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LA RETE REGIONALE DEI CENTRI TERRITORIALI DI SUPPORTO

Luca Prono

Quando nel 2002 diventai docente di inglese alle allora scuole medie, non avevo esperienze di insegnamento pregresse: entravo direttamente nel mondo dell’allora scuola media da quello della ricerca e dell’università. Nonostante l’entusiasmo, la buona volontà e l’interesse per la differenza che aveva anche caratterizzato il mio percorso universitario, la gestione della classe si rivelò ben presto come una possibile criticità. In particolare, una seconda media con due alunni disabili e un gruppo classe con diffusi disturbi di apprendimento rischiava di mettermi in seria crisi. Non dobbiamo nascon-derci le difficoltà di gestione che come neo-assunti incontriamo di giorno in giorno nelle nostre classi, ma non dobbiamo nemmeno accettarle passivamente. Dobbiamo, invece, avere ben presenti le risorse su cui possiamo contare per avere quella consulenza e for-mazione che, se unite ad un lavoro su noi stessi, possono servirci per migliorare il nostro modo di stare in classe ed includere tutti nelle nostre attività didattiche.

I Centri Territoriali di Supporto possono essere una di queste risorse, per tutti i do-centi (tutti nel caso si avessero ancora dubbi che l’inclusione sia territorio per il solo

“sostegno”).

I Centri Territoriali di Supporto (CTS) sono stati istituiti con il Decreto Dipartimen-tale del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca 4 novembre 2005, n. 41. Inizial-mente il loro ruolo è stato legato al progetto ministeriale Nuove Tecnologie e Disabilità, avviato l’anno successivo e con il quale si intendeva promuovere l’uso delle tecnologie come supporto all’inclusione e al potenziamento delle occasioni di apprendimento per gli alunni disabili. Successivamente, il perimetro di azione dei CTS è stato ampliato all’inclusione in senso lato. Le azioni dei Centri sono quindi certamente rivolte all’inclu-sione della disabilità, ma il loro operato comprende anche gli alunni con DSA e BES, nonché la prevenzione e il contrasto a fenomeni di bullismo e cyberbullismo. In partico-lare, le Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, allegate al D.M. 12 luglio 2011, n. 5669, dettagliano i compiti e le finalità dei CTS sui Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) mentre la Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti di Intervento per Alunni con Bisogni Educa-tivi Speciali e Organizzazione Territoriale per l’Inclusione Scolastica” assegna ai CTS un

“valore strategico” per il supporto al processo di integrazione scolastica e ne definisce le modalità di organizzazione e le funzioni, prevedendo la promozione di reti territoriali per l’inclusione e sottolineando che “il coordinamento con il territorio assicura ai CTS

una migliore efficienza ed efficacia nella gestione delle risorse disponibili e aumenta la capacità complessiva del sistema di offrire servizi adeguati”. I vari interventi normativi che si sono succeduti hanno confermato il ruolo cardine dei CTS per le politiche di inclusione scolastica. Il Decreto Legislativo 7 agosto 2019, n. 107, ribadisce che i Centri sono responsabili per “la consulenza, formazione, collegamento e monitoraggio a sup-porto dei processi di inclusione, per lo sviluppo, la diffusione e il miglior utilizzo di ausili, sussidi didattici e di nuove tecnologie per la disabilità”.

Il D.M. 435 del 16 giugno 2015, all’art.1, punto 1, ha anche assegnato ai CTS il com-pito specifico di elaborare progetti “volti a sostenere l’integrazione scolastica di alunni e studenti con autismo, con l’attivazione di specifici ‘sportelli’ di consulenza per le scuole facenti capo agli stessi CTS”. È questo un punto che è stato particolarmente valorizzato dal nostro Ufficio Scolastico Regionale, che, con la Nota n. 10412 del 19 agosto 2015, ha disposto l’avvio di un percorso di formazione per docenti individuati dai dirigenti scolastici dei Centri Territoriali di Supporto delle 9 province dell’Emilia-Romagna. A questa formazione è seguita l’attivazione degli Sportelli Autismo che offrono un servizio di consulenza scolastica e creano specifici materiali consultabili sul sito web regionale dedicato http://sportelloautismo.cts.istruzioneer.it/.

