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Il riconoscimento giuridico del principio di autodeterminazione dei popoli in Russia

Nel documento I conflitti etnici e geopolitici nel Caucaso (pagine 117-121)

Unione Europea

4.2 La comunità internazionale

4.2.1 Il riconoscimento giuridico del principio di autodeterminazione dei popoli in Russia

Con la rivoluzione di febbraio del 1917 tutti i cittadini della Russia poterono finalmente godere non solo dei diritti e delle libertà civili, ma anche di quelli culturali e nazionali. Il nuovo governo appoggiò le richieste dei movimenti nazionali e nel mese di novembre del 1917 venne emanata la “Dichiarazione dei diritti dei popoli della Russia”207 nella quale si dichiarava l’uguaglianza e la sovranità di tutti i popoli della Russia, si aboliva ogni discriminazione etnica, confessionale e nazionale, oltre al libero sviluppo delle minoranze sul territorio russo.

Si proclamava, inoltre, “il diritto dei popoli della Russia alla libera autodeterminazione, fino alla separazione e alla costituzione di uno stato indipendente”. La prima applicazione pratica di questo diritto avvenne con il riconoscimento dell’indipendenza della Polonia e della Finlandia.

Nella Costituzione della Repubblica Socialista Sovietica Russa del 1918208 già nel Capitolo I viene affermata la natura federale della RSR, e la sua formazione sulla base “di una libera unione di nazioni libere”. Il diritto all’autodeterminazione dei popoli viene anche addotto ad argomentazione per l’ottenimento di una pace democratica e l’uscita della Russia dalla Prima guerra mondiale.

Nella Dichiarazione sulla formazione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche del 1924209 viene ribadita la natura “volontaria” alla Federazione,

individuata come forma migliore di unione dei lavoratori di nazionalità diverse. Viene inoltre confermato il diritto di secessione e viene istituito, infine, il Soviet delle

207 La Dichiarazione dei diritti dei popoli della Russia è consultabile all’indirizzo:

http://www.dircost.unito.it/cs/pdf/19171115_russiaDichiarazione_ita.pdf

208 Il testo della Costituzione della RSFSR è consultabile all’indirizzo:

http://www.dircost.unito.it/cs/pdf/19180710_russiaCostituzione_ita.pdf

209 Il testo della Costituzione sovietica del 1924 è consultabile all’indirizzo:

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Nazionalità, rappresentante gli interessi delle varie etnie, che assieme al Soviet dell’Unione, che rappresentava le Repubbliche, formava il Comitato Esecutivo Centrale. Ciascuna Repubblica Socialista Sovietica possedeva una propria Costituzione, che, ovviamente, era basata su quella federale e alla quale non vi si poteva contrapporre.

Una nuova Costituzione federale venne emanata da Stalin nel 1936,210 alla luce dei cambiamenti avvenuti nell’URSS: qui si ribadiva la forma di Stato federale, con le Repubbliche che godevano degli stessi diritti e l’elenco delle diverse ripartizioni territoriali e delle autonomie presenti in ciascuna Repubblica federata; le divisioni territoriali sono effettuate secondo il principio teorico di assegnare ad ogni etnia un territorio, ma nella pratica ciò, piuttosto che rispondere alle aspirazioni dei movimenti nazionali, servì per dividere e controllare meglio le diverse popolazioni sul territorio.

L’Unione Sovietica è stata tra i Paesi firmatari, nel 1945, della creazione delle Nazioni Unite, allo scopo di garantire pace e sicurezza al mondo, e dopo la ratifica del suo Statuto ne è diventata membro permanente. Lo Statuto delle Nazioni Unite211 è stato firmato il 26 giugno del 1945 a San Francisco e in questo documento il principio di autodeterminazione dei popoli è ribadito sia nell’art. 1 par. 2, che tratta dello sviluppo di relazioni pacifiche tra stati, sia nell’art. 55, sul rispetto del principio dell’uguaglianza dei diritti e sulle iniziative delle Nazioni Unite per assicurare rapporti pacifici tra le nazioni. La partecipazione dell’URSS a questa organizzazione internazionale le ha imposto anche il rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,212 approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre

1948.

