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Il caso Korea Investment Corporation

4.2 L’economia della Corea del Sud: tratti essenzial

Come anticipato nelle pagine che precedono, l’economia della Corea del Sud ha registrato una consistente ripresa dopo la crisi finanziaria originata dai mutui subprime, grazie alla normalizzazione dei flussi di investimento esteri dopo il crollo del 2008, ad una politica monetaria accomodante e ad una politica fiscale volta al consolidamento dei conti pubblici in particolare nel

576 Cfr Briefing South Korea’s economy, “What do you do when you reach the top?”, The Economist, 2011, novembre 12-18, p 67: “For most poor countries, South Korea is a model of growth, a better exemplar than China, which is too

vast to copy, and better, too, than Taiwan, Singapore or Hong Kong”.

577 Cfr KICA

NNUAL REPORT 2007, p 23, disponibile sul sito http://www.kic.go.kr. 578 Cfr KI

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2010579. Proprio nella seconda metà del 2010 l’economia della Corea del Sud ha sperimentato la transizione da una ripresa ad una robusta espansione, che ha condotto il Prodotto Interno Lordo ad un incremento del 6,2% rispetto al 2009.

Nonostante lo stretto legame con gli altri Paesi del sud-est asiatico e la tendenza dell’economia coreana ad essere esposta a shock di carattere esogeno - come nel caso della crisi asiatica manifestatasi nel 1997580-, essa si è dimostrata particolarmente resistente nel caso della crisi finanziaria del 2008, dato che ha comunque registrato una crescita del PIL in termini reali pari al 2,3%, rispetto al 5,1% registrata nel 2007.

Le principali determinanti della crescita in epoca di crisi finanziaria sono da ricondursi ai consumi, il cui incremento è stato di circa il 2% nel 2008 e alle esportazioni, il cui tasso di crescita nel 2008 è stato dell’11,6% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti invece, che nel 2008 hanno subito una variazione negativa pari a -1,9%, nel 2010 sono stati l’elemento trainante della robusta espansione (sono cresciuti infatti del 7% rispetto al 2009). Probabilmente, assieme ai consumi, contribuiranno ad una crescita permanente nel medio-termine del PIL pari o di poco superiore al 4% (nella tabella 15 sono rappresentati alcuni indicatori dell’economia reale coreana utili per interpretarne i tratti di fondo).

Tabella 15

Principali indicatori economici dell’economia della Corea del Sud

Proiezioni 2007 2008 2009 2010 2011 2012 PIL nominale (in trilioni di won) 975,0 1026,5 1065,0 1172,8 1269,3 1365,1

PIL reale (var %) 5,1 2,3 0,3 6,2 4,5 4,2 Consumi 5,1 2,0 1,2 3,9 4,5 3,9 Investimenti 4,2 -1,9 -1,0 7,0 4,7 4,2 Inflazione 3,6 4,1 2,8 3,5 4,1 3,2

579 Cfr IMF, Republic of Korea: 2011 Article IV Consultation-Staff Report and Public Information Notice on the

Executive Board Discussion, 2011, pp 1-36, disponibile sul sito http://www.imf.org.

580

Cfr IMF, Republic of Korea: 2011 Article IV Consultation-Staff Report and Public Information Notice on the

Executive Board Discussion, 2011, cit, p 14: “Korea’s experience during the recent global crisis has underscored that cross-border and sectoral linkages are important channels for the propagation of shocks. Despite strong fundamentals, the economy was severely affected by shocks originating elsewhere and the transmission of shocks across sector”.

189 (Indice Prezzi al Consumo) a fine periodo Crescita M3 10,0 9,1 9,4 5,9 4,7 - Tasso di crescita di esportazioni (var %) 15,8 11,6 -17,6 29,6 12,8 12,5 Esportazioni (in mld usd) 389,6 434,7 358,2 464,3 523,9 589,7 Importazioni (in mld usd) 352,4 429,5 320,3 422,4 495,5 560,2 Partite correnti (% PIL) 2,1 0,3 3,9 2,8 1,1 1,0 Riserve in valuta (mld usd) 262,1 201,1 269,9 291,5 316,2 339,7 Riserve in % di debito a breve termine 136,9 111,7 146,3 166,1 174,5 181,5 Debito pubblico totale (mld usd) 333,4 317,4 345,4 360,0 379,0 399,0 Debito pubblico in % PIL 31,8 34,0 41,4 35,5 32,6 31,8

Fonte: IMF, Republic of Korea: 2011 Article IV Consultation-Staff Report and Public Information Notice on the

Executive Board Discussion, 2011, cit, p 30.

Concentrando l’analisi sul saldo delle partite correnti, in questo caso espresso in rapporto al PIL, dato che è un indicatore utile ai fini di determinare la strategia adottata dalla Corea del Sud in termini di gestione del tasso di cambio e di accumulo di riserve in valuta581, possiamo notare come il modello di tipo export-led abbia condotto ad un repentino aumento del saldo nel 2009 e nel 2010 (pari rispettivamente al 3,9% e al 2,8%, dato superiore di circa lo 0,5% rispetto alla media registrata nel periodo 2000-2007): a tal riguardo il tasso di crescita delle esportazioni si è dimostrato sempre superiore al 10%, ad esclusione del 2009, anno in cui si è registrato un decremento del 17,6%. La modifica del saldo delle partite correnti rispetto alla fine degli anni ’90 - periodo in cui il disavanzo delle medesime doveva essere finanziato da afflussi di capitale privati e l’assenza di

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capitali stranieri ha portato al manifestarsi della crisi asiatica582- ha consentito al Paese di divenire esportatore netto di capitali e di ridurre l’indebitamento verso l’estero. Le proiezioni per il 2012 prevedono un progressivo declino dell’indebitamento fino a raggiungere il 31,8% rispetto al PIL. Tale modello non ha consentito una completa immunizzazione da eventuali shock esterni, pur limitandone gli effetti negativi583, come si può notare dal grafico 21, che rappresenta gli afflussi/deflussi di capitale nell’economia coreana.

