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Le prestazioni a favore dei lavoratori somministrati

Nel documento ANNUARIO DEL LAVORO 2013 (pagine 183-187)

e il ruolo degli enti bilaterali

di Cecilia Porro

La tutela dei lavoratori in somministrazione, data altresì la peculiarità del settore, è sempre stata oggetto dell’attenzione delle parti sociali.

Infatti, se prendiamo in considerazione le disposizioni del contratto collettivo del 2002, si può notare come fossero già presenti delle forme, seppur embrionali, di tutele quali, ad esempio, il riconoscimento di un’indennità in caso di invalidità e di infortunio o la costituzione di un fondo di garanzia per la tutela del reddito. Tali prestazioni hanno poi trovato seguito nel contratto collettivo del 2008, a cui va riconosciuto il merito di aver introdotto delle specifiche e ulteriori prestazioni a favore dei lavoratori somministrati, ponendole a capo della bilateralità.

Come si evince dalle piattaforme di rinnovo presentate dalle organizzazioni sindacali lo scorso ottobre, l’obiettivo prioritario è quello di «ripensare complessivamente la governance di settore attraverso un rafforzamento dei livelli di rappresentanza, adeguando e rinnovando gli strumenti della bilateralità». Nello specifico, si vuole dare maggiore centralità al sistema bilaterale perché questo possa diventare «sintesi degli interessi dei lavoratori, delle agenzie e delle parti sociali, anche attraverso un rafforzamento della bilateralità nel territorio che può diventare, se ben costruita, un ottimo strumento di governance per il

* Intervento pubblicato in Boll. spec. ADAPT, 16 aprile 2013, n. 11.

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contrasto al dumping sempre più evidente tra Agenzie a discapito dei lavoratori».

Questa volontà di accrescere il ruolo degli enti bilaterali nel settore della somministrazione di lavoro si concretizza in una serie di richieste aventi ad oggetto, innanzitutto, la previsione di una maggiore contribuzione (pari allo 0,50%) in capo alle APL a favore dell’ente bilaterale.

Accanto ad una «revisione delle voci di spesa computabili nei fondi riservati alle parti», si trova poi la proposta di iscrizione presso l’ente bilaterale Ebitemp di tutti i lavoratori con missioni pari o superiori a 30 giorni, con un contributo di 1/5 della quota a carico delle Agenzie così da contribuire, per i lavoratori in possesso dei requisiti, ad incrementare il sistema delle prestazioni bilaterali.

Il rafforzamento della bilateralità si riscontra, altresì, nella previsione, da parte delle sole Felsa-Cisl e Uiltemp, di apposite pratiche di accesso alle prestazioni della bilateralità di settore attraverso gli sportelli sindacali oppure mediante le stesse APL che abbiano provveduto all’accreditamento presso Ebitemp o che trattengano il contributo associativo sindacale ai dipendenti che ne facciano richiesta (mediante firma di delega sindacale allegata al Ccnl con un contributo dello 0,80%

al lordo della quota d’iscrizione, il tutto accompagnato da una distinta di dettaglio).

Oltre alla proposta delle sigle sindacali di versare i ratei di 13a, 14a, le ferie maturate e non godute e ROL da parte delle APL ad Ebitemp, che li verserà a sua volta semestralmente ai lavoratori, viene comunemente disposta l’intenzione di istituire una Borsa Lavoro dei lavoratori somministrati, composta dai dati anagrafici e professionali, anche attraverso l’integrazione con lo strumento del libretto esperienziale.

Infine, per gli obiettivi inerenti al diritto d’informazione, per l’iscrizione ad Ebitemp dei lavoratori, per la determinazione dell’Anzianità di Settore, per la Borsa Lavoro, per il confronto sulle PAL parte delle richieste prevedono che si costituisca, presso Ebitemp, una banca dati di tutti i lavoratori in somministrazione, accessibile alle organizzazioni sindacali nazionali e a quelle territoriali per quanto di loro competenza.

