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3. Metodologia di ricerca

4.2 Il caso dell’Associazione Crisoperla

4.2.2 L’Associazione biologica Crisoperla e il suo network

“Crisoperla - libera da parassiti" è un'associazione volta a promuovere l'agricoltura biologica e, più in generale, gli stili di vita e modelli di sviluppo sostenibili. Opera in una zona a nord della Toscana (provincia di Massa- Carrara) e, in parte, nel territorio della regione Liguria.

Nata nel 2006 e formalmente istituita nel 2009, l'Associazione è cresciuta in numero e tipologie di attori: si tratta di aziende agricole biologiche, Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) (Brunori et al 2011, 2012), associazioni di consumatori (ACU Toscana - Associazione Consumatori Utenti della Toscana), agronomi, cooperative di agricoltura sociale e di produttori (agricoltori e pescatori).

Tabella 3 – Componenti di Crisoperla

Tipologia di membro Numero

Agricoltori biologici 15 Cooperative (totali) - Pesca - Trasformazione pescato - Agricoltura sociale - Erboristeria 5

GAS 6 (6 persone, 1 rappresentante per

organizzazione) Associazioni di Consumatori 1 (ACU Toscana)

Agronomi 3

Storia, evoluzione

Crisoperla si è sviluppata in un contesto territoriale, La necessità di costruire nuove relazioni tra gli individui e tra le diverse componenti economiche e sociali nel territorio della Lunigiana ha contribuito a creare le condizioni per lo sviluppo della rete di Crisoperla.

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I primi rapporti sono iniziati fra gli agricoltori biologici. Nel 2007 due agronomi hanno iniziato a collaborare fornendo assistenza tecnica alle aziende biologiche in un progetto finanziato dalla Regione Toscana. Lavorando a questo progetto, hanno osservato che la maggior parte degli agricoltori, pur vivendo e lavorando a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, non avevano mai interagito: hanno così iniziato a mettersi in contatto con gli agricoltori biologici e altri produttori della zona di Massa.

Questo gruppo di agricoltori e tecnici ha iniziato a riunirsi periodicamente e a condividere informazioni ed esperienze. All'inizio, le attività del gruppo hanno avuto un forte orientamento tecnico ed economico: il gruppo era composto principalmente da agricoltori e la necessità prevalente era quella di risolvere le difficoltà legate alle pratiche di agricoltura biologica (soprattutto la mancanza e il prezzo elevato degli input), ritenuta una pre-condizione per la vendita dei prodotti sul mercato.

Per aiutare gruppo degli agricoltori ad ampliare le opportunità di vendita, gli agronomi hanno iniziato a favorire l'incontro con i GAS locali: questo ha segnato un punto di svolta per gli agricoltori e inoltre i GAS, insieme ad altre associazioni locali, li hanno aiutati a partecipare ai mercati dei contadini nella provincia.

Il collegamento stabilito tra il gruppo di produttori biologici, tecnici e gruppi di consumatori, sulla base della condivisione degli stessi valori (promozione di modelli più sostenibile di produzione e consumo e, in generale, degli stili di vita), ha portato gli attori a formalizzare il rapporto, così che nel 2009 il legame è stato formalizzato con l’istituzione dell’Associazione Crisoperla.

Presto Crisoperla è cresciuta in numero di soci e relazioni instaurate. Ha inoltre esteso il suo campo d'azione: grazie all'adesione di un GAS ligure, alcune aziende biologiche liguri hanno aderito all'associazione.

Poiché alcuni membri di Crisoperla rappresentano nodo di altre reti del territorio (movimenti sociali, organizzazioni della società civile, ecc), questo ha aperto nuove opportunità in termini di relazioni (a livello locale, ma anche al di fuori del territorio, a livello regionale e nazionale), di iniziative (ad esempio, partecipazione / organizzazione di eventi locali, workshop in relazione al tema

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della sostenibilità e dell'economia solidale) e campi d'azione (ad esempio istruzione, diffusione, azione politica), che sono stati importanti per sviluppare e diffondere metodologie e pratiche innovative riguardanti l'agricoltura biologica e il cibo , ri-localizzazione della produzione alimentare e del consumo e, più in generale, gli stili di vita sostenibili.

