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IL LIMITE DI FABBISOGNO FINANZIARIO E IL VINCOLO DEL 90% SULLA SPESA DEL PERSONALE SUL FFO

Nel documento Università degli Studi di Cassino (pagine 21-32)

La programmazione

L’art. 1, comma 105, della legge 30 dicembre 2004, n 311 (Legge Finanziaria 2005) stabilisce che: "a decorrere dall’anno 2005, le Università adottano programmi triennali del fabbisogno del personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo a tempo determinato e indeterminato, tenuto conto delle risorse a tal fine stanziate nei rispettivi bilanci. I programmi sono valutati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai fini della coerenza con le risorse stanziate nel FFO, fermo restando il limite del 90% della normativa vigente".

La legge 31 marzo 2005, n. 43 di conversione del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7

dispone, all'art. 1, che le Università devono inviare al MIUR i predetti programmi triennali entro il 31 marzo. La suddetta legge, introduce con l'art. 1 ter, un nuovo modello programmatorio che ribalta radicalmente quello vigente; in particolare, sostituisce e semplifica lo strumento della programmazione universitaria di cui al D.P.R. 25 gennaio 1998, n. 25, che delineava un sistema procedurale molto articolato e complesso la cui attuazione presentava fin dall’inizio molteplici criticità sia sul piano del rispetto dei tempi che su quello dell’incisività degli interventi previsti.

Il MIUR, con decreto 03.07.2007, n. 362, ha definito le linee generali di indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2007-2009, mentre quelle relative al triennio 2010-2012 sono attualmente in fase di definizione (Ministeriale n. 17 del 27.01.2010).

La nuova normativa sulla programmazione delle Università prevede, per ciascun triennio:

1. la definizione, con decreto del Ministro, sentiti CRUI, CUN e CNSU, di "linee generali d'indirizzo" per il sistema;

2. l’adozione, da parte delle Università, di un programma triennale coerente con le predette linee generali d'indirizzo, in relazione, non ad attività specifiche, ma al

complesso delle stesse, in particolare:

a. i corsi di studio da istituire e attivare nel rispetto dei requisiti minimi essenziali in termini di risorse strutturali ed umane, nonché quelli da sopprimere;

b. il programma di sviluppo della ricerca scientifica;

c. le azioni per il sostegno ed il potenziamento dei servizi e degli interventi a favore degli studenti;

d. i programmi di internazionalizzazione;

e. il fabbisogno di personale docente e non docente a tempo sia determinato che indeterminato, ivi compreso il ricorso alla mobilità.

3. il periodico monitoraggio e la valutazione ex post dei programmi delle Università, prendendo cioè in considerazione i risultati dell'attuazione degli stessi, sulla base di

“parametri e criteri” (indicatori quali-quantitativi) individuati con successivo decreto del Ministro, sentita la CRUI, e avvalendosi del CNVSU;

4. l’utilizzo dei predetti indicatori per la ripartizione delle risorse a valere prioritariamente sul fondo per la programmazione (secondo quanto previsto dall'art. 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25);

5. la presentazione, da parte del Ministero, di relazioni periodiche al Parlamento relativamente al precedente punto.

Nel rimandare al Piano Triennale di Ateneo per quanto riguarda il dettaglio degli obiettivi, delle azioni, delle attività di sistema programmate e degli impegni finanziari ad esse correlate, si sottolinea come con l’attuazione del Piano, l’Ateneo deve cogliere l’occasione per migliorare la qualità delle sue attività istituzionali, poiché il baricentro della competizione tra gli Atenei si sposta sempre di più dalla quantità alla qualità sia per quanto riguarda la didattica che per quanto concerne la produttività scientifica.

In tale contesto, gli obiettivi generali che l’Ateneo deve porsi nel medio-lungo periodo sono:

dal lato dell'offerta didattica:

 migliorare le qualità e la coerenza dei corsi di studio (tra gli altri, obiettivi prioritari sono: assicurare un ulteriore incremento del numero dei laureati; ridurre gli abbandoni;

ridurre il numero degli studenti inattivi; avvicinare il più possibile la durata reale del percorso di studio a quella prevista dagli ordinamenti);

 correggere alcune tendenze negative registrate nella prima applicazione della riforma dell'autonomia didattica di cui al D.M. 509/1999 (si tratta, in particolare, di evitare la proliferazione dei corsi di laurea e di laurea magistrale senza adeguata presenza di docenza strutturata. Le linee guida ministeriali precisano come almeno 90 e 60 CFU devono corrispondere a insegnamenti tenuti da docenti strutturati e come ogni corso di

