• Non ci sono risultati.

L’interpretazione del cristianesimo

Nel documento Heidegger e il cristianesimo (pagine 73-75)

.

L’ermeneutica dell’effettivita` e il

cristianesimo

Le considerazioni metodologiche del corso sulla fenomenologia della reli- gione subirono una brusca interruzione, dovuta alle lamentele di alcuni studenti, piu` interessati a tematiche di stampo religioso che non alle astratte considerazioni di Heidegger sulla formale Anzeige. A distanza di tempo, tuttavia, e` divenuto possibile constatare come tale astrattezza fosse solo apparente e come la centralita` delle riflessioni metodologiche nascesse dalla stretta contiguita` tra interpretazioni storiche e considerazioni siste- matiche nel pensiero del giovane Heidegger. La scelta di collocare l’inter- pretazione del cristianesimo nel piu` ampio contesto della sua riflessione di questi anni non e` dunque casuale, ma suggerita dalla cosa stessa di cui si tratta. La lunga parte metodologica del corso sulla fenomenologia della religione – ma anche del progettato e mai tenuto ciclo di lezioni sulla mistica medievale, trasformatosi in un corso sul concetto di fenomenologia – sembra testimoniare come le principali questioni teoriche della rifles- sione heideggeriana, relative alla dimensione preteoretica e agli strumenti concettuali e linguistici adeguati per accedervi, si siano sviluppate paralle- lamente a una riflessione sull’esperienza religiosa cristiana. L’interpreta- zione del cristianesimo e` parte integrante di quel percorso che abbiamo seguito fin dallo scritto su Scoto e che ha condotto Heidegger a sollevare le questioni relative alla temporalita` e storicita` della vita1

.

La filosofia, sottolinea a piu` riprese Heidegger in questi anni, rappre- senta una possibilita` della faktische Lebenserfahrung, che da essa sorge e a essa ritorna. Le analisi di fenomenologia della religione vanno comprese nell’o- rizzonte del tentativo di definire le strutture fondamentali della vita e di attuare una esplicazione categoriale della “situazione” dell’esserci storico,

 H   

2

1920-1921, p. 65.

che avviene in costante confronto con alcuni momenti decisivi della storia della filosofia e della tradizione cristiana in particolare. Non a caso, i temi principali della filosofia di Heidegger si ritrovano interamente nella sua interpretazione del cristianesimo delle origini. La parte metodologica del corso sulla fenomenologia della religione, e` bene ricordarlo, si concludeva con un esplicito riferimento alla necessita` di una rielaborazione della questione della temporalita`. Anche il problema del tempo, affermava Heidegger, va separato dalla questione della costituzione della temporalita` da parte della coscienza pura, di un io trascendentale.

Noi dobbiamo domandare, piuttosto: che cos’e` originariamente la tempora- lita` nell’esperienza effettiva? Che cosa significano nell’esperienza effettiva passato, presente e futuro? Il nostro cammino muove dalla vita effettiva, a partire dalla quale si ottiene il senso del tempo. In questo modo viene caratterizzato il problema di cio` che e` storico2

.

Le questioni teoriche relative alla temporalita` culminano e vengono riassunte nell’interpretazione fenomenologica delle epistole di Paolo ai Galati e ai Tessalonicesi. Le linee guida di tale interpretazione, lo si vedra`, sono quattro: in primo luogo, il cristianesimo delle origini rappresenta il modello della concezione della temporalita` sulla base del quale Heidegger conduce l’esplicazione dell’effettivita`. L’esperienza del tempo delle prime comunita` cristiane e` un esempio di come presente, passato e futuro vengano vissuti nell’esperienza effettiva della vita e si strutturino attraverso una decisione, carica di angoscia e problematicita`. In secondo luogo, Heidegger mostra come le epistole paoline costituiscano il modello di un pensiero che si avvicina all’esplicazione categoriale dell’effettivita`: la nascita della teologia, come si vedra`, va ricondotta a tale orizzonte di senso. Nel riportarsi al cristianesimo delle origini, l’intento di Heidegger e` quello di recuperare un cristianesimo “altro’’, rispetto a quello della tradizione, che si collochi prima della rilettura dell’esperienza di fede attraverso le catego- rie metafisiche di provenienza greca. L’esperienza di vita e di pensiero delle prime comunita` cristiane rimane non inquinata, in tal modo, dalla supremazia del teoretico. In terzo luogo, attraverso la rilettura di Paolo e Agostino si chiariscono e prendono vita i motivi legati alla tendenza deiettiva e al costitutivo rovinio dell’esistenza verso una forma di tempora- lita` astratta e quotidiana. Nell’interpretazione del pensiero di Agostino, in particolare, Heidegger mostra come la direzione dell’esplicazione dell’e-

L’    sperienza di fede, pensata attraverso le categorie di derivazione greca e neoplatonica, possa decadere nell’oggettivita` di una spiegazione metafisica, modellata su una temporalita` non originaria. In quarto luogo, Heidegger non si limita a stabilire una contrapposizione netta e insuperabile tra queste due forme della temporalita`, ma pone con forza una questione che sara` decisiva in Essere e tempo: la questione del rapporto tra l’attuazione e le concrete significativita` entro cui la vita incessantemente ricade. Le due dimensioni temporali descritte nel corso dell’interpretazione non vengono, dunque, semplicemente collocate l’una accanto all’altra, ma viene posto il problema del rapporto tra i contenuti entro cui la vita vive, i riferimenti che la strutturano e l’attuazione entro cui soltanto tali contenuti e tali riferimenti esistono.

Nell’interpretazione del cristianesimo delle origini emerge in definitiva l’aspetto positivo dell’analisi di Heidegger, che verra` ampliata e portata a compimento negli anni successivi, e che consiste nella descrizione di alcune strutture fondamentali dell’esistenza, che nell’esperienza cristiana appaiono in maniera esemplare. Di chiara derivazione cristiana e` l’idea stessa del rapporto tra una dimensione autentica dell’esistenza, carica di angoscia e problematicita`, e una dimensione inautentica, segnata dalla ricerca di sicurezza in ambito mondano. Nell’ottica di Essere e tempo, e` bene ricordarlo, l’autenticita` non rappresenta una dimensione che l’esserci possa raggiungere una volta per sempre, ma un semplice afferramento modificato dell’inautentico: e` possibile mostrare come al fondo della con- trapposizione tra autenticita` e inautenticita` siano evidenti i segni della ri- lettura, sul piano ontologico, di un motivo religioso cristiano-paolino, e precisamente l’idea della condizione umana creaturale segnata dal pec- cato.

Nel documento Heidegger e il cristianesimo (pagine 73-75)