CAPITOLO III. IL CASO DEL GRUPPO ASSICURAZIONI GENERALI 48
3.2 Le performance di sostenibilità del Gruppo Generali 51
Fin dal 2005, il Gruppo redige un Rapporto di sostenibilità per “tenere traccia” delle performance socio-‐ambientali. Il rapporto si rivolge ad un pubblico ampio: cioè a chiunque abbia scelto di soddisfare i propri bisogni di protezione, lavoro, affidamento di
capitali, e chiunque faccia parte della comunità dove Generali opera. Nello specifico, nel Report di Sostenibilità è stato tenuto conto delle persone verso cui il gruppo ha responsabilità e dei soggetti in grado di influenzare l’andamento del gruppo. Questi sono stati riconosciuti in: personale, forza di vendita, comunità finanziaria, clienti, comunità, partner contrattuali e ambiente.
Come detto prima, la fase di turnaround affrontata dal Gruppo ha imposto una revisione dei temi più importanti. L’analisi di materialità (così come definita dalle G4), è stata uno dei punti centrali di questa fase, è stata effettuata dalla funzione Group Social Responsability (responsabile anche della redazione del Rapporto di Sostenibilità), con il supporto di una società specializzata, ed ha coinvolto il top management del Gruppo. Va specificato che, la funzione Group Social Responsability, è coordinata dal Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo55 a cui fanno capo le attività riguardanti i rapporti istituzionali, i rapporti con i media, la comunicazione esterna, la comunicazione interna, l’immagine e gli eventi, e la Corporate Social Responsability.
L’analisi sopra menzionata può essere vista come un processo dinamico che, oltre ad essere utile per comunicare le performance che maggiormente interessano agli stakeholder, serve a guidare le funzioni interne nell’individuazione degli ambiti nei quali è opportuno focalizzare le iniziative per migliorare gli impatti del gruppo sull’ambiente e sulla società. Il processo è stato svolto seguendo quattro fasi ben definite che hanno portato alla definizione della matrice di materialità (Fig. 6): utile strumento non solo di comunicazione, ma anche di controllo. Le fasi sono state le seguenti:
1. Identificazione di tutti i potenziali aspetti di sostenibilità influenti per le attività di Generali o condizionati in modo significativo da queste. Per questa fase sono state usate tre diverse tipologie di fonti quali: documenti aziendali, documenti esterni e standard/iniziative multi stakeholder internazionali. Il risultato è stato l’identificazione di circa 150 aspetti di sostenibilità.
2. Valutazione delle priorità attraverso il coinvolgimento del top management. La valutazione è stata determinata dall’impatto per il Gruppo delle singole tematiche
55Questa figura fa parte del group management commitee, cioè, del comitato internazionale responsabile
per la definizione delle priorità strategiche del gruppo. Il comitato ha l’obiettivo di favorire l’allineamento tra le unità di business del gruppo e di garantire un processo decisionale più efficace e condiviso.
e dall’interesse per gli stakeholder esterni. Questo ultimo elemento è stato valutato sulla base della percezione del top management e delle analisi già condotte.
3. Approvazione. Infatti, contestualmente al Report di Sostenibilità, il Consiglio di Amministrazione ha approvato anche la matrice di materialità.
4. Pubblicazione dei risultati. Il risultato finale del processo, è stato l’identificazione di 21 tematiche di sostenibilità, classificate in base alla loro significatività per il Gruppo (asse delle ordinate) e all’influenza sulle valutazioni e sulle decisioni degli stakeholder (asse delle ascisse). Inoltre, sono state suddivise in tematiche come trend globali o trend specifici del Gruppo. Nel primo caso, ci si riferisce a elementi che influenzano la generalità delle imprese; mentre nel secondo, ci si riferisce solamente a quegli aspetti che sono specifici del contesto di Generali e del suo network di stakeholder. Per favorire una più ampia comprensione e gestione di tali tematiche, per ognuna di esse, sono state elencate le categorie di stakeholder su cui impattano, dentro e fuori dell’organizzazione; ed è stato illustrato il riferimento alle categorie/sottocategorie o aspetti delle G4 e altri riferimenti (per esempio, la tematica “soluzioni assicurative che incentivino comportamenti sostenibili e responsabili” impatta su tutto il Gruppo, i clienti, la comunità e l’ambiente, e si riferisce alla sub-‐categoria “responsabilità di prodotto”, aspetto “portafoglio prodotti”).
