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La libertà di circolazione 1841-

3. IL CONTROLLO DELLA MIGRAZIONE

3.1 LE POLITICHE D’IMMIGRAZIONE ATTUATE DAL GOVERNO BRITANNICO DI HONG KONG

3.1.1 La libertà di circolazione 1841-

Sin dalla fondazione della Colonia vigeva la libertà di circolazione e di residenza sui territori di Hong Kong. Non esisteva invece un sistema efficiente di registrazione delle persone, motivo per cui venne meno anche il sentimento di appartenenza alla Colonia.230

Il governo di Hong Kong, a causa del crescente numero di crimini commessi dai marinai e dai soldati e dal grande numero di cinesi immigrati nel territorio coloniale in seguito alla Rivoluzione cinese del 1911, giunse alla consapevolezza dell’imminente esigenza di registrare tutte le persone che varcavano i confini della colonia, in modo tale da mantenere sotto controllo la crescita della popolazione e tutelare la pubblica sicurezza.

I primi provvedimenti per regolare l’immigrazione sono stati introdotti nel 1915. Si trattava del Travellers Restriction Ordinance231 che introdusse la possibilità di esaminare le navi che attraccavano a Hong Kong e l’obbligo a tutte le persone che avevano avuto accesso alla Colonia di fare rapporto alla Stazione di polizia entro dodici ore dall’arrivo. Eccezione fu fatta per i membri in missione delle forze navali o militari di Sua Maestà e per tutte le persone di razza cinese.

L’anno successivo fu varato il Registration of Persons Ordinance232, imponendo a tutte le persone presenti nella Colonia di avviare alcune procedure per la registrazione presso la polizia entro un mese dall’arrivo nei territori coloniali. Come per l’ordinanza precedente furono esentati da questo provvedimento i militari e le forze militari inglesi e le rispettive famiglie, le persone di “razza cinese” e i minori fino a diciotto anni d’età.

230 Agnes S. KU, Immigration Policies, Discourses, and the Politics of Local Belonging in Hong Kong

(1950-1980), Modern China, 30, 3, 2004, p. 327, Helen F. Siu, Agnes S. KU, Hong Kong Mobile: Making a Global Population, Hong Kong, Hong Kong University Press, 2009, pp. 89-90, Ronald SKELDON, Migration from China, Journal of International Affairs, Winter 96, 49, 2, pp. 435-436.

231 Travellers Restriction Ordinance, 1915 in “Historical Laws of Hong Kong Online”, http://

oelawhk.lib.hku.hk/items/show/1294, 1 dicembre 2011.

232 Registration of Persons Ordinance, 1916 in “Historical Laws of Hong Kong Online”, http://

L’aumento della popolazione di Hong Kong spinse l’amministrazione a procedere con un controllo più sistematico per l’accesso alla Colonia introducendo il Passport

Ordinance (1923).233 L’ordinanza sui passaporti vietò l’ingresso via mare, via terra o via aerea a Hong Kong a tutte le persone sprovviste di passaporto, gli unici esentati dal provvedimento erano i cinesi, i bambini con meno di quindici anni d’età e i passeggeri in transito nelle acque della Colonia che non approdassero sulla terraferma.

Nel 1934 fu emanato l’Immigration and Passports Ordinance234 per rafforzare ulteriormente i controlli sui flussi di persone in entrata a Hong Kong. Questo documento definì nove categorie di “immigrati indesiderabili”, alle quali venne rifiutato il permesso di entrare a Hong Kong via mare, ma non venne applicato per gli ingressi via terra, dalle quali i suddetti continuarono ad arrivare.235

Fino ad ora possiamo notare che a ogni aumento dell’immigrazione a Hong Kong, seguì un’ordinanza per rafforzare il controllo sui flussi di persone in entrata, ma qui sorge la contraddittorietà di queste misure, poiché la maggior parte degli immigrati erano cinesi in cerca di riparo dalle guerre e dai disordini in Cina, tuttavia le politiche di controllo non furono estese a questi ultimi. Uno dei principali motivi per cui i Governatori di Hong Kong fino ad allora non tentarono di controllare il viavai cinese, fu dovuto al carattere provvisorio di questa permanenza. Gli Han che giungevano a Hong Kong rimanevano per un breve periodo, con l’obiettivo di lavorare e generare abbastanza profitti, o ancora più semplicemente attendevano il placarsi delle guerre, al termine delle quali avrebbero fatto ritorno in Cina.

Lo scoppio della Guerra sino-giapponese nel 1937 provocò un’ulteriore grande ondata d’immigrati cinesi. In quel momento la popolazione di Hong Kong superò la quota di un milione di abitanti; inoltre l’eccessiva popolazione stava provocando problemi legati alla sicurezza, all’igiene e al sovraffollamento.

233 Passport Ordinance, 1923 in “Historical Laws of Hong Kong Online”, http://oelawhk.lib.hku.hk/items/

show/1374, 1 dicembre 2011.

234 Immigration and Passport Ordinance, 1934, in 中华人民共和国香港特别行政区立法会, http://

www.legco.gov.hk/1934/h340510.pdf, 1 dicembre 2011.

235 Prima del 1950 l’accesso a Hong Kong era bandito solo ai vagabondi e alle persone pericolose nei

Al fine di tenere sotto controllo il flusso di persone che si riversava ogni giorno nella colonia, l’esecutivo di Hong Kong nel 1940 cominciò a estendere l’Immigration and Passport Ordinance del 1934 a tutti gli immigrati, compresi i cinesi, attraverso l’Immigration Control Bill.236 Le persone in possesso di passaporti validi, visti o permessi di entrata o documenti di residenza avevano la possibilità di entrare nella Colonia. Nella pratica, anche se non si era in possesso di titoli di ingresso validi bastava riuscire ad evitare il controllo sulla frontiera e varcare il confine, una volta entrati non era più richiesto alcun documento per rimanere nei territori coloniali e nonostante non si avessero i documenti per l’accesso, il fatto non era più perseguibile.237

Nella stessa ordinanza fu istituito il Dipartimento d’immigrazione, il quale, a causa dell’occupazione giapponese, fu costretto a interrompere le sue funzioni; la riapertura avvenne solamente nel 1961.

Allo scoppio della Seconda guerra Mondiale, in seguito all’invasione giapponese, la popolazione cominciò a fuggire in massa da Hong Kong. Per tutto il periodo il flusso di persone che entrava e che usciva dalla Colonia non era regolamentato in nessun modo. Durante questi quattro anni i giapponesi attuarono un programma di rimpatrio forzato della popolazione e i cittadini rimasti soffrirono la fame. Alla fine della guerra nel 1945, la popolazione raggiunse circa i 600.000 individui. I flussi migratori in direzione di Hong Kong ripresero rapidamente e senza controlli, poiché il governo coloniale era occupato nella ricostruzione.

Nel frattempo la situazione in Cina non era ancora giunta alla stabilità: una nuova guerra civile tra il Partito Nazionalista e il Partito Comunista imperversava per tutto il Paese. In questo frangente il carattere di rifugio della Colonia attirò a sé molti cinesi in fuga.

236 Immigration Control Bill, 1940, in 中华人民共和国香港特别行政区立法会, http://www.legco.gov.hk/

1940/h401121.pdf, 1 dicembre 2011.

237 Helen F. SIU, Agnes S. KU, Hong Kong Mobile: Making a Global Popolation, Hong Kong, Hong Kong

University Press, pp.153-157, Edvard HAMBRO, Chinese Refugees in Hong Kong, The Phylon Quarterly, 18, 1, 1957, p. 71.