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A LCUNE OSSERVAZIONI CONCLUSIVE

Nel documento Esplorare la biblioteca (pagine 67-71)

I collegamenti fra Opere

2.5 A LCUNE OSSERVAZIONI CONCLUSIVE

A seguito di questa analisi si può affermare che la maggior parte degli OPAC italiani non sa:

• gestire efficacemente un input erroneo;

• ampliare la ricerca per risultati simili ma non identici alla query inserita;

• creare collegamenti fra termini preferiti e termini non preferiti, di modo che usa- re termini non preferiti permetta di raggiungere anche le risorse collegate ai ter- mini preferiti.

Inoltre la maggior parte degli OPAC presenta i risultati di ricerca secondo lo stesso criterio utilizzato nei cataloghi cartacei (un risultato diverso per ogni edizione) e non implementa in modo chiaro e sistematico i collegamenti fra le entità di tipo Opera.

Gli OPAC più evoluti sono Primo di Ex Libris e SebinaYou di DM Cultura. Il primo, non a caso, vanta una lunga esperienza come software per i cataloghi universitari e an- cora oggi è una delle scelte più interessanti per quella tipologia di biblioteche; la sua dif- fusione nel mondo delle biblioteche pubbliche in Italia, infatti, è piuttosto limitata. Il se- condo invece, forte della sua prevalenza in ambito italiano, può forse permettersi risor-

se maggiori da spendere nell'innovazione. Le sue ricerche, però, stanno cominciando ad affinarsi solo in tempi recenti (si pensi alla già citata evoluzione della funzionalità “For- se cercavi”) e non sono ancora approdate in tutti i sistemi bibliotecari gestiti da questo software. Al momento attuale, perciò, avere un OPAC implementato da DM Cultura non è ancora un'effettiva garanzia di innovazione.

Dopo aver analizzato la situazione italiana, tuttavia, è lecito chiedersi come se la ca- vino gli OPAC delle biblioteche pubbliche in altri paesi. Pur senza la pretesa di condurre un'analisi delle biblioteche estere (requisito essenziale se si volesse portare a termine un confronto dettagliato con la situazione italiana), è parso interessante aprire un breve scorcio sulla situazione statunitense. Sono stati scelti i cataloghi di tre biblioteche pub- bliche americane, selezionate in modo piuttosto casuale ma rispettando il criterio della diversità di grandezza, non tanto per dare l'avvio a un'analisi parallela a quella italiana, quanto piuttosto per delineare brevemente i contorni abbozzati di una situazione diver- sa dalla nostra.

Le tre biblioteche sono:

• New York Public Library, New York (NY): è un complesso di biblioteche che ser- vono i circa 8 milioni e mezzo di abitanti della capitale. L'OPAC è fornito dall'azienda statunitense Innovative Interfaces Inc.72 (https://catalog.nypl.org/). • Dublin Branch of the Columbus Metropolitan Library, Dublin (OH): la cittadi-

na di Dublin, sede della conferenza che diede l'avvio all'elaborazione dello stan- dard Dublin Core73, conta poco meno di 50.000 abitanti. La nuova biblioteca pub- blica è in effetti una succursale della biblioteca pubblica di Columbus, capitale dell'Ohio, con la quale condivide il catalogo. L'OPAC è fornito dalla canadese Bi- bliocommons74 (https://www.columbuslibrary.org/).

• Adams Public Library, Adams (NY): piccolo centro nello stato di New York, Adams è famoso in ambito bibliotecario per aver dato i natali a Melvil Dewey (nato in realtà nella frazione di Adams Centre). Il paese conta attualmente circa

72 Sito di Innovative Interfaces Inc.: https://www.iii.com/ 73 Dublin Core Metadata Initiative: https://www.dublincore.org/ 74 Sito di Bibliocommons: https://www.bibliocommons.com/

5.000 abitanti; la sua biblioteca pubblica condivide il catalogo con oltre 60 biblio- teche pubbliche di grandezza medio-piccola, situate nella parte settentrionale dello stato di New York. L'OPAC è fornito dalla statunitense SirsiDynix75 (https:// catalog.ncls.org/client/en_US/nclscat/ ).

