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CAPITOLO 4. DALLA DIDATTICA INCLUSIVA ALLA DIDATTICA INCLUSIVA

4.1. La didattica a e da casa: implicazioni contestuali

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Per delineare il contesto in cui la DaD si colloca, riteniamo utile e opportuno ripartire dal modello dell’ICF (cfr. 2.1.) e, in particolare, dai fattori contestuali che determinano lo stato di salute di una persona sulla base delle funzioni che la persona riesce a sviluppare nel suo ambiente, per capire come «continuare a garantire la partecipazione degli studenti»147 (Essediquadro Formazione, 2020).

Infatti, diventa necessario cambiare l’approccio alla didattica sulla base di fattori personali quali possono essere le differenze individuali caratterizzanti gli studenti più fragili, ma anche, più in generale, l’età degli alunni, e il loro background familiare (che include fattori socioeconomici, stili di vita, l’educazione ricevuta…) che acquista un peso preponderante in questo nuovo modo di fare scuola.

Maggior rilevanza ricoprono i fattori ambientali che, più di quelli personali, vengono sconvolti e richiedono un riadattamento da parte dell’individuo, soggetto dell’apprendimento, e della prassi didattica che lo riguarda.

Il primo fattore ambientale che viene enormemente ricalibrato alla luce dell’isolamento fisico derivato dall’emergenza epidemiologica, è indubbiamente quello delle risorse tecnologiche: sia le tecnologie della comunicazione (e125 dell’ICF) sia le tecnologie dell’istruzione (e130 dell’ICF) acquisiscono una rilevanza primaria che però è costretta a confrontarsi con l’elemento di «fattibilità» (Giambattista in Essediquadro Formazione, 2020), ovvero con le risorse e gli strumenti a disposizione degli alunni, la dimestichezza con l’uso di tali risorse, e altri aspetti che, se non sufficienti, rischiano di pregiudicare la sua partecipazione all’attività didattica e, in ultima, il suo apprendimento.

Un altro fattore ambientale è rappresentato dalle relazioni e il sostegno sociale: in primo luogo, la famiglia (e310), attore già dapprima fondamentale per il sostegno all’educazione degli studenti (e componente attivo per delineare il piano educativo nel caso di figli con disabilità), acquista ora maggior rilievo per il coordinamento della proposta delle attività didattiche a distanza, specialmente quando si tratta di studenti certificati e in possesso del PEI, come sottolineato nella Nota MIUR 388 del 17 marzo 2020148. Diventa imprescindibile dunque il rapporto con la famiglia durante il periodo a distanza.

147 Estratto dall’intervista a Sandra Giambattista durante il Webinar “Didattica a distanza per alunni con BES.

Buone pratiche in un istituto comprensivo” di Essediquadro Formazione, tenutosi il 27/03/2020.

148 Il testo cita: « Come indicazione di massima, si ritiene di dover suggerire ai docenti di sostegno di mantenere

l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari o, ove non sia possibile, con la famiglia dell’alunno stesso, mettendo a punto materiale personalizzato da far fruire con modalità specifiche di

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Nella sfera delle relazioni e del sostegno sociale rientrano anche gli amici e i compagni di classe (e320). Il distanziamento fisico ha avuto le maggiori ripercussioni proprio su questa sfera affettiva, traducendosi spesso in distanziamento sociale, specialmente per i ragazzi con disabilità o disturbi, per esempio, dello spettro autistico, per i quali il contatto con i compagni è sovente l’unica forma di socialità (cfr. dati raccolti da Fondazione Agnelli, 2020149). Tuttavia,

non sono mancate le risposte da parte dei giovani di adattamento alla situazione dimostrando una resilienza straordinaria e reiventando i rapporti con i coetanei e la loro socialità tramite i dispositivi tecnologici, come mette in luce la scrittrice Martina Fuga in un’intervista facente parte di un ciclo di webinar inseriti nel progetto Oltre le distanze di Fondazione Agnelli, Google e Gedi Visual150 (Fondazione Agnelli, 2020).

Non mancano i docenti stessi che, considerati dal modello ICF “persone in posizioni di autorità” (categoria e330, OMS, 2007), sono stati chiamati a continuare il loro lavoro educativo e, soprattutto, a fornire ulteriore assistenza e supporto agli studenti in questa fase emergenziale. Ci sono, poi, coloro che “forniscono aiuto o assistenza” e gli “operatori sanitari” che si occupano in particolar modo di studenti con disabilità: durante il periodo di quarantena, queste figure professionali si sono rivelate spesso mancanti per una serie di motivi legati a un’effettiva assenza di base nel team educativo o a un’interruzione di interventi a causa della loro richiesta a fronte dell’emergenza sanitaria (Fondazione Agnelli, Oltre le distanze: l'indagine preliminare, 2020).

