CAPITOLO 3 LO SPORT POPOLARE
3.3 La polisportiva San Precario di Padova
“La ASD Polisportiva San Precario nasce nel 2007 fra le sale ombrose di un vecchio pub. Era il tempo dell’ultima “calciopoli”, ennesimo smacco all’immagine sbiadita del calcio main stream”52. Bastano poche righe, pubblicate nel’ambito della promozione del tesseramento alla polisportiva, per capire che siamo di fronte ad un modo di concepire lo sport in maniera anomala, differente.
La campagna sponsor continua infatti così;
Da dieci anni San Precario promuove un altro modo possibile di concepire e praticare lo sport, aperto ed accessibile a tutti. Che veda nelle differenze di etnia e cultura una ricchezza capace di abbattere barriere ed aprire orizzonti. Che faccia dell’ironia una chiave di lettura dei tempi che condividiamo 53.
51 De Certau 2005
52 Campagna Sponsor 2017 53 Ibidem
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Ironia che si percepisce sin dal nome della polisportiva, quello di un santo protettore dei giovani precari italiani, quasi a schernire la moltitudine di patronati presenti nel territorio padovano a cui poi corrispondono gran parte delle società sportive.
Riassumere le attività della polisportiva all’interno di questo paragrafo non è un’azione semplice. Le attività sportive che fanno parte della polisportiva comprendono una squadra di Basket, che dal 2017 milita nel campionato dilettantistico (prima competeva nel campionato amatoriale UISP), una squadra di volley misto iscritta al campionato UISP di A1, una squadra di calcio a 5 che prende il nome di Welcome Team, formata per la maggior parte da migranti e partecipante anch’essa al campionato amatoriale e infine una squadra di calcio, iscritta al campionato federale FIGC, quest’anno (2017) in seconda categoria. Gli atleti totali suddivisi tra le varie discipline nell’anno 2016/2017 sono stati 96, mentre i soci che hanno aderito all’acquisto della “Sanprecard” sono all’incirca 150.
Questa tessera, ironicamente descritta come “la contro-tessera del tifoso”, è stata creata allo scopo di includere i soci all’interno della città di Padova, creando delle connessioni, dei ponti tra la società e la realtà del territorio. Acquistando la “Sanprecard” non solo si finanzierà il progetto della società, ma si avranno “sconti e convenzioni con cinema, teatri, palestre e balere!”
Un progetto, quello della San Precario, che risulta tra i più virtuosi nel panorama sportivo italiano, tanto da essere selezionato tra i trenta finalisti a livello nazionale in materia di integrazione sociale attraverso lo sport all’interno del bando Coni “Sport e integrazione: la vittoria più bella – 2016 ”. Ma non solo competizione sportiva, la polisportiva è anche al centro di un programma che prende il nome di “Rojava Playground”, nato in accordo con la municipalità di Suruc, città che ha accolto in campi profughi, case e strutture circa 55 mila rifugiati, il 43% degli sfollati di Siria e Rojava nelle zone del Kurdistan turco. L’obbiettivo è quello di sostenere la costruzione di sei campi
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da gioco con area verde, eco-compatibili e indirizzati all’attività sportiva e ludica, consegnati a tutta la popolazione allo scopo di agevolare momenti di incontro e coesione sociale.
Vi è inoltre la campagna “We Want to Play” (a cui è stato dedicato un intero paragrafo all’interno di questa ricerca), con l’obiettivo di modificare le regole che ostacolano il percorso di tesseramento di atleti extra-comunitari.
La polisportiva San Precario è anche attiva nella riqualificazione del territorio attraverso la campagna “Spazio allo Sport”, volta ad evidenziare “la discrepanza tra l’esigenza di promuovere lo sport a tutti i livelli e le tariffe inaccessibili di alcuni impianti sportivi”, considerando inoltre gli enormi sprechi di risorse provenienti da strutture presenti nel territorio che risultano essere inadeguate o addirittura abbandonate.
Tutte queste attività, così come l’iscrizione ai campionati, sono interamente autofinanziate; ogni socio, atleta e supporter contribuisce a sostenere la polisportiva che quest’anno festeggia il suo decimo anno di vita.
