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L'innovazione digitale attraverso il networking nel settore agroalimentare

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Obiettivi. Scopo del presente articolo è di comprendere il ruolo dei Progetti Europei di Ricerca e Sviluppo

(ERDP) nei processi di innovazione digitale delle piccole e medie imprese agro-alimentari.

L’analisi della letteratura permette di osservare come il contesto delle piccole e medie imprese agro-alimentari possa essere efficacemente caratterizzato sulla base di tre elementi chiave: l’estrema frammentarietà del tessuto produttivo caratterizzato da un elevato numero di piccole e piccolissime imprese indipendenti a carattere imprenditoriale; la progressiva riduzione della lunghezza della filiera produttiva che impone alle imprese lo sviluppo di un numero crescente di attività all’interno della catena; l’importanza e il potere contrattuale degli attori della grande distribuzione a valle del processo. Ad esempio oggi la piccola impresa agro-alimentare è notoriamente situata all’interno di aree rurali e sviluppa prodotti e tecniche produttive dall’agricoltura locale, spesso gestendo l’intero ciclo di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti (McAdam et al., 2017). Tali imprese presentano forti problematiche a livello di processi innovativi soffrendo da un lato dei limiti strutturali connessi alla piccola dimensione (specialmente scarsità di risorse organizzative, tecnologiche, intellettuali, e finanziarie), e dall’altro della fragile connettività e penetrazione innovativa dei network in cui operano (Baregheh et al., 2014). All’interno di questo scenario, le nuove tecnologie digitali hanno svolto un ruolo fondamentale, assieme alla rapida evoluzione delle domanda dei consumatori, per lo sviluppo del settore promuovendo percorsi virtuosi di innovazione e sviluppo nella direzione della qualità e della sostenibilità, come nel caso dell’agricoltura biologica. Questi trend positivi hanno innescato un interessante processo di rigenerazione del settore che tuttavia continua a soffrire dei problemi strutturali tradizionali sopra introdotti, che continuano a rallentarne il rinnovamento.

Esistono in letteratura diversi filoni di ricerca sull’uso delle ICT per le esigenze del settore agroalimentare. L’agricoltura di precisione nella produzione primaria (Stafford, 2007; van Henten et al., 2009), è una definizione che include le nuove tecniche di supporto all’impresa agroalimentare (sia in fase di coltivazione che di trasformazione e di allevamento) scaturite dall’era digitale. Si riferisce all’uso dei satelliti per mappare e analizzare i terreni e conseguente utilizzo delle immagini tele-rilevate per estrarre informazioni utili al proprio business, dei sensori per conoscere in ogni momento lo stato di salute della coltivazione e dell’allevamento, dei droni che rilevano informazioni sui campi, delle App per smartphone e tablet che permettono di gestire irrigazione e fertilizzazione in remoto e in real time, dei sistemi di geo-localizzazione che guidano macchine, trattrici e mietitrebbiatrici senza l’ausilio dell’uomo o di manodopera.

Inoltre, il controllo e la tracciabilità di prodotti lungo la catena del valore alimentare (Trieneins e van Der Vorst, 2006) e l’identificazione delle caratteristiche del prodotto attraverso etichette e loghi per il supporto dei consumatori (Sahota et al., 2009) costituiscono altrettanto importanti aree di studio sulle dinamiche evolutive del settore osservato.

Un tema, in particolare, su cui recentemente diversi accademici stanno ponendo notevole attenzione è quello relativo ai Big Data al servizio del cosiddetto “Smart Farming” (Wolfert et al., 2017), ovvero il concetto di azienda agroalimentare che enfatizza l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel ciclo fisico-virtuale di gestione dei processi produttivi, che si ricollega al su citato tema del precision farming.

L’integrazione dinamica di diversi fattori produttivi, impiegati nel ciclo di creazione di valore, attraverso tecnologie quali Internet of Things e Cloud Computing, genera la necessità di elaborare efficacemente un’enorme volume di dati (i Big Data) con un’ampia varietà che può essere catturata, analizzata e utilizzata per il processo decisionale.

Un aspetto che risulta poco approfondito in letteratura, si riferisce alla modalità con cui le piccole e medie imprese di questo settore si approcciano a tali tecnologie digitali, riescono a superare i vincoli che comprimono le possibilità di accesso alle stesse e implementano efficacemente le stesse nei processi operativi della propria struttura organizzativa.

