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Cap 3 La foresta di São Tomé

3.2.1 Leggi forestali ed enti governat

che condizionano l’isola anche a livello sociale ed ambientale.

La biodiversità insulare richiede, quindi, cure e protezioni costanti, nonché ottime capacità gestionali delle risorse naturali al fine di garantire la loro conservazione e uno sviluppo sostenibile duraturo. A questo proposito, la soluzione migliore da attuare è quella di creare delle aree protette per preservare le risorse ambientali del territorio seppur garantendo la produttività dell’economia. Questa pianificazione, per essere efficace e mantenersi nel tempo, deve considerare il pieno coinvolgimento della popolazione locale in ciascuna fase del progetto. Questo per solidificare il legame tra l’uomo e il suo territorio nativo, creare un maggiore senso di proprietà e responsabilità verso l’ambiente e promuovere la risoluzione dei problemi partendo da iniziative locali.

3.2.1 Leggi forestali ed enti governativi

Subito dopo l’indipendenza, il governo di São Tomé e Príncipe ha cercato di riprendersi dalle debolezze economiche del passato, concentrandosi esclusivamente sullo sviluppo dell’agricoltura e della pesca. Le linee generali della politica forestale sono state definite solo nel 1985 con un piano che metteva in primo piano la foresta come risorsa di sviluppo socioeconomico del Paese. Questo piano differenziava già una zona di foresta protetta, nella quale non si potevano tagliare alberi o costruire infrastrutture, da quella di produzione. Tutt’oggi, la raccolta forestale, quando autorizzata, avviene solo nelle foreste secondarie e nelle foreste d’ombra delle piantagioni. Tuttavia, «A special permit issued by the Directorate responsible for forestry is required to fell trees anywhere other than on farmland. Such a permit is normally granted only when accompanied by a serious justification of the need to fell said tree(s)» (Amsallem I., 2002: 89).

Chiunque voglia tagliare un albero per utilizzarne il legno, deve chiedere e pagare un’autorizzazione alla Direção da Floresta di São Tomé. «A: [...] Aqui, se caso a família quere cortar algumas arvores é necessário chegar ao ponto mais alto e pedir a permissão das florestas para cortar algumas arvores para a construção de casas»36 (Anastácio,

36 A: […] Qui, se una famiglia vuole tagliare degli alberi è necessario andare nel punto più alto e chiedere il

intervista del 09.11.19). Se la persona possiede un suo terreno nelle piantagioni, allora può chiedere di tagliare un albero specifico nella sua parcela37. Tuttavia, se un albero, crescendo, blocca il passaggio lungo la strada, allora viene tagliato automaticamente dalle persone addette al mantenimento delle strade38. Questo albero viene tagliato e lasciato ai margini della strada, cosicché il padrone del terreno può decidere se utilizzarlo o lasciarlo là. Se, invece, a chiedere l’autorizzazione è una persona che non possiede un terreno, lo Stato sceglie un albero da tagliare in un luogo che fa parte della foresta cuscinetto. Per ogni albero tagliato, lo Stato ne pianta uno nuovo in modo tale da favorire la riforestazione. Infine, l’autorizzazione non serve se una persona vuole tagliare degli alberi nel suo giardino di casa39. Il Decreto sulla Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani (n. 36/99) del 12 novembre 1999, descrive il quadro giuridico per la raccolta, il trasporto, lo smistamento e lo smaltimento finale dei rifiuti solidi urbani. Si stabilisce, inoltre, la distanza di 500 metri da mantenere tra le discariche e le aree residenziali, le aree di sviluppo agricolo e zootecnico, le aree protette, le fonti, i fiumi e il lungomare.

