• Non ci sono risultati.

§2 Il Codex Sinaiticus

B: libri profetici dell'Antico Testamento, Pastore di Erma

C: Ps.1,1-97,3, Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei Cantici, Sapienza, Siracide, Giobbe

D: Genesi, Tobia, Giuditta, Salmi tranne la parte scritta da C, Macc.IV,1,1-8,7,

109 C. Tischendorf, Bibliorum Codex Sinaiticus..., p.5*

110 Facciamo riferimento alla descrizione fattane dagli Aland in K. Aland - B. Aland, Il testo del Nuovo

Testamento, p.120

111 I fogli sono stati pubblicati nel 2009 sul sito www.codexsinaiticus.org nell'ambito del Codex

Sinaiticus Project.

112 Rispettivamente G. Cavallo, Ricerche... e P. Orsini, Manoscritti in maiuscola biblica... 113 C. Tischendorf, Bibliorum Codex Sinaiticus..., pp.8-9

Mt.16,9-18,12 e 24,36-26,6, Mc.14,54-fine, Lc.1,1-56, Ad Thess.I,2,14-fine, Ad Hebr.4,16-8,1, Ap.1,1-5

La mano C è stata eliminata dai due studiosi anglosassoni e i testi inizialmente assegnatile sono stati ripartiti tra A e D nella seguente misura: A Proverbi, Ecclesiastico,

Cantico dei Cantici, Sapienza, Siracide e Giobbe; D Salmi114.

Le mani A e D sono riconducibili a scribi esperti e D appare il più abile come rivela la sua maggiore padronanza dello stile di scrittura e la capacità di non venire quasi mai meno alle regole di ordine e chiarezza da questo imposte; infatti traccia le lettere tonde E Q O S W in modo leggermente più ondulato e delicato rispetto a quanto fanno A e B i quali le scrivono più spigolose e quasi simili alle lettere quadrate Z H N P, facendo così apparire la scrittura come schiacciata nel bilineo115.

Lo scriba B invece appare molto disordinato e oltretutto rivela un certo grado di ignoranza dal momento che ricorre frequentemente a barbarismi e colloquialismi oltre a commettere errori itacizzando (ke in luogo di kai a Is.22,24 Ier.7,25 e Vis.II,1,1) o anche omettendo g (feuwn e krauh), inserendo consonanti (proihsh Ier.37,24, dormata

Ier.26,4, sanrkan Ier.51,35), invertendo lettere per metatesi (setai per estai Is.35,6,

diamien per diamenei Ier.3,5, andir per andri Mand.IV,1,8) e aggiungendo w\ dinanzi ai vocativi che aveva difficoltà a riconoscere come tali (In.4,3); infine una sua particolarità è quella di scrivere raramente più di tre lettere di modulo ridotto alla fine del rigo116.

I tre scribi intervengono anche nella correzione del manoscritto in diversi passi: quasi ovunque A e D ricorreggono B visti gli errori che commetti anche in fase di correzione; nel Pastore sono attestati solo interventi di autocorrezione di B (riportati in apparato sotto la sigla Sa), che usa una scrittura di modulo assai piccolo e molto disordinata117,

dato che A e D non intervengono su questo testo forse per la sua esclusione dal Nuovo

Testamento alla fine del II secolo. Un successivo correttore di tutta l'opera è il

cosiddetto Ca (citato nel nostro apparato critico con la sigla Sc) che è chiaramente

identificabile nel manoscritto per l'inchiostro marrone arancio che usa e la sua particolare scrittura priva di uniformità modulare e ricca di A occhiellati e piccole O oltre che di B stretti e più alti delle altre lettere; i suoi interventi si collocano

114 H. J. M. Milne - T. C. Skeat, Scribes and correctors..., pp.23-24 e G. Cavallo, Ricerche…, pp.56-57 115 H. J. M. Milne - T. C. Skeat, Scribes and correctors..., p.23

116 H. J. M. Milne - T. C. Skeat, Scribes and correctors..., pp.54-55 e p.23 117 H. J. M. Milne - T. C. Skeat, Scribes and correctors..., pp.43-44

nell'interlinea o nei margini se riguardano ampie porzioni di testo e solo raramente sono su rasura in modo che possiamo facilmente conoscere il testo ritenuto errato e interpretare la portata delle correzioni. Ca si rivela un correttore molto attento e dalla sua

scrittura appare collocabile diversi secoli dopo la confezione del manoscritto e per le sue correzioni ricorre a un testo diverso e forse già attentamente corretto118.

