• Non ci sono risultati.

Analisi del materiale empirico

4.2. Metodologia e strumenti di ricerca

4.2.1.

Osservazione partecipante

La domanda conoscitiva che orienta l’indagine di seguito esplicitata intende rilevare le modalità relazionali che sono poste in atto nella scuola in seguito all’introduzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La società è “relazione” in campo268 dunque anche le buone pratiche a scuola sono il risultato delle relazioni sociali tra i soggetti coinvolti (docenti e studenti).

Un metodo di studio che ci è parso particolarmente adeguato nell’osservazione di tali soggetti nel loro contesto naturale è stato quello dell’indagine etnografica. In linea con tale metodologia sono stati utilizzati diversi strumenti al fine di descrivere il contesto nel quale si svolge l’azione sociale, di interpretare i significati delle interazioni, di comprendere la prospettiva dell’attore sociale e di narrare una storia.269

266Con questo termine intendiamo un approccio alla formazione centrato sulla persona; un percorso

educativo realizzato attraverso lo sviluppo delle singole potenzialità di ogni soggetto.

267Questi due approcci metodologici sono stati utilizzati, nel presente contributo, in maniera integrata

poiché la ricerca quantitativa ci fornisce il rigore metodologico ed un elevato grado di standardizzazione ma allo stesso modo la ricerca qualitativa ci fornisce la possibilità di conoscere, se pur in maniera non sistematica, in maniera più approfondita il fenomeno preso in esame. ( Cfr. De Rose C., Che Cos’è la

ricerca sociale, Carocci, Roma, 2008.).

268Cfr. Donati P., Colozzi I, Capitale sociale delle famiglie e processi di socializzazione. Un confronto tra

scuole statali e di privato sociale, FrancoAngeli, Milano, 2006, pp. 43-58.

269Cfr. Corsaro W.A., Molinari L, La famiglia, i compagni, la scuola: il metodo etnografico per lo studio

dei contesti di sviluppo, in Gobbo F., Gomes A.M.( a cura di), Etnografia nei contesti educativi, Cisu,

136

Fig.1 Ciclo della ricerca etnografica

Fonte: Adattamento Cardano, 1997.

Si è scelto di comprendere i mutamenti in atto nelle istituzioni scolastiche attraverso l’immersione del ricercatore all’interno del contesto nel quale avvengono le interazioni sociali oggetto di studio. Una ricerca sul campo che attraverso l’osservazione partecipante270 e l’uso di interviste semi-strutturate ci ha permesso di cogliere informazioni rilevanti sui cambiamenti nell’attuale panorama scolastico.

Il principale oggetto di osservazione è stato, dunque, l’interazione sociale tra docenti e studenti, ma anche le interazioni che intercorrono all’interno del gruppo dei pari, dinamiche interattive che sono poste in atto in una classe che utilizza le TIC.271 Le interviste sono state un utile strumento per approfondire e rendere maggiormente dense

270Nella ricerca sociale l’osservazione partecipante rientra nel paradigma interpretativo, cioè

un’osservazione che prevede il coinvolgimento del ricercatore nella situazione studiata. Tale tecnica implica un contatto tra soggetto studiante e soggetto studiato, ma ciò che differisce tale strumento da altre tecniche di ricerca è la partecipazione diretta del ricercatore che attraverso una «visione dal di dentro» comprende il fenomeno studiato. Tale tecnica può essere definita come «strategia di ricerca nella quale il

ricercatore si inserisce a) in maniera diretta e b) per un periodo di tempo relativamente lungo in un determinato gruppo sociale c) preso nel suo ambiente naturale, d) instaurando un rapporto di interazione personale con i suoi membri e) allo scopo di descriverne le azioni e di comprenderne, mediante un processo di immedesimazione, le motivazioni».(Corbetta P., Metodologia e tecniche della ricerca sociale,

Il Mulino, Bologna, 1999, p.368.)

271Acronimo utilizzato per definire le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.

Definizione della domanda cognitiva

Lavoro sul campo,

Osservazione partecipante affiancata ad altre tecniche di osservazione Analisi della documentazione empirica Teorizzazione e scrittura

137 le informazioni raccolte durante le fasi di osservazione. Si ritiene utile in questa sede fornire un insieme minimo di elementi che permettano di collocare la tecnica nel più ampio panorama metodologico. L’osservazione partecipante nasce intorno al XIX e il XX secolo nella ricerca antropologica per opera di Bronislaw Malinowski, il quale pose le basi di questo nuovo approccio con l’obiettivo di «afferrare il punto di vista dell’indigeno, il suo rapporto con la vita, [per] rendersi conto della sua visione del suo mondo».272 L’applicazione di questa tecnica in ambito sociologico si ebbe grazie alla Scuola di Chicago che intorno agli anni ’30 del secolo appena passato realizzò una serie di studi sul mutamento sociale indotto dall’urbanizzazione della società americana e in modo particolare dai massicci movimenti migratori che interessavano quei territori. Uno fra i suoi più noti rappresentanti, Robert Ezra Park, indirizzò il proprio interesse analitico verso lo studio dei fenomeni di marginalità ed esclusione sociale- ampliando in parte il modello di Malinowski- ponendo particolare attenzione ad alcuni elementi peculiari: la condivisione del contesto dei soggetti studiati; l’osservazione delle interazioni sociali; l’uso di informatori.273