Su questi tre sistemi sono state condotte le interrogazioni atte a capire il livello di assi- stenza e sussidio fornito agli utenti, sia dal punto di vista della funzionalità di ricerca che da quello della gestione dei dati nell'interfaccia. La modalità delle interrogazioni è rimasta invariata; il contenuto delle ricerche, una volta tradotto, è stato in alcuni casi adattato per evitare liste di risultati troppo lunghe e dispersive. Ecco alcune considera- zioni su questa breve indagine.

LA TOLLERANZA AGLI ERRORI: tutti e tre i sistemi correggono in modo coerente gli in- put contenenti un errore, a prescindere dalla sua posizione. I sistemi di Dublin e di Adams non si limitano a mostrare il suggerimento ma, una volta elaborata la correzione, presentano direttamente i risultati collegati alla ricerca corretta, segnalando che il si- stema ha modificato l'input dell'utente.

GESTIONE DELLE STOP WORDS (input: “history of cooking” / “history cooking”): qui il comportamento dei sistemi di New York e di Adams si fa più simile alla maggior parte dei software italiani. La presenza di “of” nell'input di ricerca dimezza di fatto i risultati restituiti. Non è così invece per il sistema di Dublin (Bibliocommons), che presenta per l'una o l'altra ricerca lo stesso set di risultati , ordinati diversamente.

GESTIONE DEI SINONIMI (input “writing thesis” / “writing dissertation”): mentre l'OPAC della New York Public Library, forte della dimensione delle sue collezioni, resti- tuisce un gran numero di valide risorse sia che venga utilizzato “dissertation” (il termi- ne preferito dal soggettario della Library of Congress76) sia che venga utilizzato “thesis”, così non fanno gli altri due sistemi. L'OPAC di Dublin, tuttavia, pur restituendo pochi ri -

75 Sito di SirsiDynix: https://www.sirsidynix.com/

sultati per la ricerca “writing thesis”, presenta all'utente la possibilità di espandere la propria ricerca con un semplice click: i risultati passano da 5 a 36, ossia più o meno tut- to ciò che il catalogo ha da offrire sull'argomento77.

IL LIVELLO OPERA: anche qui l'OPAC di Dublin si dimostra il sistema più all'avanguar- dia: è infatti l'unico dei tre a presentare i risultati raggruppati per Opera, in un modo estremamente efficace e accattivante dal punto di vista grafico.

I COLLEGAMENTI FRA OPERE: tutti e tre i sistemi collegano un'Opera al suo ciclo di ap- partenenza, facilitando a navigazione da parte degli utenti. Il sistema di Adams prevede una pagina dedicata all'Opera complessiva, contenente fra l'altro l'elenco delle opere che la compongono; New York e Dublin, invece, una volta cliccato sul link dell'Opera complessiva si limitano a rilanciare una nuova ricerca che presenta tutte le opere colle- gate a essa.

Gli OPAC statunitensi analizzati, dunque, presentano talvolta caratteristiche simili a quelli italiani, soprattutto per quanto concerne le innovazioni più recenti in ambito bi- blioteconomico come la rappresentazione del livello Opera fra i risultati e la gestione dei termini non preferiti come chiavi di ricerca78. Ci sono però alcune funzionalità che questi tre sistemi forniscono indistintamente, a prescindere dalla grandezza o meno delle biblioteche che servono: la correzione degli errori e il collegamento fra opere. Cer- to, un'analisi così superficiale della situazione statunitense non consente di cogliere l'effettivo stato delle cose in tutto il Paese; permette però di inquadrare le possibilità of- ferte da tre biblioteche molto diverse fra loro, una delle quali serve una popolazione di solo qualche migliaio di anime.

77 La ricerca “writing dissertation” restituisce 14 risultati, a loro volta espandibili: la ricerca allargata mo- stra 39 risultati, pochi di più di quelli trovati allargando “writing thesis”.

78 E tuttavia Bibliocommons, come abbiamo visto, si è già dedicato con slancio all'implementazione di solu- zioni per rispondere ai cambiamenti nel mondo dell'informazione bibliografica.

Nel documento Esplorare la biblioteca (pagine 67-71)