A una più precisa datazione del Codex Sinaiticus contribuisce la presenza dell'apparato di concordanze di Eusebio di Cesarea, che marca un terminus post quem al 300-340 (anno di morte di questi), mentre un terminus ante quem a non oltre il 360 circa potrebbero indicarlo la particolare forma di F sopra citata (databile al IV secolo avanzato) e le indicazioni dei numerali da mille a novemila in Maccabei I con il numero cardinale sormontato da una piccola cresta ( jA, jB …) mentre dalla metà del IV secolo iniziavano a essere indicate da un piccolo trattino a sinistra del numerale (VA, VB…)119.

Il testo del Codex Sinaiticus in generale è assai simile molto a quello del Codex

Vaticanus (Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat.gr.1029 del IV secolo) ma

nell'Antico Testamento mostra maggiori affinità con il perduto archetipo del Codex

Alexandrinus (Londra British Library, Brit.Libr.Royal 1 D.VIII, del V secolo); le sue

origini sono poco conosciute e alcuni dati interni forniscono prove contrastanti: errori del copista a Mt.13,54 (dove invece di eijç th;n patrivda leggiamo eijç th;n jAntipatrivda e Antipatris è una città a 45 km circa a sud di Cesarea) e ad Act.8,5 (dove Samarivaç è stato sostituito da Kaisarivaç) fanno propendere per una sua origine palestinese120; altri elementi tipici del greco egizio (quali kravbaktoç per kravbbattoç e

jIsdrahlivthç per jIsrahlivthç) invece sembrerebbero provare un'origine egiziana sebbene in realtà siano termini frequentemente usati anche in Asia Minore come attestano diversi ritrovamenti epigrafici, pertanto l'individuazione del luogo di produzione del Codex Sinaiticus rimane un problema aperto121.

I due fogli del Sinaiticus che tratteremo nell'Appendice sono molto danneggiati e contengono il testo di Sim.VI,5,5-VIII,2,5 e Sim.IX,14,4-18,5: una sezione già nota perché tradita dal P. Michigan 129 (almeno fino a Sim.VIII,3), dal codice Athous

118 C. Tischendorf, Bibliorum Codex Sinaiticus..., p.9* H. J. M. Milne - T. C. Skeat, Scribes and

correctors..., p.46 e M. Whittaker, Der Hirt des Hermas, p.xii

119 H. J. M. Milne - T. C. Skeat, Scribes and correctors...,p.60 e G. Cavallo, Ricerche…, pp.57-61 120 H. J. M. Milne - T. C. Skeat, Scribes and correctors..., pp.66-69

121 H. J. M. Milne - T. C. Skeat, Scribes and correctors..., pp.66-67, T. Skeat, The Codex Sinaiticus…, p.589. Segnaliamo che G. Cavallo ha proposto un'origine egiziana del Sinaiticus per la sua forte affinità grafica con il Codex Alexandrinus.

Grigoriou 96 e dal Florilegium Patristicum studiato da E. Lappa-Zizicas e M. Bandini (i due hanno rispettivamente esaminato i codici Par.gr.1143 e Athos Lavra.K.96 seconda e prima parte del Florilegium), ma non per questo motivo poco interessante in quanto possiamo ascoltare la voce di un testimone del IV secolo e vedere i suoi rapporti con la tradizione tardoantica rappresentata dal P. Mich.129 del III secolo e con quella tardomedievale rappresentata dal Florilegium della fine del XIII e dal codice Athous della seconda metà del XIV. Da quanto mostrano le magnifiche riproduzioni sul sito del

Codex Sinaiticus Project i due fogli sono parzialmente lacunosi e riportano il testo su

quattro colonne: il primo foglio presenta la prima colonna quasi completa (ha solo due lacune materiali verso la fine), la seconda priva della metà destra nelle sue parti iniziale e finale, la terza totalmente lacunosa e la quarta priva delle ultime 17 righe (ovviamente la situazione è all'opposto sul verso); il secondo foglio è invece mutilo della sua parte inferiore (mancano dalle 10 alle 4 righe per colonna) e presenta nella parte superstite le quattro colonne complete ma con una lacuna di circa 5 righe nella seconda metà della terza colonna. Salvo questi guasti del supporto scrittorio -con altri più piccoli- e macchie di umidità dovute alla non buona conservazione, la scrittura è molto leggibile ed è stata identificata in quella dello scriba B del resto del Codex.

