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Le dinamiche evolutive della popolazione dal secondo dopoguerra

1. L’EQUILIBRIO DEMOGRAFICO E TERRITORIALE

1.1 Le dinamiche evolutive della popolazione dal secondo dopoguerra

Al 9 ottobre 2011 la popolazione residente censita in Calabria è pari a 1.959.050 indi-vidui, 4,2 per cento in meno rispetto al censimento del 1951. Tale decremento si è manife-stato in modo consistente nei comuni di dimensione inferiore ai 5 mila abitanti (–20,7 per cento) ed in quelli da 5.001 a 20 mila (–20,2 per cento). Al contrario avviene nei comuni tra 20.001 e 50 mila abitanti, dove la popolazione cresce fino al 1981 per poi stabilizzarsi nei decenni successivi. Sono, invece, i comuni oltre 50 mila abitanti quelli che fanno re-gistrare, per l’intero periodo 1951-2011, la migliore performance demografica, con ritmi piuttosto vivaci fino agli anni ottanta (+103,5 per cento rispetto al 1951), seguita, però, da una flessione nell’ultimo trentennio di quasi sei punti percentuali. Dal 2011 la popolazione in Calabria complessivamente torna a registrare un lieve aumento, attestandosi nel 2015 su 1.970.521 residenti2.

1 I testi sono stati curati da:

Maria Grazia Ettore (Capitolo 1-parag. 1.1, Capitolo 2-parag. 2.1, Capitolo 3-parag. 3.1);

Domenico Tebala (Capitolo 1-parag. 1.2, Capitolo 2-paragg. 2.2 e 2.3, Capitolo 3-parag. 3.2, Focus); Pasquale Binetti (Capitolo 1-parag. 1.3).

La supervisione generale dei testi è stata curata da Pasquale Binetti. L’elaborazione ed analisi dei dati è stata effettuata da Maria Grazia Ettore, Domenico Tebala e Pasquale Binetti.

2 Fonte: I.Stat http://dati.istat.it.

828 800 770 728 715 687 657 811 768 649 645 684 658 648 148 171 108 185 181 187 186 198 232 375 403 393 384 380 60 74 86 101 97 95 89 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011

Fino a 5.000 Da 5.001 a 20.000 Da 20.001 a 50.000 Oltre 50.000 senza Catanzaro Catanzaro

Figura 1.1 - Popolazione residente per dimensione demografica - Calabria - Censimenti 1951-2011 (valori in migliaia)

Come si osserva nella Figura 1.1, la popolazione calabrese risulta maggiormente con-centrata nei centri urbani di minore dimensione (fino a 20 mila abitanti) nei quali risiedeva nel 1951 circa l’80 per cento del totale; quota che poi man mano si riduce fino al 66 per cen-to nel 2011. Si assiste, pertancen-to, in tutcen-to il periodo, ad un lencen-to processo di trasferimencen-to di individui dai comuni più piccoli verso le aree urbane più vaste. Al contrario accade, negli ultimi decenni, per il capoluogo regionale. Se dal 1951 e fino agli anni ottanta la popola-zione di Catanzaro aumenta di oltre il 68 per cento, successivamente si avvia un rilevante processo di contrazione demografica, che fa registrare nel 2011 ben 5.887 unità residenti in meno rispetto al 2001.

Contestualmente al depauperamento della popolazione residente, si assiste anche alla diminuzione della densità demografica da un valore regionale di 135,6 residenti per chilo-metro quadrato nel 1951 ai 128,7 dell’ultimo censimento (Tavola 1.1).

All’interno del quadro recessivo della popolazione, si osserva, inoltre, l’accelerazione del suo processo di invecchiamento. Nel periodo in esame, infatti, aumenta fortemente l’indice di vecchiaia: dai 22,0 anziani (di 65 anni e oltre ogni 100 abitanti tra 0 e 14 anni) del 1951 si passa ai 134,3 del 2011.