Anche gli atteggiamenti esterni sono un fattore determinante nello sviluppo dell’individuo, nella fattispecie dell’alunno che partecipa alla DaD: l’approccio che si assume

didattica a distanza concordate con la famiglia medesima, […] non si potrà che progettare interventi sulla base della disamina congiunta (docente-famiglia) delle numerose variabili e specificità...» in Nota Prot. 388 del 17/03/2020 in Ministero dell’Istruzione all’indirizzo

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Nota+prot.+388+del+17+marzo+2020.pdf/d6acc6a2-1505-9439- a9b4-735942369994?version=1.0&t=1584474278499. Ultimo accesso: 02/07/2020.

149 I risultati ottenuti da un’indagine condotta dal 6 al 15 aprile 2020 da Fondazione Agnelli, l’Università di

Bolzano, l’Università LUMSA e l’Università di Trento, «rivolta ai docenti delle scuole italiane con l’obiettivo di far emergere le eventuali difficoltà incontrate dagli allievi con disabilità a lavorare in modalità di Didattica a Distanza (DaD)», hanno indicato una scarsa collaborazione con i compagni di classe nel sostegno dell’alunno con disabilità (27,9%). Si specifica che i dati emersi fanno riferimento a un campione di docenti relativamente ristretto e pertanto in nessun modo esaustivo (3170 partecipanti). L’analisi completa dell’indagine è consultabile alla pagina: https://www.fondazioneagnelli.it/wp-content/uploads/2020/05/OLTRE-LE-DISTANZE-SINTESI- RISULTATI-QUESTIONARIO-1.pdf. Ultimo accesso 02/07/2020.

150 Webinar di riferimento: Oltre le distanze / W5 / Dialogo sull'inclusione a distanza nella scuola secondaria di I grado, alla pagina: https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=qdqEERkYrrM&feature=emb_logo. Approfondimento sul progetto Oltre le Distanze alla pagina: https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2020/oltre-le- distanze/. Ultimo accesso: 02/07/2020.

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nei suoi confronti, in qualità o di familiare (e410) o di docente (e430), influenza considerevolmente il comportamento e le azioni individuali dello studente.

Ultimo fattore, ma fondamentale per capire la situazione che sta alla base della DaD, è quello relativo ai servizi, i sistemi e le politiche (Capitolo 5 dell’ICF): infatti, proprio il compito da essi svolto per tutelare la nostra salute ha reso necessaria la distanza che ha portato a riadattare tutti i fattori sopra descritti (Giambattista in Essediquadro Formazione, 2020). 4.1.1. Il contesto relazionale della DaD

L’analisi del contesto relazionale e ambientale permette di delineare il punto da cui partire per la progettazione delle attività di DaD. Per garantire ai propri alunni un ambiente favorevole al loro sviluppo e apprendimento, è necessario dunque rafforzare (Trentin, Benigno, & Caruso, 2020, p. 3-4):

- la comunicazione tra docenti che dovrebbe mirare:

o al coordinamento delle azioni da intraprendere per gestire le attività didattiche funzionali, per scegliere eventuali strumenti da adottare in modo collegiale; o alla socializzazione all’interno del consiglio di classe delle buone pratiche

adottate dai singoli docenti e per la condivisione delle soluzioni ai problemi;

- la comunicazione con la famiglia la quale dev’essere resa consapevole del suo ruolo attivo in questo percorso educativo e resa partecipe attraverso:

o la presentazione e la discussione (…) sulle questioni didattiche del collegamento continuo mediato da sistemi di messaggistica o di video-conferenza;

o il mantenimento di modalità relazionali e organizzative presenti nel contesto scolastico (attraverso il ruolo del rappresentante di classe);

o la proposta di una modalità comunicativa periodica e regolamentata per comprendere le evoluzioni e le difficoltà;

- la comunicazione con gli studenti attraverso cui «restituire loro un senso di tranquillità e sicurezza, non edulcorato dalla realtà, (…) al fine di proteggerli e al tempo stesso di educarli al cambiamento e responsabilizzarli, in modo che ognuno possa fare la propria parte» (MIUR-AGIA, 2020).

A quest’ultimo proposito, si rivela non banale la collaborazione degli studenti all’osservanza di semplici ma importanti regole necessarie a supportare la DaD (Trentin, Benigno, & Caruso, 2020), quali possono essere il corretto uso dei microfoni durante una videolezione, la gestione vigile dei turni, la puntualità e la presenza alle lezioni in

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videochiamata, il rispetto delle scadenze di consegna… Questi e molti altri, sono accorgimenti che, se nella classe reale sono dati per assodati, sono sottovalutati, ma ancor più necessari affinché la lezione virtuale sia pienamente efficace. La consapevolezza del rispetto delle regole contribuirà ad aumentare il loro senso di responsabilità (Trentin, Benigno, & Caruso, 2020).