4. LA RICERCA QUALITATIVA E QUANTITATIVA SULLO STRESS
4.2 L INEE GUIDA PER UNA CORRETTA ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA
4.2.1 La procedura per l’analisi qualitativa e quantitativa
4. La ricerca qualitativa e quantitativa sullo
tra cui check-list basate su dati oggettivi ma anche domande a risposta chiusa (sì/no) sull'ambiente organizzativo (Pasquarella, 2012).
A tal proposito, di fondamentale importanza per comprendere come impostare una corretta valutazione dello stress occupazionale risulta però la monografia La metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato (2017) ad opera dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro [INAIL]
nata con l’obiettivo di supportare le aziende nel processo di analisi e gestione del rischio da stress-lavoro correlato e realizzata basandosi sulla revisione dei principali modelli scientifici di riferimento e delle principali proposte metodologiche pubblicate.
In particolare la metodologia proposta dall’INAIL (2017) “offre un processo dinamico e continuo che, a partire dall’identificazione e misura/stima del rischio, identifica le risorse, le strategie e le azioni essenziali a correggerlo, governarlo e prevenirlo” (p. 19). Tale processo viene coperto da quattro diversi fasi (fase propedeutica, valutazione preliminare, valutazione approfondita e pianificazione degli interventi), il cui completo svolgimento risulta essenziale per una corretta identificazione dei livelli di rischio e quindi anche per un intervento di risoluzione efficace. Il presente studio si concentra però esclusivamente sulle prime tre fasi in quanto di maggior interesse per la ricerca affrontata.
La fase propedeutica è ritenuta di primaria importanza in quanto permette di compiere i “passi fondamentali per il corretto ed efficace sviluppo del percorso metodologico, quali la definizione delle figure coinvolte e dei relativi ruoli, l’identificazione e la pianificazione delle attività da compiere e delle procedure da adottare e la programmazione delle modalità di implementazione del percorso metodologico” (INAIL, 2017, p. 21). Tale fase prevede la costituzione di un Gruppo di Gestione, il cui ruolo fondamentale consiste nel programmare, monitorare e rendere possibile la valutazione stessa ma la cui presenza è anche funzionale a ottenere un corretto processo di comunicazione interna, garantendo totale trasparenza sulle finalità e sulle modalità della ricerca (Emanuel, Molino, Ghislieri
& Ghini, 2016). Per questi motivi il suo utilizzo è spesso riscontrato in letteratura, dove si possono osservare gruppi di gestione costituiti da personale appartenente
alla sezione di Medicina del Lavoro e consulenti esterni (Magrini, Pelagalli, Pietroiusti & Livigni, 2015) ma anche gruppi di progetto formati da ricercatori del Dipartimento di Psicologia e dalla Direzione aziendale dell’impresa coinvolta (Emanuel et al., 2016). La composizione del Gruppo di Lavoro può infatti essere variabile, “a seconda della complessità organizzativa aziendale e delle specifiche esigenze relative al processo di valutazione” (INAIL, 2017, p. 21). Inoltre la monografia dell’INAIL ha messo in evidenza l’importanza di ricorrere all’utilizzo del management, soprattutto in due momenti decisivi del processo metodologico, ovvero in fase di avvio e in fase di restituzione dei risultati.
Successivamente alla realizzazione del Gruppo di Gestione è necessario passare all’identificazione di gruppi omogenei di lavoratori, dove per Gruppo Omogeneo si intende “un insieme di lavoratori (…) che (…) presenta analoghi aspetti di organizzazione e gestione del lavoro, condivide ambienti di lavoro, ha in comune un modello unico di comunicazione e una linea gerarchica diretta con la direzione”
(INAIL, 2017, p. 22) e che, in virtù di questo, è pertanto esposto agli stessi rischi.
Tale passaggio è importante in quanto ogni eventuale valutazione deve essere condotta tenendo presente le differenti caratteristiche di ogni gruppo di riferimento.
