1.4: La riforma protestante
La rivoluzione iniziata da Martin Lutero aveva scosso nel profondo la connessione tra la posizione temporale e spirituale della Chiesa e l’ordine sociale retto dal potere: ciò che sembrava legge naturale veniva sfidato, capovolto, e distorto al punto da creare una serie di fratture ad ogni livello della struttura su cui l’intera Europa si era fino basata fino ad allora. Per comprendere la portata del fenomeno vi è innanzitutto da considerare l’elemento Chiesa come parte integrante del mondo temporale: leggi e regolamenti riguardanti la nobiltà e il popolo; poteri del Papa che si estendevano sino al diritto alla corona dei regnanti, la cui validità era (o non era) confermata quale parte del progetto di Dio per il mondo; ufficiali della Chiesa non di rado capaci di accumulare grandi ricchezze e molte volte privi dell’educazione minima necessaria per l’ufficio a cui erano preposti; riti, assoluzioni, bolle papali, indulgenze e reliquie oggetto di scambio commerciale; scomunica usata come mezzo di dissuasione e coercizione. Il messaggio di rottura di Lutero procedette dalla Germania al resto d’Europa ora nella forma di un proselitismo pacifico, ora nell’assalto furioso delle chiese e degli altri luoghi di culto, visti come luoghi d’idolatria. La forma di protestantismo divenuta più famosa in Europa, il calvinismo, fu quella che raggiunse le isole britanniche, dove trovò un appoggio tanto vasto che quando Henry VIII ruppe con
il Papa a causa del negato accordo per il divorzio, la maggioranza degli inglesi seguì il re nella creazione di una nuova Chiesa d’Inghilterra, istituita ufficialmente nel 1534, che produsse, fra le altre cose, la prima stesura di una Bibbia in inglese che trovò enorme successo in Inghilterra e in Scozia. James V era stato un devoto cattolico, ma i nobili scozzesi avevano visto la possibilità di approfittare di un eventuale attacco ai privilegi della Chiesa per potersi appropriare delle terre di proprietà dei suoi ministri. Il progetto in questione era reso particolarmente appetibile dal fatto che, al tempo, le ricchezze della Chiesa in Scozia corrispondevano pressappoco a un terzo del suo territorio, metà della sua ricchezza e la totalità del suo patrimonio librario. L’Inghilterra attraversava un periodo di prosperità maggiore della cattolica Francia, che nell’alleanza con la Scozia sembrava avesse più da guadagnare che da concedere. L’insieme di questi motivi portò ad una rapida e vasta diffusione del protestantesimo, perché favorita dall’intervento dei nobili.
Quando, all’inizio della seconda metà del 1500, per resistere agli assalti dell’Inghilterra, gli scozzesi si rivolsero ai francesi, il vento della Riforma era estremamente forte in tutto il nord Europa, e l’alleanza con la Francia cattolica piuttosto che con l’Inghilterra protestante fu foriera di implicazioni e difficoltà. Il protestantesimo aveva infatti trovato terreno fertile nelle ricche Lowlands, dove il commercio e l’influenza dell’Inghilterra avevano portato i più veloci cambiamenti. Diffuso si era dimostrato il dissenso che albergava in vasti strati della popolazione nei confronti del clero, e fenomeni ai quali la Chiesa si opponeva, come la diffusione della Bibbia in lingua inglese in Inghilterra, avevano trovato vasta ricezione in Scozia. Come in molte parti d’Europa, la reazione della Chiesa al diffondersi delle nuove idee fu di portare all’esecuzione di coloro che le avevano originariamente trasmesse, ma alle misure adottate dal cardinale vescovo di St. Andrews David Beaton si opposero con forza le idee ispirate da Patrick Hamilton12,
12 Pastore riformista che pubblicò nel 1528 il suo Patrick’s Places, trattato sulla separazione operata da Lutero tra legge e vangelo, per il quale fu condannato come eretico e bruciato vivo il 29 febbraio 1528.
e, successivamente, John Knox 13 . Quest’ultimo fu una figura chiave nell’evangelizzazione protestante della Scozia: giunto in terra caledoniana nel 1544 a lato del leader protestante George Wishart, Knox partì armato di Bibbia e spada lungo una strada che avrebbe toccato tutta la Scozia. Beaton riuscì ad accusare Wishart di aver preso parte in una cospirazione con gli inglesi e Henry VIII e a ordinarne la morte sul rogo, ma due mesi dopo venne egli stesso assassinato nel suo castello di St. Andrews da un gruppo di leader protestanti. John Knox fu arrestato per la sua partecipazione all’omicidio del cardinale, e condannato alla schiavitù in una galera della flotta francese, da cui fu rilasciato nel 1549 e si diresse a Ginevra, dove si dedicò allo studio con Calvino.
Nel 1548 l’Auld Alliance ritrovò grande vigore quando Mary, nominata “Queen of Scots” (la Regina degli Scozzesi), concluse il suo periodo di pellegrinaggio da un luogo all’altro alla ricerca di asilo per recarsi in Francia in qualità di futura sposa del Delfino14. Henry VIII morì nel 1547, e così venne meno una delle più grandi forze promotrici del protestantismo in Scozia. L’esercito inglese era riuscito a sconfiggere l’armata reale scozzese a Pinkie, presso Edimburgo, senza però poter giungere in soccorso delle guarnigioni protestanti rinchiuse a St. Andrews. Le ostilità comunque cessarono quando nel 1549 venne firmato il “Treaty of Boulogne” tra l’Inghilterra e la Francia, per effetto del quale le armate inglesi lasciarono la Scozia. Marie de Guise, che aveva ottenuto il ruolo di Regina-‐Reggente, era determinata a sradicare il protestantesimo dalla Scozia, e, con l’aiuto di James Hamilton, iniziò a redigere una riforma ecclesiale. Questo insieme di circostanze, coincidente con l’inizio dei lavori su quella che sarebbe diventata la Controriforma da parte del Concilio di Trento, e l’elezione di un nuovo vescovo al posto di David Beaton, erano tutti segnali che lasciavano presupporre un risorgimento del cattolicesimo. Gli sforzi intrapresi al riguardo trovarono tuttavia forti ostacoli nell’opera e nella predicazione dei leader protestanti, al cui messaggio che bisognava porre fine alla corruzione della Chiesa migliaia di persone avevano deciso di aderire. Nel 1557 alcuni potenti nobili, che si
13 Teologo riformatore scozzese, vissuto tra il 1513 e il 1572, riconosciuto come collaboratore di Giovanni Calvino, il redattore della liturgia protestante The Book of
Common Order e il fondatore della Chiesa presbiteriana scozzese.
