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L’andamento del sistema termale in Emilia-

Nel documento Rapporto 2008 (.pdf 2.9mb) (pagine 86-91)

2.4. La stagione termale 2008

2.4.1. L’andamento del sistema termale in Emilia-

Secondo le rilevazioni del COTER (il Consorzio Termale dell’Emi-lia-Romagna), che si avvale della consulenza del prof. Emilio Becheri di Mercury, la dimensione del movimento termale regionale nei 22 stabilimenti associati è di 338.362 arrivi e di 6,121 milioni di presta-zioni effettuate.

Il maggiore differenziale delle prestazioni rispetto agli arrivi di curandi dipende dal fatto che in Emilia-Romagna sono prevalenti le cure inalatorie, che si caratterizzano per cicli di prestazioni superiori di 24 unità. Le cure inalatorie rappresentano più della metà di quelle effettuate, mentre quelle idropiniche sono circa un decimo.

Il movimento dei clienti negli stabilimenti termali Anno Assistiti Privati Totale Benessere Riabilitazione TOTALE

Valori assoluti

2006 246.221 25.456 271.677 45.337 11.070 328.084 2007 241.328 32.508 274.135 51.462 13.065 338.662

Variazioni percentuali

2006/2005 -2,0 +8,3 -1,2 +21,1 +3,8 +1,6

2007/2006 -2,0 +27,7 +0,9 +13,5 +18,0 +3,2

Composizione percentuale

2006 75,0% 7,8% 82,8% 20,2% 3,4% 100%

2007 71,3% 9,6% 80,9% 15,2% 3,9% 100%

Fonte: COTER, Consorzio Termale dell’Emilia-Romagna ed indagine Mercury.

Il termalismo “preventivo e curativo” funziona e nel biennio 2006-2007 (in Emilia-Romagna) ha registrato un aumento dello 0,9%. La positiva performance degli stabilimenti termali è determinata dall’an-damento eccezionale delle prestazioni termali private (pagate in pro-prio). Un fenomeno, quello delle cure legate al respiro, che registra eccezionali incrementi (quasi il +28%). Scivolano invece le prestazioni termali assistite dal S.S.N. il cui trend, negli ultimi 3 anni, si è stabi-lizzato sul -2,0%. Considerando le cure riabilitative insieme alle altre cure termali, l’incremento delle prestazioni termali (assistite e non) dell’Emilia-Romagna è dell’1,6%. Quanto alle prestazioni effettuate (termale e benessere) la diminuzione è dell’1,3%, dato che conferma di fatto la tendenza dell’anno precedente.

L’incidenza dei curisti in Emilia-Romagna (brevemente definiti accompagnatori dei curandi) sul totale dei curandi continua ad essere di circa il 52%.

Complessivamente gli arrivi per benessere e cure termali aumen-tano del +3,2%, variazione imputabile quasi totalmente alla maggior quota di trattamenti benessere.

Da sottolineare – ma questo rientra nella gamma delle terapie – anche l’aumento del 18% delle cure di riabilitazione.

Con riferimento specifico al comparto benessere, in Emilia-Roma-gna si registra un aumento del 13,5%, un dato molto soddisfacente per il settore, ma in altre realtà (come in Toscana, ad esempio), dove sono stati effettuati investimenti significativi orientati al benessere, l’aumen-to supera il 30%. Va sotl’aumen-tolineal’aumen-to che il tema “benessere” nelle località toscane riguarda ormai circa un terzo del movimento complessivo, pro-ducendo un aumento del +7,8% di prestazioni nelle strutture termali della regione.

96,5 milioni di euro, con una ricaduta sul territorio (diretta, indiretta e indotta) stimata in 730 milioni di euro. Il moltiplicatore dunque, è di circa l’11,3 rispetto al comparto termale.

Una sfida da raccogliere è quella dell’internazionalizzazione, perché in E.R. la componente straniera è marginale, rappresentando solo lo 0,5% degli arrivi. Se si considera che in Toscana la quota di movimen-to internazionale è vicina al 40% con quote interessanti nel segmenmovimen-to benessere-termale, appare chiaro che i margini di miglioramento per i gestori dei centri benessere dell’Emilia-Romagna sono molto ampi.

La stagione termale 2008 in Emilia-Romagna

Lo scenario nazionale tracciato evidenzia una temporanea “tenu-ta” del movimento nelle destinazioni turistiche a carattere termale, ma con queste prospettive:

tEBVOMBUP MFPHHFUUJWFEJGmDPMUËEFHMJTUBCJMJNFOUJUSBEJ[JPOBMJ

che vivono di convenzioni dipendenti dal SSN;

tEBMMBMUSP JMTVDDFTTPFMPTWJMVQQPEFMMFMPDBMJUËDIFIBOOPJOWF-stito sulle formule Spa e offrono immersioni in acque calde termali.

Al momento sono poche le destinazioni dell’Emilia-Romagna che hanno investito sul potenziale turistico del benessere termale inteso come “acquaticità” (laghi, crateri artificiali, grandi piscine termali calde e balneabili). A parte il caso di Bagno di Romagna, dove la balneazione in acque termali calde è un dato consolidato e dove il ringiovanimento dell’offerta è partito negli anni ’90, la maggioranza delle destinazioni termali dell’Emilia-Romagna è orgogliosamente trincerata sul catalogo delle “destinazioni termali tradizionali”.