La redazione del Report di sostenibilità è stata fatta seguendo l’opzione “in accordance – Core” delle G4 e le G4 Sector Disclosures per i Financial Services. Queste ultime, sono il supplemento alle Linee Guida standard per le aziende che operano nel settore dei servizi finanziari.
Le performance di sostenibilità economica
In questa categoria di indicatori, Generali ha considerato come materiali solamente gli aspetti riguardanti la performance economica e la presenza sul mercato.
Il primo aspetto è stato affrontato rendicontando l’indicatore EC2. Per questo indicatore, non sono state fornite informazioni quantitative (finanziarie), come previsto dalle G4, ma sono stati messi in luce i rischi e le opportunità derivanti dai cambiamenti climatici. Questo perché, data l’imprevedibilità delle catastrofi derivanti dai cambiamenti climatici, non è facile fornire delle stime economico-‐finanziarie precise e al contempo con un elevato grado di attendibilità. Generali ha constatato che tali fenomeni sono destinati ad aumentare sia in termini di intensità e frequenza, sia di aree geografiche interessate, che sempre più comprendono territori densamente abitati e con insediamenti produttivi. Quindi, se da una parte ciò determina un aumento dei risarcimenti a carico degli assicurati, dall’altra, vi è una crescente richiesta di coperture assicurative, con l’opportunità di promuovere la vendita di prodotti esistenti e di svilupparne di nuovi. I rischi derivanti dai cambiamenti climatici, ovvero dalle catastrofi naturali, sono stati classificati – all’interno del sistema di risk management aziendale – tra i rischi assicurativi relativi al Segmento Danni. La loro misurazione è stata effettuata attraverso un modello quantitativo finalizzato alla determinazione del requisito di capitale economico.
Relativamente al secondo aspetto, è stato rendicontato l’indicatore EC6, evidenziando che, nei sette principali Paesi ove opera, il 94,8% dei dirigenti è di nazionalità locale ossia nato nello stesso paese dove il Gruppo opera. Questo ha permesso di mantenere un forte accento sulle problematiche locali, sebbene l’azienda operi su scala internazionale.
Le performance di sostenibilità ambientale
Il Codice di Condotta del Gruppo prevede esplicitamente che lo sviluppo economico e sociale sia basato, oltre che sul rispetto dei fondamentali diritti umani e del lavoro, anche sulla tutela dell’ambiente, cui il Gruppo contribuisce favorendo la riduzione degli impatti ambientali diretti, derivanti dalle attività operative, e di quelli indiretti associati alla catena del valore56. Tale impegno è sottolineato dalla definizione e approvazione, nel 2014, della nuova Politica di Gruppo per l’Ambiente e il Clima. Per dare attuazione a tale politica, e per gestire gli aspetti ambientali più significativi, è stato implementato (dal 2009) un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) di Gruppo che rispetta i requisiti della norma ISO 1400157. Nel SGA vengono considerati sia gli impatti diretti, cioè quelli riconducibili all’esercizio dell’attività da parte del Gruppo, sia gli impatti indiretti, cioè quelli che associati a processi di acquisto, progettazione ed erogazione dei prodotti assicurativi e finanziari e all’attività istituzionale di investimento.
Si analizzano ora gli indicatori relativi alla performance di sostenibilità ambientale. Essendo una società del settore finanziario, l’uso di materiali non è un aspetto particolarmente rilevante. L’unico materiale che l’azienda ha rendicontato, è stato l’utilizzo di carta. Nel 2014 l’azienda ha consumato 67.957 quintali di carta (EN1), registrando quindi un aumento del 10,8% rispetto al 2013. Inoltre, anche la quota di carta ecologica certificata è peggiorata, passando dal 90,7% del 2013 all’87,4% del 2014. Gli obiettivi relativi a tale aspetto sono: la riduzione del 15% del consumo di carta, ed il raggiungimento del 95% di carta ecologia entro il 2020.