Innovazione

L’innovazione portata avanti da Crisoperla è di tipo radicale. E’ infatti espressione di una rottura con i modelli economici, politici, tecnico- organizzativi e culturali dominanti, per quanto riguarda la concezione di agricoltura biologica, le relazioni fra le sfere della produzione e del consumo di cibo, le forme di rappresentanza degli agricoltori, la concezione di conoscenza e creazione della conoscenza e il ruolo degli agricoltori nella società.

Processo di formazione della nicchia, il ruolo dei boundary objects e le relazioni con il regime socio-tecnico

1.L'Associazione Crisoperla si è costituita nel 2009, ma il processo inizia qualche anno prima. Alcuni agricoltori della Lunigiana e due agronomi hanno cominciato ad interagire e cooperare sulla base di una concezione condivisa dell'agricoltura biologica (nella sua accezione ‘agro-ecologica', quindi distante dai problemi legati alla cosiddetta convenzionalizzazione (Guthman, 1998; Fonte e Agostino, 2008)) e mossi dalla comune percezione dell'esistenza di alcuni problemi: la difficoltà nel portare avanti i processi produttivi (dovuta alla difficoltà di reperimento e all'alto prezzo degli input) e la mancanza di opportunità commerciali nei canali convenzionali. A ciò si aggiungeva un comune atteggiamento critico verso l'approccio dominante nei riguardi dell'agricoltura biologica e le modalità di supporto tecnico messe in atto per la sua diffusione, in particolare l'approccio verso la creazione-diffusione di conoscenze e abilità.

Nella convinzione che i bisogni e le conoscenze degli agricoltori fossero risorse su cui investire, i due tecnici hanno infatti iniziato a promuovere tra di essi relazioni e scambi di esperienza. A integrazione di tale processo hanno fornito agli agricoltori conoscenza tecnica ed organizzativa, supportandoli nella

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produzione e nel marketing. Il risultato è stato lo sviluppo fra gli agricoltori di un atteggiamento pro-attivo a livello individuale, nonché di una conoscenza e di una visione collettive e di capacità di cooperazione nell'affrontare le difficoltà.

2.Per aiutare gli agricoltori ad ampliare le opportunità di vendita, i due tecnici hanno favorito la loro entrata in contatto con tre Gas dell'area di Massa- Carrara. Questa nuova partnership è stata determinante per gli agricoltori, in quanto ha offerto loro la possibilità di instaurare una relazione diretta e stabile con consumatori critici, nonché l'ulteriore opportunità, sempre tramite i Gas, di entrare in importanti mercati contadini del territorio.

L'interazione con i Gas rappresenta un altro momento significativo nello sviluppo di questo network di apprendimento. Nata come un opportunità per gli agricoltori di ampliare il mercato, essa va molto oltre, rappresentando un incontro tra due mondi diversi: quello dei consumatori urbanizzati, con pratiche di consumo consolidate e con precaria cultura alimentare, per quanto critici e desiderosi di un'alternativa, e quello dei produttori, spesso dotati di aziende di piccole dimensioni e localizzate in aree rurali disagiate, ma determinati nel perseguire un proprio modello di attività.

Per entrambe le parti questa relazione diretta offre un importante, ulteriore stimolo alla riflessione e favorisce profondi cambiamenti interni, per la necessità di acquisire nuove conoscenze e abilità, riorganizzare le routines, ridefinire la propria identità e responsabilità come produttori e consumatori; il tutto verso un significativo cambiamento di prospettiva nell'approccio verso le pratiche di produzione-consumo, che vengono ad essere concepite nel loro insieme (Rossi e Brunori, 2012).

3.Questa interazione favorisce anche un mutuo rafforzamento ed una maturazione degli obiettivi di sostenibilità, i quali, all'interno di un approccio più ampio, non sono più riferiti solamente alle pratiche agricole aziendali e di consumo (la comune scelta dell'agricoltura biologica), ma guardano più in generale ai sistemi e modelli alimentari, con implicazioni a diversi livelli (di marketing, di cultura, di quadro istituzionale, di relazione con i territori). Su questa crescente consapevolezza si rafforza la dimensione dell'azione

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collettiva: l’accezione più ampia rispetto ai principi dell’agricoltura biologica rappresenta il boundary object attorno al quale si sono costruite nuove alleanze e si è sviluppata, appunto, l’azione collettiva.