studio richiede la effettiva disponibilità di un numero di docenti di ruolo non inferiore a quattro per ciascun anno e per il numero di anni di corso attivi;

 realizzare una equilibrata distribuzione degli impegni didattici dei docenti in funzione di un'offerta formativa proporzionata agli organici effettivamente a disposizione, con un pieno utilizzo del tempo-docenza ai sensi della normativa vigente in materia, in modo da garantire la copertura degli insegnamenti con docenti di ruolo preferibilmente in una misura superiore ai livelli minimi stabiliti anche come qualificazione della formazione;

 coinvolgere il sistema economico in progetti strategici per l'alta formazione;

 attivare, e via via aumentare, in tutti i corsi di laurea insegnamenti ufficiali in lingua inglese;

 istituire e attivare corsi di studio nel settore ingegneristico e/o scientifico-tecnologico rispondenti alle esigenze del territorio;

 ampliare i sistemi di autovalutazione all'ingresso e gli interventi di tutoraggio;

dal lato della ricerca scientifica:

 sviluppare e valorizzare il capitale umano per e attraverso la ricerca e riconoscere il ruolo della ricerca nella programmazione degli organici del personale;

 potenziare i meccanismi di finanziamento e di incentivazione della produzione scientifica, nonché di valutazione dei prodotti e dei risultati;

 intensificare i rapporti con le aziende nella ricerca applicata;

 coinvolgere il sistema economico nei progetti strategici e nella ricerca;

 valorizzare e promuovere lo sfruttamento dei risultati (brevetti e spin-off);

 promuovere programmi di dottorato internazionali, mobilità dottorandi e giovani ricercatori.

dal lato delle risorse tecnologiche, logistiche e organizzative:

 migliorare le strutture per la didattica, lo studio e la ricerca in conformità al Piano edilizio di Ateneo;

 consolidare le strutture organizzative con adeguamento delle risorse informatiche e telematiche di supporto alla didattica, alla ricerca e all’amministrazione, ferma restando l'esigenza di introdurre opportune forme di coordinamento;

 favorire l'introduzione dei nuovi strumenti economico-finanziari per una maggiore responsabilizzazione dei centri di responsabilità amministrativa;

 adottare tutte le misure utili a conseguire risparmi nell'acquisizione di beni e servizi;

dal lato delle risorse umane:

( compatibilmente con quanto disposto dalla normativa in materia di assunzioni di personale e con i vincoli di bilancio)

 il rafforzamento degli organici del personale docente, con l'obiettivo prioritario di dotare i corsi di studio attivati almeno delle risorse minime indispensabili per sostenere l'offerta formativa in coerenza con i requisiti di cui al D.M. n. 270/2204 e la ricerca scientifica;

 l'adeguamento e la razionalizzazione dell'organico del personale tecnico e amministrativo in coerenza con il modello organizzativo dell'Ateneo.

Con riferimento alla razionalizzazione si rappresenta che l'art.74 della Legge n.133/2008 impone un ridimensionamento degli assetti organizzativi esistenti, secondo principi di efficienza, razionalità ed economicità. L'occasione per la concreta applicazione di quanto prescritto è fornita dall’applicazione dei commi 7, 8, 9, 10 e 11 dell’art.72 della succitata legge.

Limite di Fabbisogno

Le ultime leggi finanziarie hanno confermato la disposizione normativa per la quale "il sistema universitario concorre alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica garantendo che il fabbisogno finanziario, riferito alle Università Statali …..da esso complessivamente generato in ciascun anno non sia superiore al fabbisogno determinato a consuntivo nell'esercizio precedente incrementato del 3% per ciascun anno. Il Ministro dell'università e della ricerca procede annualmente alla determinazione del fabbisogno finanziario programmato per ciascun ateneo, sentita la Conferenza dei rettori delle università italiane, tenendo conto degli obiettivi di riequilibrio nella distribuzione delle risorse e delle esigenze di razionalizzazione del sistema universitario, garantendo l'equilibrata distribuzione delle opportunità formative e tenendo conto delle necessità relative ai corsi di laurea di nuova istituzione e all'articolazione su più sedi dell'attività didattica.”