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Professore a contratto di Marketing- Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” - DEF e-mail: raffaele.silvestri@uniba.it

PhD in Economia e Gestione delle Imprese - Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” - DESP e-mail: francesco.petrucci@uniurb.it

Associato di Economia e Gestione delle Imprese - Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” - DEF e-mail: savino.santovito@uniba.it

A partire dalle conoscenze che l'Industrial Marketing and Purchasing Group (IMP - Hakansson et al., 2009) fornisce riguardo il ruolo della gestione delle relazioni nelle reti d'impresa, il presente disegno di ricerca ipotizza che la gestione delle relazioni con gli attori del network contestuale all'impresa, anche nel caso di reti estremamente frammentate quali quelle che caratterizzano le PMI dell'agro-alimentare, possa rappresentare una strategia efficiente ed efficace per acquisire e combinare le risorse necessarie ad avviare ed eseguire importanti innovazioni dei processi produttivi, basate sulle tecnologie digitali sopra elencate.

L'IMP offre un solido background teorico e metodologico per lo studio del ruolo delle relazioni e dei network nei processi innovativi. Ultimamente alcuni ricercatori di questa scuola si sono interessati al tema dei progetti Europei nelle piccole e medie imprese, focalizzando il complesso processo della gestione delle risorse e delle relazioni nel processo di sviluppo dei progetti (Ciarmatori et al., 2018).

Il presente paper vuole contribuire al tema cercando di ricostruire il complesso processo di interazione che costruisce la relazione della piccola impresa in esame con l'impresa provider del progetto allo scopo di portare in primo piano, all'interno di tale processo di interazione, il sub-processo che riguarda lo sviluppo tecnico e l'utilizzo delle risorse chiave coinvolte nel progetto.

Secondariamente, a partire dal processo di interazione delle risorse che si genera nella relazione, il focus analitico vuole allargarsi al network contestuale dell'impresa allo scopo di comprendere l'intera gamma delle interazioni (e relazioni) che l'impresa sviluppa con gli attori esterni per acquisire, e integrare nel processo, le risorse mancanti allo sviluppo del progetto.

La rete dunque emerge come livello di analisi chiave per comprendere come l'impresa arrivi a sviluppare, integrare e utilizzare risorse del tutto nuove per il proprio setting di business.

Inoltre un tale livello di analisi evidenzia come la comprensione del ruolo della singola impresa all'interno del progetto di sviluppo, sia definibile solo a partire dal contesto di business in cui essa opera, e dalle relazioni in esso presenti le quali influenzano e caratterizzano il percorso di sviluppo del progetto innovativo secondo modalità del tutto emergenti e non predicibili. Questi caratteri ben definiscono la sfida gestionale che la piccola impresa si trova ad affrontare in un contesto d'azione legato, in modo sostanziale, al processo di interazione che si sviluppa con gli altri attori attraverso le relazioni e le reti.

Dunque, al fine di comprendere in modo più approfondito i processi specifici e le dinamiche innovative del settore, il presente lavoro mira a studiare e verificare l’efficacia dei ‘progetti di ricerca e innovazione’ in veste di strumenti di innovazione preferenziali all’interno di tale contesto imprenditoriale, per capire, a partire dallo studio delle relazioni di business che si sviluppano all’interno di un progetto, come le imprese sviluppano e gestiscono tali percorsi d’innovazione.

Metodologia. L’articolo riporta un singolo caso studio longitudinale riguardante l’osservazione della fase di

sviluppo locale del progetto europeo del programma Horizon 2020 ‘Eugenius’, il quale mira a sviluppare una rete europea di aziende in grado di fornire servizi di osservazione della Terra per la gestione delle risorse naturali e l’agricoltura. Nello specifico, il progetto è finalizzato allo sviluppo e alla diffusione commerciale di servizi provenienti dalle nuove tecnologie di osservazione satellitare della terra per l’ottimizzazione nella gestione delle risorse naturali e dei processi produttivi agroalimentari.

