crudeleamorei esclama,iobenriconosce in ciòituoi colpi! tuaccendi questo vir-tuoso giovaneperla''figlia diquell’ em-pio
Re
checicostrinse colpiùcrudele ol-traggio a diveniresuoi alleati,chesi ser-vi delnome
degli Diiperattirarci nell’agguato,eper ricoprirelaSabinia d’ob-brobrio edilutto! oh quanti perigli te attorniano,miocarofiglio! tu credi es-serealcolmodella felicità, perchè
Ro-moloti ha promessa la sua figlia-,ed io piango sopra gli orribili mali, che na-scerannoda questo Imeneo,.Appena
la quella^avrai sposita,che te piùnona-meranno
ìSabini,riesciraisospetto a Ta-zio istesso,efors’anche,diverraialui ne-mico.Non
sperare che duri eternala concordia che sussiste fraidueRe.; in-ternamentes’odiano tra loro, bastauna lieve scintillaper suscitare l’incendio; o tu saraicostrettoa sceglierefra ilpadre della tua sposa,oil parente, 1’amicodi tuopadre;frailtuoRe
legittimo, ilpiù giusto,ilpiù virtuoso degliuomini,eun Ko
d’assassini,che mainon
riconobbe altrodirittochelaforza,altravirtù cheilvalore,la di cui prima impresa fu di svenareilpropriofratello,c cfao cimen-tò l’alleanxa contratta coi Sabini, col
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-LIBR08ESTO4'
- 3^
sanguediPompilio....Tu
fremi! Eoe»pertantoqnaleèquell’
uomo
chetudovi chiamarecolnome
dipadre. Deiimmor-tali,allontanate questi funesti presagi, >
0 toglietedaquesto cuoreinnocente l’av-yelenatostrale,cheinluistaper distrug-gerelavirtù, la pietà e il sacro
'amor
della patria. ,
Cosìparlavailvecchio,»
Numa
gli oc-chichininonardiva rispondere; 1’avea istupiditoilsolonome
diPompilio. Sen-teTuliopietà deldi luidolore, teme di troppo.affliggerlocollesua severe rifles-sioni,o ponendo fine a quell’affannoso colloquio,differisceadun
altromomeato
1precetti,che ancora vuol dargli. Cusì
^1discepolod’Esculapio in più parti di-videla violenta,
ma
salutare medicina ’che
deveguarireildeboleinfermo.'Da
questomomento Numa
eisolovuol'servireilPontefice.Giornoenotte sem-preal dilui fianco, sempre sperandodi salvarlo, o
temendo
di perderlo, veglia sovradiluicóntinuamente,soffro tuttii' malichequeglisoffre;nè latenera ma-drecustodisceilsuofiglio alletto di mor-tecon maggiorezelo, maggior atlénzio-ne pazienza maggiore. Se Tulio prendo una
bevanda,
glielaporgeilsue figlio;I
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4o
NUlfA?OM»lI.lO
^ ^SOTuliodice una sola parola
non
altri che il suo figlio glirisponde»Lo
com-piange,loincoraggisce, sopprimoil pro-priopiantopermostrarsegU sorridente', odaffettannagioja eduna
speranzach’einon
ha.Gpmpie
neltempo
istessoal fian-codiTuliogliuifizjd^amico,idoveridì figlioe di servo, esolobasta pertutti;edilvincitore di
Leo non
trovò nella sua vittoriacosì dolce e grato piacere qual trova nel servireilsuo benefattore.
Ma
in pochi'giorni cresceil male,e•*avvicina1*ultimaoradiTulio.
Non
lo spaventaquestomomento,
il venerabile Ponteficeha sempre vissutoper morire,^i fusemprepreparato intutti gli istanti del viver suo a presentarsidavantial ter-ribil6-iudice;sempretutti similitra loro furonoigiornisuoi,e1*ultimo
momento
de* suoimali sarà,il primodelmeritato premio.
Egli èoccupatosoltanto di
Noma,
vuo-leches*allontani
ognuno
,prendela ma-nodel suofiglio,nelle sue la stringe, o glidicequesteparole:Mio
figlio, io sto per morire,tu haiabbondantemente
sod-disfattoa quantomi
dovevi celle cura verso dime
usate; ora è Tùlio chea,tedevegratitudine,e gli piace che tal
m
tlB
RO
SfiST». 4f pensieroIoaccompagniallatomba.Fr»
un’ora io nonavrò bisognodi
Numa
,e forsefrapocoNuma
avràmestieri diTul-io.
Oh
,miofiglio,quantoquest’idea ren-de dolorosa la mia morte!il tuo ainoro^per Ersilia riepipie d’amarezzae di spa-ventogliultimiistantidellamiavita. 11 tuocuoresièingannato,stretto dal bi-sognod’amore,sièaccesopelprimo og-gettochelollasedotto, edivennein es-soun lungoerrore ciòche dovevaessere un breve
momento
d’ebrietà.Numa,
duesonogliamori natiper la felicitàela sventura degliuomini.L’ u-no,ilpiùcomune,
e forseilpiùardente, èquello che ti strugge. Questo impera sovraisensi ,.daessinasce,eperessi vi-ve;questononstanelnostro cuore,ma
scorre nelle-noslrevene3noninnalzal’ a-nimonostro,
ma
Iosoggioga; non,ha bi-sogno distima,ma
soltanto di piaceri.Questo sprezzabileamorenullahache fa-recoll’
animo
s ©rpensa se puòrendere felici;no,miofiglio, gliDeiIo manda-ronofra gliuominisoltantoper abbassareilnostro orgoglio. L’altroamore, dono delCielo,nascodallastima,eperlei vi-ve.Essoèpiuttosto virtù chepassione,
nonèaccompagnato dafocosi trasporti,»
'GoogL V
4.2
iruMAPÓMPltlO
conosco soltantoisentimenti teneri•
Qne*
sto sta nell’
anima
slascalda senza strog*gerlailarischiara,enon la bruciaj le dàilsolonutrimento cheleconvenga,la
brama
cioè di divenir perfetta•Puri sonoidìlu;piaceri, o dolcigliaffanniistessi
.
In mezzoaimaggioripatimentigode
una
gratapace,pace chesolacirendefelici.
Tu
loproverai,miofiglio,tu vedraiche glionori,le pochezze, la voluttà e la gloria stessanon
posson tenere il luogo di quella pace,figlia d’innocenza;pace,chelavecchiaja, tutto togliendoci,lascia edaccresceancora.
^ i
j-Ora dimmi
, o mio figlio, aquale di questiamorirassomigliailtuo.O Numa,
credi a
un
padre che t’ama,cuinon
rin-crescemorendo
fuorchédiperdereil pia-cere di vegliare sopralasuafelicità.Tu
questa
unqua
nonproverai finchenon
po-traicomandare
a testesso,finchenon
po-traifrenareletuepassioni.G^uardatis»>vratutto daipensare checiò sia impossi-bileperchènoisiamodeboli.Entrainte stesso, o
mio
figlio, e troverai sempre unavirtù prontaad opporsi alvizioehetivuole sedurre.Se la beltà infiammai
tuoisensi,lasaviezzastaperdifendertij se troppafatica tistanca,ti^sostieneil