• Non ci sono risultati.

Le fasi realizzative e i relativi fattori d’impatto

1 Introduzione

6.2. Le fasi realizzative e i relativi fattori d’impatto

6.2.2.1. Il cantiere

L’organizzazione e l’impianto di cantiere rappresenta l’atto più specificamente operativo del progetto dell’opera. Scopo della pianificazione è quello di razionalizzare le superfici di cantiere, “saturare” al massimo le risorse disponibili, tanto in mezzi quanto in uomini, definendosi grado di saturazione il rapporto tra il tempo di lavoro effettivo ed il tempo totale disponibile dell’operatore o delle attrezzature.

L’apertura del cantiere è l’intervento che può risultare di più forte impatto sull’ecosistema e sul paesaggio, indipendentemente dall’opera che deve essere eseguita.

Con “apertura del cantiere” s’intendono tutte quelle “azioni progettuali” viste in precedenza, che rendono operativo il cantiere stesso, le principali delle quali sono:

-

Realizzazione delle vie di accesso;

-

Recinzione;

-

Percorsi;

-

Eventuali Parcheggi;

-

Depositi e uffici;

-

Servizi;

-

Pronto soccorso.

L’ubicazione degli accessi al cantiere è vincolata alla viabilità esterna, il collegamento del cantiere a questa sarà garantito dalla realizzazione di strade di servizio che si addentreranno fino al terreno. L’ulteriore viabilità interna sarà realizzata in modo da risultare funzionale alle operazioni di trasporto che dovranno svolgersi nell’ambito del cantiere ed insisterà sulle aree ove verranno realizzati le strutture di fondazione dei pannelli fotovoltaici.

Scelta l’ubicazione più idonea per l’area su cui installare il centro operativo, e proporzionate le infrastrutture necessarie (recinzioni, baraccamenti per uffici, officine, eventuali alloggi, collegamenti alla viabilità esterna, ecc.), si passerà ad approvvigionare il cantiere degli impianti e delle attrezzature necessarie a porre in essere i cicli operativi, tanto per gli impianti e le attrezzature cosiddette di base (impianti idrici ed elettrici, aria compressa, pompe, utensileria, ecc.) quanto per quelli specificamente rivolti a determinate categorie di lavori quali macchine per movimenti terra.

Le aree saranno scelte in rapporto alla natura del lavoro da eseguire, con attenta considerazione delle caratteristiche orografiche e topografiche della zona, della sua accessibilità, della possibilità di allacciamenti idrici ed elettrici.

I depositi dei materiali da conservare potranno essere all’aperto o al chiuso, a seconda del tipo di materiale, e saranno comunque recintati e previsti nelle aree parcheggio. I lavori di installazione insisteranno esclusivamente nell’area di insediamento e le varie zone del cantiere, ed in particolare le zone di lavoro, degli impianti, dei depositi, degli uffici, etc. saranno collegate mediante percorsi ben delineati e che interferiscano il meno possibile, con il soprassuolo.

Le vie di transito saranno tenute sgombre e se ne impedirà il deterioramento; il traffico pesante sarà tenuto lontano dai margini degli scavi, dai sostegni dei ponteggi e da tutti i punti pericolosi.

La recinzione impedirà l’accesso a persone non autorizzate, garantirà la protezione di terzi e dei beni presenti in cantiere, eviterà l’intrusione di animali, ed in fase di esercizio tutelerà l’impianto.

Gli uffici saranno posizionati tenendo conto degli accessi del personale e per il pubblico che sarà tenuto lontano dalle zone di lavoro.

Al di là delle disposizioni di legge che ne fissano l’entità minima, i servizi igienico assistenziali sono necessari per assicurare la dignità ed un minimo di benessere per i lavoratori. I wc saranno dimensionati in funzione della

prevista manodopera. Si farà ricorso ad appositi wc chimici e con scarico incorporato. Gli spogliatoi saranno aerati, illuminati e ben difesi dalle intemperie. Il pronto soccorso sarà garantito mediante la cassetta di medicazione. I materiali utilizzati in cantiere verranno conservati in appositi depositi coperti o all’aperto, ma comunque recintati. Sarà garantito che non vi siano fuoriuscite di materiali che possano intaccare i corsi d’acqua, le falde e le zone limitrofe al cantiere. Il materiale di risulta andrà conservato in quanto potrà essere utilizzato nelle operazioni di recupero ambientale del sito per il quale non è previsto trasporto a discarica o impiego di materiale da cave di prestito.