Accanto all'esperienza individuale con i Gas, la partecipazione collettiva ai mercati ha ulteriormente contribuito ad aumentare fra gli agricoltori l'autostima e il senso di appartenenza e ad incoraggiare l'auto-organizzazione e la cooperazione. A ciò si aggiunge un aumento di visibilità all'esterno, sia verso i consumatori che verso le istituzioni pubbliche locali.

4.Un altro importante avanzamento nello sviluppo di questo network è stato il contemporaneo stabilirsi di una relazione con due cooperative di pescatori che operano a Carrara (Maestrale e Bio & Mare), anch'esse legate ai Gas. Questa relazione ha dato agli agricoltori la possibilità di entrare in contatto con un'esperienza più strutturata di gestione collettiva, sia dal punto di vista della produzione, ispirata ai principi della sostenibilità (una delle due cooperative ha richiesto la certificazione di pesca sostenibile), sia di marketing, per la gestione manageriale e l'approccio alternativo al mercato'. L'interazione con le due cooperative ha anche portato ulteriori opportunità di mercato per le aziende: ha infatti fornito un altro sbocco commerciale per i loro prodotti (come ingredienti di preparazioni a base di pesce, essendo una delle due cooperative impegnata anche in attività di trasformazione del pescato) e ha esteso le relazioni con Gas anche al di fuori dell'area.

5. I benefici della crescita della capacità di azione collettiva e della strutturazione della rete sono evidenti nell'interazione con l'esterno. Crisoperla stabilisce infatti relazioni a livello locale, con altre organizzazioni della società civile, con le amministrazioni locali (comunali e provinciale), con istituti scolastici, ma interagisce anche ad un livello territoriale più ampio, come nel caso della partecipazione a forme di interlocuzione con i governi regionali toscano e ligure, o del collegamento e della cooperazione con altre reti dell'economia solidale operanti a livello nazionale, o dell'interazione con le

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organizzazioni nazionali dell'agricoltura biologica, o degli scambi di esperienze avviati con la realtà delle Amap 1francesi.

Questa capacità di interazione è espressione della crescita di consapevolezza a livello politico e di senso di cittadinanza. Questo consente di mobilizzare ulteriormente le risorse interne (relazioni, conoscenze ed abilità personali), di cogliere le opportunità emergenti sia sul territorio che all'esterno (nuove relazioni, nuove iniziative, nuovi ambiti di azione), di mobilitarsi per sviluppare e diffondere approcci e pratiche innovative. La consapevolezza della possibilità di agire come soggetto politico rappresenta un fattore sempre più importante nella costruzione dell'identità e della missione del gruppo.

La nicchia: dall’opposizione alla relazione con il sistema

Come illustrato nella sezione precedente, nella prospettiva multi-livello dell’innovazione, Crisoperla assume le caratteristiche di una nicchia di innovazione; la rete infatti ha un adeguato livello di coordinamento ma prevalentemente agisce su scala locale e non possiede abbastanza forza per sfidare sistema dominante.

L’intento di Crisoperla è di agire per cambiare le regole, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento e la promozione dell’agricoltura biologica: nonostante la sua configurazione di Comunità di Pratiche attiva a livello locale, alcune attività riguardanti l’agricoltura biologica portate avanti dall’associazione a livello nazionale (Crisoperla è membra di UpBio, un’unione nazionale con la finalità di far cooperare le diverse rappresentanze presenti per gli agricoltori biologici), sottolineano il potenziale di questo progetto.

Crisoperla vuole sfidare le regole del sistema socio-tecnico dominante e costruire nuovi spazi economici dotati di regole autonome. Il primo elemento di rottura è rappresentato dall’allontanamento dei due agronomi dall’ufficiale Sistema della Conoscenza in Agricoltura: sebbene la loro attività di animazione

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L’acronimo Amap indica quelle che in Francia sono chiamate “associazioni per il mantenimento dell’agricoltura paesana”. Queste associazioni hanno diffuso un modello di commercializzazione di prodotti agricoli freschi attraverso la vendita diretta dal contadino al consumatore.

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che ha facilitato la nascita della rete sia stata finanziata da un progetto della Regione Toscana, ritenevano che il loro contributo dovesse essere prevalentemente di facilitare lo scambio di conoscenza fra agricoltori biologici più che di svolgere assistenza tecnica, poiché credevano nel valore della co- creazione di conoscenza attraverso lo scambio fra pari.

