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La seconda ondata (1962)

2. LA MIGRAZIONE DALLA RPC VERSO HONG KONG

2.2 LA MIGRAZIONE DALLA RPC ALLA COLONIA DI HONG KONG (1949-1997)

2.2.2 La seconda ondata (1962)

Il lancio della politica del Grande Balzo in Avanti nel 1958, diede inizio a un periodo di fervore incentrato sulla produzione industriale di acciaio e carbone, tutte le risorse furono impiegate nell’industria pesante per giungere al risultato annunciato da Mao Zedong, all’incontro dei leader del blocco comunista tenutosi a Mosca nel 1957, con l’obiettivo di superare la produzione di acciaio della Gran Bretagna in quindici anni. Questa notizia non soltanto riecheggiò tutto lo scenario internazionale ma suonò come una sfida diretta ad una delle grandi potenze occidentali, una sfida diretta contro il capitalismo.209

La popolazione cinese sotto la spinta dell’orgoglio patriottico e piena fiducia nelle previsioni del proprio leader, concentrò tutte le forze nella produzione industriale, attraverso turni estenuanti di lavoro e l’apertura delle mense per tutti gli operai. I quadri

208 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,

Xianggang Zhonghe chuban youxiang gongsi, 2011, pp. 19-20.

209 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,

cominciarono a far diminuire la manodopera destinata all’agricoltura per reindirizzarla nelle fabbriche.

Purtroppo non solo le previsioni di Mao erano irrealizzabili, ma di lì a poco anche il contenuto dei rapporti dei dirigenti riportava incredibili risultati di produzione che erano ben lontani dalla realtà. Nonostante perfino lo stesso Mao fosse cosciente del fatto che i resoconti fossero improbabili, sull’onda dell'entusiasmo avviò un’indagine di persona per capirne il motivo, ma il suo orgoglio gli impedì di ammettere il suo errore di valutazione, lo spinse invece ad andare ancora più a fondo con la sua politica per combattere le critiche ricevute durante i suoi viaggi di perlustrazione.210 Quest’atteggiamo provocò un disastro economico che si sarebbe ripercosso sull’intera popolazione cinese, poiché la concentrazione nell’industria pesante aveva sottratto tutte le risorse all’agricoltura, ben presto la carenza alimentare avrebbe spazzato via tutto l’entusiasmo lasciando una scia di morte e carestia.

Nel 1958 la contea di Bao’an,211 allo stesso modo, fu investita dall’impeto del momento quindi decise di attuare una corsa alla collettivizzazione e alla ricerca del ferro per portare avanti la produzione industriale. All’inizio dell’anno successivo le notizie sulle carenze alimentari cominciarono a diffondersi ma Mao fu erroneamente convinto che le notizie pervenute sulla produzione alimentare dell’anno precedente fossero buone per cui non esisteva una reale emergenza e che fossero stati i contadini a suddividersi il raccolto all’insaputa dello Stato, ragion per cui si avviò un movimento per contrastare questo fenomeno. Nel corso dell’anno furono attuati una serie di controlli ma il risultato fu esasperante, l’emergenza alimentare era reale, non ci fu nessuna distribuzione alimentare ma solo resoconti fasulli di buon andamento della produzione.212

Dopo soli due anni dal lancio del Grande Balzo, i risultati furono evidenti, la produzione alimentare crollò, l’insufficienza di cibo stava causando morti e malattie legate alla malnutrizione in tutto il Paese. Il Governo centrale in questo momento, compreso il

210 Jonathan SPENCE, Loredana BALDINUCCI, traduzione di, Mao Zedong, Roma, Fazi, 2004. 211 宝安县 è il nome con cui veniva chiamato Shenzhen prima del periodo dell’apertura e delle riforme. 212 SHAN Xu, Yuegang bianjie 30 nian: 78 nian shangwanren yongxiang Shenzhen dengdai taogang 粤港边

界30年:78年上万人涌向深圳等待逃港 (Trentanni di frontiera tra Cina e Hong Kong: nel 1978 oltre diecimila persone si riversano a Shenzhen in attesa di scappare a Hong Kong), in “Oriental Outlook”,2008, (http://news.sina.com.cn/c/2008-12-08/114216804975.shtml), 15 agosto 2011.

suo leader, tornarono sui loro passi era chiaro a tutti l’errore commesso. Proprio in questo momento i controlli divennero più miti e in varie zone della Cina si attuarono delle politiche più azzardate.

L’amministrazione locale della contea di Bao’an introdusse la Politica dei tre cinque nell’autunno 1961, ovvero i contadini residenti sul confine con Hong Kong avevano la possibilità di attraversare il confine e andare a Hong Kong 5 volte al mese, ogni volta avevano la possibilità di portare 5 kg di materie prime, tra alimentari e legna e al ritorno avevano la possibilità di portare con sé oggetti o materie il cui valore non superasse i 5 yuan.213 Grazie a questa politica si alleviò il problema derivato dalla carenza di cibo in tutte le zone di confine. Questo evento rimase nella storia poiché la definitiva riapertura dei confini, che avverrà soltanto vent’anni dopo, prenderà spunto da questa breve esperienza di apertura verso l’esterno.

Purtroppo la situazione all’interno della Cina si aggravava di giorno in giorno, la distribuzione della porzione giornaliera del riso non era sufficiente, la carestia stava facendo molte vittime e aveva indotto molte persone a tenere comportamenti illeciti. La sopravvivenza spinse molte persone a tentare la fuga e sempre più persone affamate si accalcarono sul ponte Luowu per andare a Hong Kong.

L’amministrazione locale cercò nuovamente di risolvere la questione e nel marzo 1962 si decise che una parte dei cittadini, se avessero richiesto e ottenuto il permesso dai dirigenti delle proprie collettive, avrebbero avuto la possibilità di andare a Hong Kong. A maggio dello stesso anno si avviò l’apertura del confine da parte della Repubblica Popolare.

Dal cinque maggio 1962, per poco più di due settimane, ci fu una fuga di massa, nei giorni peggiori si registrarono quasi seimila persone. La notizia si sparse in fretta in tutta la Cina e moltissime persone si riversarono nella stazione ferroviaria di Guangzhou per raggiungere Bao’an, creando molti disordini che si protrassero oltre la data di chiusura del confine, il ventidue maggio. Soltanto all’inizio di giugno le forze dell’ordine riuscirono a ristabilire l’ordine.214

213 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,

Xianggang Zhonghe chuban youxiang gongsi, 2011, pp. 167-168.

214 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,

Hong Kong non poté far altro che attuare la politica del rimpatrio forzato. Alla fine di questa “apertura straordinaria” si conteggiò che circa 65.000 persone furono arrestate e rimpatriate ma altrettante sono riuscite a entrare a Hong Kong illegalmente.215

La popolazione di Hong Kong durante l’intero periodo cercò di contestare e contrastare l’azione delle forze dell’ordine, poiché almeno due terzi di essi avevano parenti e amici tra i fuggitivi.

Dopo la seconda grande ondata, le persone che riuscirono illegalmente a entrare a Hong Kong cominciarono a diminuire fino ad arrivare circa 1.500 l’anno, soprattutto durante la Rivoluzione Culturale dove la maggior parte dei giovani furono inviati nelle campagne.

Figura 18 - Maggio 1962, il rimpatrio dei profughi cinesi.

Fonte: tratto da Picture China, http://www.picturechina.com.cn/bbs/viewthread.php? tid=14273&extra=page%3D1&page=2, 25 novembre 2011.

215 Ting Terry, LUI, “Undocumented Migration in Hong Kong (Specific Measures taken to reduce the Flow

of Undocumented Migrants)”, International Migration, 21, 2, 1983, pp. 263, Sanci datao dao Xianggang de neidi jumin bei qiansong 三次大逃到香港的内地居民被谴送 (Tre grandi fughe a Hong Kong degli abitanti della Cina interna sono stati rimpatriati), tratto da Zhenxiang Zhoukan Zazhi, http://www.zxzzhk.com/ xwa.asp?id=2148, 17 marzo 2012.