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La procedura particolare in materia di libertà sindacale

3. I meccanismi di controllo occasionale

3.1 La procedura particolare in materia di libertà sindacale

Tra i meccanismi di carattere occasionale va inoltre annoverata la particolare procedura in materia di libertà sindacale. La sua istituzione viene prevista subito dopo il termine del Secondo Conflitto Mondiale da una delibera del Consiglio di Amministrazione , successivamente promossa dalla Conferenza Internazionale del Lavoro e dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. 279 Così, con lo scopo di dare attuazione e osservanza al principio della libertà sindacale , nel 1950 si decide di creare una Commissione di investigazione e conciliazione . Fin da subito l’iniziativa solleva parecchie critiche , prima fra tutte la possibilità di applicare questa procedura anche agli stati che non hanno ratificato le Convenzioni internazionali in materia di libertà sindacale. Come si è già visto nei capitoli precedenti, difatti, il principio della libertà sindacale sancito dapprima nel preambolo della Costituzione del 1919 , con la dichiarazione di Filadelfia viene innalzato e fatto rientrare nell’ entourage dei principi fondamentali ( core labour standards ) . Indi per cui ciascun stato membro dell’OIL è obbligato a rispettare questo principio costituzionale per la semplice appartenenza all’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Per quanto riguarda la procedura , possiamo senz’altro dire che essa ricalca sostanzialmente quelle precedentemente analizzate. Anch’essa , infatti , è attivabile attraverso una “plainte” da parte di uno stato membro o di una organizzazione di datori di lavoro o lavoratori.280 Un primo esame preliminare viene condotto dal Comitato della libertà sindacale , organo tripartito istituito nel 1951 dal Consiglio di Amministrazione281 con il fine di analizzare la “plainte” e di fare un rapporto al Consiglio di Amministrazione. Una volta accolta la “plainte” il Consiglio di Amministrazione ovvero la Conferenza Internazionale possono decidere di notificarla alla Commissione di investigazione e conciliazione. Su un punto è però necessario soffermare la nostra attenzione ; la decisione di istituire la Commissione di investigazione e conciliazione non dipende solamente dalla

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Cfr. Articolo 33 Costituzione OIL: “Si un membre quelconqe ne se conforme pas dans le délai prescrit aux recommendations éventuellement contenues soit dans le rapport de la Commision d’enquête , soit de la Cour international de Justice , selon le cas, le Conseil d’admistration pourra recommander à la Conférence telle mesure qui lui paraîtra opportune pour assurer l’exécution de ces recommandations.”

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Cfr. Adam Roberto , op. cit., pag. 165.

280 Cfr. Adam Roberto , op. cit., pag. 168. 281

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discrezionalità dell’organizzazione , ma altresì dal consenso dello stato accusato. L’unica eccezione è rappresentata dai casi di violazione commessi dagli stati membri che hanno ratificato la Convenzione, in quanto si ricadrebbe nell’ipotesi prevista dall’articolo 26 che come si è visto consente di costituire una Commissione d’Inchiesta , a prescindere dal consenso dello stato in causa. In tal caso , infatti, il Consiglio di Amministrazione in base al potere conferitogli dal sopracitato articolo 26 paragrafo 4 , può utilizzare come Commissione d’Inchiesta la Commissione di investigazione e conciliazione.282 Quest’ultima in particolare ha il compito di verificare le controversie e di formulare Raccomandazioni e suggerimenti idonei a rimuovere le cause della violazione della libertà sindacale. Anche in questo caso qualora lo stato non provveda a conformarsi alle Raccomandazioni proposte, potrà intervenire il Consiglio di Amministrazione .

4. L’evoluzione delle procedure di controllo periodico.

A partire dagli anni Cinquanta il sistema di controllo periodico ha subito profondi cambiamenti che hanno interessato in special modo la Commissione degli Esperti. Nata come organo tecnico finalizzato ad esaminare i rapporti , la CEACR ha progressivamente visto mutare i suoi compiti . Il primo segnale di questa trasformazione è rintracciabile nei già menzionati emendamenti del 1946283. A partire da questa data , infatti, la Commissione viene incaricata di esaminare anche i rapporti sulle Convenzioni non ratificate e sulle Raccomandazioni e di realizzare uno “studio d’insieme a carattere tematico“284

, incentrato sull’analisi delle Convenzioni e delle Raccomandazioni afferenti alle materie individuate dal Consiglio di Amministrazione. Questo allontanamento dai suoi iniziali compiti , viene successivamente confermato nel 1955 attraverso la decisione del Consiglio di Amministrazione di estendere la prassi degli studi d’insieme anche ai rapporti previsti dall’articolo 19 e dall’articolo 22. In tal modo , gli studi forniscono un’opportunità per esaminare il livello di sviluppo raggiunto , nonché un incentivo ad avviare nuovi programmi normativi e pratici. Molto più interessate è invece la trasformazione delle funzioni della Commissione di Esperti , in quanto vero e proprio organo di controllo internazionale285. Al riguardo questa modificazione scaturisce da una successione di modifiche formali e di risposte tattiche , che ostacolano l’individuazione delle sue cause determinanti . Certamente , però , giocano un ruolo preponderante il fenomeno della decolonizzazione , lo sviluppo della compagine degli stati membri dell’OIL, nonché le disparità economiche e sociali presenti tra le diverse regioni

282 Cfr. Adam Roberto , op. cit., pag. 170. 283

Cfr. Adam Roberto , op. cit., pag. 174 .

284

Cfr. Adam Roberto , op. cit., pag. 174 .

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del mondo. In linea di principio tutti questi fattori , infatti, dovrebbero promuovere l’osservanza delle norme giuridiche e lo sviluppo del dialogo con gli stati membri inadempienti. Tuttavia , gli stessi e in particolar modo l’entrata nell’organizzazione dei paesi in via di sviluppo , possono accentuare i casi di non applicazione delle norme , frenando così l’azione di controllo . Come si è già visto nel primo capitolo, il fenomeno della decolonizzazione rappresenta una seria minaccia per lo sviluppo dell’ OIL , in quanto richiede una maggior attenzione ai processi di cambiamento economico e sociale. Così , per questi ed altri motivi si assiste al passaggio da un’attività della Commissione degli Esperti strettamente tecnica ad un’attività politica , sulla base di tre principali leve: lo sviluppo della cooperazione tecnica e l’istituzione dei meccanismi delle domande dirette e dei contatti diretti. Parallelamente la trasformazione coinvolge anche la Commissione della Conferenza , che invece si distingue per un approccio maggiormente sanzionatorio.