L’altro elemento di rottura, soprattutto per la componente agricola della rete, riguardava l’inadeguatezza della rappresentanza dei produttori biologici da parte delle Organizzazioni Professionali Agricole: per questo ha collaborato a livello di formazione della nuova unione nazionale, per fare in modo che l’agricoltura biologica avesse gli stessi riconoscimenti rispetto all’agricoltura convenzionale. Il terzo elemento di rottura riguarda la commercializzazione dei prodotti delle aziende: grazie alla relazione diretta con i consumatori, alcune aziende sono economicamente soddisfatte di vendere i loro prodotti ai GAS, altre scelgono altre forme di vendita diretta (mercati contadini ecc.) ma tutte hanno riconosciuto un miglioramento rispetto alla vendita nei canali convenzionali.

E' evidente in questa crescente capacità di mobilitazione il ruolo positivo svolto dall'attivazione di relazioni con altri networks, le quali hanno rappresentato per Crisoperla uno stimolo ed un supporto nel processo di definizione della propria identità e della propria mission; ciò ha a sua volta rafforzato la sua capacità di interazione con l'esterno. E’ in tal senso emblematica la relazione attivata con le organizzazioni del biologico operanti a livello nazionale e la relativa possibilità di prendere parte alle iniziative messe in atto per esercitare pressione sul piano istituzionale a supporto dell'agricoltura biologica. L'Associazione si è mossa in modo proattivo all'interno di tale ambito relazionale e ha dimostrato di saper cogliere appieno gli spazi di opportunità che le si offrivano. In occasione della manifestazione Sapori, ad esempio, sfruttando il ruolo affidatole dalle istituzioni locali, essa ha coinvolto le più importanti organizzazioni del biologico in un intenso dibattito sullo stato e sulle prospettive dell'agricoltura biologica in Italia, evidenziando le criticità e chiamando tutti ad un'assunzione di responsabilità. Allo stesso tempo, l'Associazione ha utilizzato la riflessione interna che la gestione dell'iniziativa

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ha richiesto per prendere posizione presso il governo regionale toscano a supporto della propria concezione di agricoltura biologica (attraverso la redazione di un documento politico): questo rappresenta un altro boundary

object, in forma di documento, che ha contribuito alla coesione interna del

gruppo e alla sua capacità di interazione con i soggetti istituzionali del sistema socio-tecnico.

Boundary objects, ruolo nella costruzione della rete e contributo alla transizione

Nel caso di Crisoperla, il boundary object che maggiormente ha contribuito alla strutturazione della rete, al potenziamento delle dinamiche di interazione fra i gruppi sociali è stato la progressiva definizione di un significato comune di agricoltura biologica. Come dettagliato di seguito, il boundary object è stato importante per: i) la creazione di un linguaggio comune fra gli attori; ii) lo scambio e la congiunzione di conoscenze diverse ii) la definizione di una strategia comune di azione.

Sostenibilità e agricoltura biologica

Il concetto di sostenibilità per la rete di Crisoperla è associate ad agricoltura biologica (idea ben espressa da un attore durante un’intervista durante la quale dichiara: sostenibilità è agricoltura biologica).

Il boundary object è in prima istanza, stato associato a tecniche produttive che salvaguardassero l’ambiente e il paesaggio rurale, aspetti percepiti come beni comuni. Il concetto però è anche accompagnato da quelli di consumo responsabile e solidarietà: la rete strutturata di relazioni fra produttori, consumatori e Organizzazioni della Società Civile è uno strumento innovativo per la disseminazione di questi principi comuni. L’idea comune rispetto all’agricoltura biologica ha contribuito all’evoluzione della configurazione della rete, rafforzando i legami fra gli attori e alla strutturazione di nuovi legami, sia internamente alla rete che all’esterno; ha inoltre contribuito ad allineare le diverse conoscenze al fine di creare uno spazio comune per esercitare l’azione collettiva (Favilli et al. 2015)