Il consumo di energia (EN3) è stato pari a 743.978 Gigajoule, segnando una riduzione (EN6) del 9,7% rispetto all’anno precedente. Questo importante risultato è stato
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Politica di Gruppo per l’Ambiente e il Clima (www.generali.com)
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Tale norma è arrivata alla sua seconda edizione nel 2004, (la prima è stata emessa nel 1996) Rappresenta uno standard internazionale che ha lo scopo di descrivere i requisiti di un sistema di gestione finalizzato alla gestione ed al miglioramento progressivo delle prestazioni ambientali di un’organizzazione. Il sistema di gestione proposto da tale norma, si basa sul modello del cosiddetto ciclo di Deming o ciclo PDCA (Plan, Do, Check, Act).
possibile grazie alla costruzione di un impianto di trigenerazione58 nel centro di elaborazione dati di Mogliano Veneto (tra i più grandi, e che svolge attività per conto di tutto il Gruppo), che ha consentito di risparmiare il 21,8% dei consumi energetici per tale impianto. Nonostante questi buoni risultati, il consumo di energia elettrica da fonte rinnovabile, è sceso dal 76% del 2013 al 71,8% dell’ultimo periodo. All’interno dell’indicatore EN3, Generali ha anche fornito i dati relativi al consumo di energia, specificando il consumo per ognuno dei paesi inclusi nel SGA ed il tipo di fonte energetica. Questo può essere un ottimo strumento per sensibilizzare i responsabili dell’uso di energia per ogni paese. Per ridurre il consumo di energia, l’azienda si è impegnata a: ridurre del 25% il consumo di energia elettrica pro capite e del 25% il consumo di gas naturale e gasolio entro il 2020.
Il consumo di acqua (EN8) è stato pari a 539.259 m3 segnando una diminuzione del 4,2% rispetto al 2013. L’obiettivo per questo indicatore è di arrivare ad una riduzione del 15% entro il 2020. Sebbene non in linea con le Linee Guida del GRI, l’azienda ha avviato in Germania dei sistemi di raccolta e recupero dell’acqua piovana che, adeguatamente filtrata e trattata, viene usata per scopi sanitari. Ciò ha permesso di raccogliere e riutilizzare 350.000 litri d’acqua, a dimostrazione del forte impegno verso questo aspetto.
Riguardo alle emissioni, sono riportate sotto (tabella 6), le emissioni di gas ad effetto serra (GHG) distinte nelle tre categorie (scope). Per rendicontare tali emissioni, Generali ha adottato l’approccio della norma ISO 14064-‐159 e del Greenhouse Gas Protocol60. Inoltre, per tenere sotto controllo in maniera più efficace le emissioni di gas ad effetto serra, Generali, sin dal 2011, redige annualmente un inventario delle emissioni di GHG in cui, con riferimento al SGA, sono quantificate, analizzate e rendicontate in modo chiaro, dettagliato e trasparente le emissioni di GHG del Gruppo.
58 Impianto che consente la produzione congiunta di energia elettrica, termica e frigorifera.
59Norma internazionale che specifica i principi ed i requisiti per quantificare e riportare sull’emissione e
la riduzione di gas ad effetto serra. Include i requisiti per la progettazione, lo sviluppo, la gestione, la rendicontazione e la verifica delle emissioni di gas ad effetto serra di un’organizzazione.
60È un documento sviluppato dal World Resources Institute (WRI) e dal World Business Council on
Sustainable Development (WBCSD) che determina gli standard internazionali per misurare e rendicontare sull’emissione di gas ad effetto serra.
Tabella 6. Emissioni di gas ad effetto serra.
Dalla tabella è possibile notare che vi è stato un aumento nelle emissioni di CO2. Nel proprio Report di Sostenibilità, invece, l’azienda metta in mostra di aver ottenuto una riduzione del 5,3% riguardo alle emissioni di GHG da Scope1 e Scope2. La tabella presente nel sito aziendale, infatti, relativamente al 2013, non riporta le quantità di emissioni così come verificate dall’organismo di certificazione, ma altri valori.
