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La “struttura strategica”: obiettivi chiave per il settore

LA DISCIPLINA ATTUALE DELLA STRATEGIA POLITICA DELLE FONTI RINNOVABIL

3. La “struttura strategica”: obiettivi chiave per il settore

La Strategia Energetica Nazionale è strutturata in modo sicuramente strategico: inizia con una sintesi dei messaggi chiave, attraverso un’analisi approfondita del contesto internazionale ed italiano, ed un’elencazione sintetica degli obiettivi, volti a dichiarare dove si vuole arrivare, in due precisi e distinti archi di tempo.

In questo scenario, come detto precedentemente, c’è la presa di coscienza del ruolo del settore energetico come propulsore della crescita sostenibile, delle sfide che occorre lanciare alle dinamiche dei prezzi nei settori delle infrastrutture e della competitività del sistema-Italia42.

L’energia ha un impatto determinante su i costi di imprese e famiglie: la bolletta energetica è un fattore di competitività per le aziende italiane che si trovano a combattere direttamente con i rivali internazionali, soggetti a costi energetici spesso molto inferiori43. L’Italia dipende, inoltre, per il proprio

fabbisogno energetico, dall’importazione di combustibili per più dell’80%. Questa situazione di significativa dipendenza rende l’Italia vulnerabile ad

41 ENEA, Ottenere i titoli di efficienza energetica. Velocemente, sicuramente alla luce del Decreto 28 dicembre 2012,

Guida Operativa del 17 marzo 2014.

42 A. QUARANTA, La nuova Strategia energetica nazionale: la procrastinazione strutturata” delle sostenibilità (parte prima), p. 664.

43 Ad esempio, il costo medio dell’energia elettrica al MWh per un consumatore industriale con

consumi tra i 2.000 e i 20.000 MWh/anno, arriva ad essere fino al 25% superiore a quello dei principali Paesi europei.

106 eventi esterni incontrollabili, e grava pesantemente sul bilancio del Paese44.

Infine, il settore energetico ha un ruolo fondamentale nel garantire elevati

standard di qualità ambientali, in termini di utilizzo sostenibile di risorse scarse,

di salubrità dell’ambiente in cui viviamo e di preservazione paesaggistica e dell’ecosistema.

Il settore dell’energia rappresenta, quindi, un potenziale volano di ripresa economica: è in continua espansione, a livello mondiale, ed è caratterizzato da elevati tassi di investimento45 ed una crescente innovazione. A tale proposito, il

nostro Paese è ben posizionato su diverse aree di opportunità, sia nel settore46

della green economy (vedi infra cap. VI, par. 3), sia nelle aree più tradizionali. Viene, infatti, evidenziato nella Strategia che “rilanciare la competitività non implica un compromesso con le scelte di sostenibilità ambientale che sono state fatte con l’adesione agli obiettivi europei per il 2020 e con la definizione del percorso di decarbonizzazione verso il 2050. Al contrario, è necessario che competitività e sostenibilità ambientale vadano a braccetto”47.

Ecco perché è stato indispensabile lavorare alla definizione di una Strategia Energetica Nazionale che esplicitasse in maniera chiara gli obiettivi principali da perseguire, tracciasse le scelte di fondo e definisse le priorità d’azione.

In termini temporali, la Strategia si focalizza su due orizzonti: uno di medio-lungo termine al 2020, in cui si definiscono più in dettaglio gli obiettivi,

44 Nel 2011 la fattura energetica è stata pari a 62 miliardi di euro per il nostro Paese.

45 Si pensi che da qui al 2035 la IEA (International Energy Agency) stima 38 mila miliardi di dollari di

investimento nel settore.

46 Si tratta dei settori delle energie rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile. 47 Strategia Energetica Nazionale: per un’energia più competitiva e sostenibile, 2013, p. 2.

107 si identificano specifiche priorità d’azione e concrete iniziative a supporto, e si delineano le previsioni di evoluzione del settore.

I redattori della SEN hanno preferito utilizzare questo come il principale orizzonte temporale in quanto consente di avere un sufficiente grado di libertà per poter definire una direzione di sviluppo. Allo stesso tempo, consente di definire le priorità e gli interventi con una certa concretezza – cosa difficile da fare se fosse stato utilizzato, esclusivamente, un orizzonte di lunghissimo termine – costringendo la classe politica a compiere delle scelte tra alternative possibili o a trovare delle sintesi efficaci, assicurando, bensì, la coerenza delle decisioni che devono essere prese nel breve termine con le scelte di fondo di più lungo periodo.