Da segnalare, in particolare, la serie dei Quaderni Autismo con documentazione per osservazioni delle modalità percettive, la definizione della situazione di partenza, l’ela-borazione del PEI e lo sviluppo delle funzioni esecutive e di controllo di alunni con spettro autistico.

I CTS della nostra regione, uno per ogni provincia, hanno sede nella scuola polo individuata, la cui lista si trova a conclusione di questo contributo.

Da ormai quattro anni scolastici, i CTS emiliano-romagnoli hanno formalizzato con un accordo di rete quello che è sempre stato il nostro metodo di lavoro, ovvero la con-divisione progettuale e la dimensione regionale di ogni azione per assicurare, nella valo-rizzazione delle diverse caratteristiche e professionalità di ogni centro, l’equità di oppor-tunità per incoraggiare e sviluppare l’inclusione scolastica sui diversi territori. Oltre all’agire insieme, l’altra dimensione fondamentale dell’accordo di rete è quella di favorire l’interazione e il dialogo con le istituzioni e le associazioni del territorio preposte all’in-clusione nell’ottica di quella sussidiarietà diffusa alla base dell’autonomia scolastica.

Grazie a questo coordinamento, è stato possibile organizzare azioni comuni di for-mazione sia per docenti specializzati di sostegno sia per chi si trova a ricoprire quel ruolo senza aver ancora terminato il percorso di specializzazione. Questa duplice atten-zione ha inteso migliorare, oltre la didattica, anche la governance delle singole istituzioni scolastiche in materia di inclusione, contribuendo alla creazione di quel middle management che fatica ad essere riconosciuto nella scuola italiana.

Un altro campo di attività dei CTS sono stati i progetti Pro-DSA di individuazione precoce dei disturbi specifici di apprendimento che hanno comportato una formazione specifica per i docenti, seguita da una costante consulenza a tutte le scuole, anche per i gradi e le classi non direttamente coinvolte nel procedimento di individuazione precoce.

La rete dei CTS ha, inoltre, ottenuto fondi da bandi nazionali che hanno permesso il finanziamento di formazioni per docenti sui temi dell’educazione civica digitale e della gestione del gruppo classe per la prevenzione e contrasto a forme di bullismo e cyberbul-lismo e per la diffusione di strategie di coping negli alunni.

Queste attività di formazione hanno rafforzato il dialogo tra scuola e università e sono state realizzate grazie ad una partnership formativa con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna. Sono stati inoltre attivati progetti specifici all’interno delle classi delle scuole dell’Emilia-Romagna dalla primaria alla secondaria di II grado per la realizzazione di materiali multimediali su questi temi. Infine, ma è un punto non meno importante degli altri, la rete dei nostri CTS regionali si è coordinata per riuscire ad investire i significativi finanziamenti statali per l’acquisto di sussidi didattici per la piena inclusione scolastica di alunni disabili in attuazione dell'articolo 7 comma 3 del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 63.

Nel maggio del 2004 portai la mia seconda terribile, diventata intanto terza, in viaggio di istruzione al Parco dello Stelvio per tre giorni. Questo fu per me un traguardo tanto importante quanto il passaggio di ruolo e il positivo compimento del periodo di forma-zione e prova in quanto certificò il radicale cambiamento del mio rapporto con la classe, da reciproca diffidenza a fiducia e rispetto.

I materiali dei progetti descritti brevemente in questo contributo possono essere oggetto di approfondimento e di riflessione attraverso la loro consultazione sul sito della rete dei CTS al link diretto: http://cts.istruzioneer.it/ e al sito tematico sul contrasto e preven-zione a bullismo e cyberbullismo al link diretto: http://cyberbullismo.cts.istrupreven-zioneer.it/.

I Centri Territoriali di Supporto della nostra regione sono:

1. Istituto Comprensivo di Ozzano dell'Emilia (BO) 2. Istituto Comprensivo n. 5 “Dante Alighieri” (FE) 3. Istituto Comprensivo Santa Sofia (FC)

4. Istituto Professionale “Fermo Corni” (MO) 5. Istituto Comprensivo “Loris Malaguzzi” (PR) 6. Istituto Comprensivo di Cadeo e Pontenure (PC)

7. Istituto Professionale Servizi Socio Sanitari “Galvani – Iodi” (RE) 8. Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “A. Oriani” (Faenza) 9. Istituto Tecnico Turistico “Marco Polo” (RN)

IL SERVIZIO DI COORDINAMENTO REGIONALE PER