Collegando tali disposizioni con quelle contenute nell’art. 47, comma 3, della Legge 448/1998

riguardanti la conferma del vincolo ai prelievi sui conti di tesoreria, risulta che i singoli Atenei, più che all'obbligo “formale” di rispettare detto vincolo (stante il sostanziale automatismo nella concessione delle relative deroghe), sono tenuti ad osservare l'obbligo imprescindibile di non superare il limite di fabbisogno finanziario stabilito dal M.I.U.R.

per ciascuna Università. Al tempo stesso, è opportuno avvicinarsi, fino alla piena coincidenza, al limite di fabbisogno programmato assegnato all’Ateneo, al fine di non essere penalizzati nell'esercizio successivo per effetto dei criteri applicati dal M.I.U.R., il quale per determinare il limite di fabbisogno finanziario programmato annualmente per ciascun Ateneo tiene conto anche dei finanziamenti governativi effettivamente utilizzati nell'anno precedente.

Il “tetto” di incidenza della spesa dell’Università di Cassino sul fabbisogno statale (prelievi dalla tesoreria per pagamenti al netto delle entrate proprie) è stato determinato, per l'anno 2010, con ministeriale n. 689 del 15.06.2010 in €. 41.000.000,00.

In considerazione di quanto sopra, è stato, comunque, necessario porre in essere un costante monitoraggio dei flussi di spesa relativi sia all'Amministrazione Centrale sia ai Dipartimenti, al fine di garantire un equilibrato andamento dei pagamenti, in coerenza con gli impegni assunti e nel rispetto del limite di fabbisogno finanziario stabilito per l'Ateneo.

A tal fine, tenuto conto degli obiettivi di investimento e di sviluppo già programmati, con particolare riferimento al settore edilizio, nonché dell'adempimento delle obbligazioni contrattuali e di quelle relative alle retribuzioni, è stato indispensabile concertare responsabilmente, a livello di Ateneo, (e così sarà verosimilmente per i prossimi anni) una corretta programmazione dei pagamenti.

Sulla base di detta programmazione sono state effettuate solo le spese indispensabili al buon funzionamento della struttura e al proficuo svolgimento della ricerca scientifica.

In proposito, è opportuno sottolineare come la programmazione della spesa non incide sulla utilizzabilità dei fondi iscritti in bilancio delle singole strutture, ma soltanto sui flussi di cassa.

Un’oculata gestione delle spese da parte dell'Amministrazione Centrale e la periodica rilevazione delle spese programmate hanno consentito di rispettare il limite di fabbisogno prestabilito, senza penalizzare le spese per lo svolgimento della ricerca istituzionale.

In ogni caso si tratta di un vincolo notevolmente restrittivo ove si consideri anche soltanto la progressione automatica della spesa per stipendi da un anno all’altro.

Le difficoltà riscontrate e poi superate nel corso del 2010, risulteranno fortemente accentuate nel prossimo esercizio – a normativa invariata – per l’effetto cumulativo del rinvio di alcuni pagamenti di competenza del 2010, dell’incremento di molte voci di spesa ben al di là del

tasso di inflazione, dell'incidenza incrementale delle spese d'investimento connesse con l'attuazione del piano edilizio e delle esigenze connesse con lo sviluppo didattico e scientifico dell'Ateneo.

Sarà, comunque, assicurato ogni provvedimento necessario affinché eventuali difficoltà ad erogare pagamenti non investano la spesa per il personale e non abbiano a pregiudicare in misura significativa la funzionalità della didattica e della ricerca.

Il vincolo del 90% sul FFO

Oltre ai vincoli sui complessivi prelievi dalla tesoreria, ulteriori vincoli investono, specificatamente, la spesa per il personale.

Le Università, in particolare, devono adeguare i propri ordinamenti finalizzandoli alla riduzione programmata delle spese di personale (art. 39 della Legge n. 449/97).

A tal fine, le spese fisse ed obbligatorie per il personale di ruolo delle Università statali non potranno eccedere il 90% dei trasferimenti statali erogati sul FFO. Le Università che oltrepasseranno questo tetto non possono procedere all’indizione di procedure concorsuali e di valutazione comparativa né all’assunzione di personale.

Gli organici delle Università saranno pertanto definiti da due vincoli di natura esclusivamente finanziaria: la disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per la copertura della spesa ed il tetto del 90% come sopra richiamato.