A livello territoriale si assiste, dunque, pur in presenza di una notevole variabilità, ad un marcato rinfoltimento dei contingenti di anziani che investe tutte le aree della regione, con una intensità decisamente più marcata nei comuni di piccole dimensioni, con popolazione infe-riore ai 5 mila abitanti che, sotto questo aspetto, mostrano un trend spiccatamente in ascesa soprattutto nell’ultimo ventennio. Tra il 1991 e il 2011 è, dunque, l’invecchiamento della po-polazione a caratterizzare l’evoluzione demografica dei comuni calabresi (vedi Figura 1.2).

Una conferma del processo d’invecchiamento viene fornita anche dalla costante e progres-siva ascesa dell’indice di dipendenza degli anziani (dal 10,2 del 1951 al 28,6 per cento del 2011).

Con il progredire dell’invecchiamento si assiste, inoltre, ad una progressiva perdita di consistenza delle classi giovanili. L’indice di dipendenza giovani nel periodo 1951-1961 au-menta per effetto della natalità ancora elevata in tutte le regioni del Sud Italia3. L’indicatore, invece, incomincia a diminuire a partire dagli anni Settanta passando dal 49,1 al 21,3 per cento del 2011. Ciò dimostra che nella maggior parte della regione non vi è un alto numero di giovani che dipende dalla popolazione in età attiva.

3 Negli ultimi decenni il tasso di crescita naturale subisce in Calabria un calo drastico raggiungendo il valore di -2 per mille abitanti nel 2015 (media italiana -2,7). Fonte: I.Stat http://dati.istat.it.

Tavola 1.1 - Indicatori sull’equilibrio demografico e territoriale - Calabria - Censimenti 1951-2011

Fonte: Istat 8milaCensus

(a) Per le definizioni delle variabili in serie storica si rimanda all’Elenco e definizione degli indicatori.

INDICATORI (a) 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Variazione media annua intercensuaria …. 0,0 -0,3 0,4 0,0 -0,3 -0,3 Incidenza di residenti nei nuclei e case sparse 22,4 20,5 15,2 16,8 12,1 11,5 11,7 Densità demografi ca 135,6 135,6 131,8 136,7 136,0 132,1 128,7 Indice di vecchiaia 22,0 25,8 34,1 45,6 63,8 102,3 134,3 Indice di dipendenza anziani 10,2 12,8 16,8 18,8 20,2 25,8 28,6 Indice di dipendenza giovani 46,5 49,5 49,1 41,3 31,6 25,2 21,3 Ampiezza media della famiglia 4,2 4,0 3,7 3,3 3,1 2,8 2,5 Incidenza delle abitazioni in proprietà 56,3 59,7 65,0 68,5 74,0 73,2 70,3 Rapporto occupanti stanze 193,0 158,6 119,8 91,6 73,6 67,3 59,3 Indice di disponibilità di servizi nelle abitazioni 10,5 27,2 83,4 92,8 95,5 98,1 97,0

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Calabria

Gli effetti delle trasformazioni demografiche e sociali, caratterizzate soprattutto dall’ac-celerazione del processo di invecchiamento della popolazione, hanno determinato anche mutamenti altrettanto rilevanti nelle strutture familiari.

Tra il 1951 e il 2011 in tutti i comuni, e in particolare in quelli di piccola dimensione, si verifica una forte contrazione dell’ampiezza media della famiglia, che passa mediamente da 4,2 a 2,5 componenti, da attribuire, soprattutto, alla forte riduzione della fecondità osser-vata nella regione4.

Inoltre, mettendo in relazione l’indice di vecchiaia con l’ampiezza media delle famiglie (Figura 1.2), si osserva come, in tutti i comuni calabresi, e indipendentemente dalla loro dimensione demografica, il secondo indicatore si riduce al crescere del primo.

Il processo di semplificazione strutturale delle famiglie vede, dunque, la diminuzione di quelle estese e più complesse e l’aumento delle famiglie cosiddette “nucleari”, trovando riscontro anche nei valori assunti dagli indicatori che descrivono il peso delle diverse tipo-logie familiari e la loro evoluzione nel tempo.