In particolare lo studio osserva il processo di sviluppo e implementazione di due ‘applicativi’ nel settore della gestione e controllo dei processi produttivi vitivinicoli (basati sulla mappatura satellitare di precisione dei terreni coltivati e strumentali alla gestione mirata del vigneto e alla “raccolta differenziata” delle uve, attraverso l’analisi dei Big Data immagazzinati da satellite), tra Tormaresca, media azienda vitivinicola pugliese utilizzatrice del servizio, e Planetek azienda fornitrice del servizio e responsabile dell’hub regionale di sviluppo del progetto Eugenius.

L’analisi è di tipo qualitativo, i dati sono stati raccolti attraverso interviste in profondità ai manager rappresentanti rispettivamente della Planetek e della Tormaresca.

L’articolo utilizza come unità di analisi la relazione di business che si sviluppa tra le due imprese, allo scopo di mettere in evidenza le modalità di gestione e sviluppo del piano progettuale attraverso lo studio del contenuto delle interazioni emergenti tra i diversi attori coinvolti. La relazione d’impresa viene analizzata tramite il modello ARA (Hakansson e Snehota, 1995; Hakansson et al., 2009) sviluppato dall’ IMP - Industrial Marketing and Purchasing Group (Hakansson et al., 2009; Hakansson e Snehota, 2017).

La tradizione dell’IMP caratterizza l’impresa attraverso il network di relazioni di business a cui essa è connessa e tramite il quale svolge le sue attività. Le risorse e le attività di un’impresa sono connesse a quelle delle proprie controparti di business. Il percorso di sviluppo di un’impresa può quindi essere letto solo a partire dallo studio del processo delle interazioni tramite cui due impresa connettono e sviluppano le proprie risorse e attività creando e ricreando le modalità e le configurazioni necessarie allo sviluppo del proprio business. Si ritiene in letteratura che nelle piccole imprese rurali l’innovazione sia un fenomeno associato alle caratteristiche individuali dell’imprenditore o, in modo più limitato, alle competenze della forza lavoro (Beregheh et al., 2012). Tuttavia una piccola impresa non ha la possibilità di organizzare le proprie attività innovative in modo sistematico e strutturato, ad esempio e attraverso investimenti nel R&D (Love et al., 2015). La scarsità e l’incompletezza delle risorse che sono presenti in una piccola impresa fa si che il processo innovativo possa attivarsi solo a patto di accedere alle conoscenze, alle competenze, e alle tecnologie necessarie ad innescarlo attraverso l’interazione con attori esterni capaci di procurare le risorse ricercate. Il processo innovativo non si sviluppa mai in isolamento in quanto le imprese sono costrette ad adattare e integrare le

L'INNOVAZIONE DIGITALE ATTRAVERSO IL NETWORKING NEL SETTORE AGROALIMENTARE

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le proprie risorse interne con le risorse provenienti dall’esterno, a partire da quelle presenti nel proprio contesto di business (Ciabuschi et al., 2012).

Il riconoscimento dell’importanza di un tale principio nello studio del fenomeno dell’innovazione ha aperto la strada in letteratura allo sviluppo e all’applicazione di modelli orientati allo studio del ruolo della relazioni, e delle reti di relazioni tra imprese, come nel caso dell’Industrial Marketing and Purchasing Group.

Il modello ARA qui utilizzato si focalizza sull’analisi della relazione d’impresa scomponendo il processo di interazione in esse contenuto in tre diverse dimensioni d’analisi: attività, risorse e attori. Il ‘range’ d’osservazione parte dalla relazione ‘diadica’ tra le due imprese fino a coinvolgere il ‘network’ contestuale delle imprese rappresentato dall’insieme degli attori esterni direttamente, e indirettamente, coinvolti nel processo in esame.