La Legge Fondamentale sull'Ambiente (legge 10/99), pubblicata nel Diário da República n° 15 del 31 dicembre 1999, stabilisce i principi generali di comportamento nel settore ambientale. Rilevante è l’articolo 13 che stabilisce il princípio do Poluidor -

Pagador (chi inquina paga), secondo il quale chiunque causi, volontariamente o

involontariamente, danni ambientali, deve pagare per il ripristino dell’habitat naturale danneggiato. Nello stesso giorno, è stata pubblicata anche la Legge sulla Conservazione della Fauna, della Flora e delle Aree Protette (legge n. 11/99), che afferma il valore della Questa è la traduzione letteraria di una frase detta da Anastácio nell’intervista del 09.11.19 (p. 137). Come “punto più alto” intende il luogo politicamente o amministrativamente più alto nella gerarchia a cui chiedere l’autorizzazione per il taglio degli alberi; mentre, con “chiedere il permesso alle foreste” intende l’organo amministrativo chiamato Direção da Floresta. 37 Le piantagioni sono divise in parcelas. Una parcela equivale ad un ettaro di terra. 38 Nell’intervista del 0611.19, Brice accenna a questo progetto di pulizia delle strade interne alle piantagioni, sovvenzionato dall’Unione Europea. Dopo l’indipendenza e prima della nascita di questo progetto, nessuno si occupava di queste strade, che erano quasi completamente ricoperte dalla vegetazione. 39 Informazioni date da Brice durante l’intervista del 06.11.19 (p.128).

foresta come il più importante di tutti e il dovere dello Stato e della popolazione di proteggerlo. La Legge Forestale (legge n. 05/2001) del 31 dicembre 2001, definisce la caccia, la pesca o la cattura di specie selvatiche espressamente vietate nei Parchi nazionali e nelle riserve naturali (art. 5 o). Stabilisce, inoltre, il ruolo del ranger forestale quale protettore della foresta. Infine, la Estratégia Nacional para a Conservação da Diversidade Biológica e il Plano Nacional do Meio Ambiente para o Desenvolvimento Sustentável del Ministero delle Risorse Naturali e dell’Ambiente delineano i piani d’azione a breve e a lungo termine di protezione ambientale e conservazione della biodiversità, con lo scopo di identificare le minacce ambientali e proporre delle soluzioni (Da Graça Vera Cruz Mandinga L., 2018: 58).

La Costituzione di São Tomé e Príncipe prevede nell’articolo 10 l’obiettivo di «preservar o equilíbrio harmonioso da natureza e do ambiente» (Da Graça L. e Mandinga V. C., 2010: 57); inoltre, la Legge Ambientale nel primo articolo afferma che «todos os

cidadãos têm direito a um ambiente humano e ecologicamente equilibrado e o dever de o defender» (ibid.). In realtà, al momento, l’instabilità del governo saotomense e la

mancanza di personale per far applicare le leggi rendono la politica ambientale ancora insoddisfacente. L'applicazione pratica e il corretto intervento delle autorità, nel rispetto delle disposizioni normative, necessitano ancora di molti miglioramenti. Basti solo pensare che prima del 2007, anno della stesura del decreto n. 2/2007, il Ministero delle Risorse Naturali e dell'Ambiente di São Tomé e Príncipe non aveva ancora chiari i suoi poteri amministrativi e politici, la sua organizzazione e le sue funzioni principali. Ora il Ministero comprende al suo interno la Water Energy Company (EMAE), la Direzione delle Risorse Naturali e dell'Energia (DRNE), la Direzione Generale dell'Ambiente (DGA) e l'Istituto Nazionale di Meteorologia (INM).

Tuttavia, è il Ministero dell’Economia il responsabile della gestione e dell’esecuzione delle politiche relative alla silvicoltura, nonché all’agricoltura, alla pesca, alla caccia, allo sviluppo rurale e al turismo, il quale fa parte della Direzione della Pianificazione Agricola, del Dipartimento zootecnico, della Direzione forestale, della Direzione della pesca, della Direzione del turismo e dell'ospitalità e della Direzione del commercio. Si occupa, quindi, della pianificazione forestale, della protezione e della

conservazione della flora e della fauna, della promozione della silvicoltura e del patrimonio nazionale, selvatico e agricolo.

Infine, l’ECOFAC (Ente di Gestione dell'Ecosistema Forestale dell'Africa Centrale), sovvenzionato dall'Unione Europea, è l'organismo che si occupa della ricerca, dello sviluppo e della gestione sostenibile degli ecosistemi di São Tomé e Príncipe, nonché del controllo e della gestione del parco naturale Obô.

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