2.NURSULTAN NAZARBAE
5. LA FRONTIERA CINESE
5.1 Introduzione
Le relazioni diplomatiche tra la Repubblica del Kazakistan e la Repubblica Popolare Cinese iniziarono ufficialmente il 3 gennaio 1992, anno dell’apertura dell’ambasciata kazaka a Pechino. Dal 2015 l’ambasciatore kazako a Pechino è Shakhrat Nuryshev, il suo corrispettivo cinese ad Astana, ambasciatore dal 2014, è Zhang Hanhui. Ad Almaty è presente il Consolato generale della Repubblica Popolare Cinese, mentre ad Hong Kong ha aperto il 24 dicembre 1998 e rinnovato nel 2003. Ed a Shangai, dal maggio 2005, sono aperti i consolati della Repubblica del Kazakistan1. L’apertura dei consolati la cui apertura è stata disciplinata dall’ “Accordo consolare tra la Repubblica del Kazakistan e la Repubblica Popolare cinese”, firmato a Pechino il 10 agosto 1992. Nonostante i rapporti si fossero instaurati sin dai primi anni Novanta, gli interessi cinesi nei confronti dell’Asia Centrale iniziarono però a concretizzarsi pochi anni dopo l’inizio del nuovo millennio. Sino a quel momento la regione centroasiatica era stata oggetto di attenzione dei russi e degli statunitensi. Per Pechino l’importanza di estendere la propria influenza nella regione era data da due priorità ritenute imprescindibili per lo sviluppo dell’economia cinese. In primo luogo soddisfare il crescente bisogno di energie. In questa prospettiva l’Asia Centrale era decisiva per diversificare i suoi approvvigionamenti; in secondo luogo aprire nuove vie di trasporto commerciale verso l’Europa per andare incontro alla crescente richiesta di materie prime dall’Occidente continuando nella strada dello sviluppo di un’economia sempre più globalizzata. Se da una parte gli Stati Uniti rappresentavano un problema data la loro forza economica, dall’altro Russia non costituiva almeno agli inizi degli anni duemila
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un problema e dunque si poteva correre il rischio di incrociare gli interessi russi in una storica regione tradizionalmente legata a Mosca.
La Cina ed il Kazakistan hanno da allora instaurato ottime relazioni in costante rafforzamento e la motivazione di ciò è da ricercare anche nell’esistenza di un confine di media lunghezza che li unisce per 1533 chilometri. La questione confinaria tra i due paesi, anche a causa della forte presenza degli uiguri in Kazakistan è stato uno dei primi temi affrontati. Ed un primo accordo è stato raggiunto il 20 aprile 1994 con la definizione della linea di frontiera. L’accordo è stato ratificato con un decreto presidenziale da parte di Nazarbaev il 15 giugno 1995 ed entrato in vigore l’11 settembre successivo2. Altri due accordi aggiuntivi sono stati poi firmati il 24 settembre 1997 ed il 4 luglio 1998. Il rapporto tra i due paesi si è poi sviluppato anche in questo caso attraverso la definizione di due politiche, quella di sicurezza e quella economica, colonne portanti della politica multivettoriale di Astana. La politica di sicurezza sino- kazaka si è evoluta e realizzata non tanto attraverso la stipulazione di accordi bilaterali, ma piuttosto a livello regionale con l’“Organizzazione per la Cooperazione di Shangai”. Quella economica, invece, si è andata a realizzare principalmente attraverso una lunga lista di accordi bilaterali che dal 1992 al giorno d’oggi hanno portato la Cina ad essere uno dei maggiori partner economici del Kazakistan, con la prospettiva nei prossimi anni di scalare ancora di più la classifica.
5.2 La Politica economica
I dati economico-commerciali più recenti indicano che il rapporto tra Cina e Kazakistan muove ogni anno circa quindici miliardi di dollari. Il Kazakistan importa dalla Cina prodotti per oltre nove miliardi di dollari. Quelli tessili e le
2 Accordo tra la Repubblica del Kazakistan e la Repubblica popolare cinese sulla frontiera sino-
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calzature compongono quasi il 30% delle esportazioni cinesi, per un totale tre miliardi di dollari. Al secondo posto vi sono gli elettrodomestici, per un totale di 1.2 miliardi di dollari, e poi l’industria metallurgica per ottocento milioni3.