Risultati. Lo studio mostra come il processo di commercializzazione dei servizi innovativi della Planetek passi

attraverso un complesso processo di adattamento e sviluppo della tecnologia alle esigenze specifiche dell’impresa utilizzatrice. Dunque, il processo innovativo viene gestito in modo efficace attraverso la trasformazione della relazione di progetto verso una relazione di lungo termine con lo scopo di stabilizzare i processi di apprendimento e sviluppo delle competenze necessarie all’implementazione, adattamento, e utilizzo delle nuove tecnologie e conoscenze all’interno dell’impresa utilizzatrice. Innanzitutto il progetto di Planetek può essere capito pienamente solo all’interno del più ampio contesto che lo ha generato, ossia all’interno del processo di sviluppo del progetto Eugenius. I servizi sviluppati da Planetek non sono soluzioni ‘semplicemente’ trasferibili al contesto di Tormaresca. Tali servizi necessitano di essere ulteriormente sviluppati e adattati al particolare contesto di utilizzo. La relazione che sviluppa dal progetto quindi può essere compresa solo a partire dai diversi attori, o gruppi di attori, coinvolti nello sviluppo delle risorse e delle attività necessarie all’adattamento e all’implementazione dei servizi di Planetek nel setting di business di Tormaresca. Il processo gestionale del progetto si sviluppa poi attraverso l’organizzazione interna di tali attori, o gruppi, da parte dell’imprenditore e attraverso la gestione delle connessioni che tali attori instaurano tra l’ambiente progettuale e la rete esterna di relazioni. Tuttavia affinché il network contestuale possa connettere le risorse necessarie all’impresa a sviluppare ulteriormente il processo innovativo e stabilizzare la relazione con l’impresa fornitrice, occorre che le competenze acquisite si diffondano nel network e che nuove relazioni vengano create. La sola relazione di progetto ha una durata limitata nel tempo e presenta chiari limiti dal punto di vista organizzativo, dato che spesso non offre il tempo necessario alla costruzione e strutturazione delle conoscenze e competenze necessarie, ne dei ruoli e delle relazioni per la gestione e lo sviluppo di tali risorse. Se da un lato la gestione imprenditoriale dell’impresa facilità un’organizzazione flessibile e rapida del piano progettuale attingendo alla sfera delle relazioni sociali dell’imprenditore per la generazione dei necessari livelli di trust e commitment che rappresentano la precondizione necessaria allo sviluppo del processo innovativo, dall’altro l’organizzazione progettuale non prende in considerazione il contesto network relazionale all’interno del quale è immersa l’impresa e che influenza l’ambiente progettuale.

Allo stesso tempo il processo di commercializzazione della Planetek consiste nello sviluppare e connettere nuove relazioni con imprese esterne attraverso il network di Tormaresca allo scopo di allargare la rete commerciale di imprese utilizzatrici e diffondere le proprie innovazioni ad ampio raggio nel settore. Il contesto in realtà presenta una discontinuità connettiva tra Tormaresca e le imprese del network, e tra le imprese del network stesse: questa frammentarietà di connessioni frena il processo di sviluppo commerciale pensato da Planetek. Questa frammentazione è caratteristica del contesto agro-alimentare e frena la continuità nelle relazioni e la creazione di controparti stabili. Questo dato rappresenta un grande limite alla diffusione dell’innovazione a livello territoriale. Tuttavia una rete di imprese per la maggior parte di natura imprenditoriale può non soffrire necessariamente di tali limiti. Tormaresca sviluppa la relazione con Planetek grazie ad una conoscenza pregressa e grazie alla rete personale di relazioni dell’imprenditore. Lo stesso imprenditore di Tormaresca sottolinea come nel caso della rete dei tanti piccoli produttori locali stanziati sul territorio la discontinuità delle connessioni di business non corrisponde assolutamente ad una discontinuità nella rete delle relazioni sociali. Anche se una tale rete deve essere potenziata e gestita allo scopo di creare vere e proprie collaborazioni e sinergie tra le imprese, le relazioni sociali rappresentano lo strumento di scambio e diffusione delle informazioni necessarie e dunque rappresenta una pre-condizione necessaria allo sviluppo e alla diffusione sul territorio di un’efficace azione innovativa collettiva. Planetek e Tormaresca organizzano alla fine periodo di sperimentazione delle nuove applicazioni un seminario per presentare i risultati del proprio lavoro alle imprese del territorio. Lo scopo delle due imprese è quello di calare il progetto in un contesto inter-organizzativo più ampio la cui realtà può emergere solamente attraverso le gestione e il coordinamento delle diverse tipologie di reti sociali presenti sul territorio tra cui i gruppi informali, le associazioni di categoria, i consorzi, le comunità, fino alle istituzioni.

