3  Ibidem

4  Section 5 Urban Disaster Prevention dell’Urban disaster plan di Tokyo Bureau

of Urban Development Tokyo Metropolitan Government pp.107 - 132 https://www.

II. STRUMENTI - H COME VARIABILE pROpORZIONALE

principali e parchi vengono trattati come vie di esodo e aree di evacua- zione mentre i grandi edifici in cemento armato e acciaio vengono di- mensionati come barriere al fuoco e sulla bese delle altezze delle onde degli tsunami. L’Urban Development Plan for Disaster-resistance ha portato alla realizzazione di 239 aree di evacuazione, distribuite lungo tutta la città, e altrettante vie di esodo[5]. Per designare le aree di eva-

cuazione sono stati introdotti alcuni requisiti principali: aree sufficien- temente ampie, tali da assicurare 1 mq a persona, e sufficientemente protette da assicurare la permanenza e la sicurezza degli evacuati. Par- chi urbani, spazi verdi, complessi residenziali, scuole, impianti, templi o cimiteri, parchi di divertimento e impianti sportivi, sono tutte aree che, correttamente progettate, possono diventare aree sicure di evacua- zione. Questo progetto, con lo scopo di proteggere gli sfollati dal calore radiante del fuoco nonché di designare le cinture tagliafuoco, i siti di evacuazione e le strade di evacuazione (Fireproofing Promotion Areas), ha promosso la costruzione delle costruzioni ignifughe, sovvenzionan- do parzialmente i costi di edificazione. L’obiettivo era quello di rendere almeno il 70% degli edifici ignifughi all’interno delle Fireproofing Pro-

motion Areas. Le sovvenzioni, concesse per la costruzione di edifici

resistenti al fuoco con un’altezza superiore ai 7 metri e con due o più piani, prevedono un contributo fino alla costruzione del terzo piano e

5  Designation of Evacuation Sites, Areas Designated to Remain within the District

and Evacuation Roads e Table 3-49 List of Evacuation Sites and Aras Designated to remain within the District dati al 1 aprile 2019 tratto da Section 5 Urban Disaster Prevention dell’Urban disaster plan di Tokyo Bureau of Urban Development Tokyo Metropolitan Government pp.114-117

sono calcolate in proporzione alla superficie totale dell’edificio. An- che i costi di demolizione e quelli temporanei per il dislocamento delle attività sono sostenuti dallo stato, così da incentivare i proprietari nel rinnovamento delle costruzioni. Al fine di proteggere gli sfollati dal ca- lore radiante, le fire resistance promotions areas sono dimensionate in modo tale da mantenere una distanza di almeno 30 metri tra le strade di evacuazione e le aree di propagazione dell’incendio. In prossimità delle aree di evacuazione, le fire resistance promotions areas devono garanti- re una distanza minima di 120 metri dalle aree di propagazione del fuo- co mentre per evitare che l’incendio si propaghi sui blocchi adiacenti, la somma della larghezza di una strada e degli edifici fireproofing deve essere almeno di 45 metri[6]. Queste disposizioni assieme all’espansio-

ne urbanistica della città, avvenuta negli anni ‘80, hanno ridisegnato l’immagine della città[7]. Molti edifici, grazie anche al contributo delle

sovvenzioni statali, sono stati demoliti ed hanno integrato lo sviluppo

6  Urban Disaster Prevention and Fireproofing Promotion Project Ivi pp. 112-113 7  Quan Tuan Ta Tokyo in Arch + Legislating architecture p.71

II. STRUMENTI - H COME VARIABILE pROpORZIONALE

delle grandi attività commerciali, nei quartieri residenziali. L’aumento del valore dei terreni, assieme all’introduzione dei piani di zonizzazio- ne per la prevenzione delle catastrofi del 1963 e del 1995, ha spinto i proprietari a costruire edifici sempre più alti al fine di massimizzare la rendita dei terreni. Sulla base di queste motivazioni, la città di Tokyo alterna ampie strade circondate da massicci e moderni edifici oltre i 7 metri di altezza ad infinite piccole costruzioni in legno con un’estensio- ne che raggiunge i 1,2 km di ampiezza. Le Fire resistance promotion

areas e i Development Districts, sono gli elementi essenziali del Disa- ster Urban Plan che mette al centro il rischio come elemento principale

della pianificazione e nel quale la conservazione dei quartieri storici residenziali è possibile grazie alla presenza di uno scudo di grattacieli. .

- Illustrazione 1 p. 127 Urban Firewall e urban transformations after the 1960s. da Quant Tuan Ta Tokyo in Arch + Legislating architecture p.70

- Illustrazione 2 p. 129 Chart 3-15 Chart of Zoning in the Urban Areas in Section 5 Urban Disaster Prevention p.114 dell’Urban disaster plan di Tokyo Bureau of Urban Development Tokyo Metropolitan Government https://www.toshiseibi.metro.tokyo. lg.jp/eng/index.html

- Illustrazione 3 p. 130 Evacuation Sites, Areas Designated to Remain within the Di- strict, and Evacuation Roads (Revised Fiscal 2018) p.115 dell’Urban disaster plan di Tokyo Bureau of Urban Development Tokyo Metropolitan Government https://www. toshiseibi.metro.tokyo.lg.jp/eng/index.html

- Illustrazione 4 p. 131 Urban Disaster Prevention and Fireproofing Promotion Project pp.112-113 dell’Urban disaster plan di Tokyo Bureau of Urban Development Tokyo Metropolitan Government https://www.toshiseibi.metro.tokyo.lg.jp/eng/index.htm - Illustrazione 5 p. 132 copertina del Disaster Preparedness Tokyo, guida alla gestione delle catastrofi per gli abitanti di Tokyo. Bureau of Urban Development Tokyo Metro- politan Government https://www.metro.tokyo.lg.jp/english/guide/bosai/index.html