In questi dieci anni ricchi di successi dentro e fuori dal campo come non citare ad esempio il contributo profuso alla nascita della squadra di calcio “Pallaalpiede”?.
Un progetto che nasce nel tentativo di veicolare all’interno della casa di reclusione di Padova “Due Palazzi” la promozione di stili di vita e buone pratiche attraverso lo sport e l’attività motoria, diffondendo un processo rieducativo basato sui valori del rispetto e della solidarietà.
L’ASD Pallalpiede
(…) nasce dall'impegno dell’ Associazione Nairi Onlus e della Polisportiva San Precario – che hanno promosso e supportato il progetto coordinando persone che, da anni, lavorano nel no profit e nel mondo del calcio e che hanno dedicato al progetto gran parte del loro tempo, spendendo con generosità la propria professionalità sotto forma di
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volontariato – con l'obiettivo di costituire all’interno della casa di reclusione “Due Palazzi” di Padova una squadra di calcio capace in primis di integrare i detenuti tra di loro considerando la loro connotazione internazionale e multietnica e, sotto la guida attenta del mister Valter Bedin (allenatore dal grande cuore e dotato di notevoli competenze sul piano sportivo e tecnico), di scendere in campo pronti a vincere, ognuno e insieme, il campionato della lealtà, dei valori e della condivisione sportiva54.
I dati sono più che eloquenti: in Italia la media della recidiva, per chi sconta in carcere tutta la pena, è del 67%, mentre per chi usufruisce di misure alternative alla detenzione la percentuale crolla al 19%, scendendo ulteriormente al 12% per i detenuti degli Istituti penitenziari più strutturati ed attrezzati per il perseguimento dell’obiettivo rieducativo55.
È per questo che puntare al reinserimento dei detenuti attraverso percorsi di educazione e formazione è una tattica efficiente e allo stesso tempo un modo per far sentire i carcerati meno isolati, realizzando un momento di crescita personale per mezzo del confronto con altre persone (calciatori avversari, dirigenti, arbitri).
54Sito web Produzioni dal basso, Consultabile all’indirizzo:
https://www.produzionidalbasso.com/project/rimettiamoci-in-gioco/
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Fig.4: dettaglio di una partita di campionato tra ASD Pallaalpiede e San Precario giocata all’interno del carcere Due Palazzi di Padova
Altra attività di grande interesse proposta dalla San Precario all’interno del panorama sportivo padovano è il San Precario Sport Festival. Nato nel 2016 dalla volontà e dalla necessità di incentivare l’attività fisica e i processi di integrazione e inclusione sociale nel territorio padovano il San Precario Sport Festival durante la sua prima edizione ha ottenuto risultati straordinari in termini di visibilità, interesse e partecipazione. Nei tre giorni del festival che si è tenuto presso i giardini Milcovich del quartiere Arcella a Padova sono passate oltre 2500 persone che hanno dato vita grazie al proprio contributo a un vero e proprio trionfo dello sport sano, uno sport vissuto non in forma agonistica ma nella sua vera e naturale essenza: il gioco, come mezzo di divertimento e formazione, potente strumento di coesione sociale e di crescita individuale e collettiva, oltre che un mezzo fondamentale per il benessere e la salute psico- fisica di tutte le persone.
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Ciò è stato reso possibile anche grazie ad alcuni interventi di risistemazione dei campi da calcetto e basket siti all’interno del Parco Milcovich, lavori realizzati a titolo volontario dai soci di San Precario che hanno permesso non solo di riqualificare l’area ma soprattutto di creare un legame con i residenti del quartiere. Italiani e stranieri, giovani e anziani che hanno accolto con entusiasmo sia l’impegno di pulizia e sistemazione del Parco sia le giornate di sport e gli intrattenimenti serali.
Ancora una volta è il legame con il quartiere, con le zone emarginate e povere della città a fornire gli stimoli adatti alle iniziative popolari.
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Fig.6: Momento di socialità e aggregazione nel corso del San Precario Sport Festival