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L’educazione in rete nella prospettiva del Lifelong learning

Uso di Internet in Europa

2.5. L’educazione in rete nella prospettiva del Lifelong learning

Il nuovo quadro teorico relativo alla formazione permanente si inserisce nello scenario di quella che è stata definita learning society. Lo sviluppo delle potenzialità di ciascun individuo é considerato una fondamentale risorsa per l’individuo, ma anche per l’intera collettività. La centralità della dimensione legata al sapere e il nuovo ruolo affidato alla conoscenza e alle tecnologie impongono al sistema formazione/istruzione una riformulazione degli assetti principali.

La sfida che si apre all’educazione/formazione è quella del fare ed essere in formazione, e cioè fare acquisire al soggetto quelle competenze strategiche per diventare un lifelong learners in grado di acquisire sapere, cultura e competenze durante tutto l’arco della sua vita.216

Il paradigma del lifelong learning mette in luce la necessità di apprendere in tutte le fasi della vita e sottolinea con forza la centralità del soggetto all’interno del processo educativo. Il soggetto è sempre l’artefice della sua formazione, anche se tale impresa è sempre situata, culturale e condivisa nel gruppo di appartenenza.217 E’ un orientamento allo sviluppo personale e all’apprendimento continuo inteso come azione sociale

214Csikszentmihalyi M., Beyond boredom and anxiety: The experience of play in work and games, Jossey-

Bass, San Francisco, 1975.

215Cfr. Limone P., Nuovi media e formazione, Armando Editore, Roma, 2007, pp.46-49.

216L’istituzione formativa non punta ha consegnare delle informazioni e conoscenze formalizzate, ma

piuttosto a fornire gli strumenti necessari che permettano alla persona di affrontare il cambiamento. L’attenzione si sposta dall’apprendere all’imparare ad imparare (learning to learn) un saper apprendere nell’ottica del lifelong learning. Cfr.Mariani L., Saper apprendere: verso la definizione di un curriculum

esplicito, in «Lingua e nuova didattica», vol. 29 (4), 2000.

217Alberici A., Apprendere sempre nella società globale, in «LLL-Focus On Lifelong Life wide

100 finalizzata all’acquisizione di conoscenze, competenze e allo sviluppo delle potenzialità individuali per tutto l’arco della vita.

La diffusione delle nuove tecnologie ha determinato un cambiamento dei tradizionali metodi di insegnamento e di apprendimento implicando una modifica nella tradizionale acquisizione e trasmissione della conoscenza. Si parla oggi di “terza fase” di e-learning218, e cioè una modalità di apprendimento che fa uso del web interattivo, che ha superato la “seconda fase”, la quale si fonda su l’utilizzo dei media elettronici e la “prima”, che si rifà alla formazione a distanza. Tali fasi hanno influenzato notevolmente il fare educazione, determinando conseguenze in termini di valori, atteggiamenti e ruoli all’interno del processo educativo. Questo processo di modifica è difficile da cogliere attraverso dati statistici, a causa della velocità di evoluzione e diffusione, ma è facile comprendere come sia inevitabile che le nuove tecnologie determinino conseguenze sulle pratiche organizzative in materia di istruzione. La locuzione e-learning significa elctronic learning, acronimo coniato per la prima volta da Elliot Masie. Con tale termine si suole indicare un’esperienza di apprendimento in una era digitale fondata su: un aumento motivazionale, attraverso la stimolazione della curiosità; un maggiore coinvolgimento degli studenti; una maggiore cooperazione tra pari. Un concetto dunque polisemico che rimanda ad una concezione di apprendimento come costruzione sociale dei significati attraverso l’interazione sociale che avviene all’interno di un ambiente di apprendimento, ovverosia un «luogo in cui coloro che apprendono possono lavorare aiutandosi reciprocamente avvalendosi di una varietà di risorse e strumenti informativi in attività di apprendimento guidato o di problem

218Sono molteplici le definizioni date all’e-learning ( da web learning a formazione a distanza, da digital

learning a digital education), nel presente lavoro consideriamo l’apprendimento in rete come

quell’insieme di dinamiche di apprendimento che una persona mette in atto utilizzando Internet. Tale definizione supera il Computer-Based Training (CBT) e il Web-Based Training (WBT): nel CBT rientrano tutti i programmi di formazione su supporto digitale che non presuppongono l’utilizzo della rete; nel WBT rientrano i programmi di formazione on line, che però non possono verificare la partecipazione e gli accessi degli utenti; nell’e-learning rientrano programmi di formazione on line e uso di una piattaforma in rete, attraverso la quale i partecipanti possono confrontarsi e grazie alla quale e possibile monitorare la partecipazione e l’accesso in rete.