L’altro riferimento temporale è rappresentato dall’orizzonte di lunghissimo termine al 2050, il quale consente di definire gli orientamenti del Paese sulle scelte di fondo, ed identificare ed anticipare le principali implicazioni e i possibili scenari evolutivi, in particolare, per settori come la ricerca, con orizzonti di sviluppo strutturalmente lunghi48.

Coerentemente con quello che è il contesto internazionale e con le sfide e i punti di forza del sistema energetico italiano, la nuova Strategia si incentra su quattro obiettivi principali., da raggiungere nel medio-lungo periodo, ovvero entro il 2020.

Ridurre il differenziale di costo per i cittadini e le imprese è il primo obiettivo, considerate le priorità del Paese di diventare più competitivo e di

108 crescere di più e in maniera sostenibile. Questa è l’area nella quale si parte da un maggior svantaggio e per la quale sono, quindi, necessari i maggiori sforzi.

Data la natura strutturale del nostro divario di costo, le azioni da intraprendere mostreranno i loro effetti progressivamente nell’orizzonte di medio periodo. Per raggiungere questo obiettivo è, infatti, essenziale l’allineamento dei prezzi del gas49 e, in parallelo, il contenimento delle diffuse

inefficienze nel sistema che determinano prezzi sempre più elevati. Ridurre i costi e i prezzi dell’energia vuol dire non solo restituire competitività alle imprese sui mercati internazionali ed una maggiore capacità di spesa ai cittadini, ma anche offrire una prospettiva di esportazione – o di riduzione delle importazioni – al nostro parco di generazione elettrica.

In un orizzonte di più lungo periodo (2030-2050), in cui il Paese, prevedibilmente, sarà pienamente integrato con l’Europa in termini di costi e prezzi energetici, sarà prioritario assicurare che il percorso di decarbonizzazione venga realizzato in modo da non compromettere la competitività del sistema italiano ed europeo nei confronti delle principali economie mondiali.

Il secondo obiettivo è quello del raggiungimento e superamento degli obiettivi ambientali e di carbonizzazione europei, che costituiscono un elemento chiave dello sviluppo sostenibile che il Paese intende perseguire. Ciò implica, da un lato, il superamento degli obiettivi definiti dal Pacchetto clima- energia 20-20-20, dall’altro, un’attiva partecipazione alla definizione del

109 percorso di decarbonizzazione della Roadmap al 205050. Il benessere delle

generazioni future, in termini ambientali ma anche di competitività industriale e di funzionamento complessivo della società, dipenderà in larga parte dalle risposte che verranno date per prevenire ed adattare il sistema alle sfide imposte dal cambiamento climatico.

Occorre, poi, puntare sulla sicurezza e l’indipendenza

dell’approvvigionamento, soprattutto nel settore del gas, ma anche in quello elettrico. Questo obiettivo si articola, da un lato, nella riduzione dei livelli di importazione di combustibili fossili e di elettricità, così da diminuire complessivamente il livello di dipendenza e migliorare la nostra situazione commerciale. Dall’altro lato, si esplica attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, essenziale per minimizzare i rischi, soprattutto nel settore del gas, e nell’ottimizzazione della flessibilità della fornitura, per rispondere alle necessità del consumo e alle riduzioni impreviste nelle importazioni51.

Infine, quarto ed ultimo obiettivo è quello di favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico. La realizzazione della Strategia comporta importanti investimenti52 ed

innovazione tecnologica e rappresenta, quindi, un’opportunità di crescita del

50 Si tratta di una Comunicazione della Commissione europea, l’Energy Roadmap 2050, approvata il 15

dicembre 2011, COM(2011) 885/2, nella quale vengono mostrati i possibili scenari di evoluzione del sistema energetico per il raggiungimento della sostenibilità nel lungo termine. La Energy Roadmap 2050 fa seguito ad una tabella di marcia più generale pubblicata a marzo 2011, per un’economia decarbonizzata, dove tutti i settori – non solo energia, ma anche trasporti, edilizia, industria ed agricoltura – concorrono alla riduzione delle emissioni inquinanti.

51 Ad esempio attraverso lo stoccaggio del gas.

52 Si tratta di investimenti da parte dei privati, sia in settori della green economy, sia in quelli tradizionali

110 settore stesso. Considerando anche le notevoli opportunità internazionali che si presenteranno, nelle aree in cui vantiamo tradizione e competenze, quello della crescita industriale del settore rappresenta un obiettivo intrinseco nella Strategia Energetica, che si propone, quindi, di favorire le ricadute sulla filiera nazionale degli interventi, in tutte le aree d’azione. In questo ambito, particolare attenzione va rivolta alla crescita di tutti i segmenti dell’economia “verde”, di cui è importante saper sfruttare appieno il potenziale53.