• Non ci sono risultati.

La manutenzione ferroviaria

3.2 La manutenzione per RF

Ad oggi l’attività di gestione e manutenzione della rete, la progettazione, costruzione e messa in opera dei nuovi impianti è affidata alla Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Al 31 dicembre del 2016, la rete ferroviaria italiana in esercizio è composta complessivamente da 16.788 km di strada ferrata, per il 55% a binario unico e per il 70% elettrificata. In toscana sono presenti 175 stazioni e solo 38 km di linea AV, a fronte dei 2235 km di linea convenzionale.

La manutenzione del binario rappresenta una delle principali incombenze di RFI che vi provvede con personale e risorse in parte proprie ed in parte tramite ditte specializzate. L'organizzazione di RFI è suddivisa in una direzione generale e in direzioni territoriali, definiti compartimenti, ulteriormente suddivisi in reparti e tronchi. I tronchi possono avere giurisdizione su una determinata estensione della rete e comprendere più squadre di manutenzione impegnate in attività di continua sorveglianza, interventi di manutenzione correttiva, assistenza e controlli dell'attività delle ditte esterne. Spetta a questa organizzazione assicurare la sicurezza e la corretta circolazione dei treni. Si devono, in particolare, tenere conto di quei guasti che necessitano di interventi tempestivi al fine di ripristinare la circolazione, stabilire condizioni più o meno durature di servizio degradato o nei casi peggiori sospendere la circolazione in attesa delle necessarie attività di ripristino.

In base alla tipologia dei lavori e della loro finalità, RFI suddivide le attività di manutenzione in: manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.

La manutenzione ordinaria è considerata come quella tipologia d’interventi manutentivi durante il ciclo di vita atti a:

- mantenere l’integrità originaria del bene; - mantenere o ripristinare l’efficienza dei beni; - contenere il normale degrado d’uso;

- garantire la vita utile del bene; - far fronte a eventi accidentali.

Generalmente gli interventi sono richiesti a seguito di:

- attuazione di piani manutentivi (manutenzione preventiva, ciclica, predittiva e secondo condizione) come definito dalle norme UNI9910, UNI 10147 e EN 13306;

- esigenza d’ottimizzare la disponibilità del bene e migliorarne l’efficienza (interventi di miglioramento o di piccola modifica che non comportano incremento del valore patrimoniale del bene); - rilevazioni di guasti o avarie (manutenzione a guasto o correttiva, come definita nella UNI 9910).

Giova sottolineare che tali interventi non modificano le caratteristiche originarie del bene stesso né la struttura essenziale o la destinazione d’uso.

La manutenzione straordinaria è costituita da quella tipologia d’interventi non ricorrenti e non ripetibili e di costo elevato rispetto al valore di rimpiazzo del bene e ai suoi costi annuali di manutenzione ordinari. La finalità degli interventi è di prolungare la vita utile e/o di migliorarne l’efficienza, l’affidabilità, la produttività, la manutenibilità e l’ispezionabilità.

Gli interventi di manutenzione straordinaria sono inoltre capitalizzati perché, presentano caratteristiche tecniche, finanziarie o di legge tali da consentire l’incremento del valore patrimoniale del bene.

Tra i più significativi progetti di manutenzione straordinaria si distinguono:

- i progetti di manutenzione straordinaria e le opere a difesa delle infrastrutture: comprendono tutti gli interventi alle infrastrutture ferroviarie per le quali vengono richieste attività di rinnovo degli impianti. Il rinnovo viene effettuato nel momento in cui l’impianto ha raggiunto la vita tecnica oppure, per le sollecitazioni che deve sostenere a seguito dell’esercizio ferroviario, non è più in grado di garantire elevati standard di manutenibilità e di sicurezza;

- i progetti su obblighi di legge: riguardano gli interventi che tendono ad eliminare/rinnovare impianti regolamentati da leggi dello Stato;