Tra il 1991 e il 2011 (Figura 1.3) l’incremento dei giovani che vivono da soli (dal 2,4 al 6,7 per cento) si contrappone al crollo delle coppie giovani con figli, passate da un’inciden-za del 21,6 del 1991 al 9,1 per cento dell’ultimo censimento.

A conferma della tendenza alla lunga permanenza in famiglia dei giovani, cresce sensi-bilmente l’incidenza dei nuclei composti da genitori anziani con figli (8,8 per cento nel 2011 contro il 5,9 del 1991). Anche la presenza di famiglie mono-genitoriali giovani ed adulte è cresciuta, seppure lievemente, passando dall’8,7 del 1991 al 9,7 per cento del 2011.

4 Il tasso di fecondità totale è pari nel 2014 a 1,3 figli per donna (media italiana 1,4). Fonte: I.Stat http://dati.istat.it. 2,2 2,7 3,2 3,7 4,2 4,7 15,0 35,0 55,0 75,0 95,0 115,0 135,0 155,0 175,0

Ampiezza media della famiglia

Indice di vecchiaia

Oltre 50 mila abitanti 5-20 mila abitanti

20-50 mila abitanti Meno di 5 mila abitanti 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011

Figura 1.2 - Indice di vecchiaia e ampiezza media delle famiglie per dimensione demografica dei comuni - Calabria - Censimenti 1951-2011

L’affermarsi di diversi modelli familiari si accompagna ad un progressivo aumento del tenore di vita, sottolineato dai valori degli indicatori descrittivi delle condizioni abitative. L’incidenza delle abitazioni in proprietà (Tavola 1.1) passa, nell’arco dei sessant’anni os-servati, dal 56,3 al 70,3 per cento; il grado di affollamento delle abitazioni si riduce da 1,93 occupanti per stanza nel 1951 a 0,59 nel 2011; aumenta sensibilmente la proporzione di abitazioni che dispone di servizi interni all’abitazione (erano solo il 10,5 per cento nel 1951, sono il 97,0 per cento nel 2011).

Il principale fattore di trasformazione della demografia italiana dal 1991 ad oggi è rap-presentato dall’incremento dei flussi di immigrazione straniera, un fenomeno alquanto evi-dente nella realtà sociale della regione, come pure nel resto del Paese.

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 1991 2001 2011

Giovani che vivono da soli Coppie giovani con figli Nuclei anziani con figli Monogenitoriali giovani ed adulte

Figura 1.3 - Incidenza di diverse tipologie familiari - Calabria - Censimenti 1991-2011

Fonte: Istat 8milaCensus

1991 2001 2011 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 20,0 M inori strani eri per 100 strani eri

Coppie miste per mille coppie

Residenti stranieri per mille residenti (dimensione delle bolle)

Figura 1.4 - Indicatori sui residenti stranieri - Calabria - Censimenti 1991-2011

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Calabria

Il quadro che emerge dall’esame dei dati territoriali è quello di una popolazione stra-niera in costante incremento. Infatti, la quota di cittadini stranieri residenti in Calabria regi-stra, nell’intervallo intercensuario 1991-2011, una crescita esponenziale passando dal 2,4 al 33,6 per mille, mentre diminuisce leggermente la quota di minori stranieri residenti (da 23,4 a 19,0 per cento), ad indicazione del netto prevalere negli ultimi decenni di flussi di immigrazione individuale.

Una delle novità emergenti nell’ambito dei processi di formazione delle famiglie è lo sviluppo, seppure lieve, della presenza di coppie miste che, nell’arco del ventennio, passa-no dallo 0,2 all’1,5 per cento. Tale dato, se confrontato con il corrispondente aumento di presenza straniera, è indicativo di un progressivo, anche se lento, processo di stabilizzazio-ne e di integraziostabilizzazio-ne delle comunità immigrate in Calabria. L’incidenza di cittadini stranieri, ed in particolare di quelli extracomunitari, sul totale dei residenti (17,8 per mille nel 2011) colloca, tuttavia, la Calabria fra le regioni italiane e quelle europee a minor intensità di pre-senza straniera.

1.2 La distribuzione territoriale e le dinamiche spaziali: il consumo di superficie per fini