Una volta descritte le principali richieste sindacali in materia di bilateralità, per cercare ora di ricostruire le attuali prestazioni a favore dei lavoratori che operano nel mercato del lavoro attraverso il contratto di somministrazione, è interessante ricordare come nel vigente contratto collettivo sia riconfermato, al fine dell’erogazione delle prestazioni nei

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confronti dei lavoratori somministrati, che l’Ente nazionale bilaterale paritetico opera in un sistema di relazioni sindacali coerenti con gli obiettivi di sviluppo e di qualificazione produttiva e occupazionale del settore.

Sulla base di tale principio, molteplici sono gli ambiti di intervento per garantire una maggiore tutela ai lavoratori. Tra questi troviamo innanzitutto la maternità, per la quale è prevista un’indennità c.d. una tantum di 1.400 euro quando non spetta l’indennità INPS relativa alla maternità obbligatoria oltre ad un contributo di 80 euro mensili per le spese di asilo nido fino al terzo anno di età del bambino.

Contributi una tantum sono previsti altresì per il sostegno al reddito e per la mobilità territoriale: nel primo caso è pari ad una indennità di disponibilità mentre nel secondo corrisponde ad un importo fino ad un massimo di 700 euro.

Anche in ambito sanitario sono presenti delle tutele quali i rimborsi e sussidi per far fronte alle spese sanitarie sostenute dai lavoratori, dai figli e dal coniuge fiscalmente a carico, il rimborso delle spese per grandi interventi chirurgici nonché per cure odontoiatriche e protesi.

Inoltre, nella specifica ipotesi dell’infortunio sul lavoro sono garantite specifiche indennità in caso di invalidità temporanea, invalidità permanente grave e morte.

Per quanto riguarda, infine, l’accesso al credito vengono erogate prestazioni di credito al consumo e prestiti di carattere sociale.

Nonostante, dunque, l’articolato sistema di tutele, le piattaforme di rinnovo richiedono di sostenere, rafforzare e ampliare, ancora di più, le attuali prestazioni bilaterali. Nello specifico, oltre ad una definizione di nuove prestazioni inerenti la mobilità dei lavoratori ed il sostegno alle politiche abitative, si propone di aumentare l’importo del contributo mensile per l’asilo nido (da 80 a 100 euro mensili), il contributo legato alla maternità (pari al doppio rispetto alla richiesta dell’indennità di disponibilità) e il valore della prestazione di sostegno al reddito (nella misura di 1180 euro come previsione dell’indennità di disponibilità), abbassando il requisito di anzianità previsto da 132 a 90 giorni e così rimodulando, contestualmente, la platea dei destinatari in funzione di coloro che già usufruiscono delle prestazioni di Aspi e mini-Aspi.

Invece, a proposito dell’anzianità di settore, è previsto per tutti i lavoratori a tempo determinato e a tempo indeterminato, che siano impegnati in missioni inferiori ai periodi occorrenti per la maturazione degli scatti di

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anzianità presso l’utilizzatore al raggiungimento dei 36 mesi di anzianità nel settore, un contributo una tantum di 150 euro. Affinché tali previsioni trovino concreta attuazione, si ritiene dunque essenziale riconoscere un ruolo sempre più rilevante in capo alla bilateralità in quanto strumento in grado di far confluire e di tutelare gli interessi dei lavoratori, delle parti sociali e delle agenzie per il lavoro.

L’obiettivo perseguito, all’interno di tale disegno, è quello di porre al centro del sistema contrattuale il lavoratore stesso e di garantire, pari tempo, congruità ed esigibilità delle prestazioni. A questo si aggiunge, altresì, l’istanza di un rafforzamento della rappresentanza che, attraverso una diversa articolazione territoriale, si prefigge di supportare efficacemente il lavoratore nel suo percorso lavorativo al fine di garantirgli una maggiore e ulteriore tutela.

Il rinnovo del contratto collettivo non rappresenta solo una necessità oggettiva, ma un progetto notevole e ambizioso che ha come scopo quello di costruire nuovi diritti e nuove tutele, rilanciando dal territorio il ruolo della rappresentanza, della contrattazione e della bilateralità.

In una fase così delicata per il sistema delle relazioni industriali, il nuovo contratto rappresenta così un’importante sfida per le parti coinvolte, caratterizzata dalla volontà di accrescere il settore in un momento di crisi economica che non pare ancora scemare i suoi effetti.

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