- i progetti di miglioramento infrastrutturale: riguardano la maggior parte delle tipologie infrastrutturali comprese nei progetti

di manutenzioni straordinarie con l’unica eccezione che gli interventi da realizzare non solo rinnovano gli impianti/apparecchiature ma apportano sostanziali miglioramenti alle infrastrutture ferroviarie. Gli interventi più significativi riguardano le tecnologie che si modificano nel tempo;

- i progetti di aumento di produttività: comprendono interventi per i quali l'esecuzione è a cura dello stesso personale interno ad RFI e non di ditte appaltatrici esterne. [15]

3.3 Le norme

Le norme che salvaguardano la vita del binario ferroviario sono classificate dalle seguenti sigle:

- UNI è la sigla dell’Ente nazionale italiano di unificazione, un’associazione privata che elabora e pubblica norme tecniche per tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. Rappresenta l’Italia presso le organizzazioni di normazione europea (CEN) e mondiale (ISO). Caratterizza tutte le norme nazionali italiane e, se è l’unica sigla a precedere il numero della norma, significa che è stata elaborata dalle Commissioni UNI, o dagli Enti Federati. [16]

- EN è la sigla che identifica le norme elaborate dal CEN (Comité Européen de Normalisation), Organismo di Normazione Europea. I Paesi membri CEN devono obbligatoriamente recepire le norme EN (nel caso dell’Italia esse diventano UNI EN). Queste norme servono ad uniformare la normativa tecnica in tutta Europa, ciò implica che non può esistere una norma a livello nazionale che non sia conforme con il loro contenuto. [17]

Dal punto di vista legislativo possiamo individuare le seguenti definizioni:

- Manutenzione (UNI EN 13306, UNI 9910 e UNI 10147): combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un'entità in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta;

- manutenzione ciclica (UNI 10147): manutenzione prevendita periodica in base a cicli di utilizzo predeterminati;

- manutenzione migliorativa (UNI 10147): insieme delle azioni di miglioramento o piccola modifica intraprese allo scopo di migliorare l'affidabilità e la manutenibilità del bene, mediante l'eliminazione delle cause di guasti sistematici e/o la riduzione della probabilità di comparsa di altri guasti, senza incrementare il valore patrimoniale del bene;

- manutenzione predittiva (UNI EN 13306): manutenzione preventiva effettuata a seguito dell'individuazione e della misurazione di uno o più parametri al di fuori della soglia limite, con relativa programmazione delle tempistiche di intervento;

- manutenzione prevendita (UNI EN 13306 e UNI 9910): la manutenzione eseguita con determinati intervalli, o in accordo a criteri prescritti, e necessaria per ridurre la probabilità di guasto o la degradazione degli elementi che appartengono al sistema; - manutenzione a guasto o correttiva (UNI EN 13306 e UNI 9910): la manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di un difetto e volta a riportare un'entità nello stato in cui essa possa eseguire una funzione richiesta;

- manutenzione secondo condizione (UNI EN 13306): manutenzione preventiva subordinata al raggiungimento di un valore limite predeterminato;

- vita utile (UNI EN 13306): in certe condizioni è l’intervallo di tempo che inizia in un dato istante e che termina quando il tasso di guasto è inaccettabile, oppure quando si ritiene che l'entità non sia riparabile a seguito di un'avaria o di altri fattori pertinenti; - standard di geometria e dinamica di marcia per linee fino a 300 km/h (RFI T CAR ST AR 01 001 D del 31/1/2013).

Di fondamentale importanza è anche la UNI 11063 del 1 mag. 2003 : Manutenzione – Definizioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. La norma è stata generata dalla necessità di classificare le attività di manutenzione, definendo con esattezza la manutenzione ‘ordinaria’ e ‘straordinaria’ usata nel mondo industriale. Essa integra la terminologia descritta nelle UNI EN 13306, UNI 9910 e UNI 10147, in uso nella manutenzione, allo scopo di uniformare i comportamenti degli utenti. Si applica a tutti i settori in cui è prevista un’attività di manutenzione.

3.4 Disposizioni operative di dettaglio per la visita linea

Documenti correlati