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2.4 Partecipazioni in joint venture: IAS 31

2.4.2 Le tipologie di joint venture

Dopo aver definito la joint venture, lo IAS 31 ne identifica tre categorie: -gestioni a controllo congiunto;

-beni a controllo congiunto; -entità a controllo congiunto.

La prima tipologia si riferisce alla gestione di risorse in modo comune tra due o più imprese allo scopo di raggiungere dei determinati obiettivi, senza però costituire una società separata. In questo modo, ciascun soggetto aderente all’accordo, continua a disporre delle proprie risorse. Per illustrare questo tipo di joint venture lo IAS 31 fornisce un esempio in cui due o più ventures combinano le loro attività, le loro risorse e la loro esperienza per la produzione, la commercializzazione e la distribuzione di uno specifico prodotto (un aereo). Le varie fasi del processo produttivo sono sviluppate da ciascun singolo partecipante in modo separato, inoltre, ciascuno sopporta

192 VERGANI, Op. cit., p. 50. 193 Cfr. Ibid.

194 Ibid.

Controllo congiunto

Le decisioni strategiche finanziarie ed operative dell'attività richiedono il consenso unanime della

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i propri costi e riceve una parte del profitto in base a quanto determinato nell’accordo195.

La seconda tipologia si differenzia dalla prima in quanto oltre alla condivisione delle risorse, è presente la condivisione della proprietà di uno o più beni apportati alla joint

venture o acquistati e utilizzati per le sue finalità. È importante sottolineare che anche

qui, come nella casistica precedente, è assente la creazione di un’entità giuridica separata per raggiungere gli obiettivi posti, inoltre, è presente nell’accordo, la specificazione della quota di costi che ogni singolo partecipante deve sostenere e la quota di profitti spettante. Lo IAS 31 espone questa categoria di joint venture attraverso l’esempio di due compagnie di estrazione di petrolio, le quali possono controllare congiuntamente e utilizzare un oleodotto196.

La terza tipologia, a differenza delle due precedenti, comporta la costituzione di un’entità autonoma il cui controllo è detenuto dai partecipanti dell’accordo attraverso delle partecipazioni. «Tale società controlla i beni della joint venture, sostiene

passività e costi e realizza ricavi. Essa può stipulare contratti in proprio nome e ottenere finanziamenti per realizzare gli scopi della joint venture»197.

Lo IAS 31 anche per quest’ultima categoria fornisce un esempio: un’impresa inizia un’attività in uno Stato estero insieme alle autorità governative del luogo, costituendo un’entità distinta, la quale viene controllata congiuntamente dall’impresa e dall’autorità governativa.

Per comprendere meglio quanto appena esposto, si riporta la seguente tabella riepilogativa.

Tab. 2 198: Le tipologie di joint venture

195 Cfr. BIANCHI, PEDOTTI, “IFRS 11, “Joint arragements”: principali novità rispetto allo IAS 31”,

Contabilità finanza e controllo, 8/9/2012, p. 651.

196 Cfr. Ibid.

197 VERGANI, Op. cit., p. 51. 198

Ibid.

Oggetto del controllo Costituzione di

un'entità separata Suddivisione dei costi e dei benefici Gestioni a controllo congiunto Ciascun partecipante ha il

controllo sulle proprie risorse No In base l'accordo contrattuale

Beni a controllo congiunto I singoli beni appportati alla

joint venture No

In base alla quota di ciascun partecipante sui beni ad utilizzo congiunto

Entità sottoposte a controllo congiunto

La società sottoposta al

controllo congiunto Si

In base alla quota di partecipazione detenuta nella società costituita

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Relativamente alle tre tipologie di joint venture sopracitate, il principio contabile 31 descrive il connesso trattamento contabile.

Per le gestioni a controllo congiunto ciascun venturer deve rilevare nel proprio bilancio d’esercizio, e di conseguenza nel proprio consolidato, le attività e le passività che ha deciso di attribuire alla joint venture, registra inoltre in conto economico i relativi costi sostenuti e la quota di ricavi ad esso spettante. «Non vi è alcuna

procedura di consolidamento in quanto le attività e le passività in oggetto restano iscritte analiticamente nel patrimonio dell’impresa partecipante all’accordo»199.

Per i beni a controllo congiunto ogni venturer contabilizzerà nel proprio bilancio, la sua quota dei beni a controllo congiunto, classificata secondo la natura, le passività sostenute, la sua quota di passività riferita alla joint venture sostenuta con gli altri

venturer, i proventi e gli oneri che si condividono in questa forma di collaborazione e

qualsiasi costo sostenuto con riferimento alla sua partecipazione all’accordo200. Anche questa fattispecie, come nel caso precedente, non è interessata ad alcuna operazione di consolidamento.

«Per entrambe queste fattispecie lo IAS 31 neanche prevede l’obbligo di predisporre un bilancio distinto, sebbene i partecipanti abbiano comunque la facoltà di produrre rendiconti gestionali separati in grado di evidenziare il risultato economico della joint venture»201.

Per l’entità a controllo congiunto, l’esistenza di un soggetto giuridico indipendente, comporta che l’entità stessa effettui le registrazioni contabili e predisponga i bilanci in conformità agli International Financial Reporting Standard, mentre, ciascun venturer deve consolidare nel proprio bilancio consolidato la partecipazione che detiene. Il consolidamento di tale partecipazione può avvenire attraverso uno dei due metodi (alternativi tra di loro), previsti dallo IAS 31: il consolidamento proporzionale (considerato il metodo da privilegiare) o il metodo del patrimonio netto (considerato il trattamento contabile alternativo) ma, con l’obbligo di utilizzare il medesimo metodo per tutte le partecipazioni in entità a controllo congiunto. Giustamente il principio contabile indica questi due metodi in quanto la presenza del controllo congiunto non

199 ANDREI, AZZALI, GAVANA, LAI, RINALDI, SACCON, VIGANÓ, Op. cit., p. 116. 200 Cfr. GHIOTTO, PIGNOTTI, Op. cit., p. 230.

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consente l’identificazione di un’unica controllante e pertanto, impedisce l’utilizzo del metodo integrale, il quale presuppone il controllo individuale, diretto o indiretto202. Esistono tre eccezioni dall’applicazione dei due metodi di consolidamento e sono del tutto analoghe a quelle già illustrate per lo IAS 28.

A chiarimento di quanto sopra esposto si riporta la seguente figura.

Fig. 4203: Criteri contabili applicabili alle joint venture