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Le Repubbliche di Cabardino-Balcaria, Karačai-Circassia e Adighezia

Nelle Repubbliche della Cabardino-Balcaria, Karačai-Circassia e Adighezia i conflitti sono dovuti alla suddivisione territoriale degli anni ’20, che ha costretto quattro popoli (due turchi, i balcari e i karačai, e due caucasici, i cabardini e i circassi) a coabitare, facendo sì che le rivalità emergessero tra etnie minoritarie e non fossero dirette verso Mosca.

Entrambe le popolazioni, quelle turche e quelle caucasiche, mirano ad una ricomposizione amministrativa su base etnica ma non si sono finora verificati scontri significativi, se non in misura discreta, nella Repubblica della Karačai-Circassia,

76 Il Caucaso: il conflitto osseto/inguscio, in:

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principalmente grazie alla comune fede islamica, che ha permesso che non si arrivasse ad un vero e proprio scontro.77

Le rimostranze circasse sono dovute all’esodo di questa popolazione in seguito all’occupazione imperiale russa che ha fatto in modo che circa 10 milioni di discendenti di queste popolazioni si ritrovino in Europa, Asia e America. Le richieste di questa popolazione alla Federazione russa riguardano la concessione della doppia cittadinanza ai circassi della diaspora, il riconoscimento del torto subito e, infine, la creazione di un’unica entità amministrativa circassa che riunisca cabardini, circassi e adighi.78

A fine anni ’80 i movimenti nazionalisti locali aumentarono sensibilmente, e furono poi seguiti da una fase di “sospetto”, in cui i turchi temevano che i circassi stessero cospirando per concretizzare il progetto della Grande Circassia, e i circassi, a loro volta temevano la costituzione di un grande stato pan-turco.

Già negli anni ’90 la situazione sembrava essersi normalizzata e la questione etnica fu ripresa solo al momento delle elezioni; le autorità russe infatti erano solite cercare di accontentare tutte le nazionalità, assicurando posti di potere all’una o all’altra secondo le necessità del momento.79 Una presenza militare più massiccia è

diventata indispensabile in Cabardino-Balcaria nell'ottobre del 2005, in seguito ad un attacco di estremisti ceceni ai palazzi governativi di Nal'čik che ha provocato decine di vittime.

Fino al 2010, le tre repubbliche erano inserite nel Distretto Federale Meridionale ma l’introduzione del nuovo distretto del Caucaso del Nord ha separato la Repubblica di Adighezia, rimasta nel distretto meridionale, dalla Cabardino-

77 Cfr. W. Gorecki, op. cit., Pianeta Caucaso. Dalla Circassia alla Cecenia: un reportage ai confini

dell’Europa, pp. 110-113.

78 Cfr. E. Murdaca, op. cit., Le olimpiadi e la questione circassa, pp. 143-149, in Limes, Grandi giochi

del Caucaso.

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Balcaria e Karačai-Circassia, entrate a far parte del nuovo distretto. Negli ultimi anni, inoltre, si è assistito ad un’escalation di violenze dovute all’estremismo islamico che si è diffuso nella zona.80

Nel compenso, comunque, le tensioni di tipo interetnico nelle tre Repubbliche si sono dimostrate molto meno accese che in altri luoghi del Caucaso.

Il Daghestan

La vasta e complessa Repubblica del Daghestan rappresenta un soggetto particolare rispetto alle repubbliche nord-caucasiche: ha subito il dominio dell’Impero ottomano, persiano, mongolo e si è scontrata per anni contro la Russia. Il risultato di ciò è una mescolanza di etnie, culture e lingue pressoché unica al mondo: in questa regione, infatti, si parlano circa trenta lingue e quattordici sono le nazionalità ufficialmente riconosciute, secondo le volontà del PCUS, oltre a molte altre minori non riconosciute.

Il Daghestan è stato anche uno dei territori dove l’amministrazione russa è stata maggiormente osteggiata tanto che, per evitare ulteriori scontri e sollevazioni popolari, il PCUS decise di evitare il coinvolgimento delle etnie daghestane nelle deportazioni del 1944 e del 1947.81

Durante la perestrojka le élite nazionali si svilupparono in associazioni socio- culturali che negli anni ’90 diedero vita ad una miriade di nazionalismi diversi, ognuno

80 E. Cassano, Il Caucaso: la criminalità dilagante del Far West russo, in:

http://www.eastjournal.net/archives/44081, 19/06/2014.

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legato ad una diversa etnia o ad un clan, che avanzarono richieste non solo locali ma sul Daghestan intero, che non portarono però ad alcun cambiamento significativo.

Nel 1991, tuttavia, Eltsin decise di cambiare lo status del Daghestan, trasformandolo in una repubblica autonoma. Con la fine del sistema sovietico, inoltre, i Lesghi del Daghestan tentarono di unirsi con i connazionali che risiedevano nell’Azerbaigian, così la comunità cecena avanzò pretese sui territori occupati dai Lachi; si verificarono numerosi scontri in tutto il territorio ma nessuna nazionalità si rivelò in grado di prevalere sulle altre.82

Nel 1994, all’epoca del primo conflitto in Cecenia, la popolazione si era mostrata solidale nei confronti della vicina Repubblica accogliendone i profughi e, in alcune circostanze, unendosi alla resistenza. Le autorità temevano che si potessero alleare ai ceceni ma così non è successo, a causa della permanenza dell’élite sovietica al potere.83

Nel Daghestan oltre alle tensioni fra le due confessioni islamiche, sunnita e sciita, dal 2004 ad oggi si registrano una serie crescente di attacchi in stile guerriglia e attentati contro le truppe russe stanziate presso le basi militari di Budёnnovsk, Kaspijsk e Bujnaksk. Ciò sembra far pensare ad un tentativo di risvegliare il sentimento antirusso tra la popolazione, perpetrato probabilmente da jihadisti, ribelli e indipendentisti riuniti nell’autoproclamato Emirato del Caucaso contro Mosca.84

Questa regione è diventata, ultimamente, anche a causa della povertà in cui versa la popolazione e della corruzione dilagante, la più instabile della Federazione, soggetta a continui attacchi terroristici. Mosca teme un’escalation di violenza, in

82 Cfr. A. Ferrari, op. cit., Il Caucaso, popoli e conflitti di una frontiera europea, p. 76. 83 Ibidem

84 M. Loi: Daghestan, Russia: il nuovo centro del terrore, in:

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quanto il Daghestan si trova in una zona chiave e le connessioni con le guerre in Medioriente potrebbero portare allo scoppio di un conflitto armato.85

Una possibile soluzione che potrebbe portare alla normalizzazione della situazione potrebbe essere quella di aumentare il grado di autonomia da Mosca.