La registrazione dell’osservazione è un momento fondamentale di questa tipologia di ricerca è viene fatta attraverso la stesura di un diario di bordo. Nel caso della nostra indagine in fase di osservazione non è stato mai appuntato nulla né davanti ai docenti né davanti agli studenti, questo per non influenzare in nessun modo il fluire delle loro azioni. Tutte le osservazioni sono state annotate, in un secondo momento, nel diario, cercando di trascrivere gli elementi ritenuti rilevanti. La stesura delle note è parte integrante dell’osservazione che «dopo l’atto stesso dell’osservazione, il compito fondamentale del ricercatore è quello di stendere le note: se non fa ciò egli si può risparmiare la stessa osservazione».274

Le diverse fasi dell’osservazione si evolvono attraverso un percorso ciclico descritto nella Figura 2.

272Malinowski B., Argonauts of the Western Pacific, Routledge &Kegan, London; (tr. it. Argonauti del

Pacifico occidentale, Newton Compton, Roma, 1973, p.49.)

273 Va precisato che l’osservazione partecipante deve essere selettiva, il ricercatore deve soffermarsi sulle

seguenti aree: il contesto fisico; il contesto sociale; le interazioni formali; le interazioni informali.

274Lofland J, Lofland L.H., Analyzing Social Settings: A Guide to Qualitative Observation and Analysis,

138

Fig. 2 Fasi di osservazione

Fonte: Adattamento Cardano, 1997

Nella prima fase, osservazione descrittiva, il ricercatore descrive tutto ciò che accade nel contesto oggetto di studio, orientandosi attraverso la riflessione teorica che ha guidato l’osservazione.

Nella seconda fase, osservazione focalizzata, si pone in atto un’osservazione maggiormente dettagliata.

Nella terza fase, osservazione strutturata, si passa ad un’osservazione formalizzata. Terminata l’osservazione, il ricercatore può allontanarsi dal contesto di studio e iniziare la stesura del rapporto di ricerca.

La prima fase operativa, nell’analisi del materiale, è quella della descrizione intesa nell’accezione data da Clifford Geertz, ovverosia come descrizione densa (think description)275 nella quale tutto ciò che si vede e si sente è interpretato e inserito in un contesto socio-culturale e quindi interpretato. L’analisi dei dati consiste dunque nella classificazione tipologica per opera del ricercatore.

Con la presente indagine si è cercato di condividere con i soggetti che si è avuto modo di osservare tutte le dinamiche concernenti l’implementazione del progetto

275Geertz C., The interpretation of Cultures, Basic Books, New York, 1973; (tr.it. Interpretazione di

culture, Il Mulino, Bologna, 1987, p.42).

OSSERVAZIONE DESCRITTIVA OSSERVAZIONE FOCALIZZATA OSSERVAZIONE STRUTTURATA

139 SMILEY,276 durante le ore di attività d’aula dedicata al progetto. La scelta della scuola come luogo d’indagine è stato indotta dalla personale esperienza come insegnante che ha fornito una sensibilità analitica al fine di comprendere le dinamiche all’interno dell’ambiente scolastico in cui si svolgeva l’esperienza progettuale. La familiarità del ricercatore con tale contesto ha garantito, dunque, la possibilità di comprendere anche alcuni aspetti non immediatamente manifesti della realtà sociale presa in esame, necessari per la ricostruzione narrativa dei dati in fase di analisi.

La prima fase di osservazione generale è stata indirizzata alla rete di scuole SMILEY costituita da alcune scuole a Catania e provincia; si è scelto di osservare analiticamente, nella pratica d’implementazione del progetto due scuole a Catania, una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado. La stessa metodologia SMILEY è stata applicata in due scuole a Verona, al fine di porre in atto un’ulteriore analisi empirica su un campione ristretto. Nel contesto veronese il ricercatore ha avuto modo di somministrare il questionario e l’ERP (Edu Role Playing) SMILEY, avendo la possibilità di osservare le dinamiche relazionali tra docente e discente in un diverso contesto. Anche a Verona sono state osservate una scuola primaria e una secondaria di primo grado.

140

Fig. 3 Tappe del percorso di osservazione

Il progetto di ricerca-azione SMILEY coordinato dal prof. Kaczyński, si pone l’obiettivo di sviluppare e costruire un atteggiamento pro sociale (Social Mindedness) attraverso l’uso di un gioco di ruolo educativo on-line. Il principale obiettivo è favorire l’implementazione e le potenzialità delle TIC (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione), nel contesto scolastico, come strategia per risolvere i conflitti derivanti da manifestazioni di esclusione ed emarginazione.

Si ritiene opportuno delineare, se pur brevemente, le motivazioni che hanno posto in essere una ricerca che avesse come obiettivo l’indagine delle possibili interazioni tra nuovi media e processi di educazione formale e di trasmissione culturale. Approfittando della possibilità di partecipare concretamente e quotidianamente a tutte le fasi di strutturazione del progetto SMILEY, si è scelto di utilizzare uno dei metodi fondamentali dell’approccio qualitativo: il metodo etnografico. Tutte le informazioni desunte dall’osservazione sono state annotate su un taccuino e trascritte nelle note etnografiche; gli aspetti personali dell’esperienza di ricerca sono stati riportati nel diario di bordo.

Osservazione partecipante