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4. R ASSEGNA DELLA LETTERATURA

4.1 L’antropologia del turismo: un’introduzione

L’antropologia del turismo è una branca recente della disciplina, che si è sviluppata in seno agli studi sociologici, e ha preso piede a partire dagli anni Settanta. Si è consolidata relati- vamente tardi come disciplina poiché il turismo, in un primo momento, venne considerato dagli accademici un fenomeno frivolo (Choen 1948: 388), legato alle società industrializzate %#,,:c77!%#")#4$!,$7'!$!6*-))+$(',,#$(+7!#)f$+(*!)-")!$#1-$)1-(7'1-2!,#4$#%$!"+,)1#4$ ,!$#)"+ 1-;4$ 0+1(#$7+"$'"$*!..!7+$%!$%!(*1#..+4$9+,#9-"+$*1#"%#1#$,#$%!()-".#$#$$6-17-1#$'"$"#))+$7+";"#$ tra essi e i turisti/viaggiatori.

Le prime opere in materia di antropologia del turismo ad essere pubblicate furono: Annals

of Tourism Research del 1973 e l’opera collettanea Host and Guest: the Anthropology of Tourism$%!$l-,#"#$Y6!)8$%#,$LONS<$$

Oltre all’unica teoria generalizzante in materia di turismo, che è quella del sociologo ameri- cano Dean MacCannell (2005), esistono diverse tipologie di visitatori, modelli di impatto e paradigmi sulla genesi del turismo. A tal proposito, la letteratura critica indica due modelli di riferimento: la teoria dello “sguardo” (gaze) e quella del tempo libero (leisure). La prima individua la genesi del fenomeno turistico nella società industriale Occidentale e moderna. In questa scuola di pensiero vi sono due matrici, quella anglosassone (Boorstin, MacCannell, Turner e Cohen) e quella francese (Peirce, Lévi- Strauss, Barthes). La prima sottolinea l’im- portanza della differenziazione sociale nell’esperienza turistica, mentre la linea di pensiero 01-"7#(#4$(+))+,!"#-$$!,$7-1-))#1#$#(*#1!#".!-,#$%#,$9!- !+$#$(!$7+"7#")1-$6+,)+$%!$*!3$(',,+$ studio delle società che generano turisti, rispetto a quelle che li accolgono29.

L’esigenza di fare del turismo un oggetto di studio dell’antropologia, tanto da delinearne un ;,+"#$(*#7!;7+$%#,,-$%!(7!*,!"-4$e$()-)-$%#))-)-$%-,,:#()#"(!+"#$6+"%!-,#$%!$&'#()+$0#"+6#"+$ e dai suoi effetti, che necessitano di essere esplicitati e sviscerati a partire dalle due principali componenti che lo producono: la causa/movente che induce un individuo a lasciare il proprio luogo di residenza e la “reazione a catena” che ne deriva, e cioè, il movimento di individui, beni, immagini e servizi. Come sottolineato da Stronza (2001: 262-263), l’incontro che av- viene nella “scena turistica” dev’essere analizzato valutando tutti gli “attori” coinvolti, ovve- ro i locali, i turisti, le istituzioni etc. Tuttavia, a causa della brevità del periodo di ricerca sul campo, pur consapevole della necessità di considerare in toto l’incontro sulla scena turistica, ho scelto di focalizzarmi principalmente sui locali, con i quali ho avuto modo di trascorrere *!3$)#6*+<

29 http://www.treccani.it/enciclopedia/antropologia-del-turismo_%28Enciclopedia-Italiana%29/ (consultato il

Il fenomeno turistico è caratterizzato dall’incontro (o mancato incontro) fra uomini e società che ospitano (host) e coloro che vengono ospitati (guest). “I suoi ingredienti sono i classici temi dell’antropologia quali il viaggio, l’alterità, il soggetto osservante, lo sguardo straniero, la scrittura” (Simonicca 2001: 12). Questi “ingredienti” che caratterizzano il fenomeno turi- stico, sono diventati oggetto di studio dell’antropologia del turismo attraverso gli strumenti concettuali dell’identità, dell’auto-rappresentazione, della struttura sociale, del mutamento %!$71#%#".#$78#4$-))1-9#1(+$,:!"7+")1+4$9#" +"+$6#((!$!"$%!(7'((!+"#4$1!%#;"!)!$#$!")#1*1#)-)!< Il turismo è al tempo stesso causa ed effetto del “mutamento culturale” ed è plausibile af- 0#16-1#$78#$e$'"$0#"+6#"+$%!$*+1)-)-$6+"%!-,#4$78#$7+!"9+, #$-"78#$,#$-1##$*!3$1#6+)#$%#,$ pianeta (Stronza 2001; Simonicca 2001).

