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L E STRATEGIE NAZIONALI DEGLI S TATI MEMBR

Le risposte alle priorità ed alle strategie europee in materia di e-Health da parte degli Stati membri dell’Unione non sono tardate. Seppur non in modo congiunto, infatti, i Governi nazionali hanno tradotto in azioni concrete le indicazioni loro fornite dalla Commissione europea nei documenti, cogenti e non, di cui si è dato un rapido cenno nel corso della presente ricognizione sulle attuali tendenze politiche e giuridiche in tema di sanità digitale e fascicolo sanitario elettronico.

In particolare, secondo l’indagine conclusa nel marzo 2007 dal gruppo di lavoro

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COMMISSIONE EUROPEA, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al

Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni “Un’agenda digitale europea”, p. 33.

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Direttiva 2011/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011 concernente

l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, pubblicata in GUCE n.

coordinato da e-Health ERA, successivamente al lancio de “e-Health Action Plan”, la maggior parte dei 27 Paesi membri aveva redatto una propria strategia nazionale, fissando obiettivi, a medio e a lungo termine, attraverso i quali colmare anzitutto i gap che a livello nazionale avrebbero impedito un uso consolidato delle nuove tecnologie nel dominio sanitario, come, ad esempio, la scarsa diffusione della banda larga49. Inoltre, secondo quanto emerge dal Rapporto, sul tema della sanità elettronica alcuni Stati, trattasi in particolare di Danimarca, Finlandia e Norvegia, già dalla seconda metà degli anni Novanta avevano intrapreso politiche nazionali in materia di e-Health, e, negli stessi anni, la Germania iniziava un intenso dibattito sui medesimi argomenti con tutti gli stakeholder coinvolti.

Sebbene ciascun Paese abbia concretizzato in modo diverso il raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione in sanità, alcuni denominatori comuni, quali la qualità delle cure nonché l’efficacia e l’efficienza dei servizi offerti agli utenti, hanno, però, caratterizzato le politiche locali e gli impegni assunti dai sistemi sanitari nazionali. In ottemperanza alle indicazioni della Commissione, la logica, almeno teorica, che ha prevalso in Europa è stata, dunque, quella di preferire strumenti e servizi patient-centred. Parallelamente allo sviluppo dell’impianto tecnologico - emerge dal Rapporto citato -, molti Governi, consapevoli dei rischi legati ai nuovi strumenti tecnologici, tra cui

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Cfr. ERA, eHealth strategies and implementation in European countries. EHealth ERA Report, Luxembourg, Office for Official Publications of the European Communities, 2007, pp. 100.

Nel presentare schede tecniche relative ai singoli Paesi esaminati, il Rapporto menziona, tra gli altri, i documenti nazionali che hanno permesso l’adozione di strategie, politiche ed azioni in tema di sanità elettronica. Al solo fine di dare riscontro sullo sviluppo dell’e-Health in Europa, di seguito si riportano (secondo un ordine cronologico e mantenendo la citazione in lingua inglese dell’e-Health ERA Report) i documenti fondamentali adottati dagli Stati oggetto dello Studio: “The Strategy for the Utilisation of

Information and Communication Technologies in Welfare and Health” - 1996 (Finlandia), “More health for each bIT” - 1997 (Norvegia), “The e-Health strategy” - 2000 (Estonia), “The New Healthcare Information System” - 2001 (Italia), “The National Action Plan eEurope+Czech Republic” - 2002 (Repubblica Ceca),

“The National Programme for IT” - 2002 (Inghilterra), “The National Strategy for Information Technology in

the Health Care System (2003 - 2007)” - 2003 (Danimarca), “Informing Healthcare” - 2003 (Galles),

“National Health Information System” - 2003 (Turchia), “The National eHealth Programme” - 2004 (Ungheria), “Poland - eHealth Strategy for 2004 - 2006” - 2004 (Polonia), “The National Health Information

Strategy” - 2004 (Irlanda), “The Healthcare Insurance Act of August 2004” - 2004 (Francia), “The National Healthcare servie’s “Bricks” - 2004 (Italia), “The National Health Plan” - 2004 (Portogallo), “The eHealth strategy” - 2005 (Romania), “The eHealth2010 - Strategic plan for the Slovenian health sector informatisation” - 2005 (Slovenia), “The Health Reform 2005 Act” (Austria), “The DHSSPS Health and Personal Social Services Information and Communications Technology Strategy” - 2005 (Irlanda del Nord),

“Health Telematic Law” - 2005 (Belgio), “The German eHealth Strategy” - 2005 (Germania), “e-Health in