Una volta individuati i gruppi omogenei di interesse per la ricerca, può avere inizio la cosiddetta fase di valutazione preliminare, durante la quale è necessario procedere con l’analisi di eventi sentinella e la rilevazione e l’analisi degli indicatori di contenuto e di contesto del lavoro. In particolare, per eventi sentinella si intendono “gli indicatori organizzativi considerati possibili esiti di stress lavoro-correlato (…) (quali) gli indici infortunistici, le assenze per malattia, il turnover, i procedimenti e le sanzioni, le lamentele formalizzate da parte dei lavoratori”
(INAIL, 2017, p. 26) e la loro analisi va effettuata per ogni gruppo omogeneo precedentemente individuato; per quanto riguarda invece gli indicatori di contenuto e di contesto del lavoro, i primi fanno riferimento all’ambiente lavorativo, alle attrezzature, ai ritmi e all’orario di lavoro, ai turni e alla corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti, mentre i secondi sono relativi al ruolo nell’ambito dell’organizzazione, all’autonomia decisionale e di
controllo, ai conflitti interpersonali sul posto di lavoro, allo sviluppo della carriera e alla comunicazione (INAIL, 2017).
Sia gli eventi sentinella che gli indicatori di contenuto e di contesto del lavoro devono essere accorpati nella cosiddetta “Lista di Controllo”, che “permette di effettuare una valutazione delle condizioni di rischio attraverso la compilazione di indicatori riferibili alle tre famiglie identificate” (INAIL, 2017, p. 27) e che deve essere compilata da ogni gruppo omogeneo precedentemente individuato. In particolare, la compilazione della lista di controllo deve essere effettuata secondo precise linee guida che permettono di calcolare il livello di rischio dell’organizzazione in esame. A seconda del punteggio ottenuto tramite l’analisi degli indicatori, all’azienda viene attribuito un livello di rischio basso, medio o elevato, a cui seguono apposite procedure.
La lista di controllo non viene tuttavia approfondita in questa sede in quanto non inerente all’obiettivo dello studio ma è importante sottolinearne l’esistenza e il funzionamento, proprio in virtù della natura esplorativa della presente ricerca.
Di maggior importanza per gli obiettivi qui proposti è invece la terza fase della metodologia proposta dall’INAIL, ovvero la fase dalla valutazione approfondita, che ha l’obiettivo di evidenziare le percezioni dei lavoratori circa le tematiche relative al contenuto e al contesto del lavoro e durante la quale possono essere utilizzati diversi tipi di strumenti quali questionari, focus-group o interviste semi-strutturate, discussi nei seguenti paragrafi.
Nonostante la procedura qui riportata nasca ai fini della valutazione di un generico stress lavoro-correlato, la struttura che ne emerge risulta di grande importanza anche per il presente studio in quanto mette in evidenza i passaggi chiave che, riadattati al contesto di riferimento, permettono di ottenere un’analisi quanto più completa possibile del tema in esame. In vista di un futuro studio in azienda volto ad analizzare lo stress lavoro-correlato in relazione ai principi Lean, appare fondamentale rispettare le diverse fasi proposte a cominciare da quella propedeutica, volta a delineare e definire l’intervento che si vuole mettere in atto:
in base alle ricerche effettuate, la mancata implementazione della fase propedeutica determina infatti un’affidabilità e un’efficacia inferiore del percorso metodologico
(INAIL, 2017). A tal proposito, la definizione di gruppi omogenei di lavoratori permette di impostare un’analisi più approfondita e specifica per gli operatori in questione, evitando di dover ricorrere, al momento della valutazione approfondita, a domande generiche che possono portare a risultati fuorvianti e difficilmente confrontabili. Infine, anche la raccolta e l’analisi degli eventi sentinella e degli indicatori di contenuto e di contesto del lavoro risulta imprescindibile in quanto permette di avere dati oggettivi da accompagnare alle successive informazioni raccolte tramite questionari, focus group o interviste.