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Nominazione, affetto, leader e significanti fluttuanti.

Secondo capitolo Ernesto Laclau e La ragione populista.

2.8. Nominazione, affetto, leader e significanti fluttuanti.

Nelle pagine de La Ragione populista Laclau insiste molto sul fatto che non si deve intendere il significante vuoto come un concetto astratto, né tanto meno come un elemento vago, pre-concettuale o a-concettuale, proprio per questo il significante si identifica, tramite la nominazione, con un nome. Come rileva Visentin, è proprio “l'atto della nominazione [che] costituisce quel significante vuoto che solo può dare vita a una cristallizzazione/identificazione populista”476. Il

significante vuoto s’identifica pertanto con un nome, e tramite questo processo di nominazione riesce a cristallizzare l’identità popolare477. È importante rilevare,

anche in riferimento ai primi populismi realmente esistiti, come il populismo russo di metà Ottocento e quello statunitense di qualche decade successiva, che il nome che cristallizza la catena equivalenziale può essere “una data (il 15M in Spagna), un luogo (Gezi Park in Turchia), anche se il più delle volte è il nome del leader”478. In particolare, “la presenza di un leader è rilevante nella misura in cui

egli esprime un nome”479; infatti anche quando il significante vuoto si identifica

con il “capo”, o per meglio dire con il nome del capo, non per questo lo sottrae dal gioco delle parti, in quanto egli continua a essere inserito nella catena equivalenziale. Pertanto non vi potrà mai essere l’assoluta predominanza del leader sul popolo, ma vi sarà sempre la ricerca di un equilibrio instabile: l'autonomia del leader è sempre parziale. Il nome esprime all’interno del processo di significazione qualcosa di “costitutivamente irrappresentabile”480,

ovvero il fatto che esso non sostituisce interamente il ‘pieno’ del significato, bensì mostra come tale pieno possa esistere perché al suo cuore c'è sempre un vuoto, esiste cioè un significante che non è attaccato a nessun significato. Senza questa irrapresentabilità costitutiva non si potrebbe capire perché Laclau 476 S. Visentin (2016), op. cit. 477 Il tema della nominazione, come si vedrà al largo dell’intero lavoro, riveste un molto importante per questa ricerca, ed in generale per una ricerca che tenti di usare le analisi laclausiane sul populismo. 478 R. Maniscalco (2017), op. cit. p. 235. 479 S. Visentin (2016), op. cit. 480 E. Laclau(2008), op. cit. p. 100.

consideri la costruzione del popolo come una azione intimamente catecresica, ovverosia legata alla necessità di nominare qualcosa di innominabile, di nominare, e quindi costruire, il popolo. Il nome del capo svolge il duplice e contraddittorio ruolo di rappresentante e di rappresentato, di costituente e di costituito, di attore e di autore, di garanzia trascendente dell'identificazione orizzontale tra gli individui e di verticalizzazione egemonica. Il segreto di questa dicotomia in tensione e in equilibrio instabile è il segreto del populismo laclausiano, della sua leadership non pienamente rappresentativa, ma neppure totalmente immanente alla moltitudine di individui che si raggruppano 'in suo nome'. Un segreto che, per essere chiarito, richiede ancora una volta il riferimento a “quella strana combinazione di consenso e di coercizione che Gramsci chiamerà egemonia”481; solo così è possibile spiegare il

ruolo svolto dal leader nel pensiero laclausiano. Il popolo populista sarà quindi costruito su una base duplice, sarà

una construccion compleja- que contiene las dimensiones de la organizacion y la de el/la lider- es un pueblo que no debe ser entendido como aquel que adquiere meramente una identidad a traves de la alienacion imaginaria. La dimension de el/la lider es solidaria con la articulacion equivalencial de las demandas, mientras que la dimension de la organizacion es solidaria con la absorcion de las demandas a traves de la formas institucionales482.

In ogni caso, il nome non è mera descrizione dell’oggetto, ma è “fondamento della cosa”483, ovverosia contribuisce a fare della cosa quello che essa è, a

costruirne la materialità, attraverso un effetto retroattivo della nominazione. Per spiegare questo concetto denso e complesso, che richiede rinvii tanto alla psicoanalisi lacaniana quanto alla linguistica484, Laclau si rifà a ciò che ha sostenuto

Slavoj Zizek in The Sublime object of Ideology485, dove il filosofo sloveno 481 E. Laclau(2008), op. cit. p. 56. 482 P. Biglieri G. Perello (2015), op. cit. p. 60. 483 Ivi, p. 95. 484 Per una più ampia analisi vedasi E. Laclau(2008), op. cit. pp. 95-110. 485 S. Zizek, The Sublime object of Ideology, Verso, Londra-New York 1989.

puntualizza che a “garantire l’identità dell’oggetto in tutte le situazioni […] è l’effetto retroattivo della nominazione stessa: è il nome stesso, il significante, a supportare l’identità dell’oggetto”486.

Identità e unità dell’oggetto, inteso come referente materiale di un nome, sono dunque frutto entrambe del processo di nominazione, anche per questo è importante che il significante non sia semplicemente contingente ma anche vuoto, infatti solo con la sua parziale vacuità è possibile intendere la nominazione come qualcosa di non subordinato “né a una descrizione né a una precedente designazione”487. Come sottolinea Marchart,

Laclau concuerda con esto básicamente [Zizek]: la identidad de cualquier objeto, en su caso la identidad de «el pueblo», no está expresada por el nombre «el pueblo», sino que es el resultado retroactivo del propio proceso de nominar. Por consiguiente, nominar se vuelve productivo en un sentido nuevo, pues deja de estar restringido al momento de la designación pura, como en el bautizo original de Kripke, para asumir una dimensión performativa488.

