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Cari piccoli amici,

ieri pomeriggio ho lasciato la mia casa. Mi sentivo come in un sogno: quando l'auto svoltò l'angolo della strada, girai la testa fissando il mio sguardo; volevo imprimere quell'immagine nella mia mente nel caso in cui non avessi più rivisto i miei cari sotto quel pergolato completamente rivestito di foglie di legumi e non fossi più riuscita a svegliarmi da quel sogno!

I bambini sono stati con me fino all'ultimo istante: uscii di casa, mi accompagnarono in auto e scortarono la vettura.

Nella tristezza, mi sentivo profondamente onorata. Che benedizione Bing Xin: ricevere l'amore puro ed innocente di questi bambini e gioire di emozioni così spontanee e profonde!

Il treno non era ancora partito. Il mio fratellino Bing Ji se ne andò all'ultimo momento non appena ebbe realizzato quanto quel momento fosse difficile; costantemente aggrappato alla manica del vestito di Bing Shu disse: “Fratellone, andiamo?!”. Piangeva amaramente in piedi lontano da me. Lo chiamai facendolo avvicinare: presi il suo viso tra le mani, le abbassai senza forze ed essi se ne andarono. Fino alla fine non pronunciammo nemmeno una parola.

Lentamente il treno lasciò la stazione: da un lato le mura della città, dall'altro pioppi e salici scivolavano via davanti ai miei occhi. Il mio cuore era pesante come se fosse privo di vita, ma inaspettatamente mi sentii serena; presi “Storia della letteratura cinese” e cominciai a leggere. Sfogliando il capitolo “Nuvole di buon auspicio” improvvisamente notai che sul margine bianco della pagina c'era una scrittura infantile: “Non dimenticare il tuo fratellino”. Provai un profondo senso di amarezza: subito gettai via il libro, mi avvicinai al sedile opposto e mi sedetti. Era la scrittura di Bing Ji! Fratellino, com'è possibile provare un dolore così grande anche dopo la partenza?

Durante la notte non riuscii a dormire tranquillamente. Più volte mi misi seduta e aprii il finestrino: nel cielo c'era solo lo spicchio sfocato della luna che illuminava l'oscurità sconfinata dei campi. Il treno, con il suono stridente delle ruote, mi portava alla velocità della luce verso il futuro. La luna insieme a me, passo dopo passo, si allontanava da casa!

Questa mattina abbiamo attraversato Jin'an: mi sono svegliata alle cinque e mi sono appoggiata al finestrino. Fuori, in lontananza, si intravedeva il lungo profilo delle montagne, tutto sprofondava nella foschia affievolendosi fino a scomparire. Solo un raggio sulle azzurre montagne tagliava il cielo. Sul valico della montagna, il fumo delle stufe delle case e il

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villaggio Mengmeng nella vallata apparivano come una nuvola che si innalzava. La luce dell'alba saliva sugli sconfinati campi verde scuro, tutti ben allineati tra loro. Mi pettinai i capelli e mi preparai; trascorsi la mezz'ora successiva in piedi appoggiata al finestrino: in questo solenne e meraviglioso scenario, non potei fare altro che inchinarmi silenziosamente elogiando l'onnipotente e saggio Creatore.

Dopo aver passato la città di Tai'an, la rugiada del mattino stava scomparendo. I binari erano completamente immersi in una densa oscurità nel silenzio assoluto. Arrivati, scesi dal treno per una breve passeggiata; scorsi il Monte Tai in lontananza e mi lasciai andare al fluire dei miei pensieri. Nella mia mente, recitai a memoria alcune parole: “Dimostra rispetto all'uomo meritevole anche se non puoi ottenere quello che desideri” la ripetei più volte.

Successivamente, mentre passeggiavo sul binario sentii il rumore di passi di stivali di pelle trascinarsi e il frastuono di armi che entravano in contatto tra loro; vidi anche dei soldati che, vestiti in uniformi gialle e grigie e disposti in fila, pattugliavano. Improvvisamente mi ricordai un episodio, un furto d'auto avvenuto a Lincheng e riconobbi il monte Baodu; avrei tanto voluto vederlo. In quel momento, in cuor mio, desiderai vivere la vita dei briganti delle paludi di Liangshan: la vita di Lu Zhishen, di Lin Chong e Wu Song77! Non ammiravo il Padiglione Jin o il Padiglione Baopi, ma ammiravo quel tipo di aspirazione eroica così forte e potente.

Uscita, chiesi il nome della stazione ad un soldato mentre si spostava da una carrozza all'altra portando un'arma a tracolla. Egli prontamente rispose Lincheng; il monte Baodu poco distante non era visibile dalla carrozza del treno. Chiacchierammo tranquillamente; il soldato parlava il tipico dialetto della provincia dello Shandong. Io, come una straniera che sente il suono dell'accento locale, provai una gioia indescrivibile. Lo Shandong è la terra della mia anima: amo la spontaneità delle persone dello Shandong. Ascoltai quel timido dialetto.

Di stazione in stazione ci avvicinammo a Jiangnan; ero emozionata e felice per il mio viaggio. Questa volta scelsi accuratamente il mio scompartimento: volevo un po' di libertà e di tranquillità per poter scrivere alcune lettere. Mi appoggiai ad lungo cuscino, seduta vicino alla finestra. Chiusi completamente la tenda del finestrino sul lato esposto al sole e aprii per metà quella del lato opposto così da poter ammirare il paesaggio. Soffiava una fresca e leggera brezza e la camera era silenziosa e isolata. Fatta eccezione per il noioso suono delle ruote, avevo la sensazione di essere nella stanza da lettura di casa mia. Anche se al posto del

77 Lu Zhishen, Lin Chong e Wu Song sono alcuni dei personaggi che compaiono nell'opera “I Briganti”, uno dei quattro grandi romanzi classici della letteratura cinese. Narra le avventurose vite di 108 briganti nelle paludi di Liangshan.

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finestrino non c'erano libri a riempire le mensole, al di fuori del vetro scorreva un magnifico paesaggio naturale. Penna in mano, pensieri nel cuore, se non avessi suonato la campanella, nessuno sarebbe venuto a disturbarmi. Come dice lo scrittore Gong Dingan: “Tutti sostengono che il Lago Occidentale purifica dalle colpe, chi ha impartito una benedizione così grande?”. Non immaginavo di poter essere di buon umore questa mattina. Questo libro non solo mi consola, ma consola anche i miei fratellini e mi ricorda i miei piccoli amici.

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