Latvia” - 2005 (Lettonia), “eHealth Strategy for 2005-2010” - 2005 (Lituania), “The National Strategy for Health of Bulgaria” - 2006 (Bulgaria), “The National Strategy for Quality and Safety of Healthcare Services in the Knowledge Society” - 2006 (Grecia), “The national eHealth Vision and strategy” - 2006 (Malta), “The National eHealth strategy” - 2006 (Svezia), “The Government Programme for 2005 - 2009” - 2006

(Liechtenstein), “A draft national strategy for eHealth” - 2006 (Switzerland), “The Plan for Quality in the

National Health System” - 2006 (Spain), “New Healthcare System” - 2006 (Slovacchia), 2006 (Olanda);

l’inadeguatezza in materia di protezione e trattamento dei dati personali, hanno predisposto precise misure legislative.

Anche dal punto di vista delle attività e dei progetti nazionali volti ad implementare le indicazioni formulate dalla Commissione europea, il Rapporto sottolinea che, al 2006, anno di aggiornamento dei dati pubblicati, le azioni intraprese erano piuttosto numerose e diversificate50. Tra gli ambiti di intervento citati rientrano, ad esempio, la predisposizione di infrastrutture, la realizzazione di fascicoli sanitari elettronici e di vari prototipi di e-Card nonché la messa in Rete di portali tematici.

Il raggiungimento di tutti i risultati auspicati non può, tuttavia, omettere precise azioni su altri profili, tra cui, l’interoperabilità tecnica e semantica nonché la sicurezza e l’identificazione personale dell’utente, riconosciuti essenziali sia da “e-Health Action

Plan” sia dalla letteratura esistente.

Già all’epoca della redazione de “e-Health ERA Report”, diverse iniziative nazionali erano state avviate per implementare i menzionati interventi. Per quanto riguarda il profilo dell’interoperabilità interessante notare che l’indagine confermi che soltanto alcuni Stati (Italia, Romania e Spagna) abbiano espressamente inserito questo concetto chiave indicato da “e-Health Action Plan” nella loro Agenda, attribuendo pertanto all’interoperabilità tecnica e semantica un ruolo prioritario; inoltre, la Danimarca, con il “Progetto MedCom”, ha sviluppato una piattaforma, “the Danish Health Data Network”, per standard tecnici e per l’interoperabilità di e-Message, e, attraverso il “Progetto SNOMED CT” ha cercato di realizzare in modo concreto l’interoperabilità semantica.

Rispetto ai profili giuridici in materia di e-Health, interessanti sono i risultati presentati nella ricerca condotta da Empirica, i cui risultati sono stati pubblicati ne “European

countries on their journey towards national e-Health infrastructures - e-Health Strategies Report”51.

Lo studio analizza lo stato dell’arte dei Paesi membri dell’Unione nella prospettiva delle indicazioni delineate dal Consiglio europeo ne “e-Health Action Plan” del 2004; sono, altresì, esaminate strategie e policy, normative, infrastrutture ed applicazioni adottati per ottemperare alle indicazioni del Consiglio europeo. Tra i risultati più evidenti rientra il reale impegno, assunto fino ad oggi, da parte di tutti gli Stati europei nel settore della sanità digitale, impegno, peraltro, dimostrato attraverso azioni intraprese proprio a seguito

50

Si noti che lo stato dell’arte attualmente presenta la stessa eterogeneità.

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EMPIRICA, European countries on their journey towards national eHealth infrastructures. eHealth

del Piano del 2004 e concretamente perseguite nel territorio dell’Unione. Ne sono esempi le Conferenze ministeriali annuali sull’e-Health, il “Progetto pilota epSOS (Smart Open

Services for European Patients)”52 nel quale sono coinvolti 23 Paesi europei nonché il “Progetto pilota RenewingHealth” sui servizi di telemedicina53

. Monito fondamentale de “e-Health Strategies Report 2011” è, certamente, la cooperazione e la collaborazione sinergica tra gli Stati dell’Unione sui temi della sanità digitale, in riferimento ai profili tecnici (uso di standard per l’interoperabilità dei fascicoli sanitari elettronici), giuridici (tutela dei dati personali sanitari e responsabilità nel trattamento), politici, economico- finanziari. Le ragioni di tali conclusioni vanno tra l’altro ravvisate nel fatto che la mobilità internazionale dei cittadini/consumatori/pazienti europei richiede l’adozione di misure comuni e condivise tra i Paesi dell’Unione europea, soprattutto per migliorare la qualità delle prestazioni offerte e tutelare gli stessi beneficiari delle cure.