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La percezione condivisa dei problemi nel praticare agricoltura biologica è stato il primo elemento che ha favorito l’interazione fra gli agricoltori biologici; anche la percepita distanza dagli organi istituzionali che si occupano di biologico è stato un altro importante vettore per l’interazione fra aziende. La collaborazione con i GAS era anch’essa fondata sull’idea di agricoltura e cibo biologico; questa relazione ha implicato, per entrambi i gruppi sociali, profondi cambiamenti interni, a causa della necessità di sviluppare nuove abilità e di ri-definire identità e responsabilità come produttori e consumatori. In generale, l’incontro con gli attori della società civile, come i GAS, le associazioni di consumatori e altre reti locali impegnate sui temi dello sviluppo locale e sostenibile, ha messo in evidenza l’importanza di una più ampia interpretazione dell’agricoltura biologica, al di fuori dei confini della sfera produttiva. Nello statuto dell’Associazione la frase “promuovere l’agricoltura

biologica incoraggiando le sinergie fra produttori, consumatori e tecnici” si

riferisce all’obiettivo primario del gruppo – promozione dell’agricoltura biologica – e allo strumento per raggiungerlo, la sinergia fra diversi soggetti. Il processo di negoziazione delle priorità non è stato facile. All’inizio, infatti, la presenza di diversi gruppi sociali ha evidenziato differenze in termini di obiettivi e, appunto, priorità. Per gli agricoltori biologici era importante far comprendere alla comunità la qualità del lavoro da loro svolto, le difficoltà che avevano, il loro bisogno di un riconoscimento per il contributo dato in termini di protezione del territorio e dell’ambiente e di avere un adeguata remunerazione. I gruppi di consumatori identificavano come priorità il riconoscimento del valore intrinseco dell’agricoltura biologica nell’ambito di un modello di sviluppo locale, che includesse la tutela della salute e dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita in genere.

Le due visioni sono complementari ma l’apparente distanza ha reso necessario un lavoro di negoziazione fra le parti, dalla definizione di un linguaggio comune che fosse in grado di esprimere i punti di vista sia dei produttori che dei consumatori alla sua applicazione per la definizione di una strategia d’azione comune per aumentare la consapevolezza politica e istituzionale riguardo ai temi della sostenibilità. La definizione condivisa del significato di

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agricoltura biologica ha agito come punto di ingresso per lo sviluppo di una più ampia visione di sostenibilità che include questioni come la ri-localizzazione dei processi di produzione e consumo di cibo, la tutela dell’ambiente e della salute attraverso la produzione e il consumo di cibo biologico, la valorizzazione delle risorse territoriali, educazione e networking come strumento strategico per uno sviluppo locale sostenibile.

L’idea comune viene reificata in un documento chiamato “Documento politico sull’agricoltura biologica”. Per la sua redazione, i gruppi della rete si sono organizzati creando un gruppo di lavoro che includesse rappresentanti di tutte le categorie di membri. Attraverso discussioni interne che hanno coinvolto tutte le parti, sono arrivati ad una condivisione dei contenuti del documento, organizzato il 13 punto che focalizzano sui più frequenti problemi tecnici e operativi con proposte per risolverli e, più in generale, per promuovere l’agricoltura biologica; questo documento è divenuto anche un elemento di identità per Crisoperla

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Tabella 4 - Caratterizzazione del boundary object

Boundary Object

Gruppi sociali Conoscenza Priorità Elementi di

conflitto con il sistema Contributo alla transizione Sostenibilità/ agricoltura biologica -Consumatori -Agricoltori biologici -Pescatori -Agronomi -Pratica: dinamiche di consumo e di mercato, approccio solidale; -pratica, tradizionale: tecniche di produzione biologiche, caratteristiche del territorio; -tecnico/operativa: valore dello scambio fra pari, esigenze degli agricoltori e potenzialità della relazione diretta

produttori/consumatori

- far riconoscere il valore intrinseco dell’agricoltura biologica; ruolo per la tutela della salute e per lo sviluppo locale.

- far conoscere la qualità del loro lavoro, il loro contributo per la tutela dell’ambiente e della salute; riconoscimento economico adeguato per il loro lavoro. - valorizzare la conoscenza degli agricoltori; creare una rete per la valorizzazione

dell’agricoltura e dei

prodotti biologici attraverso

il rapporto diretto produttori/consumatori. - ri-localizzazione dei processi di produzione e consumo di cibo; - inadeguatezza della rappresentanza di categoria e delle istituzioni nel sostenere il biologico come modello agricolo sostenibile; - assistenza tecnica tradizionale inadeguata al supporto dell’agricoltura biologica -Riconoscimento istituzionale dei processi locali di produzione e consumo di cibo; -Realizzazione di forme collettive di vendita diretta (mercati contadini, incremento dei

rapporti con i GAS

di Toscana e

Liguria);

-Inclusione del

tema del biologico nel dibattito locale su sostenibilità e valorizzazione delle risorse locali.

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