Si fa presente che l’art. 7, comma 5 quinquies, della legge n. 25/2010 ha prorogato al 31 dicembre 2010 la disposizione dell’art.1, comma 1-bis, della legge n. 1/2009. Tale disposizione prevede che dal limite del 90% vanno esclusi gli incrementi stipendiali corrisposti al personale docente e T/A delle Università previsti dall'art. 24, comma 1, della legge 448/1998 e dai C.C.N.L.

L’incidenza della spesa per le retribuzioni del personale di ruolo, in servizio al 31 dicembre 2010, in rapporto alle assegnazioni ministeriali, è stata pari al 101,92%.

Si evidenzia che la percentuale elaborata dal MIUR, tramite la procedura PROPER, per il 2010 rileva un rapporto percentuale pari al 101,92%, in quanto a fronte di una diminuzione delle assegnazioni ministeriali (meno €. 1.380.972,00), la spesa del personale docente e tecnico-amministrativo, rispetto a quella sostenuta nel 2009, ha subito un incremento di euro 422.131,74, legato ai meccanismi contrattuali vigenti.

Occorre evidenziare, altresì, che, stante l’attuale blocco del turn over, nell’esercizio finanziario 2010, è stato realizzato il primo piano di incentivi per il prepensionamento del personale docente dell’Ateneo, il cui successo, in termini di adesioni, ha consentito un risparmio sul costo degli stipendi di circa 2 milioni di euro, compensato, in parte, dall’effetto dovuto alle rivalutazioni monetarie dell’ISTAT. Nell’ipotesi in cui il FFO fosse rimasto invariato, tale riduzione avrebbe consentito all’Ateneo di recuperare, in un solo anno, circa 5 punti percentuali nel rapporto tra assegni fissi e FFO. Il permanere dei tagli ai fondi per l’Università disposti dall’attuale Governo ha impedito il raggiungimento dell’obiettivo, confermando l’inadeguatezza di un indicatore che, di fatto, non consente agli Atenei di portare a compimento i processi di riequilibrio faticosamente intrapresi.

Le tabelle che seguono evidenziano il personale dipendente in servizio al 31.12.2010 e la spesa sostenuta comprensiva degli oneri a carico Ateneo.

Personale docente

EC O NO MIA 14 17 31 62 69 68

INGEGNERIA 29 23 53 105 109 109

LETTERE E FILO SO FIA 21 27 42 90 99 101

GIURISPRUDENZA 10 13 13 36 38 33

SCIENZE MO TO RIE 3 5 12 20 21 16

TO TALI 77 85 151 313 336 327

TO TALE 2008 TO TALE

FAC O LTA' 1a Fascia 2a Fascia Rice rcatori 2010 TO TALE 2009

Professori di I fascia 25%

Professori di II fascia 27%

Ricercatori 48%

62

36

105 90

20

Economia

Giurisprudenza

Ingegneria

Scienze Motorie

Personale T/A e Dirigente di ruolo

142 139 132 131 133 137

2 2 4 4 5 3

STRUTTURA CATEGORIA UNITA' TOTALE

B 21

C 60

D 34

EP 9

Dirigente 2

B 4

C 33

D 26

B 2

C 18

D 14

EP 1

B 38

C 31

D 25

EP 1

319 Amministrazione 126

Centrale

Totale Dipartimenti

Centri 35

Facoltà 95

63

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Anno 2010 Anno 2009

Personale T/A 319 Personale T/A 326

Docenti e Ricercatori 313 Docenti e Ricercatori 336 Rapporto Personale TA / Docenti

c=a-b d e f=d+e

Professori 1° e 2° fascia 16.056.241

Ricercatori 7.997.196

Totale docenti 24.053.437 23.290.527 69,02%

Personale Tec/Amm.vo (*) 11.153.809 11.101.597 32,90%

Totali 35.207.246 34.392.124 33.307.771 436.775 33.744.546 101,92%

(*)Nel personale TA sono compresi i dirigenti e gli esperti linguistici a tempo indeterminato 762.910

762.910 23.290.527

COSTO COMPLESSIVO DEL PERSONALE DI RUOLO - A NNO 2010

Convenzioni stabili Totale Assegnazioni

Liquidazioni 2010 Incrementi stipendiali e 2010

arretrati Base per il

La tabella successiva mette a confronto la spesa del personale di ruolo del 2010 con quella sostenuta negli esercizi finanziari 2008 e 2009.

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Nel documento Università degli Studi di Cassino (pagine 21-32)

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