101 solving»219 Un processo attivo nel quale la persona costruisce la propria conoscenza nella negoziazione con l’altro.220

Le tecnologie dell’apprendimento contribuiscono alla costruzione di senso all’interno dell’istituzione scolastica generando nuove forme di socialità in rete. In accordo con Andreas Wittel la «network sociality is a technological sociality insofar as it deeply embedded in communication technology, transport technology and technologies to manage relationships».221

La definizione di educazione attraverso la rete si lega dunque al concetto introdotto da Latham e Sassen di formazione digitale e al concetto di socialità in rete, che come esplicitato poco sopra, è stato espresso da Wittel. La formazione digitale è costituita da tre dimensioni sovrapposte: organizzazione, spazio ed interazione. Per organizzazione gli Autori fanno riferimento alla strutturazione relativa ai contenuti, ai ruoli e alle norme; per interazione fanno riferimento allo scambio comunicativo tra attori; per spazio fanno riferimento all’ambiente digitale.

La formazione digitale è strettamente correlata con la locuzione coniata da Jeremy Rifkin «l’era dell’accesso»; l’Autore individua nella possibilità di accesso la caratteristica predominante della società dell’informazione e della conoscenza. Il legame tra i due concetti sta nel fatto che l’e-learning amplia le possibilità d’accesso delle informazioni e delle conoscenze degli utenti collegati in rete. L’accesso alle informazioni può avvenire in due modalità: diretto o mediato, nel contesto scolastico, tale accesso è mediato dal docente.222

Il concetto di socialità in rete richiama l’attenzione sulle caratteristiche dei legami sociali nell’epoca contemporanea. Questa tipologia di legame sociale sembra essere quello che caratterizza la modernità liquida.223

219Wilson B. G., Constructivist learning environments. Case studies in instructional design, Educational

Technology Publications, Englewood Cliffs, New Jersey, 1996, p.5.

220Cfr. Bruner J., La ricerca del significato, Bollati Boringhieri, Torino, 1990.

221Cfr. Wittel A., Toward a network socially. Theory, Culture &Society, in « Sage journals», vol. 18, n.6,

2001, pp. 51-76.

222Cfr. J. Rifkin, L’era dell’accesso. La rivoluzione della new economy, Milano, Mondadori, 2001, 197-

225.

102 Le tecnologie utilizzate per e-learning non sono solo considerate dei semplici strumenti, bensì dei veri e propri beni culturali; degli ambienti di apprendimento attraverso i quali i discenti possono acquisire nuove competenze. Grande attenzione deve essere posta sulle lifetime skills, ovvero competenze necessarie lungo il corso di tutta la vita. (Fig.2)

Figura 2 Gerarchia delle Skills224

Lungi dall’utilizzare una logica deterministica, lo strumento multimediale implica una modifica nelle pratiche educative, ma è sempre la persona ad essere protagonista nella costruzione di senso.225

Come qualsiasi cambiamento le innovazioni proposte dalle nuove tecnologie impongono una sfida alla scuola che deve riorganizzare il suo assetto al fine di garantire un rinnovamento in relazione al nuovo contesto dove l’alunno si trova a vivere. L’utilizzo dei nuovi media a casa, porta il soggetto a ricercare tali strumenti a scuola, poiché essi fanno parte della quotidianità dell’individuo.

Studi internazionale e la stessa indagine PISA 2009 mettono in evidenza che la semplice esposizione allo strumento tecnologico non determina una modifica nell’apprendimento. Per ottenere un effetto positivo è necessario un uso stimolante e

224La gerarchia di competenze individuate dall’Autore sono: all’apice della piramide le Competenze

specifiche di settore; al centro l’alfabetizzazione, la capacità di calcolo e l’informatica; nella base della piramide sono poste l’autostima, la capacità di porsi degli obiettivi e la capacità di auto-gestione.

225Cfr. Colombo M., Landri P., Schools and networked sociality. The making of new technologies for

teaching-and-learning, in «Italian Journal of Sociology of Education», n.1, 2009.

Applied

Skills