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L’umorismo cosmicomico di Calvino e il black humour di Wang Xiaobo

CAPITOLO 2: WANG XIAOBO E ITALO CALVINO

2.3. Due mondi letterari a confronto: Wang Xiaobo e le Lezioni di Calvino

2.3.1. Leggerezza

2.3.1.1. L’umorismo cosmicomico di Calvino e il black humour di Wang Xiaobo

Che lo humour sia una caratteristica della leggerezza viene messo in luce da Calvino stesso, che all’interno della Lezione sull’argomento sostiene: “Così come la melanconia è la tristezza diventata leggera, così lo humour è il comico che ha perso la pesantezza corporea e mette in dubbio l’io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li

145 DE VIVO, op. cit., p. 98. 146 Ivi, pp. 100-101.

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costituiscono”.147 E infatti, all’interno dell’opera di Calvino la vena umoristica è senza

dubbio presente in maniera diffusa: per citare solo alcuni dei suoi testi dove è possibile ravvisare chiaramente l’ironia calviniana è doveroso menzionare Il barone rampante (1957) – definita una “utopia ironica” da Domenico Scarpa148 – Marcovaldo ovvero Le

stagioni in città (1963), la raccolta di racconti Gli amori difficili (1970) e la raccolta di

saggi Una pietra sopra (1980). Inoltre, l’opera dove l’umorismo dell’autore si manifesta più spiccatamente è senza dubbio Le cosmicomiche (1965). Il titolo dell’opera è certamente evocativo: il termine “tragicomico” viene subito alla mente, dove però la parola “tragico” è sostituita dall’aggettivo “cosmico”, generando una “vertiginosa dilatazione degli orizzonti spaziotemporali che crea con il piano della quotidianità inattesi cortocircuiti”.149 Ed è l’autore stesso a chiarirci il senso del titolo dell’opera in

un’intervista del 1965: “Nell’uomo primitivo e nei classici il senso del cosmico era l’atteggiamento più naturale; noi invece per affrontare le cose troppo grosse abbiamo bisogno d’uno schermo, d’un filtro, e questa è la funzione del comico”.150 Appare dunque

chiaro come il comico costituisca lo scudo di Perseo, lo strumento attraverso cui guardare Medusa, ovvero la pesantezza dell’esistenza, indirettamente, ma non discostandosene mai completamente.

Se, dunque, Calvino vede nel comico “un metodo, un tipo di rapporto col mondo”,151 che permette di raccontare con il giusto distacco le questioni più disparate,

Wang Xiaobo, suo grande allievo, si serve dello humour per alleggerire il peso della storia di cui narra. Wang Xiaobo sceglie però un umore nero per farlo, il black humour di chi non può fare a meno di constatare l’insensatezza e il paradosso della vita umana, dove le sofferenze e il dolore costituiscono il fondamento dell’esistenza.152 Difatti, rispetto alla

leggerezza dell’ironia calviniana, Wang Xiaobo sceglie per le sue opere uno spirito satirico più accentuato, di cui si serve come un’arma per affrontare il reale e smascherarne

147 CALVINO, Lezioni americane, cit., p. 25.

148 Domenico SCARPA, Italo Calvino, Milano, Mondadori, 1999, p. 66. 149 BARENGHI, Calvino, cit., p. 67.

150 Italo CALVINO, Le cosmicomiche, Milano, Mondadori, [1965], 2017, p. III.

151 Italo CALVINO, “Definizioni di territori: il comico”, in Italo Calvino, Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società, Milano, Mondadori, [1967], 2012, p. 192.

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l’assurdità.153 In questa concezione della satira riecheggiano le parole di Calvino stesso,

che in un saggio proprio sul comico, sostiene: “Certamente ammiro la satira […] quando la carica dell’accanimento derisorio è portata alle estreme conseguenze e supera la soglia del particolare per mettere in questione l’intero genere umano, […] confinando con una concezione tragica del mondo”.154 Ed è proprio quello che fa Wang Xiaobo nella trilogia

Huangjin shidai 黄金时代 [L’età dell’oro], dove tratta con toni ironici la follia della

Rivoluzione Culturale, in un’amara parodia dell’utopia maoista,155 dove quel che

scaturisce è la messa in discussione della valenza della figura umana all’interno della Storia. Ma se il black humour di Wang Xiaobo si mescola con un’ironia arguta nella rappresentazione quasi grottesca degli anni della Rivoluzione Culturale in Huangjin

shidai 黄金时代 [L’età dell’oro], è invece nelle trilogie successive, Baiyin shidai 白银

时代 [L’età dell’argento] e Qingtong shidai 青铜时代 [L’età del bronzo], che la vena pessimistica di Wang Xiaobo sprigiona una disillusione ancora più manifesta. Baiyin

shidai 白银时代 [L’età dell’argento] è composta infatti da tre novelle ambientate in un

futuro distopico, dove l’individuo non ha via di scampo dall’oppressione dei poteri forti, mentre i tre romanzi che compongono Qingtong shidai 青铜时代 [L’età del bronzo] si concludono, come mette in luce la studiosa Jinjing Xu, tutti e tre con toni pessimistici, dove la speranza per una realtà migliore sembra non trovare spazio. “La cosa di cui abbiamo bisogno è la speranza. Nel caso vogliate una metafora, eccola: per essere più chiaro, non c’è speranza. Le nostre vite non possono essere modificate”156 è infatti la

conclusione di Hongfu ye ben 红拂夜奔 [La fuga notturna di Hongfu], uno dei tre romanzi che compongono la trilogia. Ma l’autore, pur narrando di una realtà tragica e assurda, che è poi la realtà del vivere umano, lo fa con l’umorismo che lo contraddistingue,