Una volta ultimati i lavori sarà importante, prima di chiudere il cantiere, affrontare il recupero naturalistico del sito. Per recupero naturalistico si intende la possibilità di far si che l’ambiente interessato possa riprendere le sue funzioni naturali a livello idrologico, pedologico, paesaggistico, faunistico e di vegetazione.

Al momento della fine della realizzazione delle opere comunque si proseguirà in un’opera di cura del territorio.

6.2.2.2. Organizzazione del cantiere – Opere di connessione alla RTN

Nel presente paragrafo si descrivono le principali attività previste per la realizzazione degli impianti di connessione alla RTN di competenza della società proponente EF SOLARE ITALIA SPA. Per le attività di cantiere per la realizzazione degli impianti di competenza del Gestore RTN, del tutto simili a quelle di seguito descritte, si rimanda al progetto di TERNA allegato.

La realizzazione del cavidotto avverrà per fasi sequenziali di lavoro che permettano di contenere le operazioni in un tratto limitato della linea in progetto, avanzando progressivamente sul territorio. In generale le operazioni si articoleranno secondo le fasi elencate nel modo seguente:

-

realizzazione delle infrastrutture temporanee di cantiere;

-

apertura della fascia di lavoro e scavo della trincea;

-

posa dei cavi e realizzazione delle giunzioni;

-

ricopertura della linea e ripristini.

Al termine dei lavori civili ed elettromeccanici sarà effettuato il collaudo della linea.

Realizzazione delle infrastrutture temporanee di cantiere per la posa del cavo

Prima della realizzazione dell’opera sarà necessario realizzare le piazzole di stoccaggio per il deposito delle bobine contenenti i cavi; di norma vengono predisposte piazzole circa ogni 500- 800 metri. Tali piazzole sono, ove possibile, realizzate in prossimità di strade percorribili dai mezzi adibiti al trasporto delle bobine e contigue alla fascia di lavoro, al fine di minimizzare le interferenze con il territorio e ridurre la conseguente necessità di opere di ripristino.

Si eseguiranno, se non già presenti, accessi provvisori dalla viabilità ordinaria per permettere l’ingresso degli autocarri alle piazzole stesse.

Apertura della fascia di lavoro e scavo della trincea

Le operazioni di scavo e posa dei cavi richiedono l’apertura di un’area di passaggio, denominata “fascia di lavoro”. Questa fascia dovrà essere la più continua possibile ed avere una larghezza tale da consentire la buona esecuzione dei lavori ed il transito dei mezzi di servizio.

Posa del cavo

In accordo alla normativa vigente, l’elettrodotto interrato sarà realizzato in modo da escludere, o rendere estremamente improbabile, la possibilità che avvenga un danneggiamento dei cavi in tensione provocato dalle opere sovrastanti (ad esempio, per rottura del sistema di protezione dei conduttori).

Una volta realizzata la trincea si procederà con la posa dei cavi, che arriveranno nella zona di posa avvolti su bobine. La bobina viene comunemente montata su un cavalletto, piazzato ad una certa distanza dallo scavo in modo da ridurre l’angolo di flessione del conduttore quando esso viene posato sul terreno. Durante le operazioni di posa o di spostamento dei cavi saranno adottate le seguenti precauzioni:

-

si opererà in modo che la temperatura dei cavi, per tutta la loro lunghezza e per tutto il tempo in cui essi possono venire piegati o raddrizzati, non sarà inferiore a 0°C;

-

i raggi di curvatura dei cavi, misurati sulla generatrice interna degli stessi, non saranno mai inferiori a 15 volte il diametro esterno del cavo.

Nei tratti di percorrenza su strada pubblica asfaltata, per un totale di circa 10 km, i cavi verranno interrati in trincea scavata lungo il bordo della sede stradale, preferibilmente in corrugato (di diametro 160 mm) a profondità tale che l’estradosso del corrugato si trovi ad almeno 1 m dalla superficie della sede stradale.

Nei tratti di percorrenza su terreno agricolo o su strada sterrata, per un totale di 440 m, i cavi verranno interrati in trincea di profondità minima pari a 0,8 m dal piano campagna.

In tutti i casi verrà realizzato sul fondo della trincea un letto di terra vagliata o di sabbia e posato, a distanza di 0,20 m dalla canalizzazione, un nastro monitore che indichi la presenza dei cavi nel caso in cui si debbano effettuare delle lavorazioni lungo il loro percorso.