Dal punto di vista testuale il Sinaiticus (S) è più vicino al testo del P. Bodmer 38 (Bo) che a quello del codice Athous Grigoriou 96 (A):

Vis.I,1,5: suv Sc A; om. S Bo

Vis.III,1,5-6: wJç kai; provteron ... aJmartivaç mou A; om. S Bo

Vis.III,2,8: a[lloi de; livqoi polloi; kuvklw/ tou' puvrgou e[keinto A; oiJ e[keinto

S Bo

Vis.III,2,9: kai; kaiomevnouç, eJtevrouç de; pivptontaç A; om. S Bo Vis.III,9,3: aujtw'n A; om. S Bo

Vis.III,10,7: tiv A; o{ti S Bo

Per quanto riguarda i nuovi ritrovamenti vediamo come siano numerosi i casi che provano un forte accordo tra M1 e S rispetto ad A e al Florilegium Patristicum (Fa + Fp = F):

Sim.VII,1: pavreimi M1 O11 S L1-L2-E (veni); par j ejmoiv Fa A

Sim.VII,1: touvtw/ tw/' ajggevlw/ M1 O11 S L1-L2-E (huic nuntio); tw/' ajggevlw/

touvtw/ Fa A

Sim.VII,3: qli'yin duvnantai e[cein M1 S L1 (vexationem possunt experiri);

duvnantai qlivyin e[cein Fa A; vexatione patientur L2

Sim.VII,4: metanenohvkasin ejk o{lhç kardivaç aujtw'n. Oi\da, fhsiv, kajgw; o{ti

metanenohvkasin ejx o{lhç kardivaç aujtw'nF A L2 (scio quidem quoniam

poenitentiam egerunt ex totis praecordiis suis); et ego scio... ex totis praecordiis agere poenitentia L1; metanenohvkasin ejk o{lhç kardivaç

aujtw'n M1 S (chiara omissione per omeoteleuto)

Sim.VII,4: fhsivn M1 S L1 (ait); om. F A L2

Sim.VII,4: tapeinofronh'saiM1 S A; tapeinw'sai F; humilem animo se agere L1; humilem se gerere L2

Sim.VII,4: ejn pollai'ç qlivyesi kai; poikivlaiç M1 S; ejn pavsaiç qlivyesi

poikivlaiç A; hJmevraç polla;ç qlivyesi poikivlaiç Fa; ejn hJmevraiç pollai'ç kai; qlivyesi poikivlaiç Fp

Sim.VIII,1,1: ejlhluvqeisan M1 S; ejlhluvqasin A Sim.VIII,1,6: iJstavnesqai M1 S; i{stasqai A

Sim.VIII,1,9-10: kai; ou|toi cwri;ç iJstavnonto. 10. e{teroi de; ejpedivdoun ta;ç

rJavbdouç clwra;ç me;n scisma;ç de; ejcouvsaç kai; ou|toi cwri;ç iJstavnonto: M1 S L2 (et ipsi seorsum statuebantur. 10. alii porrigebant

virgas suas virides scissuras habentes, et hi segregabantur); kai; ou|toi

cwri;ç iJstavnonto A L1 (omissione per omeoteleuto)

Sim.VIII,1,17: e{teroi de; ejpedivdoun aujtw'/ ta;ç rjavbdouç clwra;ç kai;

parafuavdaç ejcouvsaç. kai; ou|toi cwri;ç iJstavnonto: kai; ejpi; touvtoiç

coJ a[ggeloçc livan iJlaro;ç ejgevneto M1 S (alii veniebant afferentes virgas suas, sicut acceperant, virides, maximaque pars populi huiusmodi virgas porrigebant, magnum ex his nuncius ille gaudium cepit, et hi seorsum statuebantur) L2 (alii quoque adtulerunt virgas virides pampinos habentes; et hi separatim positi sunt, et in his ille angelus gaudebat) E; om. A

Sim.VIII,2,2: ajpevlusen M1 S; ajpevsteilen A

isolamento in errore:

Sim.VI,5,5: fhsiv, pra'xiç trufhv ejsti tw/' ajnqrwvpw/ Sc A; fhsiv, trufhv ejsti

tw/' ajnqrwvpw/ S; trufh; fhsi;n tw/' ajnqrwvpw/ M1; trufhv, h[ pravxiç ejsti tw/' ajnqrwvpw/ Fa; actum delitiarum quodcumque delitiosus homo L2; omni,

inquit, homini voluptas est L1; pra'xiç sarkikh; trufhv ejstin tw/'

ajnqrwvpw/ Ath2122

Sim.VII,2: touvtw/ tw/' ajggevlw/ O11 S Fa L1-L2 (huic nuntio); tw/' ajggevlw/ M1;

tw'/ ajggevlw/ touvtw/ A

Sim.VII,3: eijrgavsanto S Fa A; hjrgavsanto M1

Sim.VII,4: metanenohvkasin S F A; metanenovhkan M1 Sim.VII,4: ouj pantelw'ç S F A; ouj pavntwç M1 Sim.VII,5: soi S Fa A L2 (tibi); om. M1 L1

Sim.VII,6: dunh'somai pa'san qli'yin uJpenegkei'n S Fa; pa'san qlivyin

dunhvsomai uJpenevgkai M1 A

Sim.VII,6: ejlafrovteron S Fa; ejlafrotevrwç A; ejlafrwvteron M1 Sim.VIII,1,2: e[kopten S A; ajpevkopten M1

Sim.VIII,1,3: eJoravkein M1; eJwravkein S A Sim.VIII,1,5: ajpedivdou S A; ejpedivdou M1

Sim.VIII,1,8: e{teroi de; ejpedivdoun hJmixhvrouç: kai; ou|toi cwri;ç iJstavnonto

S B3 A L2 (et alii porrigebant pseudoaridas, et ipsi separatim ponebantur);

alii porrigebant aridas quidem, sed non tactas a tinea. et hos seorsum statui iubebat L1; om. M1

Sim.VIII,2,5: ajpoluvseiç S A; ajpovluson M1

In altri casi invece S si discosta rispetto a un filone tradizionale la cui bontà è garantita dal significativo accordo tra M1 e A anche se in casi sporadici è S a tramandare il testo corretto:

Sim.VI,5,7: trufw'sin, th/' eJautw'n hJdonh/' ferovmenoiM1 Fa A; trufhvswsin th'/ eJautw'/ hJdonh'/ ferovmenai S

Sim.VI,5,7: aujtoi'ç peripoiou'sin S; aujtoi'ç peripoiei'tai Fa A Ath2;

peripoiou'ntai M1

Sim.VII,1: ejpizhtei'ç M1 Fa A; zhtei'ç S Sim.VII,5: kai; touvtw/ M1 Fa A; kai; tou'to S Sim.VII,5: levgw M Fa A; lalw' S

Sim.VIII,1,2: ajpo; M A; ejk S

Sim.VIII,1,2: kai; ejpedivdou tw'/ lavw/ tw'/ skepazomevnw/ uJpo; th'ç ijtevaç M A;

om. S (per omeoteleuto)

In alcuni casi S sembrerebbe restituire un testo difficilior rispetto agli altri testimoni o comunque isolarsi da loro o anche recuperare varianti latenti nelle versioni latine:

Sim.VI,5,5: oJmoiwvmata S; o{m[desunt fere 4 litterae]ta M123; o{moia Fa A; similia aliquid L1; similia L2 E

Sim.VII,5: lalw' S; levgw M1 Fa A

Sim.VIII,1,9: ejpedivdoun M1 A; ejdivdoun S Sim.VIII,1,16: fevronteç M1 A; e[conteç S

Sim.VIII,1,18: ejgevnesan e{teroi oiJ de; ejpedivdoun S; e{teroi de; ejpedivdoun A;

ejpedivdo]u[n de; e{teroi M1; alii adferebant L1; alii etiam adferebant L2;

venientes autem alii porrigebant E

Sim.VIII,2,1: tina M1 A Sc; h[negka S

Sim.IX,14,5: mevga ejsti; kai; ajcwvrhton A L1-L2 (magnum et immensum est);

ajcwvrhtovn ejstiv kai; mevga kai; e[ndoxon S

Sim.IX,14,5: o{lon to;n kovsmon aujtov ejsti bastavzon S L2 (totum mundum

ipse est qui sustinet); to;n kovsmon o{lon bastavzei A L1 (totus sustentatur ab eo orbis)124

Sim.IX,14,6: ajlla; hJdevwç aujto; forou'sin S L1 (sed libenter sustinent illud) L2

(sed libenter illud ferunt); om. A E

Sim.IX,15,1: parqevnwn ta; ojnovmata kai; tw'n gunaikw'n tw'n ta; mevlana

iJmavtia ejndedumevnwn. [Akoue, fhsiv S L1 (nomina virginum harum et

mulierum illarum quae nigra veste sunt vestitae) L2 (nomina virginum harum, vel illarum mulierum quae nigra veste vestitae sunt); om. A