153 PAN Songhan 潘颂汉, “Qing yi: Cong fengci, ‘zhuiqiu youqu’ dao bianyuanhua —— Kaerweinuo yu

Wang Xiaobo xiaoshuo bijiao yanjiu zhi er” 轻逸: 从讽刺、“追求有趣”到边缘化——卡尔维诺与王小 波小说比较研究之二 (Leggerezza: dalla satira e la ricerca dell'interessante verso la marginalizzazione – Secondo studio comparativo tra Calvino e Wang Xiaobo), in Mudanjiang daxue xuebao, 23, 9, 2014, p. 115.

154 CALVINO, “Definizioni di territori…”, cit., p. 192.

155 Sebastian VEG, “Utopian Fiction and Critical Examination: The Cultural Revolution in Wang Xiaobo’s

The Golden Age”, China Perspectives, 4, 2007, p. 80.

156 Trd. Jinjing XU, Italo Calvino nella letteratura mondiale: la ricezione in Cina e in Giappone, tesi di

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utilizzando un linguaggio dall’ironia pungente e un narratore che non si astiene dal commentare argutamente le situazioni descritte, per quanto tragiche possano essere. È infatti Wang Xiaobo stesso a dichiarare: “Penso che il black humour sia nel mio carattere, mi è innato. I personaggi dei miei testi ridono sempre, non piangono mai”.157 Ed è proprio

questa sensazione che Wang Xiaobo suscita nel lettore, una risata nonostante tutto, un sorriso anche nel racconto degli avvenimenti più tragici, che gettano luce su alcune delle problematiche politiche, culturali e sociali della Cina di quegli anni. Ne è un esempio il seguente brano, tradotto dalla studiosa Jinjing Xu, proprio a esemplificazione del black

humour di Wang:

Il signor Li mi raccontava le storie e le esperienze accadutegli nella Cina continentale. La più assurda delle quali era quella di essere stato picchiato da un vecchio contadino in una scuola. Egli faceva il guardiano notturno per la scuola. Gli era stato raccomandato di essere molto attento perché accadeva spesso che i contadini che vivevano nelle vicinanze vi si recassero per rubare escrementi umani e, se ne avesse sorpreso qualcuno, avrebbe dovuto bloccarlo ed identificarlo, per capire chi stesse rubando gli escrementi senza averli prodotti. Il signor Li eseguiva scrupolosamente ciò che gli era stato raccomandato, finché una volta gli accadde di essere picchiato con un palo all’addome e cadde a terra quasi paralizzato. Quando ripenso a questa storia mi sembra così assurda! Il superbo dottore (il signor Li) che litiga per una simile questione, ossia per degli escrementi! Shit! Torno in Cina per proteggere l’Oriente, per proteggere l’Occidente, e alla fine proteggo la merda! Se tutto questo non è un incubo, io sono senza dubbio uno scarabeo stercorario reincarnato.158

In conclusione, l'umorismo nero di Wang Xiaobo è dotato di un'immaginazione e una capacità inventiva straordinarie, che lo rendono un unicum all'interno del panorama letterario cinese. Non solo rompe con l’umorismo satirico e realistico dei grandi scrittori moderni, come per esempio Lu Xun 鲁迅 e Sha Ting 沙汀, ma si differenzia anche dai romanzi contemporanei che fanno proprio di un'immaginazione a stampo satirico la propria cifra, quali alcuni testi di Mo Yan 莫言 e Liu Zhenyun 刘震云. Le sue opere sono in grado di rendere anche la più minima unità del discorso con toni leggeri e naturali,

157 HAN Yuanhong 韩袁红 (a cura di), Wang Xiaobo yanjiu ziliao 王小波研究资料 (Studi su Wang

Xiaobo), Tianjin, Tianjin renmin chubanshe, 2009, p. 33, cit. in Chen Weiyong 陈为勇, “Jian lun Wang Xiaobo dui Dulasi «Qing ren» de jieshou yu beili” 简论王小波对杜拉斯《情人》的接受与背离 (Un breve commento su ricezione e deviazione da parte di Wang Xiaobo nei confronti de L'amante di Marguerite Duras), in Xiangnan xueyuan xuebao, 36, 6, 2015, p. 65.

158 WANG Xiaobo 王小波, Wang Xiaobo wenji - di yi juan 王小波文集 - 第 1 卷 (Raccolta delle opere di

Wang Xiaobo I), Zhongguo qingnian chubanshe, 1999, p. 127, cit. in e trd. Jinjing Xu, Italo Calvino nella

letteratura mondiale: la ricezione in Cina e in Giappone, tesi di dottorato, Università degli Studi di Trento-

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semplici e piacevoli, facendo sì che nel lettore si crei una sensazione di diletto e piacevolezza durante la lettura, anche quando i fatti narrati sono in realtà tragici. Wang Xiaobo ha unito insieme humour e pesantezza del reale, in opere che mettano in risalto l'uno le caratteristiche dell'altro, e li ha resi complementari, distinguendosi, in questo, dai suoi contemporanei.159