In corrispondenza di sottopassi per il deflusso di acque superficiali, per la limitata profondità della canalizzazione, i cavi, in tubo corrugato, verranno confinati in un bauletto di calcestruzzo per tutta la lunghezza dell’interferenza.

Nello stesso scavo in cui saranno posati i cavi di potenza verrà posato pure un tubo corrugato di sezione 63 mm per il cavo di segnale per il collegamento in fibra ottica tra il generatore fotovoltaico e la stazione di utenza.

Il percorso dei cavi è stato individuato in modo da minimizzare le interferenze con i terreni coltivati e le modalità di posa sopra indicate sono corrispondenti a quelle abitualmente adoperate per casi simili, anche da Gestori di reti elettriche. I ripristini verranno eseguiti a regola d’arte secondo le prescrizioni imposte dall'Ente proprietario della strada.

Scavo della trincea in corrispondenza dei tratti lungo percorso stradale

Per il tracciato che si sviluppi su percorso stradale, si nota che quando la strada lo consenta (cioè nel caso in cui la sede stradale permetta lo scambio di due mezzi pesanti) sarà realizzata la posa in scavo aperto, mantenendo aperto lo scavo per tutto il tratto compreso tra due giunti consecutivi e istituendo per la circolazione stradale un regime di senso unico alternato mediante semafori iniziale e finale, garantendo la opportuna segnalazione del conseguente restringimento di corsia e del possibile rallentamento della circolazione. In casi particolari e solo quando si renderà necessario potrà essere possibile interrompere al traffico, per brevi periodi, alcuni tratti stradali particolarmente stretti, segnalando anticipatamente ed in modo opportuno la viabilità alternativa e prendendo i relativi accordi con i comuni e gli enti interessati.

Per i tratti su strade strette o in corrispondenza dei centri abitati, tali da non consentire l’istituzione del senso unico alternato, ovvero laddove sia manifesta l’impossibilità di interruzione del traffico si potrà procedere con lo scavo di trincee più brevi (30÷50 m) all’interno delle quali sarà posato il tubo di alloggiamento dei cavi, da ricoprire e ripristinare in tempi brevi, effettuando la posa del cavo tramite sonda nell’alloggiamento sotterraneo e mantenendo aperti tratti di scavo in corrispondenza di eventuali giunti *.

Staffaggi su ponti o strutture preesistenti

Qualora il tracciato del cavo prevedesse l’attraversamento di ponti preesistenti, sarà valutata la possibilità di effettuare lo staffaggio sotto la soletta in c.a. del ponte stesso o sulla fiancata della struttura mediante apposite staffe in acciaio, realizzando cunicoli inclinati per raccordare opportunamente la posa dei cavi realizzati lungo la sede stradale (in profondità circa 1,2 m) con la posa mediante staffaggio.

Trivellazione orizzontale controllata

La tecnica sotto descritta potrà essere utilizzata per i vari attraversamenti di corsi d’acqua in genere, di sottoservizi e per incroci con viabilità di primaria e di secondaria importanza. Questo tipo di perforazione consiste essenzialmente nella realizzazione di un cavidotto sotterraneo mediante il radio-controllo del suo andamento plano-altimetrico. Il controllo della perforazione è reso possibile dall’utilizzo di una sonda radio montata in cima alla punta di perforazione, questa sonda dialogando con l’unità operativa esterna permette di controllare e correggere in tempo reale gli eventuali errori.

Le interferenze sono in tutto rispondenti alle disposizioni delle vigenti leggi, in particolare per quanto riguarda i calcoli statici e saranno realizzate secondo le regole della buona tecnica.

Indagine del sito e analisi dei sottoservizi esistenti

L’indagine del sito e l’attenta analisi dell’eventuale presenza di sottoservizi e/o qualsiasi impedimento alla realizzazione della perforazione, è una fase fondamentale per la corretta progettazione di una perforazione orizzontale. Per analisi dei sottoservizi, e per la mappatura degli stessi, soprattutto in ambiti urbani fortemente compromessi, è consigliabile l’utilizzo del sistema “Georadar”. Mentre in ambiti suburbani, dove la presenza di sottoservizi è minore è possibile, mediante indagini da realizzare c/o gli enti proprietari dei sottoservizi, saperne anticipatamente l’ubicazione.