Nonostante questi risultati non brillanti, Generali ha intrapreso varie iniziative per favorire la riduzione delle emissioni di CO2. Per esempio, si è impegnata nella promozione del ricorso a video e teleconferenze; nell’adozione di una travel policy che privilegia l’uso dei mezzi pubblici al posto dell’auto privata; nell’iniziativa “No Travel Week” che prevede che per una settimana al mese tutti i dipendenti lavorino dalla propria sede senza effettuare trasferte. Con quest’ultima iniziativa, che è stata messa in pratica da febbraio 2015, l’azienda ha stimato di ottenere delle riduzioni di CO2 pari a 8.000 t CO2.
Rispetto al 2013, i rifiuti prodotti (EN22) sono aumentati del 2,8% attestandosi a 74.536 quintali. Al contempo, però, la percentuale di rifiuti raccolti con modalità differenziata ha raggiunto l’81,4% (aumentando di 2 punti percentuali rispetto al 2013). Questo è stato possibile grazie alle campagne di comunicazione interna finalizzate alla sensibilizzazione dei dipendenti; e grazie alla presenza di contenitori per la raccolta differenziata di carta, cartone, plastica, vetro ed alluminio, presenti in ogni sede.
Volendo calcolare l’indice ES, vengono presi in considerazione solamente gli indicatori che misurano la sostenibilità ambientale nel 2014, e confrontati con i relativi indicatori rendicontati nel 2013. Questi sono: EN1, EN3, EN6, EN15, EN16, EN17. L’indicatore EN19, sebbene presente nel Report di Sostenibilità non viene preso in considerazione perché non vi è stata una diminuzione delle emissioni di GHG, ma piuttosto un aumento. Prima di calcolare l’indice, va specificato che l’analisi potrebbe non essere completamente coerente dato che il Report del 2014 è stato compilato seguendo la nuova versione delle Linee Guida del GRI, cioè la G4, e non la G3.1, come nel 2013.
Applicando la formula (1) presente nel capitolo 2, l’indice ES risulta pari a -‐1,32. Generali è quindi un’organizzazione “Environmental awareness”, la sostenibilità ambientale rappresenta un punto cardine della strategia aziendale, ma le azioni intraprese per migliorare tale categoria devono ancora mostrare i loro effetti completi. Questi saranno ben visibili solo nel medio/lungo periodo.
Le performance di sostenibilità sociale
Per un’azienda del settore finanziario, e che impiega circa 80 mila dipendenti, le performance di sostenibilità sociale sono probabilmente l’aspetto più importante della sostenibilità. Rispetto a questa categoria, i più importanti stakeholder considerati sono stati i dipendenti, a cui è dedicata la maggior parte degli indicatori.
Il numero totale di nuovi dipendenti è salito a 5.199, (+14,7% rispetto al 2013), di cui 2.693 donne, con un tasso di assunzione pari al 10,9%. In linea con l’indicatore LA1, Generali ha fornito anche il numero di donne neoassunte 2.693 con un tasso di assunzione pari al 10,9% (12,4% relativo alle donne). Il numero di dipendenti cessati è stato pari a 5.495 (+6,7% rispetto al 2013), di cui 2.585 donne, con un tasso di turnover pari all’11,5% (11,9% relativamente alle donne). Per l’indicatore LA2, non sono stati forniti dati quantitativi, ma Generali specifica che i benefit forniti sono legati al Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, ai Contratti Integrativi Aziendali ed alle normative locali. Nel caso di riorganizzazioni aziendali, alla rappresentanza dei lavoratori è stata fornita un’adeguata informativa almeno 30 giorni (LA4) prima di avviare l’attuazione (25 giorni prima nell’ipotesi di trasferimento d’azienda). In Francia, il periodo minimo è stato ridotto ad 8 giorni prima della comunicazione ufficiale ai sindacati.