123 Bonner restituisce erroneamente o{moia pavnta.

124 S tramanda un testo migliore che si rivela inoltre difficilior (o{lon to;n kovsmon aujtov ejsti bastavzon) e soprattutto rivaluta un testo simile tradito da L2 (totum mundum ipse est qui sustinet) aprendo così alla possibilità che L2, noto per aver parafrasato Li nella traduzione delle Similitudini (come hanno mostrato Mazzini e Lorenzini), abbia comunque sporadicamente attinto al testo greco.

Sim.IX,15,2: ta; ojnovmata kalou'ntai S; e[cousi ta; ojnovmata A L1 L2 (habent

nomina)

Sim.IX,15,3: mevlana iJmavtia S L1 (nigra veste) L2 (nigram vestem); ojnovmata

mevlana A

Sim.IX,15,3: yeu'sma S; yeuvdoç A

Sim.IX,15,3: pneuvmata S L1-L2 (spiritus); ojnovmata A E (nomina) Sim.IX,15,6: gegovneisan S (Anger); fuissent L1 L2; gegovnasi A

Sim.IX,17,4: ta; uJpo; to;n oujrano;n katoikou'nta, ajkouvsanta A L1 (quae sub

caelo sunt, audierunt) L2 (quae sub caelo erant, cum audissent) E (quae sub caelo habitant, audierunt); ajkouvsanta tou' ta; uJpo; to;n oujrano;n

katoikou'nta S

Sim.IX,18,1: qeovn S L2 (deum); cristovn A; dominum L1 E

Sim.IX,18,2: ajgapw'n ajgaqopoiei'n S; filw'n a[gan A; cj. ojfeivlwn ajgaqopoiei'n

Anger; qui bonitatem sequi debeat L1 L2 E

Sim.IX,18,3: o{soi poikileuvontai poikivlaiç ponhrivaiç ejn aujth'/ S;

ponhreuomevnouç poikivlaiç ponhrivaiç A; variis nequitiae peccatorum

generibus L1; nequiter gesserunt et ipsi variis generibus L2 (E)

Riteniamo estremamente interessante segnalare alcuni casi di contaminazione orizzontale di varianti rivelati da Sc:

Vis.I,1,5: suv Sc A L1; om. S Bo L2

Vis.I,1,7: trovpw/ Sc L2; tovpw/ S Bo L1

Vis.I,2,3: kuriva, ojneidismovç moi gevgonen Sc L1; om. S Bo A L2

Vis.I,3,1: ejn tw'/ oi[kw/ sou Sc A L1 L2; ejn tw'/ oi[kw/ S Bo

Vis.II,1,3: Lavbe, fhsivn, kai; ajpodwvseiç moiSc; accipe, inquit, et restitues mihi eum L1; lavbe, fhsivn, aujto; kai; ajpodwvseiç A; om. S Bo L2 E

Sim.VIII,1,3: meta; dev Sc A L1; metav M1 S L2

Sim.VIII,1,4: pw'ç Sc A; om. M1 S

Sim.VIII,1,6: iJstavnesqai S; i{stasqai Sc A

Sim.IX,14,6: ou\n Sc A; om. S L1 L2

Sim.IX,16,7: e[cw fhmi; kuvrie Sc A; om. S L1 L2

L'accordo di S con altri testimoni antichi rivela che Sc non ha semplicemente rimediato

a sviste del copista rispetto al modello originario, ma ha attinto a un altro modello testuale però non necessariamente sempre valido.

Segnaliamo infine un interessante accordo tra S e il testo citato da Clemente Alessandrino in un passo omesso da A per un errore da omeoteleuto e un accordo tra S e il P. Amherst 190 (Am) del VI secolo sempre in un testo nato da omeoteleuto:

Sim.IX,16,6: kai; pavlin ajnevbhsan: ajll j ou|toi zw'nteç katevbhsan kai;

pavlin ajnevbhsan S Clem. Alex. (L1) L2 E (et iterum ascenderunt; sed hi

vivi descenderunt et iterum vivi ascenderunt); kai; pavlin ajnevbhsan A

Sim.IX,17,1: tau'ta ta; dwvdeka dwvdeka A L1 L2; tau'ta ta; dwvdeka S Am E

Documenti correlati