Limiti della ricerca. Le ricerca si limita allo studio di un singolo caso e i risultato non possono essere

generalizzati ad ampio raggio. Tuttavia lo studio è esplorativo di un settore che non è ancora stato affrontato in modo analitico attraverso lo studio qualitativo delle relazioni che emergono al suo interno, e l’analisi degli effetti network su determinati processi specifici è un elemento che richiede ulteriore approfondimento e ricerca. Lo studio invita a moltiplicare gli sforzi in tal senso allo scopo di sviluppare una percezione più ampia e condivisa dei fenomeni innovativi nell’impresa rurale dal punto di vista dell’IMP. Uno sforzo congiunto può valere il superamento delle difficoltà iniziali dovute in parte alla scarsità dei riferimenti presenti in letteratura sui quali fare affidamento per costruire un solido background di ricerca.

Implicazioni pratiche. Dato il carattere frammentario dei network di business delle piccole imprese agro-

alimentari dovuto alle difficoltà sinteticamente evidenziate nella parte introduttiva dell’abstract, e data l’enorme valenza delle relazioni e dinamiche di livello sociale nella diffusione delle informazioni su di un territorio di imprese (come spesso accade nel caso delle imprese agro-alimentari), allora l’attivazione di un processo innovativo su larga scala non può pensato come pianificabile ne strutturabile nel breve periodo. Allo stesso modo i risultati non potranno essere calcolati sulla base di stringenti indicatori di business.

Le dinamiche innovative emergenti all’interno di tali network presentano caratteri molto meno lineari e dirompenti di quanto si possa tradizionalmente immaginare. All’interno di un tale contesto lo strumento ‘progetto’ rappresenta una modalità di integrazione efficace del processo innovativo nel network, data la mancanza di relazioni sistemiche pregresse e la sostanziale frammentarietà del contesto.

L’approccio ‘Industrial Marketing’ adoperato è utile per sottolineare le dinamiche non direttamente visibili che emergono all’interno delle relazioni che compongono il network. La natura interattiva delle relazioni prevede che l’esito di un processo non sia mai pienamente conoscibile; allo stesso tempo un insieme di interazioni creano un percorso definito il quale influenza lo sviluppo futuro di un processo. Dunque la conoscenza del contesto, e del percorso pregresso degli elementi che compongono il processo aiuta a capire i possibili percorsi di sviluppo di quel dato elemento o processo all’interno di un contesto di network. Più semplicemente si può affermare che per ottenere un’azione di gestione efficace del progetto innovativo si deve comprendere il contesto relazionale che si connette e che influenza lo sviluppo del progetto, e il percorso di sviluppo del progetto secondo un approccio di tipo processuale, ed emergente. Una relativa stabilizzazione dei processi e delle attività e risorse connesse al processo in corso, sarà ottenibile solo tramite un reciproco processo di adattamento tra le due imprese in questione nel lungo periodo. Per questo un progetto, per via della sua natura temporale limitata (almeno all’inizio del suo percorso di sviluppo) sarà soggetto ad una evoluzione rapida, e ad una scarsa strutturazione e definizione dei ruoli e delle competenze, i quali si andranno definendo e sviluppando in maniera conforme ad tempo del progetto e al piano di sviluppo della relazione tra le due imprese.

Originalità del lavoro. Il lavoro si propone di indagare e approfondire aspetti specifici dei percorsi

dell’innovazione nell’industria rurale. Il contesto della piccola imprenditoria rurale viene affrontato attraverso i mezzi dell’Industrial Marketing (IMP) allo scopo di evidenziare il ruolo delle relazioni e dei network attraverso lo studio delle inter-dipendenze tra le relazioni degli attori della rete, nello sviluppo dei processi di innovazione. Non solo ma l’articolo offre uno sguardo ancora più attento all’interno di questi processi ed opera una riflessione attenta e mirata sul ruolo dei progetti nello sviluppo di percorsi innovativi all’interno dei network frammentari che caratterizzano il tessuto produttivo di tale industria, andando a valutare il modo in cui tale modalità viene stimolata e implementata attraverso la costruzione di nuove relazioni di business e come queste relazioni influenzano e sono influenzate dal network più ampio di relazioni all’interno del quale l’impresa è immersa.

Parole chiave: Innovazione digitale; Relazioni di Business; Networking; Progetti; Food

Bibliografia

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