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LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI PARTECIPATIVI

Uno degli scopi della presente tesi è quello di valutare l’efficacia e l’efficienza di un percorso decisionale partecipato, analizzando i costi e i benefici sociali legati alla realizzazione di un progetto di coinvolgimento della popolazione nella definizione di strategie per lo sviluppo del territorio. Esistono infatti costi e benefici per tutti coloro che prendono parte ad un processo partecipativo, e il rapporto tra il valore reale e quello percepito determina in larga misura l’impegno di ogni stakeholder, pertanto è interesse di ognuno che il processo di partecipazione sia ben pianificato e valutato (FAO/ECE/ILO, 2000).

La valutazione dovrebbe essere applicata all’intero processo: dalla gestione delle attività (operative e amministrative), alle risorse investite (tempo, budget, personale, informazione, ecc.), al raggiungimento dei risultati del processo.

La valutazione quindi dovrebbe svolgersi (FAO/ECE/ILO, 2000):

i.) all’inizio del percorso partecipativo, al momento della sua pianificazione, per indirizzarlo nel modo più coerente e rilevante possibile;

ii.) durante il processo, per renderlo maggiormente flessibile nel caso in cui si verifichi uno scostamento tra quanto è stato attuato rispetto ai risultati e obiettivi che erano stati pianificati.

iii.) alla fine del processo per fornire un più ampio feedback per i futuri processi partecipativi.

Il Team FAO/ECE/ILO (2000) ha prospettato una lista di possibili parametri “misurabili” come primo passo per la definizione di un piano di valutazione per i processi partecipativi. Questi parametri dovranno successivamente essere elaborati e contestualizzati in modo da adattarli alla situazione specifica. I parametri proposti sono stati riportati nella tabella 2.4 e raggruppati in questo modo:

• CHI: ovvero le persone che hanno preso parte al processo; • COME: l’organizzazione e la dinamica del processo; • COSA: l’adempimento degli obiettivi.

Questi parametri possono essere misurati sia quantitativamente (es. n. dei partecipanti) sia qualitativamente (es. un indicatore di benessere degli stakeholder alla fine del processo). A tale proposito le scienze sociali potrebbero offrire le metodologie adeguate per “misurare” le opinioni degli stakeholder e altri cambiamenti sociali in corso (FAO/ECE/ILO, 2000).

Per valutare l’efficacia delle strategie di partecipazione sono necessari indicatori che misurino sia lo stato di avanzamento del processo di partecipazione sia il raggiungimento degli output, in

altre parole che permettano di verificare gli scostamenti dagli obiettivi e di intervenire con azioni correttive.

Il lavoro in questo campo è relativamente nuovo e attualmente è difficile individuare indicatori di partecipazione che siano in grado di misurare e giudicare obiettivamente la capacità di tali processi di portare ai risultati attesi nei tempi e nei modi previsti.

Inoltre bisogna ricordare che l’identificazione di questi indicatori prima dell’avvio di un progetto partecipativo è senza dubbio più complicata considerato che la loro appropriatezza sarà maggiore con l’avanzamento del progetto alla luce della pratica e dell’esperienza.

TABELLA 2.4 – Possibili parametri misurabili per la valutazione della partecipazione

CHI COME COSA

− Numerosità del pubblico − Gruppi di interesse − Stakeholder

− Attori/partecipanti al processo − Relazioni tra i diversi attori − Formazione di nuovi legami − Attitudine al cambiamento

degli attori

− Successo degli attori (capacità di influenza, ownership25 del processo, ecc.)

− …

− Ambito, area o altri riferimenti − Tempo e avanzamento relativo − % budget utilizzato

− Livello di avanzamento − Formale /non formale − Regole di base − Feedback − Riassunti − Trasparenza − Efficienza, efficacia

− Appropriatezza delle tecniche utilizzate − Copertura mediatica − … − Competenza e informazione − Cambiamenti interni/esterni nell’organizzazione

− Azioni di follow-up (es. altri processi partecipativi)

− Crescita della consapevolezza − Cambiamenti gestionali − Maggiore fiducia interesse da

parte del pubblico − Maggiore

impegno/determinazione politica (nel favorire il coinvolgimento) − …

Fonte: FAO/ECE/ILO, 2000.

La guida proposta dalla FAO (1995) passa in rassegna la dimensione qualitativa, quantitativa e temporale degli indicatori di partecipazione.

Gli indicatori di partecipazione hanno in effetti una dimensione quantitativa, qualitativa e temporale. Alcuni sono principalmente di quantità e sono quelli usati più comunemente infatti possono dare anche informazioni di tipo qualitativo nel momento in cui permettono di quantificare il raggiungimento degli output. Tuttavia non sono sufficienti per una valutazione qualitativa della partecipazione che dovrebbe essere tanto più precisa ed esplicita soprattutto

quando questa rappresenta un fine in sé ed il successo del progetto dipende dalla capacità acquisita dai partecipanti di assumersi i più alti gradi di responsabilità e controllo.

Gli indicatori di qualità sono i più difficili da stabilire e utilizzare, anche a causa della maggiore complessità interpretativa. Sono essenzialmente dichiarazioni descrittive sul procedimento e l’esito della partecipazione, ad esempio descrizioni di attributi, tratti e caratteristiche che non sono in sé quantificabili (come l’incremento della capacità manageriale dei partecipanti).

La dimensione temporale è importante per valutare la gestione del progetto e riguarda tutte le attività di partecipazione che possono esser determinate in relazione ad un calendario progettuale, quindi che possono fornire degli indicatori di performance in relazione agli output del progetto. D’altronde non è sempre opportuno assegnare scadenze predefinite alle attività di partecipazione poiché tale costrizione temporale allo staff del progetto potrebbe non essere realistica e quindi potrebbe ridurre la capacità del progetto stesso di rispondere a specifici bisogni e problemi locali. Tuttavia si può fare riferimento al tempo come sequenza di stadi di implementazione, correlati fra loro, senza necessariamente porre limiti di tempo ad ogni stadio. Gli indicatori devono essere oggettivamente verificabili, ovvero dovrebbero dare risultati uguali anche quando utilizzati da soggetti diversi, per questo motivo bisogna specificare i documenti e le fonti a cui si accede e a chi bisogna rivolgersi per ottenere le informazioni necessarie per costruire tali indicatori.

3. IL PERCORSO PARTECIPATIVO PER IL PAT E LA VAS DEL