nominarono i “Lords of the Congregation”, redassero il “First Covenant”, un solenne documento atto a proclamare l’espulsione della Chiesa cattolica dalla Scozia. La predicazione di Knox, ritornato dall’esilio, durante una messa a Perth originò una sommossa popolare contro gli edifici di culto che spinse Marie de Guise a inviare un’armata francese per portare l’ordine nella città e dimostrare la sua non tolleranza nei confronti dei seguaci del “Covenant”, i “Covenanters”. I protestanti chiesero per tutta risposta aiuto alla nuova regina d’Inghilterra, Elisabetta, la quale promosse una guerra che si concluse nel giugno 1560, in coincidenza con la morte di Marie de Guise. In una settimana il Parlamento scozzese emanò tre leggi: il disconoscimento del Papa, la proibizione di ogni dottrina contraria al protestantesimo e il divieto di proclamare messa. Ai protestanti fu chiesto di approntare una dichiarazione del proprio credo, che si manifestò nel First Book of Discipline. La chiesa presbiteriana divenne l’”official
Kirk of Scotland”, l’ufficiale Chiesa di Scozia.
Nell’agosto 1561, la cattolica Mary tornò da regina in un paese sostanzialmente protestante. La natura della diciottenne vedova, non più regina di Francia ma francese nell’aspetto e nei modi, subito mal si amalgamò con il carattere austero previsto per la gente di Scozia in seguito alla conversione. Nel 1565 Mary sposò il giovane cugino Darnley, cattolico e mal considerato dai suoi pari a causa del suo cattivo carattere, scatenando le ire dei protestanti e dando origine a una serie di complotti e trame che portarono presto alla morte del ragazzo, che fu ritrovato strangolato vicino a una casa presso il centro di Edimburgo chiamata Kirk o’Field. Il matrimonio seguente che Mary contrasse fu con James Hepburn, conte di Bothwell, un uomo implicato nell’omicidio del precedente marito. Questa mossa fece di contro arrabbiare i cattolici. La regina era così riuscita ad alienarsi il supporto di ognuno. A 24 anni, in seguito all’insurrezione di un armata protestante organizzatasi per costringerla ad abdicare, Mary dovette abbandonare il trono in favore del figlio neonato, subito incoronato James VI. Bothwell fuggì in Norvegia e James Stewart, duca di Moray e fratellastro di Mary, diventò Reggente. La decaduta regina fu tenuta prigioniera dai
nobili scozzesi a Loch Leven Castle15, fino alla sua fuga e conseguente decisione di cercare asilo in Inghilterra, dove la regina Elisabetta non tardò a vederla come rivale per il trono, e la imprigionò. Una ribellione guidata dai “Queen’s Lords”, nobili fedeli alla regina, li portò in possesso di Edinburgh Castle per il periodo che coprì la crescita e l’apprendimento delle mansioni di governo di James VI, la morte per assassinio di due reggenti e quella per cause naturali di un terzo. Il quarto, Morton, riuscì a riconquistare il maniero prima di essere eliminato dal Duca di Lennox, sotto l’accusa di aver assassinato lord Darnley quattordici anni prima. Promosso Alto Ciambellano dal giovane Re e desideroso di educare il sovrano e il paese al cattolicesimo, per poi portare alla conversione l’Inghilterra con l’aiuto della Francia e della Spagna, Lennox fu costretto a fuggire in Francia quando un gruppo di nobili presbiteriani rapirono James il 22 agosto 1582, con l’intento di riformare il governo di Scozia a favore di una politica anti-‐cattolica. La cospirazione politica che portò al rapimento fu chiamata il “Raid of Ruthven”.
Nel 1583, fuggito dai suoi rapitori e fattosi proclamare Re a Edimburgo, James ebbe subito grossi problemi a contenere le fazioni opposte dei cattolici e dei protestanti, nonché le trame dei nobili. Il giovane Re decise di rimanere protestante per poter più facilmente raggiungere un sodalizio con l’Inghilterra. Fermo e cauto nelle sue decisioni, anche quando la madre fu giustiziata da Elisabetta nel 1587, James pose fiducia nei consigli del gallese Robert Cecil, primo ministro della Regina. Sposò così nel 1589 una principessa protestante, Ann di Danimarca. Protestante ma non presbiteriano, James desiderava restaurare la posizione dei Vescovi e di ridurre l’influenza della Chiesa negli affari di Stato, nonostante l’opposizione al riguardo della General Assembly e di Andrew Melville, successore di John Knox. Tentò inoltre, senza riuscirci, di impedire che i ministri si riunissero senza suo previo consenso, e costretto a permettere che presbiteri, sinodi e assemblee generali potessero avvenire liberamente.
1.5: L’unione delle corone
15 Un castello situato su un’isola in mezzo a un lago (“Loch Leven”) nella regione di Perth e Kinross.