Tra le teorie generative e costitutive del campo di studio dell’antropologia del turismo è necessario soffermarsi brevemente su quelle di Dean MacCannell, ed Erik Cohen, fondatori %#,,-$(+7!+,+ !-$(7!#")!;7-$%#,$)'1!(6+4$*-1)!7+,-16#")#$')!,!$-!$;"!$%#,$)#6-$7#")1-,#$%#,,-$ tesi. Le teorie di MacCannell sul contesto turistico e le critiche mosse da Cohen sui concetti di “spazio turistico”, “attrazioni”, e “autenticità” costituiscono le basi teoretiche con le quali ho affrontato l’analisi di quattro tipologie di “attrazioni turistiche” nell’area di ricerca: le strutture ricettive, le performance artistiche, il parco naturalistico e lo zouhun.

Dean MacCannell (2005), nella sua celebre opera Il turista, ha il merito di aver unito le gran- di teorie sociologiche sul turismo alle teorie di Marx, Durkheim, Lévi-Strauss e Goffman, 7+"$,:!")#")+$%!$1#-,!..-1#$B'":#)"+ 1-;-$%#,,-$6+%#1"!)fD$FY!6+"!77-$M[[LT$QLI<$C,$)'1!()-$%!$ MacCannell è colui che parte mosso dal desiderio della ricerca dell’autenticità poiché alie- "-)+$#$!"(+%%!(0-))+$%-,$B6+"%+$6+%#1"+D4$#$9!#"#$-77+()-)+$-,,-$; '1-$%#,$*#,,# 1!"+$78#$ visita un luogo “sacro”. Il luogo sacro del turista di MacCannell sono le “attrazioni turisti- che”, che non sono altro che simboli della modernità. Nel giro turistico MacCannel individua dei riti obbligatori:

??Y#$(!$9-$!"$n'1+*-4$(!$B%#9#$9#%#1#D$g-1! !h$(#$(!$9-$-$g-1! !4$(!$B%#9#$9#%#1#D$E+)1#$U-6#4$ ,-$V+'1$n!00#,4$!,$J+'91#h$(#$(!$9-$-,$J+'91#4$(!$B%#9#$9#%#1#D$,-$l#"#1#$%!$H!,+$#4$"-)'1-,6#")#4$ Monna Lisa>> (MacCannell, 2005: 47).

Questo atteggiamento rituale del turista culmina solo quando egli arriva in presenza del sight, la “cosa da vedere” (ibid.). Le attrazioni turistiche sono varie ed eterogenee e van- no dalla performance artistica ai musei, dai costumi e usi locali, ad un parco naturalistico etc. Nelle attrazioni turistiche MacCannell, riprendendo e ampliando una teoria di Goffman (1959), distingue una ribalta (frontstage) ed un retroscena (backstage). Nella ribalta, l’auten- ticità viene messa in scena rispettando, come da copione, le aspettative del turista, mentre è nel retroscena, secondo MacCannell, che si svolge la “vita autentica”.

Uno dei meriti degli studi di MacCannell, a mio avviso, è quello di aver separato i fenomeni empirici che riguardano il turismo, dalle opinioni sul turismo, spogliandolo dai pregiudizi

che lo impregnano; il limite della sua ricerca invece può essere quello di aver offerto un’im- magine positiva ed univoca del turista, trascurando, ad esempio, le motivazioni che lo spin- +"+$-$6#))#1(!$!"$9!- !+<$C"+,)1#4$(+00#16-"%+(!$(+,+$(',,-$; '1-$%#,$B)'1!()-D4$H-7=-""#,,$ non ha coinvolto nella sua analisi gli altri protagonisti della “scena culturale”, primi tra tutti i locali, ed è proprio questa una delle critiche sollevate da Cohen.

Erik Cohen, partendo dalle ricerche sociologiche di Smith (1989) e Nash (1991), che pro- pongono la possibilità di studiare empiricamente il fenomeno turistico considerato come una “moderna attività del tempo libero”(modern leisure activity), e il turista come individuo alla ricerca di relax e nuove esperienze, propone uno studio emico ed empirico del fenomeno tu- ristico. La critica maggiore che Cohen rivolge a MacCannell, è proprio quella di aver offerto un’immagine del turista talmente generalizzata da risultare lontana dalla realtà.

Nella sua analisi, Cohen, si avvale degli studi della sociologia qualitativa e dell’etnometodo- logia post-schutziana, ed individua il campo d’analisi nell’elemento esperienziale (Simonic- 7-$M[[LT$QOI<$n ,!$-((+7!-$,-$; '1-$%#,$)'1!()-$-$&'#,,-$%#,,+$B()1-"!#1+D4$; '1-$7-1-))#1!..-)-$ dalla mobilità, altalenante tra inclusione ed esclusione, contatto e straniamento. Per Cohen i comportamenti turistici variano a seconda degli stili di vita degli individui e, nell’analisi %#,,-$; '1-$%#,$)'1!()-4$6#))#$!"$1#,-.!+"#$,#$%'#$9-1!-2!,!$7+6*+1)-6#")-,!$78#$,+$(*!" +"+$-$ mettersi in viaggio: l’alienazione e la ricerca dell’autenticità.