Realizzazione del foro pilota

La prima vera e propria fase della perforazione è la realizzazione del “foro pilota”, in cui il termine pilota sta ad indicare che la perforazione in questa fase è controllata ossia “pilotata”. La “sonda radio” montata sulla punta di perforazione emette delle onde radio che indicano millimetricamente la posizione della punta stessa. I dati rilevabili e sui quali si può interagire sono: Altezza, Inclinazione, Direzione, Posizione della punta.

Il foro pilota viene realizzato lungo tutto il tracciato della perforazione da un lato all’altro dell’impedimento che si vuole attraversare (strada, ferrovia, canale, pista aeroportuale ecc.). La punta di perforazione viene spinta dentro il terreno attraverso delle aste cave metalliche, abbastanza elastiche così da permettere la realizzazione di curve altimetriche. All’interno delle aste viene fatta scorrere dell’aria ad alta pressione ed eventualmente dell’acqua. L’acqua contribuirà sia al raffreddamento della punta che alla lubrificazione della stessa, l’aria invece permetterà lo spurgo del materiale perforato ed in caso di terreni rocciosi, ad alimentare il martello “fondo-foro”.

Generalmente la macchina teleguidata viene posizionata sul piano di campagna ed il foro pilota emette geometricamente una “corda molla” per evitare l’intercettazione dei sottoservizi esistenti. In alcuni casi però, soprattutto quando l’impianto da posare è una condotta fognaria non in pressione, è richiesta la realizzazione di una camera per il posizionamento della macchina alla quota di perforazione desiderata.

Allargamento del foro pilota

La seconda fase della perforazione teleguidata è l’allargamento del “foro pilota”, che permette di posare all’interno del foro, debitamente aumentato, un tubo camicia o una composizione di tubi camicia generalmente in PEAD. L’allargamento del foro pilota avviene attraverso l’ausilio di strumenti chiamati “Alesatori” che sono disponibili in diverse misure e adatti ad aggredire qualsiasi tipologia di terreno, anche rocce dure. Essi vengono montati al posto della punta di perforazione e tirati a ritroso attraverso le aste cave, al cui interno possono essere immesse aria e/o acqua ad alta pressione per agevolare l’aggressione del terreno oltre che lo spurgo del materiale.

Posa in opera del tubo camicia

La terza ed ultima fase che in genere, su terreni morbidi e/o incoerenti, avviene contemporaneamente a quella di “alesaggio”, è l’infilaggio del tubo camicia all’interno del foro alesato. La tubazione camicia generalmente in PEAD, se di diametro superiore ai 110 mm, viene saldata a caldo preventivamente, e ancorata

ad uno strumento di collegamento del tubo camicia all’asta di rotazione. Questo strumento, chiamato anche

“girella”, evita durante il tiro del tubo camicia che esso ruoti all’interno del foro insieme alle aste di perforazione.

Figura 24: TOC Fase 1 - Realizzazione foro pilota con controllo altimetrico

Figura 2: TOC Fase 2 - Alesaggio del foro pilota e tiro tubo camicia

Figura 3: TOC Sezioni tipo

Ricopertura e ripristini

Al termine delle fasi di posa la trincea di scavo sarà definitivamente richiusa (in caso di posa su strade) con strato di binder e, a seguito di naturale assestamento dei materiali cementizi utilizzati per la richiusura della trincea, si provvederà alla definitiva posa del tappetino di usura.

Si procederà poi alla realizzazione degli interventi di ripristino che comprendono tutte le operazioni necessarie per riportare il territorio attraversato nelle condizioni ambientali precedenti la realizzazione dell’opera.

Le opere di ripristino previste possono essere raggruppate nelle seguenti due tipologie principali: ripristini geomorfologici ed idraulici e ripristini della vegetazione.

Preliminarmente si procederà alle sistemazioni generali di linea, che consistono nella ri-profilatura dell’area interessata dai lavori e nella ri-configurazione delle pendenze preesistenti, ricostruendo la morfologia originaria del terreno e provvedendo alla riattivazione di fossi e canali irrigui, nonché delle linee di deflusso eventualmente preesistenti. La funzione principale del ripristino idraulico è essenzialmente il consolidamento delle coltri superficiali attraverso la regimazione delle acque, evitando il ruscellamento diffuso e favorendo la ricrescita del manto erboso.

Nel caso di posa in aree a vegetazione naturale, si passerà al ripristino vegetale, avente lo scopo di ricostituire, nel più breve tempo possibile, il manto vegetale preesistente i lavori. Il ripristino avverrà mediante:

ricollocazione dello strato superficiale del terreno se precedentemente accantonato, inerbimento e messa a dimora, ove opportuno, di arbusti e alberi di basso fusto. Per gli inerbimenti verranno utilizzate specie erbacee adatte all’ambiente pedoclimatico, in modo da garantire il migliore attecchimento e sviluppo vegetativo possibile.