Il termalismo classico, in sostanza, non ha fretta di cambiare; gli investimenti sono ancora tesi a conservare l’equipaggiamento e le tecnologie per curandi, in quanto da essi dipende la quota prevalente delle entrate. Questo dato sembra ridurre la percezione dei termalisti verso i potenziali del trend “balneare”, quello che in Europa caratte-rizza la maggiore quota di domanda e che per questo potrebbe avviare l’internazionalizzazione delle terme italiane. Sebbene la sensibilità verso le Spa di stampo europeo stia crescendo, nella maggioranza del-le località termali della Regione gli operatori, anche quelli termali più esperti, sembrano più impegnati nella riqualificazione dell’esistente, per catturare il mercato della prevenzione sanitaria, piuttosto che nel-la riconversione (cambiamento di vision e di modello di ospitalità).

Per quanto riguarda gli aspetti congiunturali, ovvero l’andamento del movimento nelle strutture ricettive nel 2008, che è il vero obiettivo

dell’Osservatorio, si registra una ripresa dei flussi turistici in tutte le località termali regionali, ad esclusione di Porretta e Riolo.

Il dato ufficiale ISTAT per molti aspetti è sorprendente, perché i gestori del ricettivo interpellati spesso lamentano una contrazione dei ricavi e dei propri margini operativi:

tJMEFJSJTQPOEFOUJEFOVODJBMBDPOUSB[JPOFQSPQSJPEFJTPH-giorni bisettimanali (quelli convenzionati, senza i quali 8 stabilimenti regionali su 10 entrerebbero in crisi);

tJMDJSDBTPTUJFOFDIFÒJOBUUPVOBHSBEVBMF QPTJUJWBUSBTGPS-mazione del mercato per lo sviluppo dei brevi soggiorni, che cambierà l’assetto di marcia del termalismo;

tOVNFSPTJPQFSBUPSJ BDDVTBOPMFNPEF MBUFMFWJTJPOF JM

benessere in genere, perché vanificano la scientificità del termalismo e assegnano agli stabilimenti tradizionali giudizi negativi;

tPMUSFJMEFHMJPQFSBUPSJ JOmOF BGGFSNBDIFJMCFOFTTFSF MB

remise en forme e gli interventi leggeri di estetica provocano, per la loro intensità, la diminuzione della permanenza media.

In effetti, i flussi di curandi, parenti e accompagnatori che allog-giano nelle strutture alberghiere ed extralberghiere delle località oggetto di analisi, presentano nel periodo aprile-ottobre 2008 delle sorprese positive:

A. una crescita degli arrivi del +5,3%;

B. un leggero incremento del +0,2% delle presenze;

C. un incoraggiante dato relativo alla clientela straniera in crescita del +7,1% (arrivi) e +1,6% (presenze).

Il movimento turistico nelle località termali

Arrivi 2007 2008 Var. % 08/07

ITALIANI 300.000 315.000 +5,0

STRANIERI 42.000 45.000 +7,1

TOTALE 342.000 360.000 +5,3

Presenze 2007 2008 Var. % 08/07

ITALIANI 1.665.000 1.667.000 +0,1

STRANIERI 128.000 130.000 +1,6

TOTALE 1.793.000 1.797.000 +0,2

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale.

In un quadro mediamente positivo e con un orizzonte di possibile miglioramento, si rilevano delle flessioni più marcate (il 7% circa degli arrivi e dal 2 al 5% delle presenze) a Porretta (dove lo stabili-mento risulta essere in amministrazione controllata e dichiara dati

presenze di Salsomaggiore, dove tuttavia gli arrivi crescono di circa l’8%, frutto delle manifestazioni e delle iniziative di entertainment.

Si distingue Tabiano, che presenta un incremento sia di arrivi che di presenze, un dato che assicura le potenzialità di questa destinazione per i trattamenti legati al respiro.

Dopo un 2007 negativo, l’Osservatorio registra una ripresa del movimento a Castrocaro, Brisighella e Bagno di Romagna, che conti-nua ad avere un peso dominante ed un concept di Spa molto apprez-zato da curandi, curisti e soprattutto dai turisti.

Andamento positivo anche per Castel San Pietro, dove parte del movimento è però collegato a congressi ed eventi.

Dati in leggera flessione, parallelamente all’andamento complessivo della Riviera, nelle terme marine di Punta Marina, Cervia e Riccione.

Il trend 2008 nelle località termali

Località Trend 2008

SALSOMAGGIORE

TABIANO

PORRETTA

CASTEL SAN PIETRO

RIOLO

BRISIGHELLA

BAGNO DI ROMAGNA

CASTROCARO

TERME MARINE

TOTALE

Fonte: Osservatorio Turistico Congiunturale Emilia-Romagna.

Previsioni, pronostici e proiezioni di breve e medio termine non sono possibili.

Lo scenario economico nazionale, europeo e mondiale è nebulo-so.

La maggior certezza è quella di una contrazione nazionale dei con-sumi superflui e della disponibilità di spesa a tutti i livelli. Meno certa è la riduzione della spesa per il tempo libero e per le vacanze.

Anche se ogni famiglia dovrà operare dei tagli di budget, tutto indica che per le vacanze, il tempo libero, il benessere psico-fisico e la salute non ci saranno severe contrazioni.

La minaccia più evidente è quella dell’interruzione degli investi-menti e delle riqualificazioni dell’ospitalità termale che, analizzato lo stato dell’arte, è urgente e non procrastinabile.

Il trend delle ultime stagioni lo conferma.

Il movimento nelle strutture ricettive delle località termali

TERME Arrivi Presenze Perm. media

2002 347.000 2.049.000 5,9

2003 346.000 1.954.000 5,6

2004 352.000 1.915.000 5,4

2005 345.000 1.864.000 5,4

2006 349.000 1.838.000 5,3

2007 342.000 1.793.000 5,2

2008 360.000 1.797.000 5,0

Var. % 08/07 +5,3 +0,2

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale.

Nel documento Rapporto 2008 (.pdf 2.9mb) (pagine 86-91)