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AMBIENTE ESTERNO

Grafico 6: Esempio budget di previsione delle uscite

4.3. La gestione del tempo

Per poter raggiungere un equilibrio famigliare bisogna attuare una gestione efficiente del tempo, considerando i momenti famigliari, domestici, lavorativi e sociali dei singoli membri19.

La percezione del tempo è un qualcosa di soggettivo legato a molteplici fattori, ambientali, caratteriali, esperienziali. Il tempo in realtà non aumenta né diminuisce, è semplicemente come ci organizziamo nell’arco del tempo che può fare la differenza. La miglior soluzione è capire come poterlo sfruttare al meglio, riducendo gli sprechi e puntando sulla qualità, più che sulla quantità.

19 A tal proposito si consiglia la visione un video molto interessante realizzato da Al TEDx di

Sydney, dove viene tracciata una giornata ideale equamente divisa tra impegni famigliari, tempo da dedicare a se stessi e produttività. Il video propone delle idee stimolanti per incoraggiare a raggiungere questo equilibrio. (Nigel Marsh, Come far funzionare il binomio lavoro-vita privata, disponibile alla pagina http://www.youtube.com/watch?v=ux_XFXo0ZLw ).

In questo caso un ottimo approccio è il Time management, una metodologia di gestione delle attività nel tempo per il raggiungimento degli obiettivi, in quanto il vero problema non è gestire il tempo, ma gestire noi stessi nel tempo20.

Si potrebbe dividere il tempo in base alle ore che impieghiamo lavorando (il tempo lavorativo), quelle utilizzate per la famiglia e per la casa (il tempo famigliare/domestico), il tempo sociale (il tempo libero) e le ore dedicate alla cura e al benessere (il tempo ‘indispensabile’). Dato che il tempo ‘indispensabile’ per mangiare, dormire, lavarsi non può essere sacrificato, bisogna migliorare l’efficienza delle altre tre tipologie attraverso un’organizzazione efficace delle attività che siano lavorative, famigliari o sociali.

Nel momento in cui si costituisce una famiglia, non si può più pensare solo ed esclusivamente alle proprie necessità, ai propri interessi e ai propri svaghi. In questi casi viene sempre meno il tempo libero e il tempo a disposizione si divide principalmente tra attività lavorative e quelle famigliari/domestiche.

Una giusta conciliazione tra lavoro e famiglia può avvenire solo se si riescano a definire le priorità della famiglia. Per fare questo è necessario cercare di rispondere ad alcune domande che sorgono spontanee: Cosa è urgente? Cosa è importante? Cosa bisogna fare prima e cosa dopo? Cosa bisogna fare in prima persona? Cosa si può delegare?

4.3.1. La gestione del tempo domestico

In questa parte del lavoro ci soffermeremo solo sul tempo famigliare/domestico, inteso come tempo dedicato alla famiglia e alla cura della casa. Una volta individuate le priorità bisognerà capire la differenza tra cosa è importante e cosa è necessario. Cosa necessariamente deve essere svolto in prima persona e cosa invece si può delegare.

Pianificare e gestire il tempo famigliare/domestico deve essere una risorsa che va soggettivizzata in funzione agli impegni quotidiani dei membri famigliari. Tralasciando al successivo capitolo la descrizione dell’organizzazione domestica del nucleo famigliare, in questo paragrafo ci soffermeremo su una tecnica di gestione del time management, che si può adattare alla gestione domestica, ossia la matrice di Eisenhower21.

21 Dwight D. Eisenhower è stato il 34° presidente degli Stati Uniti ed è considerato un vero e proprio

maestro del time management. Grafico 7 : La matrice di Eisenhower

Questa matrice è un supporto alle decisioni, in quanto permette di schematizzare tutte le attività domestiche valutandole secondo quattro criteri:

A. Urgente e importante che si traduce nell’azione di eseguire, vale a dire tutte attività da svolgere al più presto. In questa categoria rientrano tutte quelle attività come le pulizie giornaliere delle stanze da letto e del bagno, il lavaggio delle stoviglie e fare la lavatrice, indispensabili affinché l’equilibrio famigliare non venga compromesso.

B. Urgente, ma non importante che si traduce nell’azione di delegare, se possibile. Ne sono un esempio tutte quelle attività domestiche che possono essere svolte da un collaboratore domestico o da prestatori d’opera occasionali, che vengono chiamati per sistemare un guasto o effettuare una manutenzione.

C. Non importante e non urgente che si traduce nell’azione di eliminare, attività di cui se ne può fare a meno. In questa categoria rientrano tutte le attività superflue che per mancanza di tempo o denaro possono essere tranquillamente eliminate senza intaccare l’equilibrio famigliare.

D. Importante e non urgente che si traduce nell’azione di pianificare, attività a cui porre una scadenza, in quanto la non urgenza permette di pianificare lo svolgimento dell’attività. In questo caso rientrano il pagamento delle bollette, fare delle commissioni, fare la spesa.

La matrice di Eisenhower è un utile strumento per gestire il tempo domestico, in quanto permette di programmare e organizzare a secondo dell’importanza/urgenza tutte le attività famigliari/domestiche. Indipendentemente da quante siano le attività da svolgere in casa, catalogandole secondo la matrice di Eisenhower e affidandole ai vari componenti della famiglia, si otterrà un efficiente piano strategico famigliare. Studiare la famiglia attraverso l’approccio aziendale ci ha permesso di evidenziare come la famiglia e l’azienda siano due organismi molto simili. La mission, gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, i piani strategici, le strategie di gestione rappresentano alcuni caratteri aziendali presenti nella famiglia-azienda.

Ma per poter raggiungere il suo fine ultimo, bisogna entrare all’interno del sistema famiglia, ossia nell’ambiente interno, soffermandoci sulla struttura, sulle caratteristiche, sugli spazi della famiglia e sui modi in cui le diverse individualità si connettono tra di loro per il raggiungimento del bene comune.

L’obiettivo nella seconda parte di questo lavoro, sarà proprio quello di esaminare i mutamenti strutturali della famiglia, analizzarne le dinamiche di organizzazione interna per capire quali sono i nuovi bisogni e come esse cercano di rispondere ai questi problemi/bisogni sociali attraverso nuovi schemi organizzativi famigliari.

Capitolo 2