Le aree agricole saranno ripristinate al fine di restituire l’originaria fertilità.

6.2.2.3. Organizzazione del cantiere – Sottostazione di Utenza

Le operazioni per la costruzione della sottostazione di utenza sono legate essenzialmente alla tipologia delle opere civili e delle apparecchiature funzionali all’esercizio, il cui sviluppo impone spostamenti circoscritti delle risorse e dei mezzi meccanici utilizzati all’interno di una determinata area di cantiere che sostanzialmente coincide con l’area in cui sorgerà la sottostazione. In generale le operazioni si articoleranno secondo le fasi elencate nel modo seguente:

-

organizzazione ed allestimento del cantiere;

-

realizzazione opere civili, apparecchiature elettriche, edifici e cavidotti di stazione;

-

lavori elettromeccanici ed elettrici;

-

dismissione del cantiere e ripristino delle aree.

Organizzazione ed allestimento del cantiere

Relativamente agli interventi da realizzare presso la Sottostazione di utenza, essi ricadono all’interno della recinzione della stazione e pertanto ci si limiterà a delimitare le aree di lavoro con idonee recinzioni metalliche ed a utilizzare, per quanto possibile, la viabilità di stazione esistente senza creare nuovi accessi o piste.

Pertanto, per tale fase prevede essenzialmente la predisposizione di apposite recinzioni, vie di accesso e circolazione. Saranno realizzate dapprima le strutture necessarie all’individuazione degli accessi, delle vie di circolazione e degli ingombri massimi e, solo successivamente, si procederà all’interno della zona del cantiere per la realizzazione delle recinzioni.

Per lo spostamento tra le varie aree di lavoro verranno utilizzate piste di cantiere realizzate all’interno del perimetro della sottostazione e la viabilità esistente all’esterno della stessa, prestando la massima cautela e attenzione negli spostamenti. Le vie di transito saranno mantenute curate e non saranno ingombre di materiali che ostacolino la normale circolazione.

Il traffico di mezzi pesanti all’interno del cantiere sarà incanalato lontano dai margini di scavo. Saranno imposti limiti di velocità per gli autoveicoli e le macchine operatrici. Tutti i materiali e/o attrezzature saranno trasportati in condizioni di stabilità.

Realizzazione opere civili, apparecchiature elettriche, edifici e cavidotti di stazione

L’intervento per la realizzazione della sottostazione sarà suddiviso in varie attività che possono essere riassunte come segue:

- Sbancamento e consolidamento quota parte di terreno;

- Posa e collegamento rete di terra;

- Costruzione nuove fondazioni apparecchiature BT/MT/AT e portale di arrivo linea per il collegamento con la SE di TERNA;

- Costruzione vasche trasformatori e opere accessorie (ove previsto);

- Formazione strade, rete fognaria e sistemazione generali;

- Costruzione nuovi fabbricati;

- Realizzazione viabilità interna di stazione.

Lavori elettromeccanici ed elettrici

I lavori elettromeccanici comprendono:

- Montaggio di carpenteria tubolare e tralicciata;

- Movimentazione e montaggio nuovi trasformatori;

- Montaggio di apparecchiature BT/MT/AT (interruttori, sezionatori, etc);

- Esecuzione dei collegamenti BT/MT/AT (isolatori, conduttori, morsetteria, armamenti).

I lavori elettrici comprendono:

- Posa e collegamenti di cavi e quadri elettrici BT per i fabbricati;

- Impianto di illuminazione esterna normale e di emergenza della stazione;

- Montaggio d’impianti tecnologici all’interno dei fabbricati (illuminazione, riscaldamento, distribuzione F.M., rilevazioni fumi, controlli ingressi, telefonici);

- Collaudi apparecchiature e attivazioni e messa in servizio.

Dismissione del cantiere e ripristino dei luoghi

Al termine delle attività di realizzazione, si procederà alla rimozione del cantiere, dopo aver disattivato le reti di alimentazione degli impianti (idrico ed elettrico). Per quanto possibile si ridurrà al minimo la movimentazione manuale dei carichi. Prima della chiusura del cantiere si rimuoveranno baraccamenti, recinzioni, cartelli e ogni materiale non utilizzato o di risulta del cantiere e si ripristinerà lo stato dei luoghi originario.