Grafico 21

Flussi di capitale in miliardi di dollari

Fonte: IMF, Republic of Korea: 2011 Article IV Consultation-Staff Report and Public Information Notice on the

Executive Board Discussion, 2011, cit, p 28.

Rispetto alle altre economie dell’area asiatica584, in cui, durante la manifestazione della crisi finanziaria generate dai mutui subprime, gli afflussi di capitale sotto forma di IDE (foreign direct

582 Si ricordi che il disavanzo di partite correnti della Corea del Sud prima del manifestarsi della crisi finanziaria del 1997, era pari a -1,2% del PIL nel 1994, a -2,0% del PIL nel 1995, fino a raggiungere il -4,9% del PIL nel 1996. Ciò consentiva un minor riparo da shock esogeni. Cfr IMF ANNUAL REPORT TABLES 1997, p 2, disponibile sul sito http://www.imf.org.

583 Cfr IMF, Republic of Korea: 2011 Article IV Consultation-Staff Report and Public Information Notice on the

Executive Board Discussion, 2011, p 18: “Korea has benefited from its export-led growth model, but relying mainly on a single engine of growth makes the economy vulnerable to shocks and contributes to rising social disparities”.

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investment) si sono mantenuti relativamente elevati, in Corea del Sud i medesimi hanno avuto un decremento, mentre si sono mantenuti “robusti” gli afflussi di capitale sotto forma di investimenti in titoli di debito e azionari, in particolare dall’inizio del 2009.

Le risorse finanziarie provenienti dagli avanzi delle partite correnti e dagli afflussi di capitale, in particolare inerenti ad investimenti di portafoglio, concorrono a determinare le riserve in valuta, che manifestano una costante crescita dal 2008 in poi per raggiungere nel 2012 un presumibile valore di $340 miliardi.

L’ammontare delle riserve in valuta risulta superiore al debito pubblico a breve termine in ogni periodo considerato coerentemente con quanto proposto dalla nota regola di Guidotti e Greenspan. Il rapporto tra i due valori passa, infatti, da un minimo del 111,7% nel 2008 ad un massimo del 166,1% del 2010, con proiezioni per un ulteriore incremento. Per di più, l’ammontare complessivo delle riserve in valuta risulta di poco inferiore all’intero stock di debito estero: nel 2010, ad esempio, le riserve ufficiali sono pari a $291,5 miliardi, a fronte di un debito complessivo pari a $360 miliardi.

Pertanto, si pone un problema di investimento in determinate attività finanziarie delle riserve in valuta, detenute in misura superiore rispetto alle logiche di carattere precauzionale. Recentemente, Bank of Korea, a cui è delegata la gestione delle medesime, in ottica di diversificazione, ha incrementato gli acquisti di oro, soprattutto in seguito al manifestarsi della crisi finanziaria riconducibile ai debiti sovrani585, come si nota dalla tabella 16, i cui dati sono tratti dal sito della Banca Centrale.

Tabella 16

Composizione delle riserve in valuta estera

Fonte:http://ecos.bok.or.kr/flex/EasySearch_e.jsp

585 Cfr S

UNGWOO P., EUNKYUNG S., Bank of Korea Says It Boosted Gold Holdings in Foreign-Exchange Reserves, disponibile sul sito http://www.bloomberg.com.

StatisticalTable ItemNames1 Unit 2007 2008 2009 2010 2011

8.5.International

Reserves Total Thou.$ 262.224.070,00 201.223.413,00 269.994.736,00 291.570.661,00 306.402.488,00 8.5.International

Reserves Gold Thou.$ 74.302,00 75.650,00 78.976,00 79.646,00 2.166.636,00 8.5.International

Reserves

Special Drawing

Rights Thou.$ 68.583,00 86.021,00 3.731.871,00 3.539.921,00 3.446.715,00 8.5.International

Reserves IMF Reserve Position Thou.$ 310.450,00 582.614,00 981.583,00 1.024.738,00 2.556.211,00 8.5.International

Reserves

Foreign Currency

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La tabella non consente di apprezzare, né quali siano gli strumenti finanziari esteri in cui investe Bank of Korea, né tantomeno la differente composizione valutaria, anche se, probabilmente, il dollaro è la valuta dominante586 e le attività finanziari detenute sono a basso grado di rischio.Come evidenziato precedentemente massici sono stati gli acquisti di oro, il cui controvalore a fine 2011 è pari a oltre $2 miliardi.

Ma, dato l’elevato stock di valuta estera disponibile - la Corea del Sud è infatti l’ottava nazione in graduatoria per ammontare di riserve in valuta - le Autorità coreane hanno deciso di creare un veicolo di investimento per la gestione delle riserve in eccesso: il Korea Investment Corporation (KIC), che assume la forma di reserve investment corporation.