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l’unità d’Italia nel piatto e nel bicchiere”

Massimo Bertamini

docente di Enologia

N

ELL’AMBITO DEI FESTEGGIAMENTI PER IL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA NON POTEVA MANCARE il coinvolgimento anche degli Istituti tecnici agrari ed in particolare di quelli specializzati in viticoltura ed enologia. Il Ministero, infatti, ha proposto un proget- to che coinvolgeva, oltre gli studenti di questi Istituti Agrari, quelli degli Istituti Alber- ghieri, dei Licei Classici e Artistici dislocati sul territorio nazionale in modo tale da essere rappresentativi delle diverse aree regionali. Sono stati così creati dieci gruppi a livello nazionale ognuno costituito dalle quattro tipologie di scuole.

Anche il nostro Istituto è stato chiamato a rappresentare le specificità della nostra storia e cultura locale, unitamente agli Istituti d’arte F. Depero e A. Vittoria (di Rovereto e Trento), all’Istituto professionale alberghiero A. Mantegna di Brescia e al Liceo Classico “Beccaria” di Milano. Quest’ultimo però fin da subito non ha aderito all’iniziativa. In verità il Trentino nel 1861 non si trovava a far parte del Regno d’Italia, cosa che avven- ne oltre cinquant’anni dopo, ma tale dettaglio, se pure non di poco conto, non ci ha precluso la possibilità di poter contribuire a questo evento di livello nazionale. L’obietti- vo prioritario era, infatti, quello di mettere insieme le peculiarità proprie delle diverse tipologie di scuole sopra citate, percorrendo insieme un unico filo conduttore: le vicende storiche legate al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.

L’ATTIVITÀ DEL PROGETTO PREVEDEVA PER IL 17 MARZO 2012, ultimo giorno dei festeggiamenti dei 150° anni, l’organiz- zazione di un evento a livello locale con la partecipazione di tutto gli studenti e culminante in un pranzo a tema con piatti e vini rappresentativi dell’epoca storica dell’unità d’Italia.

Nel nostro caso l’evento si è tenuto pres- so l’Istituto alberghiero A. Mantegna di Brescia.

La realizzazione del progetto ha richiesto diversi incontri, il primo a livello naziona- le (Brindisi) per la presentazione e la cre- azione dei gruppi di scuole, gli altri per gruppi di lavoro (Brescia e San Michele).

Nel progetto presso il nostro Istituto sono stati coinvolti gli allievi delle classi 1A ALI, 3A TIA e 5S.

Il compito loro assegnato è stato quel- lo di riscoprire vecchi vitigni autoctoni presenti in Trentino nella seconda metà dell’Ottocento valutandone l’origine, la diffusione, l’importanza sul territorio e la tipologia dei vini prodotti. In particola- re l’attenzione è stata focalizzata su tre varietà rosse (Teroldego, Negrara trenti- na e Marzemino) e due bianche (Nosiola e Vernaccia trentina).

Nello specifico la Vernaccia trentina e la Negrara non sono oggi più coltivate, mentre le altre varietà hanno una sempre

maggiore importanza nel panorama della vitienologia provinciale. Fortunatamen- te i primi due vitigni sono però presenti nella collezione ampelografica gestita dal Centro Ricerca e Innovazione FEM che ha gentilmente messo a disposizione le uve prodotte nel 2011. Così gli studenti delle classi 1A ALI e 3A TIA, sotto la guida dei docenti Rino Minutolo e Rossano Sandri, hanno potuto realizzare la vendemmia e la produzione dei due vini seguendo minuziosamente le indicazioni enologiche che venivano impartite all’Istituto Agra- rio a fine ‘800.

Un documento storico di eccezionale importanza ci è stato di aiuto per questo scopo: gli appunti delle lezioni di enolo- gia del prof. Edmund Mach redatti dallo studente Alberti Giovanni.

GLI STUDENTI DELLA CLASSE VS hANNO INVECE CURATO LA RICERCA DEI DATI PER LA STE- SURA DELLE SChEDE DESCRITTIVE DEI VITIGNI E DEI VINI. In particolare, sono stati analiz- zati gli aspetti ampelografici (descrizione della foglia, del grappolo e fasi fenologiche), le esigenze di gestione del vigneto (concimazione, potatura, trattamenti fitosanitari, gestione della chioma), le operazioni vendemmiali (epoca e modalità) e le tecnologie di vinificazione ed eventuale affinamento. Al fine di uniformare la struttura delle ricerche è stata definita una “scheda tipo” da utilizzare nel progetto.

GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO ALBERGhIERO DI BRESCIA hANNO CURATO L’ELABORAZIONE DI SETTE PIATTI del territorio di riferimento radicati nella tradizione culturale. Anche in questo caso sono state redatte, per ogni portata, delle schede descrittive corredate di ricette, foto e notizie storiche. Per completare il panorama dei vitigni autoctoni e inse- rirne alcuni del territorio bresciano, gli studenti della classe VS hanno predisposto anche le schede descrittive e recuperato i vini dei vitigni Groppello gentile (attualmente DOC “Riviera del Garda bresciano”) e Invernenga, quest’ultima varietà ormai presente in un solo vigneto proprio nel centro cittadino di Brescia.

IMPORTANTISSIMO È STATO ANChE IL RUOLO DELL’ISTITUTO DELLE ARTI DI TRENTO E ROVE- RETO i cui studenti delle classi quinte hanno realizzato diverse opere finalizzate all’or- ganizzazione dell’evento conclusivo del 17 marzo. In particolare è stato predisposto un “coordinato per tavolo”, in legno di abete, formato da sottopiatto con inserti in rame smaltati a fuoco, e da un candeliere e una forchetta trasformati in portatovaglioli e segnaposto. Sono state inoltre recuperate oltre cento vecchie sedie per mettere in atto un processo artistico, di studio, analisi ed elaborazione nel rispetto delle tematiche stori- co-artistiche attinenti il concetto di Unità d'Italia con l'obiettivo di produrre un manufat- to che unisse metodo e forma al contenuto. Determinanti sono stati anche lo studio e la realizzazione grafica delle etichette per i vini prodotti dagli studenti dell’Istituto Agrario.

IL TUTTO qUINDI hA TROVATO IL SUO CULMINE CON LA REALIZZAZIONE DELL’E- VENTO DEL 17 MARZO A BRESCIA dove sono stati degustati i piatti abbinati ai vini autoctoni prescelti. Ecco quindi rea- lizzato il titolo del progetto: “La scuola in tavola: l’unità d’Italia nel piatto e nel bicchiere”.

È stata un’occasione che ha permesso agli studenti che hanno collaborato di condi- videre un momento importante di rivisita- zione storica e di convivialità all’insegna di uno spirito d’unità capace di ricono- scere le specificità locali e culturali.