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Le origini di un movimento disconosciuto.

Secondo capitolo Ernesto Laclau e La ragione populista.

3.3. Le origini di un movimento disconosciuto.

Prima di analizzare brevemente le cause che hanno contribuito alla nascita e all’affermazione dei partiti populisti nel contesto europeo, può essere utile studiarne succintamente le origini. Infatti, se la maggior parte degli studiosi sono concordi nel sostenere una sorta di processo per tappe nell’affermazione del populismo in Europa, le origini di questo movimento, disconosciuto o riconosciuto per contrasto, identificato nell’altro da sè da attaccare politicamente e mediaticamente, non sono altrettanto certe. Mentre alcuni autori parlano di populismo già per identificare alcuni tratti del periodo fascista e alcune correnti della Resistenza italiana, come fa ad esempio Marco Tarchi, altri autori preferiscono retrodatare ancora la “data” di nascita del fenomeno in esame. Ad esempio Alberto Asor Rosa, in uno degli studi classici sul populismo italiano524

scritto nella seconda metà degli anni Sessanta, trova tracce dell’ideologia populista già nella vita e nel percorso politico-culturale di molti intellettuali progressisti italiani. In particolare, per lo studioso italiano, il populismo coincideva con “una visione mitizzata e nostalgica del popolo”525. Asor Rosa, quando parlava di

populismo, intendeva fare riferimento ad una concezione che attribuiva al popolo “una valutazione positiva, sotto il profilo ideologico oppure storico-sociale oppure etico”526. Lo studioso italiano legava, inoltre, molto strettamente il concetto di

popolo e di populismo a quello di nazione, una nazione ancora in fieri e occupata dallo straniero, una nazione insomma in divenire; cosicché Alberto Asor Rosa poteva trovare “le tracce remote [del populismo] […] già in Gioberti […] e naturalmente in Mazzini”527.

Un altro importante studioso italiano come lo storico Nicola Trafaglia, partendo da posizioni nettamente anti-populiste, in una ricostruzione della storia dell’Italia repubblicana, propone di pensare il populismo come “carattere originale della nostra storia”528. Come sottolinea Damiano Palano, secondo lo storico italiano 524 A. Asor Rosa, Scrittori e popolo. Saggio sulla letteratura populista in Italia. Einaudi, Torino 1965. 525 D. Palano (2017),op. cit. p. 65. 526 A. A. Rosa, Scrittori e popolo. Saggio sulla letteratura populista in Italia. In Id., Scrittori e popolo (1965)- Scrittori e massa (2015), Einaudi, Torino 2015, p.19), cit. in D. Palano (2017), op. cit. p. 65. 527 D. Palano (2017), op. cit. p. 66. 528 N. Trafaglia, Dentro e contro. Quando il populismo è di governo, Laterza, Roma-Bari 2015, p. 65.

nella storia repubblicana dell’Italia è possibile riconoscere “i sintomi della sindrome populista già nell’esperienza dell’armatore Achille Lauro”529. Per Nicola

Trafaglia il carattere populista del sistema partitico italiano non sarebbe quindi congiunturale, tanto che egli arriva a sostenere che oggi tutti i partiti italiani siano “infettati dal germe del populismo”530.

Su una posizione per certi versi simile, anche se non assimilabile, con quella di Nicola Trafaglia sembra porsi Giuliano Amato quando sostiene che “il populismo –lo abbiamo visto- è una sorta di virus che abita ab initio nell’organismo della politica e tanto più allarga il suo spazio quanto più la democrazia si ammala”531.

In generale per lungo tempo, le analisi sul populismo si sono caratterizzate in Europa per un prevalere dell’aspetto normativo rispetto a quello descrittivo; cosicché oltre all’identificazione del populismo con una malattia, un virus, o comunque una degenerazione della politica “normale”, l’altra tendenza prevalente è stata quella di associare ed accomunare i movimenti populisti con l’estrema destra, il fascismo ed, in alcuni casi, con il nazismo. In questo senso vanno lette le varie definizioni, soprattutto elaborate da politologi, che tentano di classificare ed identificare le nuove formazioni populiste: così alcuni autori parlano di “populismo di destra radicale”532 avendo in mente in particolar modo il Front National e

l’esperimento del poujadismo, altri studiosi prediligono parlare di “nuova estrema destra”533, altri ancora come Cas Mudde preferiscono riferirsi a queste formazioni

politiche definendole di “destra radicale populista”534. Altri studiosi “forzando el

aparato conceptual, quieren relacionar directamente los partidos aparecidos con en los ochenta con el fascismo o el nazismo”535, seguendo questa linea di pensiero

ad esempio Pietro Ignazi parla di “estrema destra tradizionale”536, o di partiti di