Generali ha investito molto nella formazione e nell’educazione dei propri dipendenti. Nel 2014 sono state erogate mediamente 32,8 ore di formazione per i dipendenti (+8,3%) e 31,7 ore per le dipendenti (+7,8). Inoltre, le ore medie di formazione sono aumentate per ogni categoria di lavoratori, fatta eccezione che per i funzionari (LA9). Per favorire la formazione e l’aggiornamento professionale (LA10), il Gruppo ha lanciato un programma di Mobilità Internazionale. Dall’altro lato, però, non sono stati intrapresi programmi di assistenza per i dipendenti in vista di pensionamento o che hanno terminato il rapporto di lavoro. Nel 2014, vi è stata una riduzione del numero di dipendenti che in media è stato valutata nelle performance e ai fini dello sviluppo della carriera (LA11): si è passati dal 73,7% del 2013 al 63,1% dell’ultimo periodo. Questo calo è stato dovuto ad una drastica riduzione della percentuale relativa ai produttori.
Per tenere sotto controllo la diversità e le pari opportunità (LA12), Generali ha rendicontato; l’organico per ogni livello (dirigenti, funzionari, impiegati, produttori, altri); le donne per ogni livello; l’organico per fasce d’età (≤34, 35-‐44, 45-‐54, ≥55); l’organico donne per fasce d’età; ed il numero di dipendenti disabili. Dai dati presentati nel Report, si nota la diminuzione del numero di impiegati, soprattutto quelli di sesso maschile e nella fascia ≤34.
Per quanto riguarda la pari remunerazione per gli uomini e le donne (LA13), è da segnalare che esiste ancora una disparità di trattamento, in particolare nelle categorie degli impiegati e dei produttori, e che non sono da registrarsi notevoli miglioramenti rispetto all’esercizio precedente.
Mentre nel 2013 l’organizzazione aveva evidenziato che la formazione sul tema della corruzione (SO4) aveva coinvolto circa 1/3 dei dipendenti, per il 2014 non sono stati forniti dati a riguardo. Nel 2014, ci sono state però, 257 (-‐33 %) segnalazioni per incidenti di corruzione (SO5): 21 (+50%) hanno riguardato la violazione dei diritti umani e 132 (-‐51%) episodi di corruzione. Le azioni intraprese sono state il licenziamento, l’adozione di misure disciplinari e lo scioglimento dei contratti. Non sono state però segnalate azioni legali riguardanti pratiche di corruzione contro le società del Gruppo o i loro dipendenti.
L’attenzione di Generali verso i clienti è stata molto forte. Per questo, nel 2014, è stata svolta una ricerca mirata a valutare la conoscenza e l’apprezzamento della clientela per il brand Generali e per i suoi prodotti. Attraverso tale ricerca, condotta intervistando 20
mila clienti in 21 paesi, l’azienda è stata in grado di identificare alcuni aspetti rilevanti (PR5) per aumentare la customer satisfaction.
Per quanto riguarda il rispetto della privacy (PR8), nel 2014, Generali ha registrato, nelle società assicurative presenti nei 7 principali Paesi, 178 reclami (-‐53%) provenienti dai clienti e riconosciuti come legittimi. La maggior parte di tali reclami erano legati alla trasmissione di dati impropria e all’uso non corretto.
Il Gruppo, ha anche rendicontato alcuni indicatori previsti dal supplemento per le società del settore dei servizi finanziari. Il valore monetario dei premi derivanti da prodotti a valenza sociale (FS7) è stato pari a 1.385 milioni di euro (+5%), ed ha rappresentato circa il 3,6% dei premi lordi emessi complessivi (nel 2013 rappresentava solo il 2,4%). I premi erogati e derivanti da prodotti a valenza ambientale, invece, sono stati pari a 2.093 milioni di euro (+31%) ed hanno rappresentato circa il 3,6 % dei premi lordi emessi complessivi (contro il 2,4% del 2013). L’indicatore FS11 richiede di riportate la percentuale di asset soggetti allo screening ambientale, sia negativo che positivo. Gli attivi oggetto di screening negativo sono stati pari al 61,5% del totale degli attivi in gestione. L’azienda si sta impegnando molto anche sotto questo profilo, visto che nel 2013, lo screening aveva riguardato solamente il 49,8% degli attivi.
In questo caso, si ritiene poco sensato calcolare il Social Sustaianbility Index dato l’elevato grado di divergenza, relativo agli indicatori di performance di sostenibilità sociale, presente tra la versione 3.1 e la versione 4 delle Linee Guida del GRI.