L’export kazako invece riguarda la vendita per oltre quattro miliardi di dollari, quasi tutti coperti dall’esportazione di prodotti dell’industria metallica (1,9 miliardi), del sottosuolo (1,6 miliardi) e chimici (1,4 miliardi)4.
La politica commerciale
La firma del primo accordo economico siglato tra la Repubblica del Kazakistan e la Repubblica Popolare Cinese avvenne un mese prima del reciproco riconoscimento. L’“Accordo economico e commerciale” del 22 dicembre 1991 a cui fece seguito il “Protocollo sullo sviluppo delle relazioni economico-commerciali tra la Cina ed il Kazakistan” il 4 gennaio 19925. Esso poneva le prime timide basi di una collaborazione che però, per tutti gli anni Novanta, non si risolse in una partnership particolarmente proficua ed importante, nonostante il cospicuo numero di accordi che vennero siglati. Ma che legiferavano sempre su aspetti secondari della politica economica6. Il 26 febbraio 1992 a Pechino furono siglati due accordi, uno sull’apertura di negozi cinesi in territorio kazako7, l’altro sul prestito di trenta milioni di yuan da parte della Cina al Kazakistan per l’acquisto di beni ed attrezzature. Il prestito era triennale, al quattro percento annuo, e il pagamento era così ripartito: 33% nel 1993, 33% nel 1994 e 34% nel 19958.
3 Vedi: https://atlas.media.mit.edu/en/. 4 Vedi: https://atlas.media.mit.edu/en/.
5La conoscenza di questi due accordi è stata possibile soltanto perché citati all’interno
dell’Accordo sull’apertura di negozi cinesi in Kazakistan.
6La lista degli accordi sino-kazaki è consultabile al seguente indirizzo web: http://www.mfa.gov.kz/en, “Foreign Policy”.
7Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il governo della Repubblica popolare
cinese sull'apertura di negozi cinesi in Kazakistan.
8Accordo tra il Governo della Repubblica del Kazakhstan e il governo della Repubblica popolare
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Pochi mesi dopo sempre a Pechino, il 10 agosto, un nuovo accordo venne raggiunto sulla promozione e la protezione reciproca degli investimenti. Esso prevedeva un trattamento equo e mai meno favorevole di quello riservato ad investitori di stati terzi. Promuoveva una cooperazione che avrebbe dovuto creare nel medio periodo una zona di libero scambio e l’abbattimento di ogni barriera doganale, zona nella quale sviluppare i rapporti economici e far crescere i rispettivi mercati, e dove sarebbe stato possibile risolvere eventuali contrasti in maniera pacifica ricorrendo ad un tribunale arbitrale9. Il 1992 si chiuse poi con la firma di un trattato sul trasporto delle merci su strada, ampliato subito dopo al trasporto di passeggeri su mezzi pubblici10.
Il tema della libertà di spostamento per i cittadini dei rispettivi paesi fu ripreso anche l’anno successivo, quando il 18 ottobre, venne concessa la possibilità d’ingresso ai cittadini per viaggi ufficiali o per ragioni lavorative11, viaggi che, grazie alla firma nella stessa data di un accordo in merito12, potevano essere effettuati anche utilizzando voli civili. Inoltre con la firma ad Almaty, il 31 dicembre 1993, l’“Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan ed il governo della Repubblica Popolare Cinese sulla procedura di rilascio di visti per viaggi ai cittadini di entrambi i paesi”13 venne concesso il rilascio dei visti anche per motivi non lavorativi.
Tre anni dopo, l’11 settembre 1995, la Repubblica Popolare Cinese fece un’importante concessione al Kazakistan per l’utilizzo del porto di Lianyungang per l’importazione e l’esportazione di merci che per il 50% dovevano essere
9Sulla ratifica dell'accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il governo della
Repubblica popolare cinese sulla promozione e la protezione reciproca degli investimenti. La ratifica dell’accordo avverrà l’8 giugno 1994.
10Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il governo della Repubblica popolare
cinese sul trasporto internazionale di merci su strada. Entrato in vigore il 15 maggio 1993.
11Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il governo della Repubblica popolare
cinese sui viaggi di cittadini in affari ufficiali, in vigore dal 1 gennaio 1994.
12 Accordo tra il Governo della Repubblica del Kazakhstan e il governo dei cinesi Repubblica
popolare sui servizi aerei. Questo trattato entrò in vigore al momento della firma il 10 ottobre 1993.
