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CAPITOLO 4 – LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E SOCIALE DELL’ATTIVITA’ D

4.3 LE ESTERNALITÀ NEGATIVE DELL’ATTIVITÀ DI COMPOSTAGGIO

L’attività di compostaggio, oltre ad avere effetti positivi sull’ambiente e sulla società come visto al paragrafo precedente, genera anche effetti negativi, legati in particolare al processo di produzione del compost.

Tale opzione di gestione di rifiuti, pur generando valore sociale più di altre modalità di gestione, ha impatti estetici e in parte inquinanti sull’ambiente circostante l’impianto e quindi può danneggiare il benessere della collettività del luogo ove è posizionato l’impianto.

Tali esternalità negative sono comunque meno dannose se confrontate con quelle generate da altre opzioni di trattamento dei rifiuti (discarica e incenerimento).

Dal punto di vista ambientale l’impatto negativo più significativo è quello delle emissioni odorifere dell’impianto.

Gli odori generati dal processo di trasformazione del rifiuto organico in compost sono la principale causa di danno al benessere della collettività locale: la percezione negativa degli odori dell’impianto porta gli abitanti a non accettare tale attività sul territorio ed allo stesso tempo causa un deprezzamento del valore delle abitazioni circostanti, con calo dei prezzi di vendita delle stesse146.

145 Cfr. EUNOMIA RESEARCH & CONSULTING, Scuola Agraria del Parco di Monza, HDRA Consultants, ZREU and

LDK ECO on behalf of ECOTEC Research & Consulting “Economic analysis of options for managing biodegradable municipal waste”, Final Report to the European Commission, anno 2002, http://ec.europa.eu/ 146 Si veda come esempio il caso di studio di Baccheschi A., Bimonte S., Ferrini S., “Il contigent behavior per la

valutazione delle esternalità odorifere dell’impianto di selezione e compostaggio di “Le Cortine” in Provincia di Siena”, in Quaderni del Dipartimento di Economia Politica n, 542 – settembre 2008, Università degli Studi di Siena. In questo caso, gli autori analizzano e cercano di stimare il danno causato dall’esternalità odorifera dell’impianto di compostaggio con l’applicazione del metodo del Contingent Behaviour.

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Tale impatto può essere misurato attraverso la perdita di valore economico delle abitazioni circostanti l’impianto rispetto ai prezzi di vendita di edifici simili trattati nel mercato immobiliare.

L’impatto odorigeno può comunque essere facilmente controllato e minimizzato da parte dell’impresa attraverso l’utilizzo di biofiltri, che evitano la fuoriuscita di odori dall’impianto. Tale intervento richiede comunque un investimento economico di particolare rilevanza e manutenzioni periodiche.

Un altro impatto negativo riguarda il paesaggio, in quanto l’impianto può rovinare l’aspetto estetico del paesaggio, causando lo stesso effetto negativo sui prezzi di vendita delle abitazioni circostanti, già visto per l’impatto odorigeno.

Tale impatto può essere evitato o comunque controllato grazie ad una pianificazione territoriale ed industriale, ove la costruzione di impianti di trattamento dei rifiuti sia prevista lontano dai centri residenziali147.

L’attività di compostaggio genera un impatto negativo anche sull’aria, in quanto il processo di trasformazione del rifiuto organico produce gas ad effetto serra148, anche se in quantità minore rispetto alla discarica ed all’incenerimento. Per ridurre al minimo questo impatto negativo, l’impresa può controllare costantemente le emissioni di gas, attraverso analisi periodiche dell’aria ed adottare tecnologie per innovare il processo di trasformazione e ridurre le emissioni derivanti dallo stesso.

Un ulteriore criticità ambientale del processo di compostaggio è la produzione di percolato durante le fasi di raccolta e stoccaggio del rifiuto. Se non trattato e controllato il percolato può inquinare il terreno e l’acqua del luogo ove è situato l’impianto. Anche in questo caso però, attraverso l’utilizzo di tecnologie e impianti di depurazione, è possibile per l’impresa gestrice dell’impianto tenere sotto controllo tale effetto negativo.

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“La localizzazione degli impianti di compostaggio e di digestione anerobica deve garantire l’assenza di civili abitazioni entro un raggio di 250 mt, per escludere i rischi dovuti all’inalazione di bio aerosol. Cfr. pag. 20 e 25 di Di Ciaula A., Valerio F., Il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani (FORSU), anno 2014

http://www.federico-valerio.it/wp-content/uploads/2014/03/Position-paper-FORSU-approvato-sito.pdf

148 Cfr. “Rapporto di analisi e valutazione complessiva del modello di gestione. Valutazione economica della

gestione dell’impianto di compostaggio e rapporto sui costi – benefici del modello di gestione proposto” – Progetto FertiLife. Fertilizzazione sostenibile di un’area orticola intensiva mediante l’utilizzo di biomasse vegetali di scarto. Life 02/ENV/IT/000089, AGENZIA REGIONALE PER LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONE DELL’AGRICOLUTRA NEL LAZIO, DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AGRO-FORESTALE E DELL’AMBIENTE RURALE, UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA – VITERBO. Nella tabella di pag. 20 sono riportate le quantità di CO2

prodotte durante il processo di compostaggio e le quantità di CO2 non emesse per la non produzione di

fertilizzanti chimici e per l’uso del compost come fertilizzante: il bilancio risulta positivo: il compostaggio e l’uso del compost consentono un risparmio di emissioni di CO2 in atmosfera pari a 0,98 milioni t/a CO2.

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Un ultima esternalità negativa è legata al trasporto del rifiuto organico da una parte e del compost dall’altra, che genera gas ad effetto serra. La prima tipologia di esternalità è però difficile da definire e stimare, in quanto legata a diverse variabili, quali il n. di raccolte, il tipo di veicoli, la distanza dall’impianto e la situazione del territorio servito149.

Per quanto riguarda invece l’esternalità del trasporto del compost, si può osservare che essa è legata alla distanza dei clienti finali dall’impianto di produzione e alla superficie su cui va distribuito. Sicuramente il trasporto del compost, oltre che creare un danno alla collettività per le emissioni di gas serra dei mezzi di trasporto utilizzati, crea una perdita di valore per gli utilizzatori finali in quanto il costo del trasporto aumenta il prezzo del compost, nel caso il servizio sia svolto dal produttore di compost o comunque può gravare direttamente sul bilancio dell’agricoltore se viene ritirato e trasportato dallo stesso.

4.4 L’IMPEGNO DELLE IMPRESE PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE