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I provvedimenti anti-fuga verso Hong Kong attuate dal Governo locale

3. IL CONTROLLO DELLA MIGRAZIONE

3.2 LE POLITICHE D’EMIGRAZIONE ATTUATE DAL GOVERNO DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE

3.2.2 I provvedimenti anti-fuga verso Hong Kong attuate dal Governo locale

Nel 1950 l’amministrazione locale cinese, al fine di contrastare la fuga dei suoi cittadini verso Hong Kong, innalzò una rete metallica lungo tutto il confine terrestre con Hong Kong e organizzò dei turni di guardia diurni e notturni con i cani.

Come abbiamo descritto nel secondo capitolo, l’accesso all’area adiacente ai confini era limitato, era suddivisa in tre zone, dove il controllo era via via più rigido con l’avvicinarsi alla frontiera. Solo coloro che ottenevano i vari permessi avevano la possibilità accedervi.

Nel corso dei trent’anni di totale chiusura della Cina non mancarono i gruppi di persone che riuscirono a raggiungere l’ultima zona di protezione senza documenti e nascondendosi sul monte Wutong in attesa del momento giusto per tentare la fuga.

La battaglia ideologica tra il comunismo e il capitalismo aveva spinto il governo cinese a intendere questa fuga come un tradimento nei confronti del Paese, “板国投敌”, per questo motivo nella cattura delle persone che tentavano la fuga era ammesso l’uso delle armi. Una volta catturati i prigionieri, dovevano essere sottoposti al giudizio di un tribunale. Sulla sentenza influiva l’appartenenza della classe sociale (chiaramente se si era benestanti si veniva accusati di essere promotori del capitalismo), il fatto che l’imputato

299 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,

avesse tentato la fuga altre volte e l’eventualità che il suddetto avesse commesso dei crimini durante la fuga. Questo reato prevedeva la pena detentiva, nei casi più gravi anche la fucilazione.

Fu convinzione generale dei governanti cinesi che le cause della fuga non dipendessero dalle politiche introdotte dalla Cina, bensì a causa delle operazioni illecite portate avanti dalle spie di Taiwan e di Hong Kong.

Negli anni Sessanta, dopo la seconda grande ondata migratoria, s’incominciò a comprendere che la fuga non fu condizionata unicamente da un problema ideologico ma più legata alla difficoltà di sopravvivenza, poiché la maggior parte di coloro che tentavano la fuga rientravano nella classe dei contadini poveri e le cause principali furono, infatti, i disastri naturali che si abbatterono sulla Cina. L’atteggiamento degli organi addetti alla sicurezza sul confine cominciò a cambiare, cercando di evitare l’uso delle armi negli arresti e le punizioni in genere consistevano in un periodo più o meno lungo da scontare nei campi di rieducazione.300

Nel 1962, in seguito alla decima riunione plenaria dell’Ottavo Comitato centrale del Partito comunista cinese si diede inizio a un nuovo movimento detto “Campagna di educazione al socialismo” portato avanti dalle “Squadre per l’educazione al socialismo”.301 L’attività principale di questo movimento presso la contea di Bao’An, ovviamente, riguardava l’educazione anti-fuga verso Hong Kong. Il programma era strutturato in due fasi: “扎根、串联”,302 ovvero fare le radici e creare collegamenti. Innanzi tutto i componenti della squadra dovevano integrarsi con la popolazione, dopo di che avrebbero dovuto mobilitare le masse. Nella pratica cercarono di ottenere la fiducia dei contadini, in seguito avviarono dei forum di discussione per capire il punto di vista della popolazione. I forum erano suddivisi in due momenti, nella prima fase la Squadra per l’educazione al socialismo chiedeva alla popolazione secondo loro quali caratteristiche rendevano Hong Kong un luogo migliore rispetto alla Cina. Le risposte solitamente erano legate alle possibilità di trovare un impiego con un salario alto, grazie alla prosperosa economia di

300 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,

Xianggang Zhonghe chuban youxiang gongsi, 2011, p. 323-327

301 《社会主义教育运动》[Shèhuì zhǔyì jiàoyù yùndòng] e 《社会主义教育工作队》[Shèhuì zhǔyì

jiàoyù gōngzuò duì].

Hong Kong che poteva garantire uno standard di vita più elevato. Nella seconda fase della discussione le squadre di educazione rivelavano gli agghiaccianti svantaggi di Hong Kong:

(1) La mania di Hong Kong spazza via molta popolazione, in tutta la comune sono stati portati via 8.901 persone, gli uomini di tutte le età fuggono via uno dopo l’altro, la gente che è rimasta afferma che se si continuasse così, non ci sarebbe più nessuno che guida i tori nell’aratura.

(2) La mania di Hong Kong soffia forte da rendere sterili i campi, la produzione diminuisce, la redistribuzione cala ogni anno. Causa ogni anno un’ingente perdita economica, inoltre, i soldi che vengono spediti in Cina dalle persone fuggite a Hong Kong sono pochissimi. Tutti dicono che si corre il rischio di perderci il capitale inizialmente investito per pochi vantaggi.

(3) La mania di Hong Kong rende i quadri disorientati, non riescono più a distinguere gli amici dai nemici. In tutta la comune ci sono 83 quadri che sono fuggiti e una parte di essi sono stati considerati traditori.

(4) La mania di Hong Kong ha distrutto l’ordine pubblico della società, quasi tutti i quattro tipi di nemici della società sono fuggiti tutti (proprietari terrieri, contadini benestanti, controrivoluzionari e i cattivi elementi). [...]303

Grazie a questi forum di discussioni, in men che non si dica, molte persone cominciano a criticare le ondate di fuga verso Hong Kong. Per rilanciare ulteriormente la rieducazione il

303 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,

Primo Segretario del Partito della regione del Guangdong Zhao Ziyang304 affermò che per essere più convincenti si doveva utilizzare esempi di fatti realmente accaduti. L’amministrazione locale, quindi, diede inizio a una serie di indagini, per comprendere la situazione dei cinesi che avevano tentato la fuga e per comprendere se fossero riusciti a realizzare il loro sogno di uno standard di vita migliore o se non fossero riusciti affatto nel loro intento. Il sondaggio fece emergere che la maggior parte delle persone che erano fuggite conducevano comunque una vita di sussistenza, mentre i pochi che erano riusciti a ottenere un miglioramento della loro vita erano perlopiù soggetti che avevano familiari o amici benestanti che li avevano aiutati. C’erano state persone che avevano raggiunto Hong Kong ma che avevano intrapreso la strada del gioco d’azzardo, stupefacenti e che frequentavano le prostitute. Tutto ciò per giungere alla conclusione che chi fuggiva a Hong Kong non significava necessariamente che sarebbe riuscito ad innalzare il suo standard di vita, chi vi riusciva era perché aveva ricevuto particolari aiuti.

L’amministrazione locale cercò, attraverso l’educazione e la propaganda, di convincere la popolazione che Hong Kong non era ciò che sembrava, anzi, paragonata alla vita in Cina, era la tomba dei sani principi e degli antichi valori, era insomma, una trappola dell’inferno.

In tutta la contea aprirono questi forum di discussione con questi dati e le testimonianze di persone che fecero ritorno in Cina dopo un’esperienza a Hong Kong ed effettivamente riuscirono per un breve periodo a diminuire la fuga delle persone.305

A di là di queste campagne di educazione e di forum di discussione sui pro e sui contro, molti giovani, di solito appena diplomati, erano alla ricerca del successo e avevano una forte volontà di cambiare le prospettive della propria vita per cui continuarono a intraprendere la via della fuga. Nei primi anni Sessanta i dirigenti cominciarono a capire

304 Zhao Ziyang 赵紫阳 (1919-2005) Nacque da una ricca famiglia di proprietari terrieri nel Guangdong, nel

1932 si unì alla Lega della Gioventù Comunista e diventò membro ufficiale del PCC nel 1938. Durante l’invasione giapponese fece parte dell’Esercito di Liberazione Popolare. Dagli anni Cinquanta incominciò la sua carriera politica. Durante il primo Grande Balzo in Avanti in cui ebbe fiducia nella convinzione di Mao Zedong che i contadini stessero nascondendo gli alimenti al governo fu incaricato a effettuare i controlli. Dopo lo sfatamento di questa fantasia, Zhao e le sue politiche mantennero toni più moderati. Nel 1965 assunse la carica di Segretario del Partito della regione del Guangdong. Durante la Rivoluzione Culturale fu pesantemente criticato dalle Guardie Rosse e dismesso dalla sua carica. Nel 1971 fu richiamato in politica dal Premier Zhou Enlai e contribuì alle riforme della Cina post-maoista. Nel 1980 assunse la carica di Premier. In seguito ottenne anche la carica di Segretario Generale nel 1987. Nel 1989 durante l’incidente di piazza Tian’Anmen fu l’unico a proporre una soluzione più moderata, dialogando con i manifestanti, proprio a causa di questo episodio fu rimosso definitivamente dalla politica.

305 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,

che tutte le cittadine mancavano di attrattive per i giovani e l’unico modo di trattenerli in patria era di trattenere il loro cuore. Questa riflessione portò all’apertura sperimentale del club culturale a Xikeng,306 un punto di ritrovo per i giovani che avevano voglia di divertirsi insieme, imparando a suonare qualche strumento, la recitazione, ecc. In poco tempo, gli educatori cercarono di far capire che il solo divertimento non era corretto, poiché si sarebbero ritrovati come i signorini benestanti della vecchia società cinese, per opporsi a questo errato modello dovevano imparare dagli insegnamenti di Mao. Fu così che nacque e si diffuse in tutto il Paese il nuovo movimento di giovani che vollero imitare le gesta del loro presidente. Per citare altre attività del club contro la fuga a Hong Kong, inscenarono una serie di drammi basati sui fatti realmente accaduti, sulle sventure di chi era fuggito.

In effetti questa strategia funzionò, quando la terza grande ondata del 1962 si abbatté sulla Cina a Xikeng non fuggì nemmeno una persona. Questo fatto testimoniò l’utilità del club e venne esportato in tutte le zone affette dalla “mania della fuga” a Hong Kong.

Oltre a questi movimenti, furono introdotti una serie di slogan contro la fuga, ad esempio 大义灭亲, intendendo che per mantenere la giustizia, bisognava opporsi nonostante i legami di parentela. Ciò indicava che chi era a conoscenza dell’intenzione di un familiare o di un amico di fuggire avrebbero dovuto rivelarlo alle autorità. Purtroppo questo gesto comportò innumerevoli spaccature nelle famiglie, spesso irrecuperabili.

Nel corso degli anni il governo locale della regione del Guangdong cambiò diversi segretari. Questi tentarono moltissime strategie per contrastare il fenomeno della fuga che però non scomparì mai del tutto. L’ascesa al potere di Deng Xiaoping placò notevolmente la migrazione illegale poiché egli capì che i motivi principali della fuga riguardavano l’aspetto economico. Comprese che il problema riguardava le politiche attuate dal governo statale e non era possibile per l’amministrazione locale gestire il flusso dei fuggitivi. Negli anni successivi Deng Xiaoping attuò le riforme e l’apertura della Cina a Bao’An reintroducendo una versione più elaborata e più estesa della politica dei “Tre Cinque”, sperimentata negli anni Sessanta. Inizialmente ci fu il timore di una fuga di massa come accadde nel 1957, ma dopo i primi mesi di disordini constatarono che la popolazione non aveva più alcuna intenzione di scappare.

Non soltanto il fenomeno diminuì notevolmente fino a scomparire, ma grazie alle nuove politiche economiche molti cinesi che fuggirono anni prima ritornarono in patria,

portando con sé capitali e conoscenze tecniche e facendo così rifiorire l’economia della Cina.307

307 CHEN Bing’an 陳秉安, Dataogang 大逃港 (La grande immigrazione di Hong Kong), Xianggang,