Il nome/significante vuoto funziona come la condicio sine qua non affinché nella concatenazione di domande particolari emerga un piano universale; è l’introduzione di un elemento di eterogeneità nell’omogeneità sociale: anche per tale ragione il filosofo argentino parla di una produttività sociale del nome, perché esso introduce nella società un principio di innovazione e/o di sovversione. Inoltre, una volta che il nome è divenuto il significante di ciò che è eterogeneo ed “eccessivo in una particolare società, eserciterà un’attrazione irresistibile su

qualsiasi domanda che sia vissuta come insoddisfatta e come eccessiva ed

eterogenea rispetto alla cornice simbolica esistente”489.

Affinché sia possibile il processo di significazione e di nominazione, è necessario che la “dimensione affettiva”490 giochi un ruolo importante. Seguendo le 486 Ivi, p. 95. 487 E. Laclau(2008), op. cit. p. 99. 488 O. Marchart(2006), op. cit. p. 44. 489 E. Laclau(2005), op. cit. pp. 102-103. Corsivo nel testo. 490 E. Laclau(2008), op. cit. p. 65.

indicazioni di Laclau l’affetto, la parte emotiva, la dimensione non razionale sono “necessarie al processo di significazione” 491 ; senza questa componente

risulterebbe infatti “impossibile” il carattere performativo del nome/significante vuoto. Per tale motivo solo tramite un investimento affettivo, che Laclau definisce come “radicale”, è possibile la costruzione di un nuovo popolo. Senza questa componente sarebbe impossibile che un oggetto parziale non sia più percepito come “una parte di un tutto, ma [come]una parte che è il tutto”492. L’oggetto parziale, dunque, cessa di essere solamente una particolarità che evoca una totalità, “e diventa[…] il nome della totalità”493 stessa. Questo investimento

affettivo è un investimento radicale perché nasce sempre da una mancanza, da un essere manchevole della società, e quindi dipende sempre, almeno in qualche misura, da una aspirazione alla pienezza. Un investimento radicale altro non fa che rendere un oggetto particolare “l’incarnazione di una pienezza mitica. L’affetto è l’essenza stessa dell’investimento”494. Evidentemente il carattere passionale del

populismo, che molto spesso viene stigmatizzato, tanto a livello giornalistico, quanto dalla letteratura scientifica, per Laclau è invece un elemento che rafforza il discorso populista, e anzi è una delle condizioni di possibilità affinché si costruisca un popolo.

La costruzione teorica finora descritta può essere sintetizzata graficamente con la figura f1. In questo caso, in una società, o meglio in uno spazio sociale- discorsivo, una serie di domande eterogenee ( D’ D’’ D’’’ D’’’’...) non ricevono risposta dal sistema politico e una di esse, nel nostro caso D’, assurge al ruolo di significante vuoto, cristallizzando una catena equivalenziale e creando un’identità collettiva, un popolo. Questa situazione è, va da sé, una semplificazione della realtà, è infatti possibile che che il regime oppressivo stesso si impegni in un’operazione egemonica e tenti di assorbire in maniera trasformistica (per usare un termine

491 Ivi, p. 105.

492 E. Laclau(2008), op. cit. p. 107. 493 Ivi, p. 108.

gramsciano) alcune delle domande d’opposizione. In tal modo il regime può destabilizzare la frontiera che lo separa dal resto della società495.

Il regime potrebbe tentare di “spezzare la catena equivalenziale del fronte popolare per mezzo di un’altra catena equivalenziale, in cui alcune domande popolari (non esaudite) vengono assorbite e articolate in nessi completamente diversi”496.

f1

È quindi possibile che il regime tenti di offuscare, spostare la frontiera antagonista. Questa nuova situazione è illustrata nella figura f2. In questo caso D’ “subisce la pressione strutturale di due catene antagoniste (...). Abbiamo così due modi di costruire il popolo come attore storico. Il modo in cui il significato di D’ verrà stabilizzato dipenderà dall’esito della lotta egemonica”, ovvero dal prevalere di una 'visione' del significante stesso. Per Laclau significante vuoto e significante fluttuante “andrebbero concepiti dunque come dimensioni spaziali, e

495 J. Butler E. Laclau S. Zizek (2000), op. cit. p. 303. 496 E. Laclau(2008), op. cit. p. 124.

analiticamente distinguibili di ogni processo di costruzione del popolo”497; mentre

il significante vuoto “concerne la costruzione di un’identità popolare, una volta data per assodata la presenza di una frontiera stabile”498, il significante

fluttuante499 tenta di capire e spiegare gli spostamenti della frontiera antagonista.

L’importanza del significante fluttuante è tale, che l’autore argentino arriva a sostenere che “è nell'essenziale indecidibilità tra 'vuoto' e 'fluttuante' – che possiamo ora ridefinire indecidibilità tra l'omogeneo e l'eterogeneo, […] – che ha luogo il gioco politico”500. 497 Ivi, p. 126. 498 Ivi, p. 125.

499 Esempi classici dei significanti fluttuanti sono i concetti di democrazia, giustizia, libertà. Anche altri significanti possono assurgere a questo ruolo, ad esempio in Italia e in Spagna, nel corso degli ultimi anni, la domanda sociale di cambiamento, con le sue varie declinazioni possibili e contingenti, è stata tra le più soggette alla fluttuazione. Questo aspetto verrà approfondito nel corso dei prossimi capitoli.