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spostate su navi cinesi con il sud ed il nord America14. L’accordo segnò un punto di svolta importante nella creazione di un rapporto sempre più stretto, poiché esso non si limitava a garantite il semplice sfruttamento del porto cinese in questione ma faceva dello sviluppo di una cooperazione economica comune un punto nevralgico per il futuro. Vi veniva disciplinata anche la creazione di una Commissione Mista, composta dalle delegazioni dei due stati, con il compito di monitorare e regolamentare la collaborazione bilaterale. L’accordo rappresentava un’importante novità soprattutto per il Kazakistan che diversificava così le sue rotte commerciali come ci mostra la mappa qui sotto:
Figura 10. Via commerciale che unisce il Kazakistan al porto di Lianyungang15.
14 Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan e la Repubblica Popolare Cinese
sull’uso del porto marittimo cinese di Lianyungan da parte del Kazakistan. Pechino 11 settembre 1995. In vigore con la semplice firma.
15 Mappa reperita sul sito: http://en.rfcaratings.kz/, “A brief overview of transport and logistics
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La collaborazione in materia commerciale crebbe ulteriormente negli anni seguenti attraverso una sempre maggiore cooperazione nel garantire reciprocamente standard qualitativi adeguati alle merci di scambio tra i due paesi16, e lo sviluppo di un unione doganale attraverso il graduale abbattimento delle tariffe, facilitando il passaggio delle merci tra i due paesi, rispettando le normative vigenti per non mettere in difficoltà i prodotti dell’altro paese e adottando misure concertate nella lotta nei confronti dei reati doganali e transfrontalieri17. Molto importante fu anche l’accordo per la cooperazione riguardo la politica antitrust e la lotta contro la concorrenza sleale firmato a Pechino il 23 novembre 1999.18
Con l’avvento del nuovo millennio le relazioni sino-kazake si intensificarono soprattutto dal punto di vista commerciale. Il duemila in particolare rappresentò un anno particolarmente positivo in quanto la Repubblica Popolare Cinese offrì al governo kazako una doppia assistenza gratuita. La prima era frutto dell’Accordo sull’assistenza gratuita fornita dal governo cinese al governo del Kazakistan firmato ad Astana il 19 aprile 2000, il secondo pochi mesi dopo, il 27 luglio, grazie a un’offerta di dieci milioni di yuan da impiegare nello sviluppo tecnologico e commerciale. Accordi simili verranno riproposti nel 2001, per dieci milioni di yuan19 e, alla fine del 2002, questa volta comprendente aiuti cinesi per cinque milioni di yuan da utilizzare in progetti di miglioramento delle infrastrutture per il trasporto delle merci, e nel 2003 con venti milioni da
16 Accordo tra il Governo della Repubblica del Kazakhstan e il governo della Repubblica
popolare cinese sulla cooperazione in materia di garanzia della qualità e la certificazione reciproca delle merci import-export, Almaty 5 luglio 1996.
17 Accordo tra il Governo della Repubblica del Kazakhstan e il governo della Repubblica
Popolare Cinese sulla cooperazione e assistenza reciproca in materia doganale. Almaty, 26 settembre 1997.
18 Accordo tra il Governo della Repubblica del Kazakhstan e il governo della Repubblica
popolare cinese sulla cooperazione nel campo della politica antitrust e la lotta contro la concorrenza sleale. Entrato in vigore al momento della firma.
19 Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il governo della Repubblica Popolare
Cinese per la concessione al governo della Repubblica del Kazakistan di un'assistenza gratuita di 10 milioni di yuan. Astana, 12 settembre 2001.
108 spendere nell’educazione20.
Il 17 maggio 2004 a Pechino venne istituito il Comitato di cooperazione sino-kazako21, con l’obbiettivo di coordinare la cooperazione bilaterale per prima cosa nel settore commerciale ed economico, poi nello sviluppo tecnologico dei settori energetico, dei trasporti, tecnico e scientifico sino ad arrivare a progetti umanitari22. Il Comitato che, secondo il trattato istitutivo, doveva riunirsi una volta all’anno a cadenza non regolare, era coadiuvato da ben nove sottocomitati23: sugli scambi e la cooperazione economica, nel settore dei trasporti, alla frontiera e nel settore doganale, scientifica, finanziaria, nel settore dell’energia, nel campo della geologia e delle risorse minerarie, in quello culturale ed umanitario e, infine, in materia di sicurezza. A questi si aggiunsero due emendamenti,, uno nel 2008 ed uno nel 2016 con il quale veniva creato un nuovo sottocomitato per la cooperazione nella protezione ambientale24. Ogni sotto commissione era posta sotto la responsabilità dei due ministeri competenti.