210 Il testo della Costituzione sovietica è consultabile all’indirizzo:

http://www.dircost.unito.it/cs/pdf/19361205_urssCostituzione_ita.pdf

211 Lo statuto delle Nazioni Unite è disponibile in italiano all’indirizzo:

http://www.unric.org/it/documenti-onu-in-italiano/19

212 Il testo della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo è consultabile all’indirizzo:

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L’Unione Sovietica ha preso parte, nel 1973, alla Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa,213 conosciuta anche con l’acronimo CSCE tenutasi ad Helsinki, al fine di promuovere la pace e la sicurezza in Europa, divisa a causa della Guerra Fredda. La Conferenza si è conclusa dopo due anni di lavoro con la firma solenne di un Atto Finale,214 che impegnava i firmatari al rispetto degli obblighi assunti in materia di rispetto dei diritti umani e ad accettare i confini tra gli stati, che potevano, tuttavia, variare pacificamente.

Nella Dichiarazione sui principi che guidano le relazioni tra gli stati partecipanti, un “decalogo” incluso nell’Atto Finale di Helsinki, sono elencati alcuni punti cardine della Conferenza, tra i quali troviamo il rispetto del principio di sovranità, il non ricorso alla forza e la risoluzione pacifica delle controversie, l’inviolabilità delle frontiere, il non intervento negli affari interni degli altri stati e l’autodeterminazione dei popoli.

È alla luce delle dichiarazioni firmate nei decenni passati che è nata l’ultima Costituzione dell’Unione Sovietica, approvata nel 1977 dopo mesi di verifiche popolari,215 quando la situazione geopolitica sovietica era ormai mutata considerevolmente, passando dall’isolamento a superpotenza diplomaticamente attiva e in competizione con gli Stati Uniti.

Nell’art. 28 si afferma che “la politica dell’URSS mira (…) al sostegno alla lotta dei popoli per la liberazione nazionale e il progresso sociale (…)”, mentre nell’art. 29 sono elencati i principi che riflettono i cambiamenti delle relazioni dell’URSS con gli altri stati, quali: “l’eguaglianza sovrana, la rinuncia all’uso della forza, l’inviolabilità delle frontiere, l’integrità territoriale, la risoluzione pacifica delle

213 Per maggiori informazioni riguardanti l’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in

Europa che dal 1° gennaio 1995 ha sostituito la Csce, si veda: http://www.osce.org/it

214 L’Atto Finale della Conferenza è consultabile all’indirizzo:

https://www.osce.org/it/mc/39504?download=true

215 La Costituzione sovietica del 1977 è disponibile all’indirizzo:

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controversie, il non intervento negli affari interni, il rispetto dei diritti e delle libertà dell’uomo, il diritto all’autodeterminazione dei popoli”; nell’art. 72, infine, viene ribadito il diritto di ogni repubblica federata di secessione dall’Unione Sovietica.

È importante notare, tuttavia, e non solo per il caso sovietico, che esiste una notevole discrepanza tra quanto scritto nelle Dichiarazioni e nella Costituzione sovietica del 1977 e il rispetto che queste disposizioni godevano nella realtà dei fatti: un esempio è riscontrabile nell’invasione sovietica all’Afghanistan del 1979, una chiara inosservanza dell’art. 29 della Costituzione sull’inviolabilità delle frontiere, che l’URSS giustificò con la richiesta di aiuto militare da parte del governo afgano di allora.

Alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo fa riferimento anche la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali,216 firmata a Roma il 4 novembre 1950 e in vigore oggi in tutti i paesi membri del Consiglio d’Europa, di cui fanno parte dalla seconda metà degli anni ’90 anche in Russia e nelle repubbliche caucasiche.217 La Convenzione sancisce la tutela dei diritti fondamentali umani a livello europeo e la possibilità di far ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo nel caso di mancato rispetto degli impegni in materia di rispetto e protezione dei diritti dell’uomo.

A seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica tutte le Repubbliche Socialiste Sovietiche si sono trovate a dover adeguare le proprie istituzioni e si sono dotate, con esiti diversi da Repubblica a Repubblica, di una Carta Costituzionale, la quale, in base agli accordi internazionali stipulati dai diversi paesi, deve rispettare le norme e i principi riconosciuti dalla comunità internazionale.

216 Il testo è disponibile al seguente indirizzo: http://www.echr.coe.int/Documents/Convention_ITA.pdf 217 La Convenzione è stata sottoscritta inizialmente dai dodici membri del Consiglio d’Europa che nel

corso degli anni si è ampliato fino ad includere attualmente 47 paesi, inclusi la Russia, membro effettivo dal 28 febbraio 1996, la Georgia, dal 27 aprile 1999 e Armenia e Azerbaigian, entrambi dal 25 gennaio 2001.

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Nel documento I conflitti etnici e geopolitici nel Caucaso (pagine 117-121)