529 D. Palano (2017), op. cit. p. 77. 530 N. Trafaglia (2015), op. cit. p. 65. 531 G. Amato, Partiti e nuovo populismo, disponibile on-line: http://www.segnalo.it/SAGG- ART/POLITICA/2002/AMATO-26APR.htm. 532 H.G. Betz, La droite populiste en Europe. Extrême et démocrate?, Autrement, París 2004. 533 J. L. Rodriguez, De la vieja a la nueva extrema derecha (pasando por la fascinación por el fascismo), Historia Actual Online, num. 9, 2006. Consultabile on-line: http://www.historia- actual.com/hao/pbhaoabs.asp?idi=ESP&pgt= 2&pid=4&pbl=HAO&vol=1&iss=9&cont=9.

534 C. Mudde, Populist Radical Right Parties in Europe, Cambridge University Press, Cambridge 2007.

535 J. Barraycoa, El Populismo en la Europa contemporanea, Verbo, núm. 549-550 2016, pp. 831-851. Cit. p. 843. 536 P. Ignazi, Extreme Right Parties in Western Europe, Oxford University Press, Oxford 2003.

“tradizione fascista”537. Si deve quindi essere d’accordo con Marco Tarchi quando

sottolinea come sia

il caso di notare che il ritardo nella comprensione della natura delle nuove forme di populismo affacciatesi sulla scena politica europea negli ultimi decenni, nonché nell’individuazione delle cause della sua esplosione, è stato determinato dal tempo perso a inquadrarlo nella categoria dell’estrema destra.[…] Per anni, ogni volta che una delle formazioni populiste è uscita dall’anonimato, i meccanismi di allarme informativo sono automaticamente entrati in funzione, segnalando la minaccia di un nuovo fascismo o nazismo in arrivo e individuandone le cause nello smarrimento psicologico che affliggerebbe alcuni settori meno protetti della popolazione nelle fasi di più accelerata trasformazione sociale […]; in questa prospettiva, ai successi elettorali dei partiti populisti è stata assegnata la funzione di termometro delle tensioni sociali degenerate a livello patologico.538

In ogni caso la maggior parte degli autori, come già detto ad inizio del paragrafo 3.1, sono concordi nel sostenere come il populismo in Europa abbia vissuto un percorso caratterizzato da fiammate improvvise d’interesse e da lunghi periodi di declino; come vedremo brevemente nelle prossime pagine, di solito la nascita di questi movimenti è legato a periodi di forti cambiamenti. I partiti populisti del vecchio continente tendono dunque a sorgere in quelle fasi storico- politiche che abbiamo già identificato come “epoche calde”. Per potersi affermare nel contesto europeo della seconda metà del XX secolo, il populismo ha dovuto percorrere un lungo cammino, potremmo dire che il populismo è stato in Europa per molto tempo un movimento carsico. La principale ragione di questo percorso accidentato è individuata da Marco Tarchi quando sostiene che

Nell’Europa del secondo dopo Guerra il populismo non ha avuto, per lungo tempo, vita facile. L’uso che i movimenti e i regimi fascisti avevano fatto

537 C. Mudde (2007), op. cit.

delle sue parole d’ordine, declinandole in chiave autoritaria o totalitaria, ne ha compromesso l’immagine a tal punto da consigliare moderazione e ipocrisia anche a chi sapeva di poter trarre vantaggi dall’uso della retorica che vi si ispira […] sino agli anni Sessanta, negli unici due casi in cui […] le parole del populismo sono state riprese integralmente, ancorché con una circospetta attenzione a evitare incursione sullo scivoloso terreno del nazionalismo (cosa accaduta prima in Italia con il Fronte dell’Uomo qualunque fra il 1944 e il 1948, poi in Francia con il poujadismo fra il 1953 e i l1956 […]), l’accusa di cripto fascismo si è immediatamente levata da più parti.539