Nella solita giornata del 17 maggio 2004 venne anche firmato l’Accordo per la cooperazione commerciale ed economica tra la Cina ed il Kazakistan, che sarà la base sulla quale si svilupperanno i successivi accordi commerciali del quadro di un costante intensificarsi delle relazioni commerciali. Il più importante è certamente il “Programma di sviluppo del commercio e della cooperazione economica a medio e lungo termine tra il governo della repubblica del Kazakistan ed il governo della Repubblica Popolare Cinese” con scadenza nel
20 Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakhstan e il governo della Repubblica
Popolare Cinese sulla fornitura assistenza da parte del governo della Repubblica Popolare Cinese al governo della Repubblica del Kazakhstan per un importo di 20 milioni di yuan per la realizzazione di progetti educativi. Astana 3 giugno 2003.
21 Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakhstan e il governo della Repubblica
Popolare Cinese sulla costituzione del Comitato di cooperazione sino-kazako.
22 Artt.1-2. 23 Art.4.
24 Protocollo sull'emendamento dell'accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il
governo della Repubblica Popolare Cinese sull'istituzione del comitato di cooperazione Kazakistan-Cina del 17 maggio 2004. Hangzhou, 2 settembre 2016.
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202025. L’accordo programmatico prevedeva il mioglioramento della cooperazione commerciale e degli investimenti reciproci potenziando il Comitato sino-kazako, intensificando lo scambio di informazioni, armonizzando reciprocamente le proprie leggi, e creando le condizioni favorevoli per il potenziamento degli scambi dei servizi e per gli investimenti reciproci. Il programma toccava a trecentosessanta gradi tutti i settori: dall’agricoltura alla finanza, dallo sviluppo delle infrastrutture alle telecomunicazioni, dall’unione dognale al il settore energetico, come vedremo nel prossimo paragrafo.
La politica energetica26
Il settore energetico è il principale terreno di collaborazione economica tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica del Kazakistan. L’interesse cinese per le risorse naturali dell’Asia Centrale in generale, e del Kazakistan in particolare, è parte del grande disegno di Pechino per differenziare le rotte di approvigionamento energetico, estendendo a dismisura la sua influenza. L’importazione di prodotti minerari copre all’incirca il 32% dell’intera importazione dal Kazakistan per un totale di quasi due miliardi di dollari, un notevole salto di qualità dal 2004 ad oggi, frutto anche di una serie di trattati bilaterali in materia di estrazione e trasporto dei prodotti27.
Il primo accordo in materia venne firmato a Pechino il 17 maggio 2004, ovvero l’ “Accordo quadro tra il governo della Repubblica del Kazakistan ed il governo della Repubblica Popolare Cinese sullo sviluppo della cooperazione globale nel settore del petrolio e del gas”. Esso segnò un punto di svolta poiché i due paesi davano il via ad una cooperazione che doveva portare all’adozione di
25 Approvato con una risoluzione del governo della Repubblica del Kazakistan il 7 settembre
2013.
26 Accordi consultabili al sito: http://www.mfa.gov.kz/en/beijing, “Contractual basis”. 27 Vedi: https://atlas.media.mit.edu/en/.
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misure concordate efficaci per il perseguimento dei rispettivi obbiettivi e creava le condizioni per la messa in pratica di progetti comuni per l’esplorazione, l’estrazione, la produzione, la raffinazione ed il trasporto del petrolio e del gas attraverso i due paesi28. E’ però soprattutto importante citare l’Art.4 perché esso disciplinava la progettazione di un accordo tra la società nazionale petrolifera kazaka KazMunaiGas e quella cinese China National Petroleum Corporation per la costruzione di un oleodotto che colleggasse la città di Atasu, nella regione kazaka di Karaganda, alla città cinese di Alashankou, sul confine sino-kazako29. Per la costruzione di tale oleodotto il 6 luglio 2004 venne creata la Kazakhsta- China Pipeline30, una partecipata tra la compagnia kazaka KazTransOil e quella cinese China National Oil and Gas Exploration and Development Corporation, entrambe detentrici del 50% delle quotazioni della compagnia31. La costruzione ebbe inizio nel dicembre del 2004 e ci vollero all’incirca due anni affinché l’infrastruttura divenisse operativa, coinvolgendo oltre duemilanovecento persone, milletrecento macchinari per un costo complessivo di ottocentocinquanta milioni di dollari. La Atasu-Alashankou divenne così il primo sistema di trasporto petrolifero tra il Kazakistan e la Cina, un sistema lungo 945 chilometri, con la possibilità di trasportare dieci milioni di tonnellate di petrolio all’anno32. Capacità che è poi aumentata a dodici milioni nel 2011 ed a venti milioni nel 201333.
