Come detto precedentemente, i sistemi legacy risultavano in diversi casi come derivanti da aggregazioni successive di componenti che, di volta in volta, si è cercato di collegare tra di loro attraverso delle interfacce che consentano alle diverse parti di comunicare.
applicazioni per la società dell’informazione, Padova, CEDAM, 2010; Pennarola F., Innovazione e tecnologie informatiche, Milano, Il Sole 24 Ore e Università Bocconi
Editore, 2006
21 Per best practices si intendono in genere le esperienze più significative od i migliori
risultati adottati in diversi contesti. Nell’ambito del business management, precedentemente all’adozione del sistema ISO 9001, molte aziende adottavano il sistema della “Best Practice” per la gestione dei processi produttivi. Questo concetto, nato all’inizio del XX secolo, è un’idea manageriale che asserisce l’esistenza di una tecnica, un metodo, un processo o un’attività, che sono più efficaci nel raggiungere un certo risultato, di qualunque altra tecnica, processo, ecc. (Taylor F., “The Principles of Scientific Management”, New York, Harper & Brothers Publishers, 1911.)
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Nel tempo si sono stratificati diversi applicativi quali; la contabilità generale, la contabilità analitica, le procedure di ricevimento ordini ed acquisto, sistemi di gestione di magazzino, e così via, ognuno di essi basato su tecnologie, linguaggi e strutture differenti, oltre agli applicativi utilizzati in ambiti diversi da quelli amministrativi a quelli commerciali.22
Questo modo di procedere ha reso meno efficace il supporto dei sistemi informativi; infatti, la mancanza di un collegamento ha portato a definire architetture informatiche stratificate, con la conseguenza che uno stesso dato deve essere inserito nel sistema più volte andando a posizionarsi in archivi differenti. Tale situazione, oltre a generare inutili aggravi di costi, ha prodotto informazioni “disallineate” nel senso che essendo generate da fonti differenti, soffrono di possibili diversità, con la conseguenza che risultino incoerenti. Inoltre, molto spesso si è riscontrato che diversi sistemi informativi sono stati sviluppati per settori aziendali specifici, per cui non riconoscono le importanti correlazioni esistenti tra le diverse attività che si interscambiano tra i diversi ambiti funzionali (in questa maniera risulta impossibile un monitoraggio del processi).
Una prima risposta a questi problemi è stata data mediante lo sviluppo dei sistemi detti “ad integrazione di ciclo”, ovvero i sistemi CRP (Capacity Requirements Planning), MRP (Material Requirement Planning) e MRP II (Manufacturing Resource Planning) nell’area produttiva, ed i sistemi amministrativi evoluti nell’area amministrativa.
Con i sistemi CRP l’integrazione è stata realizzata all’interno del ciclo produttivo, attraverso la codifica dei componenti presenti nelle distinte basi dei prodotti; tali sistemi riescono a prevedere i fabbisogni di capacità produttiva di breve termine con conseguente segnalazione dell’eventuale impraticabilià di alcuni programmi e indicazioni di linee di intervento.
22Amigoni F. e Beretta S., La misurazione dell’impatto dei sistemi ERP sulla gestione:
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Con i sistemi MRP, invece, l’integrazione si è ampliata alla determinazione dei fabbisogni di risorse necessari per alimentare i piani di produzione, ottenendo uno strumento capace di tenere sotto controllo contemporaneamente la produzione, i fornitori ed i terzisti, e consentire una linea di gestione dei materiali. Il risultato derivante è duplice: la massimizzazione del livello di servizio al mercato e la minimizzazione degli immobilizzi in scorte (utile in questi casi era l’allestimento del master production schedule che conteneva al suo interno una previsione generale di produzione).23
Con la metodologia MRP II, l’ambito di integrazione è andato a riguardare non solo l’area della gestione dei materiali, ma anche tutti i cicli operativi principali, basandosi su una logica “pull”: partendo dagli obiettivi di evasione degli ordini da clienti, tali sistemi verificano prima la fattibilità produttiva procedendo poi a lanciare i programmi di acquisto da fornitori e quindi gli ordini interni di produzione.
Sul versante amministrativo l’integrazione è stata ricercata mediante il collegamento dei sottosistemi della contabilità e la correlazione tra la contabilità analitica e la contabilità generale, creando così un unico piano dei conti.
Un aspetto in comune di tutte queste soluzioni applicative è stato di creare un concetto di integrazione che superi la semplice nozione di coordinamento tra parti distinte, tipica dei software precedentemente in uso.
Nei sistemi fino ad ora analizzati, le innovazioni presenti, se pur fondamentali, non hanno però consentito di superare totalmente quei famosi limiti dei sistemi legacy: parliamo soprattutto della duplicazione degli archivi e della mancata integrazione tra i diversi sottosistemi.
23Grando A., Commercio elettronico e progettazione logistica. Una relazione
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L’abbattimento di tali barriere si è avuto con l’introduzione e la nascita dei sistemi ERP: infatti il punto di forza di tali sistemi si è rivelato come la concezione di azienda in una logica unitaria, quale entità formata da processi ben identificabili ma tra loro strettamente interconnessi; lo strumento software risulta impostato su di una successione di operazioni che, a partire da un determinato input, sono in grado di generare un output completo ed indipendente.
Nei sistemi ERP l’integrazione dei sistemi informativi aziendali è nativa, cioè il sistema nel suo complesso nasce già integrato sia sotto il profilo dell’architettura informatica di base, sia sotto quello della progettazione logica: i dati risiedono in archivi unici, le procedure sono collegate tra di loro e l’aggiornamento dei database è gestito in modo unitario e centralizzato. Nell’ottica degli ERP, il sistema informativo gestionale diventa uno strumento per raccogliere e veicolare in modo efficace ed efficiente le informazioni ed il valore dell’azienda, con l’obiettivo di rendere l’organizzazione più flessibile, efficace ed integrata.
I sistemi ERP hanno cominciato a diffondersi già nel 1980, ottenendo in seguito un’importante crescita di utilizzo ed implementazione durante gli anni novanta fino ad arrivare all’ultimo quinquennio che ha visto una loro vera e propria affermazione.