28 Accordo quadro tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il governo della Repubblica
popolare cinese sullo sviluppo della cooperazione globale nel settore del petrolio e del gas. Artt.1-3.
29 Art.4.
30 Protocollo all'accordo quadro tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il governo della
Repubblica popolare cinese sullo sviluppo di una cooperazione globale nel settore del petrolio e del gas in data 17 maggio 2004. 8 settembre 2004.
31 Informazioni consultabili al sito: http://www.kcp.kz/company/about.
32 Informazioni consultabili sul sito: http://www.kcp.kz/projects/atasu_alashankou. 33 Ibid.
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Figura 11. L'oleodotto Atasu - Alashankou34.
Nell’ottica di rifornire anche le regioni della Cina occidentale da parte del Lazalistan, la Kazakhstan-China pipeline il 20 dicembre 2006 ha firmato una risoluzione per la costruzione di un nuovo gasdotto, il Kenkiyak-Kumkol. La costruzione iniziò alla fine del 2007 e terminò nel settembre del 2009. Il Kazakistan aveva il compito di costruire il tratto di 483 chilometri tra Kenkiyak e Aralsk, mentre la Cina i 311 chilometri che collegavano Aralsk a Kumkol, per un totale di 794 chilometri. La costruzione di questo nuovo sistema ha necessitato dell’impiego di quasi tremila persone, e novecentocinquanta macchinari per un costo totale di settecentoventisei milioni di dollari con una capacità di trasporto annuo di venti milioni di tonnellate35.
34 Immagine raccolta sul sito: http://www.kcp.kz/projects/atasu_alashankou?language=en. 35 Informazioni raccolte sul sito: http://www.kcp.kz/projects/project1?language=en.
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Figura 12. L'oleodotto Kenkiyak - Kumkol 36.
L’8 dicembre 2012 la Cina ed il Kazakistan raggiunsero un’ulteriore intesa per la costruzione di un nuovo gasdotto dalla città di Sarybulak, vicino ad Almaty, sino allo Xinjiang. La costruzione del gasdotto è iniziata nel maggio del 2011 per essere conclusa il 20 giugno 2013, gestita per il territorio kazako dalla compagnia Tarbagatay Munay, mentre nel territorio cinese dalla Xinjiang Guanghui LNG Development. Esso è lungo centodieci chilometri e secondo le stime dotato di una capacità di trasporto di cinquecento milioni metri cubi di gas naturale all’anno37. Inoltre il 30 maggio 2013 ad Astana arrivò alla firma di un accordo per la costruzione nella sede della Xinjiang Guanghui LNG Development di un impianto per la lavorazione del gas naturale38.
36 Immagine sul sito: http://www.kcp.kz/projects/project1?language=en.
37 Accordo tra il Governo della Repubblica del Kazakhstan e il governo della Repubblica
popolare cinese sulla cooperazione nella costruzione e lo sfruttamento del gasdotto.
38 Accordo tra il governo della Repubblica del Kazakistan e il governo della Repubblica Popolare
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5.3 La politica di sicurezza: l’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai39
Trattare dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai in questo lavoro può apparire fuori luogo, ma per l’importanza geopolitica della Sco e perché rappresenta l’unico aspetto in materia di sicurezza che unisce il Kazakistan alla Cina, appare doveroso dedicarle qualche pagina. L’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai, ente intergovernativo permanente, è nata nel 2001 per combattare il separatismo, il terrorismo e l’estremismo attraverso una cooperazione militare ed economica tra diversi stati, tra cui Cina, Kazakistan e la Russia. La sua storia inizia però nel 1996 quando venne creata dalla Repubblica Popolare Cinese, dalla Federazione Russa, dalla Repubblica del Kazakistan, dalla Repubblica del Kirghizistan e dalla Repubblica del Tagikistan. In quegli anni vi furono quattro vertici: nel 1997 a Mosca, nel 1998 ad Almaty, nel 1999 a Bishkek e nel 2000 a Dušanbe. L’organizzazione cambiò nome dopo l’entrata nel 2001 dell’Uzbekistan divenendo